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Saturday, July 7, 2012
Monti come Aldo Moro?
I media (ma anche i Social Network) ci propinano la nostra giornaliera dose di "persuasione" usando la potente arma del linguaggio. "Insurgent", "termovalorizzatori" sono due esempi di termini che inglobano giudizi e persuasione.
Pochi mesi fa nessuno si sarebbe permesso di dire "concordo con Berlusconi" perchè sarebbe stato oggetto di attacchi violenti. Come dire "difendo Schettino". Adesso si sente la pressione anti Fornero che si propaga a Monti e Napolitano.
Difficile discriminare le ragioni dalla psicosi. Ho da qualche tempo l'impressione che la grande massa di Italiani che si sentono colpiti dalla crisi, che adesso attribuiscono a Monti, provino una grande avversità contro chiunque provi a razionalizzare e a trovare soluzioni. Ogni volta che il governo fa provvedimenti in tale senso la gente si accorge che quello che ha chiamato ostinatamente "crisi" si sta trasformando nel cambiamento permanente che pure era annunciato e che quindi il ritorno alla agognata "normalità" di prima si allontana.
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Friday, June 8, 2012
Visione catastrofista
Uno degli aspetti positivi della crisi è che sta mettendo il luce la verità cruda (solo su alcune aree). Gli Italiani visti alla luce della crisi perdono il loro aspetto bonario di buon senso e di buoni sentimenti che si erano costruiti faticosamente nel dopoguerra.
La gente di oggi si rivela permeata di desiderio di conquista senza scrupoli e senza morale pronta a dare appoggio a chi sventola la bandiera della ricchezza.
Non si puo fare a meno di avvertire nel complesso un rinnovato desiderio di rivalsa ( o di vendetta? ) che coglie tutte le occasioni per riemergere periodicamente. Anche i fischi a Monti e Napolitano danno una idea di come niente è cambiato dai tempi del fascismo: gli italiani vogliono quello che vogliono e non intendono sentire ragioni e votano per una visione della realta semplificata dall' imbanditore di turno rinunciando consapevolmente a qualsiasi pensiero critico.
Nessuno pare rendersi conto di come sia anomalo il fatto che non esiste una alternativa politica valida e che tutte le proposte sembrano sempre più coincidere con deliri che sanno di patologico.
Forse questo dipende dal fatto che siamo stati cosi bravi da riuscire a invalidare tutte le proposte disponibili mischiando senza pudore vero e falso.
Cosi nessuno crede piu in una nuova scuola che ritrovi nuovi valori autentici fuori dai singhiozzi programmati dei politici, fallita la riforma (rivoluzionaria?) del 68 e fallite tutte le successive vanificati tutti li sforzi e azzerati tutti i contenuti cosi che adesso non c'è più niente da provare che abbia conservato valore.
Ok questa è una visione assolutamente catastrofista cerchiamo quello che c'è di buono facciamolo crescere apriamoci alla speranza.
Thursday, May 3, 2012
Sfruttamento dei lavoratori: al Presidente della Repubblica Napolitano e al Presidente del Consiglio Monti.
Lettera aperta
al Presidente
della Repubblica Napolitano e
al Presidente del
Consiglio Monti.
Gentile
Presidente Napolitano
Gentile
Presidente Monti
Le condizioni del
lavoro e la determinazione di una così generalizzata disoccupazione stanno
determinando nel paese rabbia e reazioni collettive ma anche drammatiche azioni
di singoli che non riescono ad andare avanti.
Lo scopo di
questa lettera è di evidenziare come le cause di questa condizione non sono del
tutto contingenti, imprevedibili e impossibili da modificare.
In Italia vige la
legge 30 del 2003 e il relativo DL di attuazione che avrebbero dovuto regolare
molto strettamente il mercato del lavoro per prevenirne abusi e sfruttamento.
Stranamente
quello che si può rilevare è che la legge risulta generalmente inapplicata
aggiungendo alla ferita della disoccupazione il sale dell’ingiustizia e
dell’abuso.
Mi riferisco
specificamente alle migliaia di organizzazioni che esercitano una costosa (e
illegale) attività privata di intermediazione fuori da ogni controllo.
Mentre i lavori
da affidare diminuiscono le agenzie di collocamento private fioriscono e
crescono dell’ordine del 10% all’anno.
Le agenzie di
collocamento non forniscono alcun valore aggiunto al posto di lavoro offerto ma
ne ingigantiscono il peso affidando a 1.000 ( mille ) agenzie italiane di
collocamento lo stesso messaggio che il datore di lavoro può dare gratis sul
suo sito.
Siccome nessuno
lavora per niente tutto questo mondo finisce per scaricare sugli stipendi e
quindi sui costi del lavoro costi aggiuntivi sensibili. Molti dipendenti sono
costretti a pagare per 1 o due anni percentuali del loro mensile.
Siccome il numero
dei posti di lavoro è sempre più esiguo e il numero di quelli che lo cercano
sempre più grande non sembra difficile ipotizzare che l’affidamento del lavoro
possa non seguire criteri meritocratici ma piuttosto criteri clientelari quando
non diventino vere estorsioni.
Inoltre vengono
mantenuti processi di attesa inutili e senza fine che provocano sfiducia e disperazione.
Passando a
parlare della seconda piaga italiana, quella del caporalato, non si può non
rilevare quanto distante sia l’immagine proiettata dai media che tendono ad
accreditare un fenomeno confinato al sud, agli immigrati o alle donne quanto
invece si annida al nord tra le pieghe della più moderna e opulenta
innovazione. Mi riferisco al caporalato che da sempre sfrutta lavoratori nel
campo hitec, tipicamente dei lavoratori dell’informatica, passati in pochi anni
da posizioni di privilegio a situazioni di sfruttamento di “forzati del
notebook e della partita iva”.
Da sempre chi
lavora nell’informatica viene arruolato con contatti atipici che mascherano
forme di assoluto lavoro dipendente che prevede straordinari e turni di notte.
Chi lavora in questo campo sa che mai saprà a quale prezzo è stato venduto e
che continuerà a pagare spesso una catena di intermediari occulti.
Attori di questa
beffa ai lavoratori non sono bande di extracomunitari girovaghi ma le maggiori
multinazionali del campo con la complicità delle aziende italiane di maggiore
dimensione.
Saturday, April 14, 2012
Chi occupa confortevoli uffici da dipendente si ocupa solo di assicurarsi la pensione?
Ieri nessun telegiornale ha sentito le parole
"
Speculazione
edilizia"
di Napolitano ma tutti hanno anbbondantemente intinto la zuppa degli
"
Evasori
fiscali "
pensare che questo capita perche chi occupa un confortevole posto di dipensente si preoccupa solo di avere pagata la pensione?
Friday, March 9, 2012
Napolitano non fa la pecorella.
Nigeria: Inglesi arroganti e incapaci fanno morire l'ostaggio italiano. India: una legge sbagliata mette sulle navi civili militari in operazioni belliche ma senza essere capace di stabilire i dettagli di questa situazione lasciando, come sempre fanno gli Italiani, che i soldati si arrangino e adesso a rischio della vita.
Sunday, November 6, 2011
Lettera Aperta AL PRESIDENTE Napolitano e al CARDINALE Bagnasco
Lettera Aperta
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Giorgio Napolitano
AL PRESIDENTE DELLA CEI CARDINALE Angelo Bagnasco
Gentile Presidente Napolitano,
Gentile Cardinale Bagnasco,
scrivo questa lettera per richiamare la vostra attenzione su una situazione che in questo particolare momento riveste particolare importanza.
Mi riferisco in particolare a quanto detto dal Cardinale Bagnasco lunedì, 26 settembre :
“Non si capisce quale legittimazione possano avere in un consorzio democratico i comitati d'affari' che si auto-impongono attraverso il reticolo clientelare, andando a intasare la vita pubblica''. ''Il loro maggior costo sta nella capziosita' dei condizionamenti, nell'intermediazione appaltistica, nei suggerimenti interessati di nomine e promozioni''
Ora mi sarei aspettato che dopo una presa di posizione di tale dimensione l’opinione pubblica italiana, il mondo degli affari, gli imprenditori e la gente comune iniziassero un dibattito catartico e un processo di pulizia tale da cancellare tutte quelle realtà che presiedono ai comportamenti accennati nella frase riportata.
La realtà invece è stata estremamente deludente e dopo qualche giorno l’argomento è stato sviato e dimenticato e il sistema ha continuato a marciare come prima.
Tanti anni fa da giovane aspirante imprenditore ho sempre verificato le barriere che separano chi è munito di buona volontà da tutto ciò che può essere di supporto alle nuove iniziative: i finanziamenti, per chi è solo, sembravano poter essere solo in due stati quelli ancora non attivi e quelli misteriosamente già erogati.
E’ cosi che si forma quella forma di sfiducia che poi si riversa su qualsiasi cosa ha il colore dello stato. Cosi si perde il coraggio di partecipare agli appalti o di intraprendere nuove strade perche la sensazione comune è che l’utile dell’impresa non è affatto il corrispettivo del rischio ma del trucco che deve esserci immancabilmente altrimenti niente può essere fonte di reddito. E’ qui che la gente si separa dalla comunità dei cittadini contribuenti per cui poi il trucco viene cercato anche per sviare o alleviare il peso delle tasse.
Tornando al discorso del Cardinale Bagnasco mi è stato facile rilevare che tali entità esistono in infinite forme e sfumature , sotto l’egida delle istituzioni talvolta o talvolta in quella particolarmente vischiosa area grigia dove aree contingenti a movimenti, a forme giuridiche non a fini di lucro, ad aree di privilegio utilizzanti rapporti con l’estero UE e non.
E’ evidente che la leva su cui questi organismi manovrano non è solo quella affaristica ma anche e soprattutto quella del credito, grazie alla continuità e aggregazione in infinite forme diverse con il sistema finanziario. Queste caratteristiche fanno diventare le strutture di cui parliamo non una opzione ma un must per chiunque si voglia affacciare al mondo degli affari rendendolo docile ad ogni richiesta e silente come richiesto.
Ora, mi chiedo come con queste premesse l’Italia piegata in due dalla crisi possa raddrizzarsi, quale meritocrazia possa nascere, quale innovazione possa essere possibile in regime dove l’ultima cosa richiesta ad un imprenditore è di pensare.
Sullo stimolo di quanto detto dal Cardinale Bagnasco ho cercato di approfondire le mie conoscenze in proposito, di vedere come storicamente le cose si erano evolute, scoprendo che questo cancro già partiva dal medioevo e che anche la le mafie avevano avuto un loro ruolo, scoprendo comportamenti al limite della legge e talvolta fuori dalla legge.
Gentile Napolitano, Gentile Cardinale Bagnasco:
Tutto questo per chiedervi se sia giusto porsi delle domande e tentare di darsi delle risposte e possibilmente cooperare perche insieme alla comunità nazionale si possa scegliere di percorrere strade più corrette senza dover fare gli eroi. In particolare per chi entrando in questi campi senza esperienza rischierà di perdere inutilmente tempo e risorse danneggiando il suo futuro e quello dell’Italia.
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Giorgio Napolitano
AL PRESIDENTE DELLA CEI CARDINALE Angelo Bagnasco
Gentile Presidente Napolitano,
Gentile Cardinale Bagnasco,
scrivo questa lettera per richiamare la vostra attenzione su una situazione che in questo particolare momento riveste particolare importanza.
Mi riferisco in particolare a quanto detto dal Cardinale Bagnasco lunedì, 26 settembre :
“Non si capisce quale legittimazione possano avere in un consorzio democratico i comitati d'affari' che si auto-impongono attraverso il reticolo clientelare, andando a intasare la vita pubblica''. ''Il loro maggior costo sta nella capziosita' dei condizionamenti, nell'intermediazione appaltistica, nei suggerimenti interessati di nomine e promozioni''
Ora mi sarei aspettato che dopo una presa di posizione di tale dimensione l’opinione pubblica italiana, il mondo degli affari, gli imprenditori e la gente comune iniziassero un dibattito catartico e un processo di pulizia tale da cancellare tutte quelle realtà che presiedono ai comportamenti accennati nella frase riportata.
La realtà invece è stata estremamente deludente e dopo qualche giorno l’argomento è stato sviato e dimenticato e il sistema ha continuato a marciare come prima.
Tanti anni fa da giovane aspirante imprenditore ho sempre verificato le barriere che separano chi è munito di buona volontà da tutto ciò che può essere di supporto alle nuove iniziative: i finanziamenti, per chi è solo, sembravano poter essere solo in due stati quelli ancora non attivi e quelli misteriosamente già erogati.
E’ cosi che si forma quella forma di sfiducia che poi si riversa su qualsiasi cosa ha il colore dello stato. Cosi si perde il coraggio di partecipare agli appalti o di intraprendere nuove strade perche la sensazione comune è che l’utile dell’impresa non è affatto il corrispettivo del rischio ma del trucco che deve esserci immancabilmente altrimenti niente può essere fonte di reddito. E’ qui che la gente si separa dalla comunità dei cittadini contribuenti per cui poi il trucco viene cercato anche per sviare o alleviare il peso delle tasse.
Tornando al discorso del Cardinale Bagnasco mi è stato facile rilevare che tali entità esistono in infinite forme e sfumature , sotto l’egida delle istituzioni talvolta o talvolta in quella particolarmente vischiosa area grigia dove aree contingenti a movimenti, a forme giuridiche non a fini di lucro, ad aree di privilegio utilizzanti rapporti con l’estero UE e non.
E’ evidente che la leva su cui questi organismi manovrano non è solo quella affaristica ma anche e soprattutto quella del credito, grazie alla continuità e aggregazione in infinite forme diverse con il sistema finanziario. Queste caratteristiche fanno diventare le strutture di cui parliamo non una opzione ma un must per chiunque si voglia affacciare al mondo degli affari rendendolo docile ad ogni richiesta e silente come richiesto.
Ora, mi chiedo come con queste premesse l’Italia piegata in due dalla crisi possa raddrizzarsi, quale meritocrazia possa nascere, quale innovazione possa essere possibile in regime dove l’ultima cosa richiesta ad un imprenditore è di pensare.
Sullo stimolo di quanto detto dal Cardinale Bagnasco ho cercato di approfondire le mie conoscenze in proposito, di vedere come storicamente le cose si erano evolute, scoprendo che questo cancro già partiva dal medioevo e che anche la le mafie avevano avuto un loro ruolo, scoprendo comportamenti al limite della legge e talvolta fuori dalla legge.
Gentile Napolitano, Gentile Cardinale Bagnasco:
Tutto questo per chiedervi se sia giusto porsi delle domande e tentare di darsi delle risposte e possibilmente cooperare perche insieme alla comunità nazionale si possa scegliere di percorrere strade più corrette senza dover fare gli eroi. In particolare per chi entrando in questi campi senza esperienza rischierà di perdere inutilmente tempo e risorse danneggiando il suo futuro e quello dell’Italia.
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