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Saturday, May 12, 2012
Thursday, May 10, 2012
B & B lassù qualcuno "non vi ama"
B & B
lassù qualcuno "non vi ama
"le conseguenze umane della crisi devono far riflettere chi ha portato l'economia in questo stato"
Wednesday, May 9, 2012
mio Dio torna il "nuovo" ancoraa?!!!
Mio Dio
torna il "nuovo"
ancoraa!??
Tuesday, May 8, 2012
L'informazione Italiana: via Berlusconi vende meglio Grillo: Fa piu ridere
L'
informazione
informazione
Italiana: via Berlusconi vende meglio
Grillo:
Fa piu ridere
Monday, May 7, 2012
Processo di detenuti a Guantanamo giusto a un passo dalle camere di tortura
Processo di detenuti a Guantanamo giusto a un passo dalle camere di tortura. Pannella dove sei? Nessun movimento dei diritti umani ha il coraggio di mettersi contro gli USA. La gente in Italia china gli occhi nel proprio piatto troppo occupata a gridare "devi morire" o "chi non salta" o Forza Juve. Che vergogna! Ma siamo sicuri di essere mai stati un paese civile?
Guantanamo:
Vergogna Mr. Obama!
Thursday, May 3, 2012
Sfruttamento dei lavoratori: al Presidente della Repubblica Napolitano e al Presidente del Consiglio Monti.
Lettera aperta
al Presidente
della Repubblica Napolitano e
al Presidente del
Consiglio Monti.
Gentile
Presidente Napolitano
Gentile
Presidente Monti
Le condizioni del
lavoro e la determinazione di una così generalizzata disoccupazione stanno
determinando nel paese rabbia e reazioni collettive ma anche drammatiche azioni
di singoli che non riescono ad andare avanti.
Lo scopo di
questa lettera è di evidenziare come le cause di questa condizione non sono del
tutto contingenti, imprevedibili e impossibili da modificare.
In Italia vige la
legge 30 del 2003 e il relativo DL di attuazione che avrebbero dovuto regolare
molto strettamente il mercato del lavoro per prevenirne abusi e sfruttamento.
Stranamente
quello che si può rilevare è che la legge risulta generalmente inapplicata
aggiungendo alla ferita della disoccupazione il sale dell’ingiustizia e
dell’abuso.
Mi riferisco
specificamente alle migliaia di organizzazioni che esercitano una costosa (e
illegale) attività privata di intermediazione fuori da ogni controllo.
Mentre i lavori
da affidare diminuiscono le agenzie di collocamento private fioriscono e
crescono dell’ordine del 10% all’anno.
Le agenzie di
collocamento non forniscono alcun valore aggiunto al posto di lavoro offerto ma
ne ingigantiscono il peso affidando a 1.000 ( mille ) agenzie italiane di
collocamento lo stesso messaggio che il datore di lavoro può dare gratis sul
suo sito.
Siccome nessuno
lavora per niente tutto questo mondo finisce per scaricare sugli stipendi e
quindi sui costi del lavoro costi aggiuntivi sensibili. Molti dipendenti sono
costretti a pagare per 1 o due anni percentuali del loro mensile.
Siccome il numero
dei posti di lavoro è sempre più esiguo e il numero di quelli che lo cercano
sempre più grande non sembra difficile ipotizzare che l’affidamento del lavoro
possa non seguire criteri meritocratici ma piuttosto criteri clientelari quando
non diventino vere estorsioni.
Inoltre vengono
mantenuti processi di attesa inutili e senza fine che provocano sfiducia e disperazione.
Passando a
parlare della seconda piaga italiana, quella del caporalato, non si può non
rilevare quanto distante sia l’immagine proiettata dai media che tendono ad
accreditare un fenomeno confinato al sud, agli immigrati o alle donne quanto
invece si annida al nord tra le pieghe della più moderna e opulenta
innovazione. Mi riferisco al caporalato che da sempre sfrutta lavoratori nel
campo hitec, tipicamente dei lavoratori dell’informatica, passati in pochi anni
da posizioni di privilegio a situazioni di sfruttamento di “forzati del
notebook e della partita iva”.
Da sempre chi
lavora nell’informatica viene arruolato con contatti atipici che mascherano
forme di assoluto lavoro dipendente che prevede straordinari e turni di notte.
Chi lavora in questo campo sa che mai saprà a quale prezzo è stato venduto e
che continuerà a pagare spesso una catena di intermediari occulti.
Attori di questa
beffa ai lavoratori non sono bande di extracomunitari girovaghi ma le maggiori
multinazionali del campo con la complicità delle aziende italiane di maggiore
dimensione.
Davvero credete di cambiare il regno di Guantanamo urlando sotto le finestre di Monti?
Avete un idea dell'inferno di Guantanamo? è solo la punta dell'iceberg delle ignobili cose fatte sull'intero globo, in realtà nessuno sa quante Guantanamo gli USA abbiano organizzato in giro per il mondo nei posti deserti dove nessuno puo ascoltare le urla dei torturati: dalla Thailandia alla Libia il laboratorio di ricerca su come provocare sofferenze ha costruito filiali: avete mai pensato quale sarebbe la quantita di dita troncate, sangue, visceri, urla, lacrime pazzia se fosse raccolta in un posto?
Il presidente USA è potente ma la confraternita di Guantanamo lo è di più e il presidente Obama alla fine si è piegato: YES WE CAN? no, neanche lui aveva forza a sufficienza. Ma allora chi governa il mondo ? GUANTANAMO co., l'industria della morte.
L'attentato delle 11 settembre ( dite la verità una senzazione strisciante, un ombra che non riusciamo a decifrare, la sentiamo tutti) ha dato la giustificazione a tutte le guerre inutili come sempre inutile è la violenza.
Solo le industrie americane ne hanno goduto spostando di qualche anno i temi della piu terribile crisi economica di tutti i tempi. Ma si sono costruite tante armi e se ne costruiscono ancora tantissime.
Si sono costruiti prodigi in grado di seminare terrore e morte a distanza come gli aerei senza pilota, i kamikaze elettronici esattamente come fanno i gueriglieri Afghani che si fanno saltare in aria uccidendo colpevoli e innocenti ma con l'aggravio di chi combatte seduto in un confortevole ufficio e uccide premendo un bottone.
Chi comanda il mondo? Tutte le teorie della cospirazione sanno di ridicolo ( anche perche esiste suppongo una divisione della CIA incaricata di propagare teorie idiote che seminano ilarità quanto basta )
Chi comanda il mondo? I ricchi sempre piu ricchi e i poveri sempre piu poveri.
Chi comanda l'Economia? certo non gli stati che invece servono da sgabello per avere tutto quello che chi comanda desidera.
Dove è finita la finanza tossica pari a 10.5 il PIL mondiale che fino a 2 anni fa era sotto gli occhi di tutti? chi la sta pagando? e chi la sta incassando?
Credete davvero che il capitalismo permetterebbe un sistema fiscale che reintrodurra criteri di equita ( non equitalia ) comunista? Come per esempio la tassa sui patrimoni?
Ma davvero pensate che MONTI possa con la bacchetta magica cambiare tutto questo perchè in una mattina di sole folle variopinte si mettono a urlare sottto la sua finestra?
Il presidente USA è potente ma la confraternita di Guantanamo lo è di più e il presidente Obama alla fine si è piegato: YES WE CAN? no, neanche lui aveva forza a sufficienza. Ma allora chi governa il mondo ? GUANTANAMO co., l'industria della morte.
L'attentato delle 11 settembre ( dite la verità una senzazione strisciante, un ombra che non riusciamo a decifrare, la sentiamo tutti) ha dato la giustificazione a tutte le guerre inutili come sempre inutile è la violenza.
Solo le industrie americane ne hanno goduto spostando di qualche anno i temi della piu terribile crisi economica di tutti i tempi. Ma si sono costruite tante armi e se ne costruiscono ancora tantissime.
Si sono costruiti prodigi in grado di seminare terrore e morte a distanza come gli aerei senza pilota, i kamikaze elettronici esattamente come fanno i gueriglieri Afghani che si fanno saltare in aria uccidendo colpevoli e innocenti ma con l'aggravio di chi combatte seduto in un confortevole ufficio e uccide premendo un bottone.
Chi comanda il mondo? Tutte le teorie della cospirazione sanno di ridicolo ( anche perche esiste suppongo una divisione della CIA incaricata di propagare teorie idiote che seminano ilarità quanto basta )
Chi comanda il mondo? I ricchi sempre piu ricchi e i poveri sempre piu poveri.
Chi comanda l'Economia? certo non gli stati che invece servono da sgabello per avere tutto quello che chi comanda desidera.
Dove è finita la finanza tossica pari a 10.5 il PIL mondiale che fino a 2 anni fa era sotto gli occhi di tutti? chi la sta pagando? e chi la sta incassando?
Credete davvero che il capitalismo permetterebbe un sistema fiscale che reintrodurra criteri di equita ( non equitalia ) comunista? Come per esempio la tassa sui patrimoni?
Ma davvero pensate che MONTI possa con la bacchetta magica cambiare tutto questo perchè in una mattina di sole folle variopinte si mettono a urlare sottto la sua finestra?
Saturday, April 28, 2012
Corruzione: misurarla - ed eliminarla - di Roberto Vacca. 28 Aprile 2012.
Allego mio articolo su "Corruzione - misurarla, eliminarla"È argomento di cui si parla molto, ma non sono disponibili misure evalutazioni dell'entità del fenomeno. Ho trovato i documenti prodotti daTransparency International e da GRECO (Group d'Etats contre la Corruption).Sono molto istruttivi. In particolare il rapporto GRECO sull'Italia diffusonel 2009 e di cui si è parlato poco o niente. Riporto il link per poterloleggere.Concludo con proposta paradossale di istituire un fustigatore ufficiale.
Best
Roberto
Corruzione:
misurarla - ed eliminarla - di
Roberto Vacca. 28 Aprile 2012.
Dove ti giri,
trovi corruzione, furti, concussione (perpetrata da pubblici ufficiali o da
ministri), tangenti, stipendi e pensioni pantagrueliche. È difficile sapere a
quanto ammonti questo bottino: i criminali coprono le tracce – per fortuna non
sempre. Secondo Gherardo Colombo l’ammontare annuo nel 2011 è stato di 60
miliardi di euro (60 G€). Adottiamo la sua stima: è un esperto e ha condotto le
inchieste di Mani Pulite, Imi-Sir, Lodo Mondadori, SME. La cifra che indica è
grossa: il 4% del Prodotto Interno Lordo. Se la eliminassimo, la nostra
economia crescerebbe più di quelle dei paesi nordici.
Speriamo che le
scoperte di ruberie e appropriazioni degli ultimi mesi servano da deterrenti -
ma: quale è stata la tendenza negli ultimi anni? Ai tempi di Mani Pulite il PIL era di 1.100 miliardi (in Euro odierni
- oggi è di circa 1500). Quindi è verosimile che il bottino sottratto da
corrotti e parassiti fosse di una quarantina di miliardi. Una fonte
approssimativa, ma credibile, è Transparency International, organizzazione
indipendente non governativa fondata nel 1993 da Peter Eigen, già della Banca
Mondiale, che promuove trasparenza e responsabilità nello sviluppo
internazionale. Dal 1995 questo gruppo pubblica ogni anno tabelle dell’Indice
di Corruzione Percepito – valutato per ogni nazione (ne sono considerate 182)
mediante ricerche e interviste a esperti, magistrati, commercianti, istituzioni
pubbliche. È un indice qualitativo e approssimativo: vale 10 per un Paese ove
la corruzione sia assente e vale zero se il Paese è profondamente corrotto. Nel
2011 la Nuova Zelanda sta al primo posto con un indice di 9,5 – all’ultimo
posto Somalia e Nord Corea con un indice di 1. La tabella seguente dà numero
d’ordine e indice di corruzione per l’Italia negli ultimi 20 anni.
Anno
|
2002
|
2004
|
2006
|
2008
|
2011
|
Indice corruzione
|
5,2
|
4,8
|
4,0
|
4,8
|
3,9
|
Numero d’ordine
|
31
|
42
|
45
|
55
|
61
|
La situazione è
grave e peggiora. Le leggi ci sono: mancano indagini adeguate, principi etici
condivisi ed equità. Sono ben noti casi di parlamentari incriminati e protetti
da mancate autorizzazioni a procedere delle Camere. Il Consiglio d’Europa
propose nel 1999 una convenzione Internazionale contro la corruzione [http://conventions.coe.int/treaty/ita/summaries/html/173htm]
su proposta di 19 Paesi. La Convenzione impegna gli Stati firmatari (riuniti
nel Gruppo di Stati contro la Corruzione – GRECO con sede a Strasburgo) a
promulgare leggi adeguate che colpiscano pubblici ufficiali (nazionali o
comunitari), parlamentari, funzionari e giudici per reati di riciclaggio, falsi
contabili, corruzione passiva e attiva.
La Convenzione è
stata firmata e ratificata da 43 Paesi. È stata firmata, ma non ratificata da:
Austria, Germania, Italia, Lichtenstein, San Marino, USA, Messico. Non è stata
nemmeno firmata da Canada, Giappone e Santa Sede.
L’11 Aprile
scorso Transparency International ha censurato l’Italia per i trasferimenti
eccessivi di fondi pubblici ai partiti politici. I nostri governi, che portano
un ritardo di molti anni nel ratificare la Convenzione, hanno atteso che la
situazione fosse svelata recentemente per reagire debolmente. I funzionari
GRECO redassero il 2/7/2009 un lungo rapporto sulla corruzione in Italia (www.coe.int/t/dghl/monitoring/greco/evaluations/round2/GrecoEval1-2(2008)2_Italy_EN.pdf) Andrebbe pubblicizzato e discusso
ampiamente. Rileva autorevolmente fatti noti: legami fra corruzione e mafia; il
governo ha mirato a incrementare l’efficienza della Pubblica Amministrazione,
NON a prevenire e colpire la corruzione; molte condanne vengono evitate per
decorrenza dei termini o per abuso dell’immunità. Il numero di condanne per
corruzione pubblica, furto alla Pubblica Amministrazione, abuso d’ufficio e
concussione è diminuito gradualmente da 3.627 nel 1996 a 494 nel 2006. Non era
il numero dei reati a decrescere – dell’86,4 % in 10 anni! - diminuivano
l’energia e la tempestività nel perseguirli. Il rapporto suggerisce nuove
leggi, procedure e snellimenti, che dovremmo discutere ampiamente e
apertamente. Non lo hanno fatto i nostri politologi.
Lassismo e apatia
sono stati anche favoriti da ingenue teorie. Secondo Robert Klitgaard (“Controlling
Corruption”, University of California
Press, 1991) e consulente di 21 governi, la corruzione si combatte con i
controlli, che costano. Più corruzione si elimina, maggiori sono i costi. Oltre
un certo limite la società spende di più
per i controlli di quanto risparmi in corruzione evitata: conviene tollerarne
piccole dosi. Sono bizantinismi, dato che le dosi sono massicce.
Oltre a leggi
più stringenti ed efficaci, ci vuole una riscossa morale. Non servono a
produrla le prediche dei guru. La può esprimere il pubblico (la società
civile?). E’ già accaduto. Mezzo secolo fa nessuno avrebbe creduto che gli
italiani avrebbero smesso di vantarsi di non pagare le tasse, di fumare al
cinema, di gettare cocci dalla finestra l’ultimo giorno dell’anno, di non
superare 130 km/h in autostrada. Invece lo hanno fatto e reagiscono ai
trasgressori. I corrotti e i concussori, vanno bloccati prima che si ritirino
latitanti nelle ville comprate all’estero con il bottino. L’Italia deve
ratificare la citata convenzione del 1999 per rendere più agevoli gli espropri
di immobili e capitali in Paesi stranieri.
Servono
deterrenti più efficaci. Ad esempio, corrotti e concessori devono essere
esposti alla gogna. Non vanno legati in piazza a blocchi di legno e bersagliati
con frutta marcia. Una riforma della giustizia dovrebbe istituire fustigatori
che in rete e sui media descrivano i loro reati, l’odiosità dei danni che arrecano,
la loro infima meschinità, il penoso cattivo gusto.
Friday, April 27, 2012
l'Invasione degli ultraidioti: Ma secondo voi un manager che non trova l'auto blu va a piedi?
Auto Blu, nuovo bando per il noleggio di 4.350 auto al costo di 84 milioni di euro - Infomotori.com
Nuovo bando per il noleggio di 4.350 nuove auto blu
Una cifra che sbaraglia qualsiasi confronto con i maggiori paesi europei, ma che non sembra sufficiente dato che secondo Il Fatto Quotidiano, sarebbe spuntato un nuovo bando per il noleggio di ulteriori 4.350 auto, con un costo totale per i contribuenti di ben 84 milioni di euro. La spesa per le auto blu aumenta dunque, invece di ridursi drasticamente come previsto.
Costi per 84 milioni di euro Fra l'altro verrà utilizzata la formula del noleggio, con costi maggiori rispetto all'acquisto! Comparando infatti precedenti voci di spesa, si ottiene che il prezzo medio pagato per ogni auto passa da 13.000 euro per l'acquisto, a 19.000 per il noleggio senza conducente, con l'aggravante che al termine del contratto queste auto dovranno venir restituite, invece che venir utilizzate fino alla rottamazione.
Thursday, April 26, 2012
Ma quale Liberazione?
No, la Liberazione è fallita.
L'italia che viviamo è la sublimazione del Fascismo. La gente che parla e urla ora dai media, dalle finestre delle televisioni e per le strade per lo piu non sa che esisteva un prima. Cresciuti a merendine e nutella, infarciti di musica tribal sono quello che i media hanno voluto. Liberazione avrebbe dovuto significare libertà di pensare e di parlare. Ma per decenni abbiamo incoraggiato a bere solo Coca Cola, mettere in sincrono l'ombelico in vista. Come possono persone cosi pensare liberamente? Allo stadio se uno grida un insulto tutti lo fanno un coro e chi non lo fa si preoccupa di sembrare uno sfigato. E adesso tutti in coro a gridare "devi morire" "alla fornero" specialmente se esce fuori un altro capellone coi capelli sotto il mento che arringa la folla, la gente prende ordini ed esegue.
Tutti insieme.
Allineati e coperti.
Soprattutto coperti.
Un ragazzo che dicesse "la fornero" ha ragione perderebbe per sempre la faccia, gli amici e la ragazza e forse la notte le squadracce lo cercherebbero col mezzo litro di olio di ricino in mano.
L'italia che viviamo è la sublimazione del Fascismo. La gente che parla e urla ora dai media, dalle finestre delle televisioni e per le strade per lo piu non sa che esisteva un prima. Cresciuti a merendine e nutella, infarciti di musica tribal sono quello che i media hanno voluto. Liberazione avrebbe dovuto significare libertà di pensare e di parlare. Ma per decenni abbiamo incoraggiato a bere solo Coca Cola, mettere in sincrono l'ombelico in vista. Come possono persone cosi pensare liberamente? Allo stadio se uno grida un insulto tutti lo fanno un coro e chi non lo fa si preoccupa di sembrare uno sfigato. E adesso tutti in coro a gridare "devi morire" "alla fornero" specialmente se esce fuori un altro capellone coi capelli sotto il mento che arringa la folla, la gente prende ordini ed esegue.
Tutti insieme.
Allineati e coperti.
Soprattutto coperti.
Un ragazzo che dicesse "la fornero" ha ragione perderebbe per sempre la faccia, gli amici e la ragazza e forse la notte le squadracce lo cercherebbero col mezzo litro di olio di ricino in mano.
Mi racconto: L’inarrivabile scienza del fil di ferro.
Mi racconto:
L’inarrivabile
scienza del fil di ferro.
Girovagavo tra le
corsie del supermercato quando improvvisamente l’ho visto. Era proprio quello
che cercavo e che avevo appena reputato impossibile da trovare qui non proprio
dove questo tipo di cose sono a portata di mano. Era lì, tranquillamente appeso
al suo scaffale. Parlo del fil di ferro, avvolto, né corto né lungo, forse un po’
troppo acciaioso ma de finitamente era quello che cercavo. Per farne che? ( sorriso ) beh niente di speciale ancora una volta mi trovavo
impegnato a fare l’impossibile. No niente che si possa classificare importante
e neanche utile forse ma per me lo era. Come si fa ad avere una friggitrice se
uno non ce l’ha e non intende comprarsela?
Quindi ecco ancora a fare appello al mio genio home made.
A dire il vero
sono stato sempre terribilmente affascinato dalle soluzioni ottenute mediante
l’adattamento di qualche cosa. Il filo di ferro, un sistema strutturale a n
gradi di liberta, regime elastico e plastico, duttilità, fatica e cosi via.
In realtà se
esistesse una galleria dei problemi che si sono risolti col fil di ferro penso
si riempirebbero pagine e pagine.
Certo le
signorine con le unghia laccate difficilmente avranno la voglia e forse la
forza per piegare il fil di ferro nelle
necessarie maniere.
Questo invece non
era il caso di mio padre che aveva delle mani enormi e robuste eredità del suo
lavoro di fabbro prima e meccanico poi. Con le sue mani e col filo di ferro gli
ho visto fare cose impossibili, come quando mentre eravamo fuori città la
fiammante 1100 Fiat si fermo di botto. Diagnosi un pezzo rotto. E io a
straparlare da tecnico che se era rotto era rotto e non c’era modo di
risolvere. Tempo mezzora, lui, mio padre, aveva trasformato un pezzo di fil di
ferro nel replicante del pezzo rotto e in pochi minuti l’auto era di nuovo in
marcia.
Chissà perche ho
sempre preferito trovare il modo di far funzionare le cose percorrendo una via
diversa piuttosto che la comoda via già fatta. No, il mio lavoro, quello che io
da sempre ho realmente considerato il mio lavoro, è quello di trovare le soluzioni sia che si
tratti di teorie metafisiche che di riparare la presa di corrente del
frigorifero. Non che nessuno mi paghi mai per questo e neanche che nessuno
veramente mi chieda di farlo. Anzi la norma è che la gente si senta piuttosto
infastidita da questo armeggiare. Qualche volta desidero riparare la gente o il
mondo e la gente mi chiede perche. E io non ho risposte. Veramente non so se il
mondo si possa veramente riparare col fil di ferro. Mi piacerebbe molto. Io
comunque continuo a provarci, sempre con troppo pochi mezzi, con troppa poca
attenzione, con pochi amici sempre a cercare di fare cose impossibili con un
pezzo di economico, facile, antitecnologico, fuori moda fil di ferro.
No nessuno
parlerà di questa grande operazione, nessuno se ne accorgerà, non le banche ne
gli uomini politici ne i partiti. E ancora qualcuno mi chiederà perche lo fai e
magari in cuor suo mi considererà un povero illuso. Ma io non sono d’accordo.
Io ho il mio fil di ferro sempre pronto ad entrare in azione e a darmi la
speranza che qualsiasi cosa succeda io posso rendermi utile.
Tuesday, April 24, 2012
Fischi fuori, applausi dentro: la metafora dell'ITALIA?
Alenia,
il ministro Fornero si incontra con gli operai. I media raccontano che è stata fischiata prima di entrare nel aula di riunione ma è stata appludita durante l'incontro.
La mia opinione è che molta gente sbaglia.
Le disgustose manifestazioni di antidemocrazia svolte allo stadio di Genova sono l'anticamera al mobbing, alla caccia al diverso, alla folla cieca che carica senza capire.
Ma se pure molto diverse non capisco e condanno le manifestazioni contro il Ministro Fornero e Monti.
Ho gia vissuto questa situazione dove dire una opinione diversa era un rischio, dove identificarsi con la massa era un obbligo assoluto.
Credo fermamente che quello che sta girando in Italia in questi due ultimi mesi sia MANIPOLAZIONE delle persone e in particolare dei giovani fatti dagli stessi soggetti che non hanno esitato ad allearsi con la mafia, con la compagnia della corruzione e simili.
Tutte le analisi hanno da sempre dimostrato come siano i giovani i soggetti piu facili da manipolare per vendergli l'ultima cosa inutile e magari dannosa ma di moda.
Ora non trovi uno che dice "sono d'accordo col Ministro Fornero" neanche cercare con la lente d'ingrandimento. Perche? per quel sottile senso di disagio che ti prende perche sai che qualcuno ti apostroferà rudemente e ti chiederà di non rompere il Tabu del totem della massa.
A questo punto, se anche fossi completamente in disccordo mi sento in dovere di gridare:
sono d'accordo col ministro Fornero!
il ministro Fornero si incontra con gli operai. I media raccontano che è stata fischiata prima di entrare nel aula di riunione ma è stata appludita durante l'incontro.
La mia opinione è che molta gente sbaglia.
Le disgustose manifestazioni di antidemocrazia svolte allo stadio di Genova sono l'anticamera al mobbing, alla caccia al diverso, alla folla cieca che carica senza capire.
Ma se pure molto diverse non capisco e condanno le manifestazioni contro il Ministro Fornero e Monti.
Ho gia vissuto questa situazione dove dire una opinione diversa era un rischio, dove identificarsi con la massa era un obbligo assoluto.
Credo fermamente che quello che sta girando in Italia in questi due ultimi mesi sia MANIPOLAZIONE delle persone e in particolare dei giovani fatti dagli stessi soggetti che non hanno esitato ad allearsi con la mafia, con la compagnia della corruzione e simili.
Tutte le analisi hanno da sempre dimostrato come siano i giovani i soggetti piu facili da manipolare per vendergli l'ultima cosa inutile e magari dannosa ma di moda.
Ora non trovi uno che dice "sono d'accordo col Ministro Fornero" neanche cercare con la lente d'ingrandimento. Perche? per quel sottile senso di disagio che ti prende perche sai che qualcuno ti apostroferà rudemente e ti chiederà di non rompere il Tabu del totem della massa.
A questo punto, se anche fossi completamente in disccordo mi sento in dovere di gridare:
sono d'accordo col ministro Fornero!
Monday, April 23, 2012
L'invasione degli ULTRAIDIOTI
No, non solo la questione di Genova, gli Italiani di buon senso sono spariti.
Negli stadi il distillato della cultura italiana si rivela per quello che è una realta spregevole, razzista e violenta che può essere difesa solo da chi con queste cose ci fa business come vendere giornali o pubblicita sulle TV tutto fa brodo pure i 15 giorni di ipocrito pianto sulla morte di un uomo con la maglia mentre migliaia muoiono nudi nel mondo ogni giorno.
NO non è solo questo.
L'idiozia si rivela nell'accanimento contro qualsiasi cosa che si muove e respira. La situazione dell'Italia è cosi brutta che sembra che nessuno abbia il coraggio di dircela tutta.
Non abbiamp piu tempo da perdere non abbiamo piu tempo per altre pretese idiote. Invece di guardare ai problemi e alle soluzioni troppi ultraidioti cercano motivi per bloccare di fatto ogni possibile ripresa auspicando il tanto peggio tanto meglio.
Ok, certo Monti e il suo governo non sono dei santi.
Ok Monti è stato consulente della Banca Goldman Sachs.
Ok forse suo figlio è manager nella stessa banca.
Ok Passera è stato direttore di Banca Intesa.
Ma in un momento in cui abbiamo bisogno di un governo che tratti a muso duro col mondo finanziario
chi ci volete mandare a trattare un comico?
Persone come il Ministro Fornero diventate facile preda degli ultraidioti si stanno rivelando persone che affrontano rischi personali e professionali che non si fanno solo per soldi se non c'è dietro una sana convinzione morale di essere in buona fede.
Certo la gente si ammazza ogni giorno. Certo un numero enorme di persone non sa come sopravvivere.
Gli ultraidioti che adesso si trovano in confortevoli uffici e temono di perdere un po del loro status e anche di perdere il posto se quello che prendono non se lo guadagnano non possono capire che siccome aspettarsi che arrivi babbo natale per riempirci di soldi è inutile allora bisogna stringersi e fare entrare quelli che sono rimasti sulla strada?
Io vedo solo ultraidioti che non hanno nessun piano alternativo ma solo terribili sparate senza senso, infarciti di numeri e chiacchiere basate sul nulla.
Io sono con chi sta fuori la porta e bussa disperatamente da troppo tempo e non mi importa se questo fara infuriare chi preferisce urlare per non sentire.
Negli stadi il distillato della cultura italiana si rivela per quello che è una realta spregevole, razzista e violenta che può essere difesa solo da chi con queste cose ci fa business come vendere giornali o pubblicita sulle TV tutto fa brodo pure i 15 giorni di ipocrito pianto sulla morte di un uomo con la maglia mentre migliaia muoiono nudi nel mondo ogni giorno.
NO non è solo questo.
L'idiozia si rivela nell'accanimento contro qualsiasi cosa che si muove e respira. La situazione dell'Italia è cosi brutta che sembra che nessuno abbia il coraggio di dircela tutta.
Non abbiamp piu tempo da perdere non abbiamo piu tempo per altre pretese idiote. Invece di guardare ai problemi e alle soluzioni troppi ultraidioti cercano motivi per bloccare di fatto ogni possibile ripresa auspicando il tanto peggio tanto meglio.
Ok, certo Monti e il suo governo non sono dei santi.
Ok Monti è stato consulente della Banca Goldman Sachs.
Ok forse suo figlio è manager nella stessa banca.
Ok Passera è stato direttore di Banca Intesa.
Ma in un momento in cui abbiamo bisogno di un governo che tratti a muso duro col mondo finanziario
chi ci volete mandare a trattare un comico?
Persone come il Ministro Fornero diventate facile preda degli ultraidioti si stanno rivelando persone che affrontano rischi personali e professionali che non si fanno solo per soldi se non c'è dietro una sana convinzione morale di essere in buona fede.
Certo la gente si ammazza ogni giorno. Certo un numero enorme di persone non sa come sopravvivere.
Gli ultraidioti che adesso si trovano in confortevoli uffici e temono di perdere un po del loro status e anche di perdere il posto se quello che prendono non se lo guadagnano non possono capire che siccome aspettarsi che arrivi babbo natale per riempirci di soldi è inutile allora bisogna stringersi e fare entrare quelli che sono rimasti sulla strada?
Io vedo solo ultraidioti che non hanno nessun piano alternativo ma solo terribili sparate senza senso, infarciti di numeri e chiacchiere basate sul nulla.
Io sono con chi sta fuori la porta e bussa disperatamente da troppo tempo e non mi importa se questo fara infuriare chi preferisce urlare per non sentire.
Saturday, April 21, 2012
LiquidFeedback : questa è la rivolta, inutili gli isterismi da vecchia politica
Mission « LiquidFeedback – Interactive Democracy
Il progetto LiquidFeedback LiquidFeedback è un sistema online per discutere e votare sulle proposte. Attualmente è utilizzato per le decisioni interne di partiti o di organizzazioni. È utilizzato nel processo che porta a raggiungere una decisione finale partendo dalla presentazione di una bozza iniziale. Discutere un problema prima di votare aumenta la consapevolezza dei vantaggi e degli svantaggi, delle opportunità e dei rischi, e permette alle persone di valutare le alternative e di suggerirne altre. La democrazia interattiva tiene lontani dal potere politico coloro che cercano di acquisirlo silenziosamente ed insidiosamente e la restituisce agli elettori. Allo stesso tempo, i supercapitalisti possono essere influenti solo con i loro argomenti. professor Robert Reich, University of California, Berkeley Esso combina il concetto di confronto non-moderato e auto-organizzato (quantificato, e con feedback costruttivo) con quello di la democrazia liquida (con delegati). Seguendo l’idea di democrazia interattiva, LiquidFeedback crea un canale di comunicazione tra elettori e rappresentanti (in questo caso soci o membri di un consiglio), fornisce risultati affidabili su quello che i soci vogliono e può essere utilizzato per informare, ricevere suggerimenti o ricevere direttive, in base alle esigenze organizzative o alle leggi vigenti. Questo sistema permette a tutti i membri di partecipare non solo votando, ma anche sviluppando idee. Al tempo stesso, aiuta i membri del consiglio a capire ciò che la maggioranza vuole veramente, così da prendere le decisioni giuste e responsabili sulla base del “voto popolare”. LiquidFeedback è stato sviluppato dal Public Software Group di Berlino. E ‘disponibile sotto la licenza del Massachusetts Institute of Technology (MIT), simile alla BSD 3 (clause license of the University of California in Berkeley). Quindi il software è praticamente gratuito per tutti. Già nel 2009 la spinta iniziale per il suo sviluppo è nata da un partito politico emergente, con lo scopo di evitare una gerarchia rappresentativa classica. I membri del consiglio del Partito Pirata di Berlino hanno voluto assicurare ad ogni membro del partito la possibilità di partecipare alle idee e alle decisioni. Anche se vogliamo che tutti possano partecipare allo sviluppo di idee, crediamo che in primo luogo molte bozze di iniziative saranno create da piccoli gruppi o dai singoli membri. Questo non sarà un problema, considerando che ognuno può conoscere le nuove iniziative tutti possono contribuire dando suggerimenti ognuno può creare delle iniziative alternative tutti possono votare, alla fine Ogni membro può creare un’iniziativa. Durante il periodo di discussione i promotori pubblicizzano le loro proposte ed ottengono un riscontro sul livello di interesse che stanno ricevendo all’interno dell’organizzazione. Suggerimenti con quantificazione dell'interesse Inoltre, gli autori ricevono suggerimenti per perfezionare la loro iniziativa. Questi suggerimenti saranno valutati soprattutto in base all’approvazione che avrebbe la loro accettazione o il loro rifiuto. Per ovvie ragioni, solo i creatori dell’iniziativa possono decidere se un suggerimento sarà accolto o meno. Un suggerimento potrebbe essere integrato in modi molto diversi. Quindi, dopo la pubblicazione della nuova bozza dell’iniziativa, i membri potranno dire se secondo loro l’integrazione è coerente o meno con il suggerimento iniziale. Dato che vogliamo che tutti lavorino per lo stesso obiettivo, nell’ambito di una iniziativa è possibile solamente un feedback costruttivo. Non ci si possono aspettare miglioramenti da parte di persone che pensano che l’idea sia sbagliata in partenza. Chi si sente profondamente in disaccordo dovrebbe creare una iniziativa alternativa oppure votare “No” al momento del voto. Non vogliamo forzare le persone al compromesso nel caso che non siano d’accordo, né vogliamo favorire un voto condizionato dalle maggioranze probabili (cioè, nessuno che vuole votare per A dovrebbe essere indotto a votare per B solo perché B ha maggiori possibilità, mentre C è un’opzione molto peggiore). Devono contare solo gli obiettivi politici, quindi agli elettori è permesso dare delle preferenze. Voto: l'approvazione o la disapprovazione con le preferenze Intenzionalmente non abbiamo moderazione e non devono esistere trattative nascosta con i creatori delle iniziative. Di conseguenza, potranno nascere i cosiddetti cloni cioè iniziative molto simili, con differenze apparentemente minori ma che possono essere importanti per alcuni elettori. I cloni non dovrebbero nuocere all’idea di base (senza necessariamente supportarla). Per questo motivo abbiamo implementato un sistema di voto molto avanzato basato sul Cloneproof Schwartz Sequential Dropping (CSSD), noto anche come metodo Schulze. Infine, ci basiamo sulla tracciabilità per garantire l’integrità (coerenza). Questo è ciò che noi chiamiamo anche trasparenza (nel senso politico del termine)
Friday, April 20, 2012
Con la destra in crisi il PD trema
La destra tutta rivolta ai Bunga Bunga è stata per venti anni la spalla meravigliosa di questa coppia di POLI che incomune hanno avuto l'assoluto immobilismo. La crisi a destra rende non piu valido il ricatto del PD che quindi improvvisamente si sente minacciato a sinistra.
Reprint :Roma 15 Ottobre 2011: Prove tecniche di rivoluzione
Non approvo affatto gli atti di violenza che si sono verificati a Roma, non li giustifico, non credo alle leggende metropolitane dei Black Block infiltrati e neanche dei poliziotti o dei provocatori, NON IN QUESTO CASO.
Questa volta per la prima volta in Italia c'è una domanda più importante del "chi sono". Questa volta qualcosa in Italia ha preso una piega diversa.
Quello che abbiamo visto a Roma non differisce molto da quello che abbiamo visto tante volte negli stadi di calcio : pochi esagitati possono provocare un inferno.
Ma chi cercasse questa volta di mettersi in pace la coscienza e di tornare alle consuete abitudini rischia di non comprendere il futuro.
Mario Monicelli non era un ragazzino le sue parole vanno valutate attentamente da tutti gli Italiani.
Quelle centinaia di ragazzi scatenati a Roma non erano li solo per fare un po di vetrine a pezzi o per dare qualche cassonetto alle fiamme. Quei ragazzi erano la frangia violenta che si sviluppa in ogni comunità e che non rappresenta altro che se stessi. Ma questa volta la loro fantasia era stata accesa da qualcosa che tutti è abbiamo a fianco che sta diventando la nostra compagna di ogni giorno e che non ci da pace. Questa cosa è il dubbio. Il dubbio che questo sistema italiano, fatto di banche, di politici, di media, di "testimonial" è arrivato al capolinea. Nessuno crede piu che questo sistema per quanto si parli e si blateri in tutte le lingue del politichese sia in grado di produrre altro che una tragica replica di se stesso. Ho gia sentito quest'aria ed era la stessa dell'era della strategia del terrorismo un meccanismo che utilizzava i rivoluzionari corrompendoli, infiltrandosi, facendo terra bruciata attorno ad essi fino a renderli una folle compagnia di deliquenti comuni.
Ma questa volta il desiderio di rivoluzione non è di un elite, è qualcosa che leggo nelle facce dei giornalisti quando debbono riferire i fatti e anche nella parole della gente comune che in fondo sa chi sbaglia ma non vede chi ha ragione.
La gente sa che eversione è il tentativo di scapparsene dall'Italia con la cassa sia che si tratti di una primaria casa sia che si tratti di miliardari che possono usare la legge come un grimaldello per far saltare la giustizia.
La gente sa che eversione è dividere il paese dei ricchi dal paese dei poveri
Eversione è un parlamento diventato lo zimbello del mondo
Non serve che continui ognuno che ha la capacita di essere onesto sa la verita e puo giudicare fuori di condizionamenti delle destre delle sinistre e dei media su quali scogli la nave Italia sta dirigendosi a tutta forza.
Wednesday, April 18, 2012
Emigranti bambini muoiono urlando e ingoiando acqua di mare
Ma i media Italiani troppo occupati con la morte del campione non se ne accorgono A damning new report into the death of dozens of African migrants who were left drifting in the Mediterranean last year has concluded that Natocontributed to the 63 deaths, and raises the possibility of British militaryforces being connected with the tragedy. The 90-page study by experts at Goldsmiths, University of London, employed cutting-edge forensic oceanography technology to determine the exact movements of the doomed migrant vessel, which was left drifting for two weeks in one of the busiest shipping lanes in the world, despite European and Nato officials having been aware of the boat's plight and location.
Fonte: http://www.guardian.co.uk/world/2012/apr/11/nato-migrants-left-to-die
Fonte: http://www.guardian.co.uk/world/2012/apr/11/nato-migrants-left-to-die
Non ho cambiato opinione Monti è il miglior governo che abbiamo avuto.
Non ho
cambiato opinione
Monti è il miglior governo che abbiamo avuto.
Credo che per esprimere il dissenso ci voglia coraggio cosi come per esprimere approvazione quando i momenti durissimi stanno facendo impazzire tutti. Lo so rimango perplesso su come questo possa succedere, lo so non pensavo mai di poter dire questo di un governo che include il capo dei banchieri Italiani dentro. Se appena vedessi comportamenti sbagliati assicuro che non esiterei a sparare a zero contro questo governo così come ho fatto per il precedente.
Non saremo mai liberi se non potremo essere pro o contro senza grilli per la testa.
Libertà è essere pro o contro senza grilli per la testa.
Monday, April 16, 2012
LinkedIn Jobs è illegale secondo le leggi Italiane?
Leggi certe uguali per tutti permettono un affidabile sistema del lavoro ed eliminano le mafie.
La legge 30 del 2003 e il relativo DL 10/11/2003,n.276 hanno posto seri vincoli alla attivita di chiunque faccia intermediazione nel campo del lavoro o soltanto pubblichi informazioni riguardanti il lavoro che è severamente vietato con sanzioni fino a 7.500 Euro e pene detentive. Ma LinkedIn ha nella integrato nella sua piattaforma un sistema per il mercato del lavoro che sembra violare la legge Italiana.
Anche le condizioni generali dicono:
Scope and Intent. You agree that by registering on LinkedIn, or by using the our website, including our mobile applications, developer platform, premium services, or other information provided as part of the LinkedIn services (collectively “LinkedIn” or the “Services”), you are entering into a legally binding agreement with LinkedIn Corporation, 2029 Stierlin Court, Mountain View, California 94043, USA if you reside in the United States, and with LinkedIn Ireland Limited, 77 Sir John Rogerson’s Quay, Dublin 2, Ireland, if you reside outside the United States (“we,” “us,” “our,” and “LinkedIn”) based on the terms of this LinkedIn User Agreement and the LinkedIn Privacy Policy, which is hereby incorporated by reference (collectively referred to as the “Agreement”) and become a LinkedIn user (“User”).
Questo dovrebbe significare che una legge USA ha prevalenza su qualsiasi altra legge compresa quella italiana. Ma questo è in contrasto credo con la legge Italiana per esempio per il trasferimento dei dati in USA.
Facebook sembra avere un termine di fornitura simile tranne per questa clausola:
18.10 You will comply with all applicable laws when using or accessing Facebook.
Che sembra aprire le porte alle leggi locali.
Solo per i Tedeschi è previsto un trattamento diverso:
Certain specific terms that apply only for German users are available here.
Last revision: 21 December 2009 For users residing in Germany: First Section 2 applies with the proviso that our use of such content to use on or in connection with Facebook is limited. second Section 15.1 is replaced by: This statement is subject to German law. third Clause 15.3 is replaced by: We are only liable as follows: We assume unlimited liability under the statutory provisions (i) for damages arising from injury to life, limb or health, (ii) intent, (iii) gross negligence; and (iv) under the Product Liability Act. Without limiting the foregoing, it will be liable for ordinary negligence only in the event of a breach of an "essential" obligation under this contract. "Essential" duties in this sense are obligations that are necessary for the fulfillment of the contract, the breach of which make achievement of the purpose in question would be, and the compliance you must therefore rely on a regular basis. In these cases, liability is limited to typical and foreseeable damages, in other cases, there is no liability for ordinary negligence
Sunday, April 15, 2012
Lavoro: Guardare l'account Facebook è reato secondo il DL 10/11/2003,n.276 Art. 10 ?
DL 10/11/2003,n.276 Art. 10.- É fatto divieto alle agenzie per il lavoro e agli altri soggetti pubblici e privati autorizzati o accreditati di effettuare qualsivoglia indagine o comunque trattamento di dati ovvero di preselezione di lavoratori, anche con il loro consenso, in base alle convinzioni personali, alla affiliazione sindacale o politica, al credo religioso, al sesso, all'orientamento sessuale, allo stato matrimoniale o di famiglia o di gravidanza, alla età, all'handicap, alla razza, all'origine etnica, al colore, alla ascendenza, all'origine nazionale, al gruppo linguistico, allo stato di salute nonché ad eventuali controversie con i precedenti datori di lavoro, a meno che non si tratti di caratteristiche che incidono sulle modalità di svolgimento della attività lavorativa o che costituiscono un requisito essenziale e determinante ai fini dello svolgimento dell'attività lavorativa.
Saturday, April 14, 2012
Chi non salta 130 mila è
Numeri
ladroni
l'Italia preferisce
inventarseli
Non abbiamo speranza finche siamo un popolo che invece di discutere la matematica con la matematica preferiamo scendere in piazza e ballare il "chi non fa 130 mila è". Queste sono le cose che ci squalificano e squalificano sinistra e sindacati. Gli errori si dimostrano non si cantano per la strada qualsiasi siano le motivazioni, perche questo apre le porte alle credenze metropolitane, al mobbing, alla superstizione e ai riti tribali.
Chi occupa confortevoli uffici da dipendente si ocupa solo di assicurarsi la pensione?
Ieri nessun telegiornale ha sentito le parole
"
Speculazione
edilizia"
di Napolitano ma tutti hanno anbbondantemente intinto la zuppa degli
"
Evasori
fiscali "
pensare che questo capita perche chi occupa un confortevole posto di dipensente si preoccupa solo di avere pagata la pensione?
Friday, April 13, 2012
Il giornale di domani: disoccupato privato della parola.
Con diverse giustificazioni gli amministratori di gruppi di discussione Linkedin, Facebook e ovunque bloccano e interferiscono con le opinioni dei partecipanti. Questo comportamento è moralmente e legalmente corretto? Non sono un esperto di faccende legali, uso solo la logica, queste le mie riflessioni in proposito.
I diritti di chi partecipa ad una discussione sono sovrani e nel caso di contrapposizione con regole del fornitore ( LinkedIn, Facebook, ..) o dei "proprietari" o amministratori dei gruppi sono i diritti dei partecipanti alla discussione a valere.
La funzione degli "amministratori" è quella di impedire che una discussione venga volutamente danneggiata o disturbata da chiunque (spam) .
L'estensione di questa funzione a compiti di censura è un abuso.
L'amministratore potrebbe sollevare il problema di coerenza con la sua impostazione della discussione, ma è evidente che un momento dopo che la discussione è stata creata da un punto di vista legale l'amministratore del gruppo vale come chunque altro e qualsiasi sua azione volta a discriminare diventa immediatamente una violazione della liberta di espressione.
Le parole "amministratore" o "proprietario" della discussione sono legalmente prive di significato perche non sono mai state ratificate da nessun organo legislativo.
"Amministratore" o "proprietario" di un gruppo possono solo significare qualcuno che tecnicamente fa in modo che una discussione funzioni.
Per esempio se vale la giurisdizione Italiana chi gestisce o amministra un un gruppo deve rispettarne la legge con la relativa Costituzione e i suoi dettami in termini di liberta di espressione.
Il fatto che chi partecipa ad una discussione lo fa "gratuitamente" è irrilevante perche chi fornisce i servizi ( Linkeidn, Facebook) in realta ottiene il suo principale introito aziendale proprio dalla partecipazione dei partecipanti che quindi sono utenti, paganti che devono essere tutelati nel rispetto dei loro diritti.
Ci vorrà del tempo prima che queste coscienze si propaghino e prima che il sistema legale si adegui ma è ragionevole pensare che succedera.
Se nella amministrazione di un gruppo la "censura" viene applicata per favorire persone o aziende allora secondo me si potrebbero configurare altri reati quale il favoreggiamento, l'estorsione, eccetera.
Comportamenti sbagliati di amministratori posono danneggiare privati e aziende, danni di cui potrebbero dover rispondere, basti pensare al caso di un disoccupato che viene "censurato" nella sua ricerca di nuova occupazione e che quindi ne subisce consegnuenze di danno economico, psicologico, e anche fisico se dovesse arrivare a soluzioni finali.
I diritti di chi partecipa ad una discussione sono sovrani e nel caso di contrapposizione con regole del fornitore ( LinkedIn, Facebook, ..) o dei "proprietari" o amministratori dei gruppi sono i diritti dei partecipanti alla discussione a valere.
La funzione degli "amministratori" è quella di impedire che una discussione venga volutamente danneggiata o disturbata da chiunque (spam) .
L'estensione di questa funzione a compiti di censura è un abuso.
L'amministratore potrebbe sollevare il problema di coerenza con la sua impostazione della discussione, ma è evidente che un momento dopo che la discussione è stata creata da un punto di vista legale l'amministratore del gruppo vale come chunque altro e qualsiasi sua azione volta a discriminare diventa immediatamente una violazione della liberta di espressione.
Le parole "amministratore" o "proprietario" della discussione sono legalmente prive di significato perche non sono mai state ratificate da nessun organo legislativo.
"Amministratore" o "proprietario" di un gruppo possono solo significare qualcuno che tecnicamente fa in modo che una discussione funzioni.
Per esempio se vale la giurisdizione Italiana chi gestisce o amministra un un gruppo deve rispettarne la legge con la relativa Costituzione e i suoi dettami in termini di liberta di espressione.
Il fatto che chi partecipa ad una discussione lo fa "gratuitamente" è irrilevante perche chi fornisce i servizi ( Linkeidn, Facebook) in realta ottiene il suo principale introito aziendale proprio dalla partecipazione dei partecipanti che quindi sono utenti, paganti che devono essere tutelati nel rispetto dei loro diritti.
Ci vorrà del tempo prima che queste coscienze si propaghino e prima che il sistema legale si adegui ma è ragionevole pensare che succedera.
Se nella amministrazione di un gruppo la "censura" viene applicata per favorire persone o aziende allora secondo me si potrebbero configurare altri reati quale il favoreggiamento, l'estorsione, eccetera.
Comportamenti sbagliati di amministratori posono danneggiare privati e aziende, danni di cui potrebbero dover rispondere, basti pensare al caso di un disoccupato che viene "censurato" nella sua ricerca di nuova occupazione e che quindi ne subisce consegnuenze di danno economico, psicologico, e anche fisico se dovesse arrivare a soluzioni finali.
Thursday, April 12, 2012
Proposta INDECENTE
Proposta indecente
- Disoccupati
- Nuove aziende costituite e trainate da ex disoccupati
- Senza casa
1 Non esiste nessun motivo per far ingrassare i "recruiter" ( le agenzie di collocamento) quando è possibile creare e far vivere agenzie di collocamento gestita da disoccupati.aperte ed etiche che trattino al tavolo dei datori di lavoro.
Non esiste motivo per cui non esista un sindacato dei disoccupati, potenzialmente il piu grande, agguerrito e determinato sindacato che possa esistere ma che tenga fuori dalla porta i soliti furbi. SENZA PIETA PER NESSUNO!
2. Milioni di persone alcune giovani piene di entusiasmo e fresche di studi, altri con esperienza altri di grande esperienza tutti parcheggiati vicino al telefono.
Partire con nuove aziende fatte di ex disoccupati, create con pensiero innovativo, utilizzando il buon senso e la saggezza, puntando su internet per abbattere i costi e per avere visibilita internazionale. Si può, basta smettere di aspettare.
3 Senza casa, nuovi poveri senza voce, senza rapprensentanza, spesso diventano strumenti di arrampicatori sociali se non di lobbies o malavita.
Diamogli voce e troveremo risorse. La prima cosa che necessitano è esistere prima ancora di mangiare.Colleghiamoli ad internet, diamogli connettività mobille, troviamo uno sponsor CHE NON SE NE PENTIRA'-
La mia email : dino.gruppuso@gmail.com
NON SONO UN POLITICO E NON LO VOGLIO
Sunday, April 8, 2012
Tuareg: l'unica legge è quella del deserto
Too bad, because I wanted to inform her that when Gaddafi's regime crumbled in October last year the Tuareg rebels moved south across Niger and into Mali, in convoys carrying arms and heavy weaponry. Within a couple of months the trained Tuareg fighters from Libya reinvigorated the rebel group fighting against the Mali government of Amadou Toumani Toure. They are fighting for a homeland for their people — who number from 1.5 million to 2 million and are scattered across the desert lands of Algeria, Libya, Niger and Mali.
Tuareg: Why did VW name its SUV Touareg? | GlobalPost
Tuareg: Why did VW name its SUV Touareg? | GlobalPost
Saturday, April 7, 2012
Un tranquillo week end Pasquale
Un tranquillo week end Pasquale
Veramente il titolo sarebbe dovuto essere diverso ma i giorni in cui la gente si riprende dopo giornate convulse mi ha fatto pensare almeno il titolo poteva essere piu tranquillo.In realta avrei voluto richiamare alla mente come per molti questa Pasqua non e tranquilla affatto e non è difficile intuire come sia differente l'atmosfera dalle case fuori dal disastro economico dove la serenita spande tranquilllita ovunque insieme agli aromi delle tavole imbandite.
Nelle altre case evidentemente le cose sono diverse e magari io vorrei proprio augurare a chi si trova in un momento di disagio un weekend sereno per come si puo, dimenticandosi dei guai.
Se qualcuno che si trova ad affrontare momenti difficilie si sente demoralizato gli propongo di guardare al ribelle inchiodato sulla croce perche aveva cacciato i mercanti fuori dal tempio.
Anche lui aveva cercato di formare un gruppo per supportare operativamente chi si trovava in difficolta ma in tutto il mondo gli avevano risposto solo in 12 e uno era taroccato.
Ciao Buona Pasqua
Friday, April 6, 2012
Di Roberto Vacca, 6 Aprile 2012: Abolire province o prefetture?
Come promesso, non parlo di cose tecnico-scientifiche.
Il pezzo allegato è politico - anche questo contro corrente. Condivido
opinioni del Presidente Luigi Einaudi - e riporto un suo articolo pubblicato
in Svizzera nel Luglio 1944, quando in Italia c'erano i tedeschi. Nel testo
fa anche un accenno ai partigiani.
Einaudi era amico di mio padre, che mi portò a conoscerlo quando rientrò in
Italia nel 1945. Era sceso al Grand Hotel. Quella sera c'era anche il Prof
Gustavo Colonnetti, ingegnere e autore di un lavoro sul calcolo delle
tensioni nelle catenarie dei conduttori delle linee elettriche. Studiai
accuratamente quel lavoro 6 anni dopo quando lavoravo al progetto della
linea elettrica Terni-Genova.
===
Abolire
province o prefetture? Di Roberto
Vacca, 6 Aprile 2012
Il Governo riduce
il bilancio delle prefetture di mezzo miliardo. Ridurrà un po’ il deficit. Nessuno
dice, però, quanto costino all’anno i prefetti. Si può risparmiare ben di più. Si
è parlato di abolire le province che hanno funzioni concrete: istruzione,
cultura, turismo, trasporti, viabilità, territorio, protezione dell’ambiente,
sviluppo economico. Se le aboliamo, altri vicarieranno le loro funzioni. Il
risparmio sarà illusorio: consisterà in controllo di qualità e innalzamento
dell’efficienza. di cui c’è sempre bisogno. Indago in rete sul costo annuo di
province e prefetture. [l’Annuario ISTAT non lo cita].. I numeri non sono
univoci: ci sono: spese impegnate, di competenza, residui. Grosso modo le
prefetture costano circa 9 miliardi, ma fanno cose utili. Le prefetture costano
6 miliardi, ma non hanno funzioni utili. A parte sprechi lussuosi, i prefetti
servono solo a frenare ed estendere in periferia il potere centrale. Hanno
anche effetti peggiori: 68 anni fa li descrisse duramente Luigi Einaudi. Fu il
più rivoluzionario Presidente che abbia avuto la nostra Repubblica. Non teneva
tanto nemmeno alle province. Scrisse queste parole – in Svizzera, quando
l’Italia era sotto i tedeschi:
Via
il prefetto! di Luigi Einaudi, Gazzetta ticinese 17/7/1944, (firmato Junius)
Proporre, in
Italia ed in qualche altro paese di Europa, di abolire il "prefetto"
sembra stravaganza degna di manicomio. Istituzione veneranda, venuta a noi
dalla notte dei tempi, il prefetto è quasi sinonimo di governo e, lui
scomparso, sembra non esistere più nulla. Chi comanda e chi esegue fuor dalla
capitale? Come opera l'amministrazione pubblica? In verità, il prefetto è una lue che fu inoculata nel
corpo politico italiano da Napoleone. Gli antichi governi erano, prima
della rivoluzione francese, assoluti solo di nome, e di fatto vincolati d'ogni
parte, dai senati e dalle camere dei conti o magistrati camerali, gelosissimi
del loro potere di rifiutare la registrazione degli editti regii, che, se non
registrati, non contavano nulla, dai corpi locali privilegiati, auto-eletti per
cooptazione dei membri in carica, dai patti antichi di infeudazione, di
dedizione e di annessione, dalle consuetudini immemorabili. Gli stati italiani governavano entro i limiti posti
dalle "libertà" locali, territoriali e professionali. Spesso "le
libertà" municipali e regionali erano "privilegi" di ceti, di
nobili, di corporazioni artigiane ed erano dannose all'universale. Nella furia
di strappare i privilegi, la rivoluzione francese distrusse, continuando
l'opera iniziata dai Borboni, le libertà locali; e Napoleone, dittatore
all'interno, amante dell'ordine, sospettoso, come tutti i tiranni, di ogni forza indipendente,
spirituale o temporale, perfezionò
l'opera. I governi restaurati trovarono comodo di non restaurare, se
non di nome, gli antichi corpi
limitatori e conservarono il prefetto
napoleonico. L'Italia nuova, preoccupata di rinsaldare le membra
disiecta degli antichi ex-stati in un corpo unico, immaginò che il federalismo fosse
il nemico ed estese il sistema prefettizio anche a quelle parti d'Italia, come
le province ex-austriache, nelle quali la lue erasi infiltrata con
manifestazioni attenuate. Si credette di instaurare libertà e democrazia e si foggiò lo strumento della
dittatura.
Democrazia e
prefetto repugnano profondamente l'una all'altro. Né in Italia, né in Francia, né in Spagna, né in
Prussia si ebbe mai e non si avrà mai democrazia, finche esisterà il tipo di
governo accentrato, del quale è simbolo il prefetto.
Coloro i quali
parlano di democrazia e di costituente e di volontà popolare e di autodecisione e non si
accorgono del prefetto, non sanno quel
che si dicono. Elezioni, libertà di scelta dei rappresentanti, camere, parlamenti,
costituenti, ministri responsabili sono una lugubre farsa nei paesi a governo accentrato del tipo
napoleonico. Gli uomini di stato
anglo-sassoni, i quali invitano i popoli europei a scegliersi la forma di governo da essi preferita,
trasportano inconsciamente parole e
pensieri propri dei loro paesi a paesi nei quali le medesime parole
hanno un significato del tutto diverso.
Forse i soli europei del continente, i quali sentendo quelle parole le
intendono nel loro significato vero sono, insieme con gli scandinavi, gli
svizzeri; e questi non hanno nulla da
imparare, perché quelle parole sentono profondamente da sette
secoli. Essi sanno che la democrazia
comincia dal comune, che è cosa dei cittadini, i quali non solo eleggono i loro
consiglieri e sindaci o presidenti o
borgomastri, ma da se, senza intervento e tutela e comando di gente posta fuori del comune od a questo
sovrapposta, se lo amministrano, se lo
mandano in malora o lo fanno prosperare. L'auto-governo continua nel cantone, il quale è un vero stato, il quale
da sè si fa le sue leggi, se le vota nel suo parlamento e le applica. Il governo federale, a sua volta, per le cose
di sua competenza, ha un parlamento per deliberare le leggi sue proprie ed un consiglio
federale per applicarle ed amministrarle.
E tutti questi consessi ed i 25 cantoni e
mezzi cantoni e la confederazione hanno così numerosissimi legislatori e
centinaia di ministri, grossi e piccoli, tutti eletti, ognuno dei quali attende
alle cose proprie, senza vedersi mai tra i piedi il prefetto, ossia la longa manus del ministro o governo
più grosso, il quale insegni od ordini il modo di sbrigare le faccende proprie
dei ministri più piccoli. Cosi pure si
usa governare in Inghilterra, con altre formule di parrocchie, borghi, città,
contee, regni e principati; cosi si fa negli
Stati Uniti, nelle federazioni canadese, sudafricana, australiana e
nella Nuova Zelanda. Nei paesi dove la
democrazia non è una vana parola, la
gente sbriga da se le proprie faccende locali (che negli Stati Uniti
si dicono anche statali), senza
attendere il la od il permesso dal governo
centrale. Cosi si forma una classe politica numerosa, scelta per via di vagli ripetuti. Non è certo che il vaglio
funzioni sempre a perfezione; ma prima
di arrivare ad essere consigliere federale o nazionale in Svizzera, o di essere
senatore o rappresentante nel congresso nord americano, bisogna essersi fatto conoscere per cariche
coperte nei cantoni o negli stati; ed
essersi guadagnato una qualche fama di esperto ed onesto amministratore. La classe politica non si
forma da sé, ne è creata dal fiat di una
elezione generale. Ma si costituisce lentamente dal basso; per scelta fatta da gente che conosce
personalmente le persone alle quali
delega la amministrazione delle cose locali piccole; e poi via via
quelle delle cose nazionali od
inter-statali più grosse. La classe
politica non si forma tuttavia se l'eletto ad amministrare le cose municipali o provinciali o regionali non
è pienamente responsabile per l'opera
propria. Se qualcuno ha il potere di dare a lui ordini o di annullare il suo
operato, l'eletto non è responsabile e non impara ad amministrare. Impara ad ubbidire, ad
intrigare, a raccomandare, a cercare
appoggio. Dove non esiste il governo di se stessi e delle cose proprie,
in che consiste la democrazia?
Finche esisterà in Italia il prefetto, la
deliberazione e l'attuazione non spetteranno al consiglio municipale ed al
sindaco, al consiglio provinciale ed al
presidente; ma sempre e soltanto al governo centrale, a Roma; o, per parlar più concretamente, al
ministro dell'interno. Costui è il vero
padrone della vita amministrativa e politica dell'intero stato. Attraverso i suoi organi distaccati, le
prefetture, il governo centrale approva
o non approva i bilanci comunali e provinciali, ordina l'iscrizione di spese di
cui i cittadini farebbero a meno, cancella altre spese, ritarda l'approvazione ed intralcia il
funzionamento dei corpi locali. Chi
governa localmente di fatto non è né il sindaco né il consiglio comunale o provinciale; ma il
segretario municipale o provinciale. Non
a caso egli è stato oramai attruppato tra i funzionari statali. Parve un sopruso della dittatura ed
era la logica necessaria deduzione del
sistema centralistico. Chi, se non un funzionario statale, può interpretare ed
eseguire le leggi, i regolamenti, le circolari, i moduli i quali quotidianamente, attraverso le
prefetture, arrivano a fasci da Roma per ordinare il modo di governare ogni più
piccola faccenda locale? Se talun cittadino
si informa del modo di sbrigare una pratica dipendente da una legge nuova, la
risposta è: non sono ancora arrivate le
istruzioni, non è ancora compilato il regolamento; lo si aspetta di
giorno in giorno. A nessuno viene in
mente del ministero, l'idea semplice che
l'eletto locale ha il diritto e il dovere di interpretare lui la
legge, salvo a rispondere dinnanzi agli
elettori della interpretazione data? Che
cosa fu e che cosa tornerà ad essere l'eletto del popolo in uno
stato burocratico accentrato? Non un
legislatore, non un amministratore; ma un
tale, il cui merito principale e di essere bene introdotto nei
capoluoghi di provincia presso prefetti,
consiglieri e segretari di prefettura, provveditori agli studi, intendenti di
finanza, ed a Roma, presso i ministri,
sotto-segretari di stato e, meglio e più, perché di fatto più potenti, presso direttori generali,
capi-divisione, segretari, vice-segretari ed uscieri dei ministeri. Il malvezzo di non muovere la " pratica
" senza una spinta, una raccomandazione
non è recente né ha origine dal fascismo. E' antico ed è proprio del sistema. Come quel ministro
francese, guardando l'orologio, diceva: a quest'ora, nella terza classe di
tutti i licei di Francia, i professori
spiegano la tal pagina di Cicerone; così si può dire di tutti gli ordini di scuole italiane. Pubbliche o
private, elementari o medie od universitarie, tutto dipende da Roma:
ordinamento, orari, tasse, nomine degli
insegnanti, degli impiegati di segreteria, dei portieri e dei bidelli, ammissioni degli studenti, libri di
testo, ordine degli esami, materie
insegnate. I fascisti concessero per scherno l'autonomia alle università; ma era logico che nel sistema
accentrato le università fossero, come
subito ridiventarono, una branca ordinaria
dell'amministrazione pubblica; ed era logico che prima del 1922 i
deputati elevassero querele contro
quelle che essi imprudentemente chiamarono le
camorre dei professori di università, i quali erano riusciti, in mezzo
secolo di sforzi perseveranti e di costumi anti-accentratori a poco a poco originati dal loro spirito di corpo, a
togliere ai ministri ogni potere di
scegliere e di trasferire gli insegnanti universitari e quindi ogni possibilità ai deputati di raccomandare e
promuovere intriganti politici a
cattedre. Agli occhi di un
deputato uscito dal suffragio universale ed investito di una frazione della sovranità popolare, ogni
resistenza di corpi autonomi, di enti locali, di sindaci decisi a far valere la
volontà dei loro amministrati appariva
camorra, sopruso o privilegio. La tirannia del centro, la onnipotenza del
ministero, attraverso ai prefetti, si converte
nella tirannia degli eletti al parlamento. Essi sanno di essere i
ministri del domani, sanno che chi di loro diventerà ministro dell'interno,
disporrà della leva di comando del paese; sanno che nessun presidente del consiglio può rinunciare ad essere ministro
dell'interno se non vuol correre il pericolo di vedere "farsi" le elezioni
contro di lui dal collega al quale egli abbia
avuto la dabbenaggine di abbandonare quel
ministero, il quale dispone delle prefetture, delle questure e dei carabinieri; il quale comanda a centinaia di
migliaia di funzionari piccoli e grossi, ed attraverso concessioni di sussidi,
autorizzazioni di spese, favori di ogni
specie adesca e minaccia sindaci, consiglieri, presidenti di opere pie e di
enti morali. A volta a volta servo e tiranno
dei funzionari che egli ha contribuito a far nominare con le sue raccomandazioni e dalla cui condiscendenza
dipende l'esito delle pratiche dei suoi
elettori, il deputato diventa un galoppino, il cui tempo più che dai lavori
parlamentari è assorbito dalle corse per i ministeri e dallo scrivere lettere di raccomandazione per il
sollecito disbrigo delle pratiche dei suoi elettori.
Perciò il
delenda Carthago della democrazia liberale è: Via il prefetto! Via con tutti i
suoi uffici e le sue dipendenze e le sue ramificazioni! Nulla deve più essere
lasciato in piedi di questa macchina centralizzata; nemmeno lo stambugio del
portiere. Se lasciamo sopravvivere il portiere, presto accanto a lui sorgerà
una fungaia di baracche e di capanne che si
trasformeranno nel vecchio aduggiante palazzo del governo. Il prefetto napoleonico se ne deve andare, con le radici,
il tronco, i rami e le fronde. Per
fortuna, di fatto oggi in Italia l'amministrazione centralizzata è scomparsa. Ha dimostrato di essere il nulla; uno
strumento privo di vita propria, del
quale il primo avventuriero capitato a buon tiro poteva impadronirsi per manovrarlo a suo piacimento. Non accadrà
alcun male, se non ricostruiremo la
macchina oramai guasta e marcia. L'unita del paese non è data dai prefetti e
dai provveditori agli studi e dagli intendenti di finanza e dai segretari
comunali e dalle circolari ed istruzioni ed autorizzazioni romane. L'unita del
paese è fatta dagli italiani. Dagli italiani, i quali imparino, a proprie spese, commettendo
spropositi, a governarsi da sé. La vera
costituente non si ha in una elezione plebiscitaria, a fin di guerra. Così si
creano o si ricostituiscono le tirannie, siano esse di dittatori o di comitati di partiti. Chi vuole affidare il
paese a qualche altro saltimbanco, lasci
sopravvivere la macchina accentrata e faccia da questa e dai comitati eleggere a costituente. Chi
vuole che gli italiani governino se
stessi, faccia invece subito eleggere i consigli municipali, unico corpo rimasto in vita, almeno come
aspirazione profondamente sentita da
tutti i cittadini; e dia agli eletti il potere di amministrare liberamente; di far bene e farsi rinnovare il
mandato, di far male e farsi lapidare.
Non si tema che i malversatori del denaro pubblico non paghino il fio, quando
non possano scaricare su altri, sulla autorità tutoria, sul governo la colpa
delle proprie malefatte. La classe politica si forma cosi: col provare e
riprovare, attraverso a fallimenti ed a successi. Sia che si conservi la
provincia; sia che invece la si abolisca, perché ente artificioso, antistorico
ed anti-economico e la si costituisca da parte con il distretto o collegio o
vicinanza, unita più piccola, raggruppata attorno alla cittadina, al grosso
borgo di mercato, dove convengono naturalmente per i loro interessi ed affari
gli abitanti dei comuni dei dintorni, e dall'altra con la grande regione
storica: Piemonte, Liguria, Lombardia, ecc.; sempre, alla pari del comune, il
collegio regione dovranno amministrarsi
da se, formarsi i propri governanti elettivi,
liberi di gestire le faccende proprie del comune, del collegio e della provincia,
liberi di scegliere i propri funzionari e dipendenti, nel modo e con le garanzie che essi medesimi,
legislatori sovrani nel loro campo, vorranno stabilire. Si potrà discutere sui
compiti da attribuire a questo o quell'altro ente sovrano; ed adopero a bella posta la parola
sovranità e non autonomia, ad indicare
che non solo nel campo internazionale, con la creazione di vincoli federativi, ma anche nel campo
nazionale, con la creazione di corpi
locali vivi di vita propria originaria non derivata dall'alto, urge distruggere l'idea funesta della sovranità
assoluta dello stato. Non temasi dalla distruzione alcun danno per l'unità
nazionale. L'accentramento napoleonico ha fatto le sue prove e queste sono
state negative: una burocrazia pronta a ubbidire a ogni padrone, non
radicata nel luogo, indifferente alle
sorti degli amministrati; un ceto politico
oggetto di dispregio, abbassato a cursore di anticamere prefettizie e ministeriali, prono a votare in favore di
qualunque governo, se il voto poteva giovare ad accaparrare il favore della
burocrazia poliziesca e a premere sulle autorità locali nel giorno delle
elezioni generali; una polizia, non collegata, come dovrebbe, esclusivamente
con la magistratura inquirente e giudicante e con i carabinieri, ma divenuta
strumento di inquisizione politica e di giustizia "economica", ossia
arbitraria. L'arbitrio poliziesco erasi affievolito all'inizio del secolo; ma
lo strumento era pronto; e, come già con
Napoleone, ricominciarono a giungere al
dittatore i rapporti quotidiani della polizia sugli atti e sui propositi di
ogni cittadino sospetto; e si potranno di nuovo comporre, con quei fogli, se
non li hanno bruciati prima, volumi di piccola e di grande storia di interesse
appassionante. E quello strumento, pur guasto, e pronto, se non lo faremo
diventare mero organo della giustizia per la prevenzione dei reati e la
scoperta dei loro autori, a servire nuovi
tiranni e nuovi comitati di salute pubblica. Che cosa ha dato all'unità
d'Italia quella armatura dello stato di polizia, preesistente, ricordiamolo
bene, al 1922? Nulla. Nel momento del pericolo è svanita e sono rimasti i
cittadini inermi e soli. Oggi essi si attruppano in bande di amici, di
conoscenti, di borghigiani; e li chiamano partigiani. È lo stato il quale si
rifà spontaneamente. Lasciamolo riformarsi dal basso, come è sua natura. Riconosciamo
che nessun vincolo dura, nessuna unita e salda, se prima gli uomini i quali si
conoscono ad uno ad uno non hanno
costituito il comune; e di qui, risalendo di grado in grado, sino allo stato.
La distruzione della sovrastruttura napoleonica, che gli italiani non hanno
amato mai, offre l'occasione unica di ricostruire lo stato partendo dalle unità
che tutti conosciamo e amiamo: la famiglia, il comune, la vicinanza e la
regione. Cosi possederemo finalmente uno stato vero e vivente
Di Roberto Vacca, 6 Aprile 2012
Paninizzati, 1992-2012 Tutto è cambiato, il PCI no!
Paninizzati,1992-2012 Tutto è cambiato, il PCI no!
Premessa: non estendo i miei giudizi alle persone di buona volonta che si oppongono al malaffare nella magistratura, politica e informazione.
Tutto è cominciato con Mani Pulite. Tutto è cominciato con il Giudice Antonio di Pietro.
1992 anno della peggiore crisi economica del dopoguerra. 1992 la immensa guerra della magistratura contro lo stato Italiano mette in ginocchio la politica che abbandona.
La magistratura aveva l'obiettivo di disabilitare chi si opponeva all'avanzata del PCI? Forse.
La magistratura aveva l'obiettivo di disabilitare chi si opponeva all'avanzata del PCI? Forse.
L'Italia continua ad andare avanti per venti anni mettendo le mani nelle tasche degli Italiani. Tonino di Pietro esce a precipizio dalla magistratura per non vedere che mentre in Italia la gente muore di disoccupazione i partiti continuano ad essere Casta, con le casse cosi piene di soldi da non sapere dove metterli, cosi qualcuno gentilmente si presta.
Dal 1992 al 2012 Il PCI ha solo cambiato nome cercando di mimetizzarsi. Non è riuscito ad inventarsi una politica, uno spazio, un elettorato. Ha avuto per 20 anni un avversario di comodo, uno che se fosse salito sul ring sarebbe stato fischiato immediatamente nel duo Berlusconi-Bossi.
I magistrati hanno condannato di tutto spiato di tutto violato ogni segreto. In venti anni l'italia è diventato il paese di Orwell dove non esiste riparo ne in internet ne al telefono ne a casa propria nonostante abbiate chiuso bene la porta qualcuno vi ascolta.
Ma esiste una oasi in questo, la Casta dell'Informazione, i giornalisti, manovratori della pubblica opinione hanno continuato ad essere i veri manager dell'Italia indisturbati.
Sono I giornalisti che inventano il "vaccino" anti destra Berlusconi con la calza sulla telecamera alla prima intervista TV, un vaccino fatto di virus morti o indeboliti che non poteva nuocere. Sono I giornalisti che costruiscono un avversario perfetto per il PCI, Bossi, definito dai media "un genio della politica", neo-razzista, provinciale giusto quello che il PCI aveva sempre sognato di trovare per aggregare consenso.
PCI informazione e magistrati riescono cosi ad andare avanti venti anni dipingendo una falsa opposizione a un governo sempre sotto l'antibiotico delle centinaia di processi in corso.
In venti anni il PCI non è riuscito a cambiare a trovare una via che spazzi via il marcio che si porta dentro per iniziare una nuova vita che molti onesti di diverse idee politiche da anni aspettano.
Sono i giornalisti che nel 1992 scoprono ( oh, sorpresa ) una Italia marcia a tutti i livelli.
Sono i giornalisti che scoprono ( oh sorpresa ) che l'Italia del 2012 è marcia è a tutti i livelli.
Sono I giornalisti che accendono i riflettori su Berlusconi accentratore di informazione ma evitando di fare luce sulle lobbies degli stessi giornalisti.
Certo di questi tempi l'Italia alla disperazione, i disoccupati i senza casa, gli impreditori non domono sonni tranquilli, o forse non non dormono e basta.
Il Presidente Monti spazza via l'Art. 18 per fare in modo che non siano le dinastie a regolare le fonti di occupazione. Ma in italia le multinazionali della corruzione controllano ogni movimento nel mercato del lavoro, negli appalti, nelle commesse alle aziende, nei crediti anche piccoli artigiani e imprenditori.
Riuscira l'informazione a cambiare e diventare amica di chi è in crisi estrema smettendo di auto promuoversi in uno show che dura da troppo?
Questo scritto esprime una mia personale opinione non coinvolge nessun altro per nessun motivo.
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Thursday, April 5, 2012
Hey, perchè hai eletto 957 politici che usano la controfigura per "il lavoro sporco"?
Hey, perchè hai eletto 957 politici che usano la controfigura per "il lavoro sporco"?
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