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Friday, April 6, 2012

Di Roberto Vacca, 6 Aprile 2012: Abolire province o prefetture?


Come promesso, non parlo di cose tecnico-scientifiche.
Il pezzo allegato è politico - anche questo contro corrente. Condivido
opinioni del Presidente Luigi Einaudi - e riporto un suo articolo pubblicato
in Svizzera nel Luglio 1944, quando in Italia c'erano i tedeschi. Nel testo
fa anche un accenno ai partigiani.
Einaudi era amico di mio padre, che mi portò a conoscerlo quando rientrò in
Italia nel 1945. Era sceso al Grand Hotel. Quella sera c'era anche il Prof
Gustavo Colonnetti, ingegnere e autore di un lavoro sul calcolo delle
tensioni nelle catenarie dei conduttori delle linee elettriche. Studiai
accuratamente quel lavoro 6 anni dopo quando lavoravo al progetto della
linea elettrica Terni-Genova.

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Abolire province o prefetture?  Di Roberto Vacca, 6 Aprile 2012

Il Governo riduce il bilancio delle prefetture di mezzo miliardo. Ridurrà un po’ il deficit. Nessuno dice, però, quanto costino all’anno i prefetti. Si può risparmiare ben di più. Si è parlato di abolire le province che hanno funzioni concrete: istruzione, cultura, turismo, trasporti, viabilità, territorio, protezione dell’ambiente, sviluppo economico. Se le aboliamo, altri vicarieranno le loro funzioni. Il risparmio sarà illusorio: consisterà in controllo di qualità e innalzamento dell’efficienza. di cui c’è sempre bisogno. Indago in rete sul costo annuo di province e prefetture. [l’Annuario ISTAT non lo cita].. I numeri non sono univoci: ci sono: spese impegnate, di competenza, residui. Grosso modo le prefetture costano circa 9 miliardi, ma fanno cose utili. Le prefetture costano 6 miliardi, ma non hanno funzioni utili. A parte sprechi lussuosi, i prefetti servono solo a frenare ed estendere in periferia il potere centrale. Hanno anche effetti peggiori: 68 anni fa li descrisse duramente Luigi Einaudi. Fu il più rivoluzionario Presidente che abbia avuto la nostra Repubblica. Non teneva tanto nemmeno alle province. Scrisse queste parole – in Svizzera, quando l’Italia era sotto i tedeschi:

Via il prefetto! di Luigi Einaudi, Gazzetta ticinese 17/7/1944, (firmato Junius)
Proporre, in Italia ed in qualche altro paese di Europa, di abolire il "prefetto" sembra stravaganza degna di manicomio. Istituzione veneranda, venuta a noi dalla notte dei tempi, il prefetto è quasi sinonimo di governo e, lui scomparso, sembra non esistere più nulla. Chi comanda e chi esegue fuor dalla capitale? Come opera l'amministrazione pubblica? In verità, il prefetto è una lue che fu inoculata nel corpo politico italiano da Napoleone. Gli antichi governi erano, prima della rivoluzione francese, assoluti solo di nome, e di fatto vincolati d'ogni parte, dai senati e dalle camere dei conti o magistrati camerali, gelosissimi del loro potere di rifiutare la registrazione degli editti regii, che, se non registrati, non contavano nulla, dai corpi locali privilegiati, auto-eletti per cooptazione dei membri in carica, dai patti antichi di infeudazione, di dedizione e di annessione, dalle consuetudini immemorabili. Gli stati  italiani governavano entro i limiti posti dalle "libertà" locali, territoriali e professionali. Spesso "le libertà" municipali e regionali erano "privilegi" di ceti, di nobili, di corporazioni artigiane ed erano dannose all'universale. Nella furia di strappare i privilegi, la rivoluzione francese distrusse, continuando l'opera iniziata dai Borboni, le libertà locali; e Napoleone, dittatore all'interno, amante dell'ordine, sospettoso, come tutti i  tiranni, di ogni forza indipendente, spirituale o temporale, perfezionò  l'opera. I governi restaurati trovarono comodo di non restaurare, se non  di nome, gli antichi corpi limitatori e conservarono il prefetto  napoleonico. L'Italia nuova, preoccupata di rinsaldare le membra disiecta degli antichi ex-stati in un corpo unico, immaginò che il federalismo fosse il nemico ed estese il sistema prefettizio anche a quelle parti d'Italia, come le province ex-austriache, nelle quali la lue erasi infiltrata con manifestazioni attenuate. Si credette di instaurare libertà  e democrazia e si foggiò lo strumento della dittatura.
Democrazia e prefetto repugnano profondamente l'una all'altro. Né in  Italia, né in Francia, né in Spagna, né in Prussia si ebbe mai e non si avrà mai democrazia, finche esisterà il tipo di governo accentrato, del quale è simbolo il prefetto. 
Coloro i quali parlano di democrazia e di costituente e di volontà  popolare e di autodecisione e non si accorgono del prefetto, non sanno  quel che si dicono. Elezioni, libertà di scelta dei rappresentanti, camere, parlamenti, costituenti, ministri responsabili sono una lugubre  farsa nei paesi a governo accentrato del tipo napoleonico. Gli uomini di  stato anglo-sassoni, i quali invitano i popoli europei a scegliersi la  forma di governo da essi preferita, trasportano inconsciamente parole e  pensieri propri dei loro paesi a paesi nei quali le medesime parole hanno  un significato del tutto diverso. Forse i soli europei del continente, i quali sentendo quelle parole le intendono nel loro significato vero sono, insieme con gli scandinavi, gli svizzeri; e questi non hanno nulla da  imparare, perché quelle parole sentono profondamente da sette secoli.  Essi sanno che la democrazia comincia dal comune, che è cosa dei cittadini, i quali non solo eleggono i loro consiglieri e sindaci o  presidenti o borgomastri, ma da se, senza intervento e tutela e comando di  gente posta fuori del comune od a questo sovrapposta, se lo amministrano,  se lo mandano in malora o lo fanno prosperare. L'auto-governo continua nel  cantone, il quale è un vero stato, il quale da sè si fa le sue leggi, se le vota nel suo parlamento e le applica.  Il governo federale, a sua volta, per le cose di sua competenza, ha un parlamento per deliberare le leggi sue proprie ed un consiglio federale  per applicarle ed amministrarle. E tutti questi consessi ed i 25 cantoni e  mezzi cantoni e la confederazione hanno così numerosissimi legislatori e centinaia di ministri, grossi e piccoli, tutti eletti, ognuno dei quali attende alle cose proprie, senza vedersi mai tra i piedi il prefetto,  ossia la longa manus del ministro o governo più grosso, il quale insegni od ordini il modo di sbrigare le faccende proprie dei ministri più  piccoli. Cosi pure si usa governare in Inghilterra, con altre formule di parrocchie, borghi, città, contee, regni e principati; cosi si fa negli  Stati Uniti, nelle federazioni canadese, sudafricana, australiana e nella  Nuova Zelanda. Nei paesi dove la democrazia non è una vana parola, la  gente sbriga da se le proprie faccende locali (che negli Stati Uniti si  dicono anche statali), senza attendere il la od il permesso dal governo  centrale. Cosi si forma una classe politica numerosa, scelta per via di  vagli ripetuti. Non è certo che il vaglio funzioni sempre a perfezione; ma  prima di arrivare ad essere consigliere federale o nazionale in Svizzera, o di essere senatore o rappresentante nel congresso nord americano,  bisogna essersi fatto conoscere per cariche coperte nei cantoni o negli  stati; ed essersi guadagnato una qualche fama di esperto ed onesto  amministratore. La classe politica non si forma da sé, ne è creata dal  fiat di una elezione generale. Ma si costituisce lentamente dal basso; per  scelta fatta da gente che conosce personalmente le persone alle quali  delega la amministrazione delle cose locali piccole; e poi via via quelle  delle cose nazionali od inter-statali più grosse.  La classe politica non si forma tuttavia se l'eletto ad amministrare le  cose municipali o provinciali o regionali non è pienamente responsabile   per l'opera propria. Se qualcuno ha il potere di dare a lui ordini o di annullare il suo operato, l'eletto non è responsabile e non impara ad  amministrare. Impara ad ubbidire, ad intrigare, a raccomandare, a cercare  appoggio. Dove non esiste il governo di se stessi e delle cose proprie, in che consiste la democrazia? 
 Finche esisterà in Italia il prefetto, la deliberazione e l'attuazione non spetteranno al consiglio municipale ed al sindaco, al consiglio  provinciale ed al presidente; ma sempre e soltanto al governo centrale, a  Roma; o, per parlar più concretamente, al ministro dell'interno. Costui è  il vero padrone della vita amministrativa e politica dell'intero stato.  Attraverso i suoi organi distaccati, le prefetture, il governo centrale  approva o non approva i bilanci comunali e provinciali, ordina l'iscrizione di spese di cui i cittadini farebbero a meno, cancella altre  spese, ritarda l'approvazione ed intralcia il funzionamento dei corpi  locali. Chi governa localmente di fatto non è né il sindaco né il  consiglio comunale o provinciale; ma il segretario municipale o  provinciale. Non a caso egli è stato oramai attruppato tra i funzionari  statali. Parve un sopruso della dittatura ed era la logica necessaria  deduzione del sistema centralistico. Chi, se non un funzionario statale, può interpretare ed eseguire le leggi, i regolamenti, le circolari, i  moduli i quali quotidianamente, attraverso le prefetture, arrivano a fasci da Roma per ordinare il modo di governare ogni più piccola faccenda  locale? Se talun cittadino si informa del modo di sbrigare una pratica dipendente da una legge nuova, la risposta è: non sono ancora arrivate le  istruzioni, non è ancora compilato il regolamento; lo si aspetta di giorno  in giorno. A nessuno viene in mente del ministero, l'idea semplice che  l'eletto locale ha il diritto e il dovere di interpretare lui la legge,  salvo a rispondere dinnanzi agli elettori della interpretazione data? Che  cosa fu e che cosa tornerà ad essere l'eletto del popolo in uno stato  burocratico accentrato? Non un legislatore, non un amministratore; ma un  tale, il cui merito principale e di essere bene introdotto nei capoluoghi  di provincia presso prefetti, consiglieri e segretari di prefettura, provveditori agli studi, intendenti di finanza, ed a Roma, presso i  ministri, sotto-segretari di stato e, meglio e più, perché di fatto più  potenti, presso direttori generali, capi-divisione, segretari, vice-segretari ed uscieri dei ministeri.  Il malvezzo di non muovere la " pratica " senza una spinta, una  raccomandazione non è recente né ha origine dal fascismo. E' antico ed è  proprio del sistema. Come quel ministro francese, guardando l'orologio, diceva: a quest'ora, nella terza classe di tutti i licei di Francia, i  professori spiegano la tal pagina di Cicerone; così si può dire di tutti  gli ordini di scuole italiane. Pubbliche o private, elementari o medie od universitarie, tutto dipende da Roma: ordinamento, orari, tasse, nomine  degli insegnanti, degli impiegati di segreteria, dei portieri e dei   bidelli, ammissioni degli studenti, libri di testo, ordine degli esami,  materie insegnate. I fascisti concessero per scherno l'autonomia alle  università; ma era logico che nel sistema accentrato le università  fossero, come subito ridiventarono, una branca ordinaria  dell'amministrazione pubblica; ed era logico che prima del 1922 i deputati  elevassero querele contro quelle che essi imprudentemente chiamarono le  camorre dei professori di università, i quali erano riusciti, in mezzo secolo di sforzi perseveranti e di costumi anti-accentratori a poco a poco  originati dal loro spirito di corpo, a togliere ai ministri ogni potere di   scegliere e di trasferire gli insegnanti universitari e quindi ogni   possibilità ai deputati di raccomandare e promuovere intriganti politici a   cattedre.  Agli occhi di un deputato uscito dal suffragio universale ed investito di  una frazione della sovranità popolare, ogni resistenza di corpi autonomi, di enti locali, di sindaci decisi a far valere la volontà dei loro  amministrati appariva camorra, sopruso o privilegio. La tirannia del centro, la onnipotenza del ministero, attraverso ai prefetti, si converte  nella tirannia degli eletti al parlamento. Essi sanno di essere i ministri del domani, sanno che chi di loro diventerà ministro dell'interno, disporrà della leva di comando del paese; sanno che nessun presidente del  consiglio può rinunciare ad essere ministro dell'interno se non vuol correre il pericolo di vedere "farsi" le elezioni contro di lui dal  collega al quale egli abbia avuto la dabbenaggine di abbandonare quel  ministero, il quale dispone delle prefetture, delle questure e dei  carabinieri; il quale comanda a centinaia di migliaia di funzionari piccoli e grossi, ed attraverso concessioni di sussidi, autorizzazioni di  spese, favori di ogni specie adesca e minaccia sindaci, consiglieri, presidenti di opere pie e di enti morali. A volta a volta servo e tiranno  dei funzionari che egli ha contribuito a far nominare con le sue  raccomandazioni e dalla cui condiscendenza dipende l'esito delle pratiche  dei suoi elettori, il deputato diventa un galoppino, il cui tempo più che dai lavori parlamentari è assorbito dalle corse per i ministeri e dallo   scrivere lettere di raccomandazione per il sollecito disbrigo delle pratiche dei suoi elettori.
Perciò il delenda Carthago della democrazia liberale è: Via il prefetto! Via con tutti i suoi uffici e le sue dipendenze e le sue ramificazioni! Nulla deve più essere lasciato in piedi di questa macchina centralizzata; nemmeno lo stambugio del portiere. Se lasciamo sopravvivere il portiere, presto accanto a lui sorgerà una fungaia di baracche e di capanne che si  trasformeranno nel vecchio aduggiante palazzo del governo. Il prefetto  napoleonico se ne deve andare, con le radici, il tronco, i rami e le   fronde. Per fortuna, di fatto oggi in Italia l'amministrazione  centralizzata è scomparsa.  Ha dimostrato di essere il nulla; uno strumento privo di vita propria, del  quale il primo avventuriero capitato a buon tiro poteva impadronirsi per  manovrarlo a suo piacimento. Non accadrà alcun male, se non ricostruiremo  la macchina oramai guasta e marcia. L'unita del paese non è data dai prefetti e dai provveditori agli studi e dagli intendenti di finanza e dai segretari comunali e dalle circolari ed istruzioni ed autorizzazioni romane. L'unita del paese è fatta dagli italiani. Dagli italiani, i quali  imparino, a proprie spese, commettendo spropositi, a governarsi da sé. La  vera costituente non si ha in una elezione plebiscitaria, a fin di guerra. Così si creano o si ricostituiscono le tirannie, siano esse di dittatori o  di comitati di partiti. Chi vuole affidare il paese a qualche altro  saltimbanco, lasci sopravvivere la macchina accentrata e faccia da questa  e dai comitati eleggere a costituente. Chi vuole che gli italiani   governino se stessi, faccia invece subito eleggere i consigli municipali,  unico corpo rimasto in vita, almeno come aspirazione profondamente sentita  da tutti i cittadini; e dia agli eletti il potere di amministrare  liberamente; di far bene e farsi rinnovare il mandato, di far male e farsi  lapidare. Non si tema che i malversatori del denaro pubblico non paghino il fio, quando non possano scaricare su altri, sulla autorità tutoria, sul governo la colpa delle proprie malefatte. La classe politica si forma cosi: col provare e riprovare, attraverso a fallimenti ed a successi. Sia che si conservi la provincia; sia che invece la si abolisca, perché ente artificioso, antistorico ed anti-economico e la si costituisca da parte con il distretto o collegio o vicinanza, unita più piccola, raggruppata attorno alla cittadina, al grosso borgo di mercato, dove convengono naturalmente per i loro interessi ed affari gli abitanti dei comuni dei dintorni, e dall'altra con la grande regione storica: Piemonte, Liguria, Lombardia, ecc.; sempre, alla pari del comune, il collegio regione  dovranno amministrarsi da se, formarsi i propri governanti elettivi,  liberi di gestire le faccende proprie del comune, del collegio e della provincia, liberi di scegliere i propri funzionari e dipendenti, nel modo  e con le garanzie che essi medesimi, legislatori sovrani nel loro campo, vorranno stabilire. Si potrà discutere sui compiti da attribuire a questo o quell'altro ente  sovrano; ed adopero a bella posta la parola sovranità e non autonomia, ad  indicare che non solo nel campo internazionale, con la creazione di  vincoli federativi, ma anche nel campo nazionale, con la creazione di  corpi locali vivi di vita propria originaria non derivata dall'alto, urge  distruggere l'idea funesta della sovranità assoluta dello stato. Non temasi dalla distruzione alcun danno per l'unità nazionale. L'accentramento napoleonico ha fatto le sue prove e queste sono state negative: una burocrazia pronta a ubbidire a ogni padrone, non radicata  nel luogo, indifferente alle sorti degli amministrati; un ceto politico  oggetto di dispregio, abbassato a cursore di anticamere prefettizie e  ministeriali, prono a votare in favore di qualunque governo, se il voto poteva giovare ad accaparrare il favore della burocrazia poliziesca e a premere sulle autorità locali nel giorno delle elezioni generali; una polizia, non collegata, come dovrebbe, esclusivamente con la magistratura inquirente e giudicante e con i carabinieri, ma divenuta strumento di inquisizione politica e di giustizia "economica", ossia arbitraria. L'arbitrio poliziesco erasi affievolito all'inizio del secolo; ma lo  strumento era pronto; e, come già con Napoleone, ricominciarono a giungere  al dittatore i rapporti quotidiani della polizia sugli atti e sui propositi di ogni cittadino sospetto; e si potranno di nuovo comporre, con quei fogli, se non li hanno bruciati prima, volumi di piccola e di grande storia di interesse appassionante. E quello strumento, pur guasto, e pronto, se non lo faremo diventare mero organo della giustizia per la prevenzione dei reati e la scoperta dei loro autori, a servire nuovi  tiranni e nuovi comitati di salute pubblica. Che cosa ha dato all'unità d'Italia quella armatura dello stato di polizia, preesistente, ricordiamolo bene, al 1922? Nulla. Nel momento del pericolo è svanita e sono rimasti i cittadini inermi e soli. Oggi essi si attruppano in bande di amici, di conoscenti, di borghigiani; e li chiamano partigiani. È lo stato il quale si rifà spontaneamente. Lasciamolo riformarsi dal basso, come è sua natura. Riconosciamo che nessun vincolo dura, nessuna unita e salda, se prima gli uomini i quali si conoscono ad  uno ad uno non hanno costituito il comune; e di qui, risalendo di grado in grado, sino allo stato. La distruzione della sovrastruttura napoleonica, che gli italiani non hanno amato mai, offre l'occasione unica di ricostruire lo stato partendo dalle unità che tutti conosciamo e amiamo: la famiglia, il comune, la vicinanza e la regione. Cosi possederemo finalmente uno stato vero e vivente

Di Roberto Vacca, 6 Aprile 2012

Paninizzati, 1992-2012 Tutto è cambiato, il PCI no!

Paninizzati,1992-2012 Tutto è cambiato, il PCI no!

Premessa: non estendo i miei giudizi alle persone di buona volonta che si oppongono al malaffare nella magistratura, politica e informazione.

Tutto è cominciato con Mani Pulite. Tutto è cominciato con il Giudice Antonio di Pietro.
1992 anno della peggiore crisi economica del dopoguerra. 1992 la immensa guerra della magistratura contro lo stato Italiano mette in ginocchio la politica che abbandona.
La magistratura aveva l'obiettivo di disabilitare chi si opponeva all'avanzata del PCI? Forse. 
L'Italia continua ad andare avanti per venti anni mettendo le mani nelle tasche degli Italiani. Tonino di Pietro esce a precipizio dalla magistratura per non vedere che mentre in Italia la gente muore di disoccupazione i partiti continuano ad essere Casta, con le casse cosi piene di soldi da non sapere dove metterli, cosi qualcuno gentilmente si presta.
Dal 1992 al 2012 Il PCI ha solo cambiato nome cercando di mimetizzarsi. Non è riuscito ad inventarsi una politica, uno spazio, un elettorato. Ha avuto per 20 anni un avversario di comodo, uno che se fosse salito sul ring sarebbe stato fischiato immediatamente nel  duo Berlusconi-Bossi.
I magistrati hanno condannato di tutto spiato di tutto violato ogni segreto. In venti anni l'italia è diventato il paese di Orwell dove non esiste riparo ne in internet ne al telefono ne a casa propria nonostante abbiate chiuso bene la porta qualcuno vi ascolta.
Ma esiste una oasi in questo, la Casta dell'Informazione, i giornalisti, manovratori della pubblica opinione hanno continuato ad essere i veri manager dell'Italia indisturbati.
Sono I giornalisti che inventano il "vaccino" anti destra Berlusconi con la calza sulla telecamera   alla prima intervista TV, un vaccino fatto di virus morti o indeboliti che non poteva nuocere. Sono I giornalisti che costruiscono un avversario perfetto per il PCI,  Bossi, definito dai media "un genio della politica",   neo-razzista, provinciale  giusto quello che il PCI aveva sempre sognato di trovare per aggregare consenso. 
PCI informazione e magistrati riescono cosi ad andare avanti venti anni dipingendo una falsa opposizione a un governo sempre sotto l'antibiotico delle centinaia di processi in corso.
In venti anni il PCI non è riuscito a cambiare a trovare una via che spazzi via il marcio che si porta dentro per iniziare una nuova vita che molti onesti di diverse idee politiche da anni aspettano.
Sono i giornalisti che nel 1992 scoprono ( oh, sorpresa ) una Italia marcia a tutti i livelli.
Sono i giornalisti che scoprono ( oh sorpresa ) che l'Italia del 2012 è marcia è a tutti i livelli.
Sono I giornalisti che accendono i riflettori su Berlusconi accentratore di informazione ma evitando di fare luce sulle lobbies degli stessi giornalisti.
Certo di questi tempi l'Italia alla disperazione, i disoccupati i senza casa, gli impreditori non domono sonni tranquilli, o forse non non dormono e basta.
Il Presidente Monti spazza via l'Art. 18 per fare in modo che non siano le dinastie a regolare le fonti di occupazione. Ma in italia le multinazionali della corruzione controllano ogni movimento nel mercato del lavoro, negli appalti, nelle commesse alle aziende, nei crediti anche  piccoli artigiani e imprenditori.
Riuscira l'informazione a cambiare e diventare amica di chi è in crisi estrema smettendo di auto promuoversi in uno show che dura da troppo?    
Questo scritto esprime una mia personale opinione non coinvolge nessun altro per nessun motivo.

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Thursday, April 5, 2012

Wednesday, April 4, 2012

L'italia, 60 milioni di "Tecnici" del lunedì! Nostalgia del Forza coso..?


L'italia, 60 milioni di "Tecnici" del lunedì! Nostalgia del Forza coso..?

BASTA, punto. Facciamo qualcosa. Ancora suicidi l'ultimo ad Atene pochi minuti fa. Tra pochi giorni o ore il prossimo! vuoi davvero stare a guardare?

BASTA, punto. Facciamo qualcosa. Ancora suicidi l'ultimo ad Atene pochi minuti fa. Tra pochi giorni o ore il prossimo! vuoi davvero stare a guardare? - Google Groups

C'è rimasto pochissimo tempo. Chi non fara niente non avra alibi.  http://www.ansa.it/ansamed/it/notizie/stati/grecia/2012/04/04/visualizza_new.html_161371638.html?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter Voglio relizzare un unSognoItaliano, ma adesso l'emergenza è suicidi e lavoro. I vecchi metodi di aiuto sono gia morti nessuno ci crede piu. Molti dei cosidettetti gruppi anti usura eccetera se esistono sono spesso infestati da usurai. Organizziamo un gruppo di aiuto di emgenza  ANTISUICIDIO tramite i social network e colleghiamoci aiuti per rompere il "non c'è lavoro Blues" 1 -  Gruppo  antisuicidio: proposta :  - nessuna pieta per chi cerca di intrufolarsi per fare affari. - cio sono tanti  di gruppi di questo genere in giro ma la gente si continua ad ammazzare - credo che esistono persone con preparazione professionale e qualita personali che possono mettere al servizio di chi sta sul punto di chiudere la partita. parliamone  qui o scrivetemi direttamente alla mia email dino.gruppuso@gmail.com  2 -.Gruppo anti disoccupazione la gente si ammazza perche non ha lavoro e quindi non vuole parole. Facciamo una agenzia di reclutamento sociale gestita e controllata dai disoccupati Diamo voce alle proposte per organizzare nuove aziende molti hanno idee, contiamoci e mettiamole in atto con idee creative. Io adesso ho detto le cose come stanno. La responsabilita di ascoltare e rispondere è vostra. Non è casuale la presenza di questo APPELLO qui in unSognoItaliano. La gente si ammazza perche alla fine rimane SOLA Mi aspetto un immane numero di adesioni nessuno vi chiede soldi, SOLO ASCOLTA CHI NON HA PIU VOCE! Ciao

Tuesday, April 3, 2012

Non gioco più: non basta volere che il tempo torni indietro bisogna costuire alternative economiche

Il comportamento di una certa parte  degli Italiani sembra proprio essere simile ad un bambino che fa i capricci per avere qualcosa. Non basta battere i piedi bisogna avere una soluzione per crescere.



velocita di crescita delle PMI italiane
GOLDMAN: The Next 24 Hours Will Be Critical For The Global Economy
Italian PMI
CHART OF THE DAY: European PMI Numbers
The periphery is hurting badly. What countries like Spain, Italy, and Greece so desperately need is growth, and they're not getting any of it.
Italian PMI
ITALIAN PMI WEAK AGAIN, MISSES EXPECTATIONS AT 47.9

Sunday, April 1, 2012

Cinesi: Italia che ha ancora trovato lavoro e gia sciopera? | LinkedIn

Cinesi, investiranno su un Italia che  non ha ancora trovato lavoro e gia sciopera?

Clicckate qui : Metttevi nei loro panni e rispondete.

Erin Egan FACEBOOK , Chief Privacy Officer: you shouldn’t be forced to share your private information -STOP ALLE RICHIESTE DI PASSWORD

Protecting Your Passwords and Your Privacy

As a user, you shouldn’t be forced to share your private information and communications just to get a job.  And as the friend of a user, you shouldn’t have to worry that your private information or communications will be revealed to someone you don’t know and didn’t intend to share with just because that user is looking for a job.  That’s why we’ve made it a violation of Facebook’s Statement of Rights and Responsibilities to share or solicit a Facebook password.

Facebook attacca i datori di lavoro  che chiedono le password - LASTAMPA.it

Facebook attacca i datori di lavoro che chiedono le password Fenomeno in aumento. Il sito minaccia azioni legali TORINO Facebook attacca i datori di lavoro che chiedono l'accesso agli account personali dei dipendenti e dei candidati a possibili assunzioni. Erin Egan, responsabile della privacy di Facebook, ha definito la pratica «inquietante» e ha minacciato azioni legali contro le aziende che violano la privacy degli utenti del social network.

Protecting Your Passwords and Your Privacy

Facebook takes your privacy seriously.  We’ll take action to protect the privacy and security of our users, whether by engaging policymakers or, where appropriate, by initiating legal action, including by shutting down applications that abuse their privileges.   While we will continue to do our part, it is important that everyone on Facebook understands they have a right to keep their password to themselves, and we will do our best to protect that right.   -- Erin Egan, Chief Privacy Officer, Policy

Friday, March 30, 2012

Tammuriata nera

"E dice 'o parularo, embè parlammo, pecché si raggiunammo chistu fatto ce 'o spiegammo."

Imprenditori continuano ad uscire di scena. Inseguiti e braccati dalle tenaglie di una legge senza giustizia. Colpevolizzati quanto piu piccoli e senza voce, scoperti "imprenditori-operai" solo quando la tragedia diviene mattanza. Una attenzione mediatica quanto meno sospetta colta a prendere al volo un altra opportunità di mercato.
Una legge che individua nel piccolo imprenditore senza possibilita di grandi avvocati da mettere in causa per patteggiare ( mercanteggiare?) la vittima preferenziale. Una legge che scopre che i piccoli imprenditori sono "INADEMPIENTI" e "INSOLVENTI"  che non pagano i fornitorie fisco. Chi non paga viene venduto alle agenzie di recupero crediti senza piu possibilità di dialogo, spesso solo prestanome della criminalità. I cosi detti "AMICI" telefonici o reali, anti usura eccetera sono abbondantemente  infiltrati proprio dalla malavita.

Addò pastin' 'o grano, 'o grano cresce riesce o nun riesce, semp'è grano chello ch'esce

La legge interviene solo al  momento che l'imprenditore ha passato una vita a cercare di sopravvivere.
Interviene con un apparato perfettamente efficiente, GDF, avvocati, magistrati, impongono che la legge venga applicata.
Ma dove era la legge quando la macchina della corruzione e del clientelismo stritolava il piccolo imprenditore? Dove era quando nelle banche i soldi erano pronti solo per gli amici? dove erano quando il sottobosco dei finanziamenti era truccato?

American espresso, damme 'o dollaro ca vaco 'e pressa sinò vene 'a pulisse, mette 'e mmane addò vò isse. 

Una legge che permette a multinazionali Italiane della corruzione e del clientelismo di crescere e prolificare corrompendo le coscienze dei giovani non è giusta e non ha autorita. Monti e il parlamento INTERVENGANO adesso per evitare questa valle di lacrime di coccodrillo.

'o stommaco mio era vacante, si nun era p''o contrabbando, ì' mò già stevo 'o campusanto.


Chiamata generale per fare un pronto intervento, senza furbi, per essere di aiuto. Se volete partecipare scrivete ryra@aptitude59.com

Thursday, March 29, 2012

KEYWORDS: suicidi, imprenditori, media, sinistrismo, strumentalizzazione, wave


Ogn'anno,il due novembre,c'é l'usanza
per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno ll'adda fà chesta crianza;
ognuno adda tené chistu penziero.Ogn'anno,puntualmente,in questo giorno,
di questa triste e mesta ricorrenza,
anch'io ci vado,e con dei fiori adorno
il loculo marmoreo 'e zi' Vicenza.
St'anno m'é capitato 'navventura...
dopo di aver compiuto il triste omaggio.
Madonna! si ce penzo,e che paura!,
ma po' facette un'anema e curaggio.
'O fatto è chisto,statemi a sentire:
s'avvicinava ll'ora d'à chiusura:
io,tomo tomo,stavo per uscire
buttando un occhio a qualche sepoltura.
"Qui dorme in pace il nobile marchese
signore di Rovigo e di Belluno
ardimentoso eroe di mille imprese
morto l'11 maggio del'31"

'O stemma cu 'a curona 'ncoppa a tutto...
...sotto 'na croce fatta 'e lampadine;
tre mazze 'e rose cu 'na lista 'e lutto:
cannele,cannelotte e sei lumine.

Proprio azzeccata 'a tomba 'e stu signore
nce stava 'n 'ata tomba piccerella,
abbandunata,senza manco un fiore;
pe' segno,sulamente 'na crucella.

E ncoppa 'a croce appena se liggeva:
"Esposito Gennaro - netturbino":
guardannola,che ppena me faceva
stu muorto senza manco nu lumino!

Questa è la vita! 'ncapo a me penzavo...
chi ha avuto tanto e chi nun ave niente!
Stu povero maronna s'aspettava
ca pur all'atu munno era pezzente?

Mentre fantasticavo stu penziero,
s'era ggià fatta quase mezanotte,
e i'rimanette 'nchiuso priggiuniero,
muorto 'e paura...nnanze 'e cannelotte.

Tutto a 'nu tratto,che veco 'a luntano?
Ddoje ombre avvicenarse 'a parte mia...
Penzaje:stu fatto a me mme pare strano...
Stongo scetato...dormo,o è fantasia?

Ate che fantasia;era 'o Marchese:
c'o' tubbo,'a caramella e c'o' pastrano;
chill'ato apriesso a isso un brutto arnese;
tutto fetente e cu 'nascopa mmano.

E chillo certamente è don Gennaro...
'omuorto puveriello...'o scupatore.
'Int 'a stu fatto i' nun ce veco chiaro:
so' muorte e se ritirano a chest'ora?

Putevano sta' 'a me quase 'nu palmo,
quanno 'o Marchese se fermaje 'e botto,
s'avota e tomo tomo..calmo calmo,
dicette a don Gennaro:"Giovanotto!

Da Voi vorrei saper,vile carogna,
con quale ardire e come avete osato
di farvi seppellir,per mia vergogna,
accanto a me che sono blasonato!

La casta è casta e va,si,rispettata,
ma Voi perdeste il senso e la misura;
la Vostra salma andava,si,inumata;
ma seppellita nella spazzatura!

Ancora oltre sopportar non posso
la Vostra vicinanza puzzolente,
fa d'uopo,quindi,che cerchiate un fosso
tra i vostri pari,tra la vostra gente"

"Signor Marchese,nun è colpa mia,
i'nun v'avesse fatto chistu tuorto;
mia moglie è stata a ffa' sta fesseria,
i' che putevo fa' si ero muorto?

Si fosse vivo ve farrei cuntento,
pigliasse 'a casciulella cu 'e qquatt'osse
e proprio mo,obbj'...'nd'a stu mumento
mme ne trasesse dinto a n'ata fossa".

"E cosa aspetti,oh turpe malcreato,
che l'ira mia raggiunga l'eccedenza?
Se io non fossi stato un titolato
avrei già dato piglio alla violenza!"

"Famme vedé..-piglia sta violenza...
'A verità,Marché,mme so' scucciato
'e te senti;e si perdo 'a pacienza,
mme scordo ca so' muorto e so mazzate!...

Ma chi te cride d'essere...nu ddio?
Ccà dinto,'o vvuo capi,ca simmo eguale?...
...Muorto si'tu e muorto so' pur'io;
ognuno comme a 'na'ato é tale e quale".

"Lurido porco!...Come ti permetti
paragonarti a me ch'ebbi natali
illustri,nobilissimi e perfetti,
da fare invidia a Principi Reali?".

"Tu qua' Natale...Pasca e Ppifania!!!
T''o vvuo' mettere 'ncapo...'int'a cervella
che staje malato ancora e' fantasia?...
'A morte 'o ssaje ched''e?...è una livella.

'Nu rre,'nu maggistrato,'nu grand'ommo,
trasenno stu canciello ha fatt'o punto
c'ha perzo tutto,'a vita e pure 'o nomme:
tu nu t'hè fatto ancora chistu cunto?

Perciò,stamme a ssenti...nun fa''o restivo,
suppuorteme vicino-che te 'mporta?
Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive:
nuje simmo serie...appartenimmo à morte!"



Principe Antonio de Curtis - in arte " Toto' "

Tuesday, March 27, 2012

Come si determina il corso della politica: Antitrust multa Auditel per 1,8 mln per abuso di posizione dominante

Antitrust multa Auditel per 1,8 mln per abuso di posizione dominante
L’Antitrust oggi ha comminato una salata multa da 1,8 milioni di euro ad Auditel per abuso di posizione dominante (qui il comunicato ufficiale). In particolare, i comportamenti anticoncorrenziali della società, denunciati da Sky, hanno causato un pregiudizio significativo alle dinamiche competitive nei mercati della raccolta pubblicitaria su mezzo televisivo, dell’offerta dei servizi televisivi a pagamento e dell’offerta all’ingrosso di canali televisivi, avvantaggiando i suoi principali azionisti, cioè sempre gli stessi operatori che dominano il mercato tv: Rai e Mediaset.
Auditel

Innovazione: Chi esorta il giovane a viver bene e il vecchio a ben morire è stolto



Epistola a Meneceo, 124-127

1      [...] Abítuati a pensare che nulla è per noi la morte, poiché ogni bene e ogni male è nella sensazione, e la morte è privazione di questa. Per cui la retta conoscenza che niente è per noi la morte rende gioiosa la mortalità della vita; non aggiungendo infinito tempo, ma togliendo il desiderio dell’immortalità. Niente c’è infatti di temibile nella vita per chi è veramente convinto che niente di temibile c’è nel non vivere piú. Perciò stolto è chi dice di temere la morte non perché quando c’è sia dolorosa ma perché addolora l’attenderla; ciò che, infatti, presente non ci turba, stoltamente ci addolora quando è atteso. Il piú terribile dunque dei mali, la morte, non è nulla per noi, perché quando ci siamo noi non c’è la morte, quando c’è la morte noi non siamo piú. Non è nulla dunque, né per i vivi né per i morti, perché per i vivi non c’è, e i morti non sono piú. Ma i piú, nei confronti della morte, ora la fuggono come il piú grande dei mali, ora come cessazione dei mali della vita la cercano. Il saggio invece né rifiuta la vita né teme la morte; perché né è contrario alla vita, né reputa un male il non vivere. E come dei cibi non cerca certo i piú abbondanti, ma i migliori, cosí del tempo non il piú durevole, ma il piú dolce si gode. Chi esorta il giovane a viver bene e il vecchio a ben morire è stolto, non solo per quel che di dolce c’è nella vita, ma perché uno solo è l’esercizio a ben vivere e ben morire. Peggio ancora chi dice:
                                                                              “bello non esser nato,
                               ma, nato, passare al piú presto le soglie dell’Ade”.
         [...]
2      Ancora, si ricordi, che il futuro non è né nostro, né interamente non nostro: onde non abbiamo ad attendercelo sicuramente come se debba venire, e non disperarne come se sicuramente non possa avvenire.

(Epicuro, Opere, Einaudi, Torino, 1970, pagg. 62-63)


La mia personale traduzione: Se sei morto non lo sai, se lo sai non sei morto abbastanza.By 0b1kenobi

Credi che un governo diverso da Monti ti darebbe migliori prospettive di lavoro o affari?

Esprimere la propria opinione è un diritto/dovere:



 Clicca per votare e vedere i risultati : Credi che un governo diverso da Monti ti darebbe migliori prospettive di lavoro o affari?



I dati riportati sono un ESEMPIO.

Monday, March 26, 2012

Dopo un governo del c..entro la sinistra e i media ripiombati in piena curva sud per gridare forza 18 e abbasso Fornero. A QUANDO I ROGHI?

Dopo un governo del c..entro la sinistra e i media ripiombati in piena curva sud per gridare forza 18 e  abbasso Fornero. A QUANDO I ROGHI?

Sindacati e sinistra contagiati dalla paura di essere uguali. Chiama (1)18?

Presidente MONTI in Italia solo chiacchiere da 30 anni. Approvo i suoi cambiamenti. 
Sindacati e sinistra contagiati dalla paura di essere uguali.
Chiama (1)18?

Presidente MONTI lei ha un centro di ascolto e report delle opinioni sui social network?

Lei è troppo Smart per non avercelo ma se per caso non lo avesse ancora costituito lo costituisca al più presto, per dare ascolto a quello che la gente veramente pensa a quello che propone, alle critiche eccetera.
Vorrei consigliare di inserire questo "ascolto" nella costituzione italiana mentre bisognerebbe dichiarare anticostituzionale l'uso dei social network per spiare o danneggiare le persone.

"PREMIATA FABBRICA DI OCCUPAZIONE" e "SUPPORTO360"



     Premessa: quello che propongo io non ha niente di speciale è quello che moltissimi hanno in mente e magari come me dicono ma non riescono a fare "massa critica" per iniziare. UNIAMOCI E DIAMOCI DA FARE.

      La mia opinione è questa: penso che il governo Monti ad ora sia il miglior governo possibile o perlomeno così migliore del precedente da far girare la testa. Credo che il suo governo stia tentando di comportarsi come un governo onesto non importa come le singole persone siano pervenute a questa situazione conta che si comportino come tali.  Migliorare la situazione dell'Italia è un problema, ripartire questo problema tra datori di lavori e lavoratori non ne cambia di un millimetro la situazione.  
     La giustizia, l'etica, la coscienza dicono che bisogna dare la precedenza alle "classi" più sfortunate: i “senza casa”, i “senza lavoro” poi i dipendenti e i lavoratori atipici e quello che rimane andrà a chi non lavora ma mette il capitale.  Fare un movimento potente con importanti manifestazioni di forza farà spostare la bilancia da verso una parte o l'altra ma il peso totale rimarrà invariato.  I cambiamenti che si ottengono attraverso la politica richiedono anni e sono confinati ad aliquote del problema di qualche percento. Io penso che i disoccupati abbiano bisogno di migliorare la loro situazione personale passando da lavoro 0 a lavoro 100% se possibile.  Allora mi chiedo se oltre ad un movimento politico i disoccupati non debbano fare della eliminazione di disoccupazione un obiettivo da perseguire con la stessa capacita di analisi, di tecnologia, di organizzazione che viene richiesta nella produzione dei un prodotto industriale, Una specie di fabbrica per la produzione di occupazione organizzata e tecnica.  
--
     Prima ancora di qualsiasi altra cosa bisogna fare in modo che idee diverse e approcci diversi non si combattano ma trovino il modo di comunicare, allearsi, coordinarsi e fare fronte comune e questo è il mio primo obiettivo a cui vorrei dedicarmi con priorità.  
      Non c'è niente di male a voler fare un partito o un movimento l'importante è che non si usi le sofferenze della povera gente per farsene sgabello e arrivare più in alto.  Un partito che voglia aiutare i disoccupati è benvenuto se è onesto e pulito ma non è in alternativa ad altre iniziative possono benissimo convivere coordinarsi e essere più forti in questo modo.  
    Ho invece la voglia di far nascere una entità che sia dei disoccupati fatta dai disoccupati e organizzata dai disoccupati e non c'è legge che possa vietare a chi sta morendo di fame di aiutarsi e se ci fosse invito a violare questa specifica legge!  
   Quello che propongo è una "FABBRICA DI OCCUPAZIONE" una organizzazione che usi le capacita serie e affilate di senza lavoro ma con la voglia di lavorare, moltissimi di grande esperienza e capacita ed entusiasmo, per disegnare un processo che a partire dalla ricerca di lavoro ( yes agenzia di collocamento in questo senso) procedendo per tutti i momenti di richiesta di supporto ( psicologico, legale, rapporti con le banche ) fino a progettare aziende di ex disoccupati che con idee innovative producano servizi ( Mc Donald, Facebook producono servizi).
   Quindi una “Fabbrica di Occupazione” e un “SUPPORTO360”, una pubblicità adeguata, un marketing adeguato, idee che siano esattamente quello che serve e il tutto analizzato con una visione innovativa, divergente e creativa. Solo questo.


ATTENZIONE!

PS: Come dopo ogni terremoto gli sciacalli compaiono così personaggi favolosi si stanno presentanto e si presenteranno sempre più numerosi sulla scena proponendo farmaci miracolosi. Le agenzie di collocamento di mezzo mondo fanno affari d'oro sulla pelle di chi rischia la pelle. Molti cercano di creare il panico impedendo che i disoccuopati si possano occupare da loro. Meglio ragionare con la propria testa.

Sunday, March 25, 2012

Presidente MONTI: come si diventa fornitore qualificato per il supporto alla partecipazione di progetti di R&S internazionali ?

La rete di distribuzione delle informazioni dallìEuropa ai normali cittadini risulta ancora essere soggetta alle clientele e solo pochi "eletti" riescono a saperlo nel breve attimo tra quando diventano attive a quando sono esaurite.
Le camere di commercio sono avare di partecipazione e tendono solo a vendere "prodotti" alle imprese.
I social network piu qualificati sembrano essere stati assegnati ad un unico "GESTORE" di clientelismo.
Peggio ancora all'estero dove rappresentanze Italiane sono allo stesso tempo Pubbliche ma private nella gestione e dispongono di fondi giganteschi che permette loro di avere piu direttori che impiegati.
La nostra proposta/ricerca impresa+

Questo il link alla gruppo impresa+

Impresa+ cioè una impresa fatta di connessioni multidisciplinari orientata al progetto
Una rete di imprese come sopra è ammessa alle facilitazioni di legge? come si troverebbe riguardo agli oneri fiscali e alle facilitazioni per i finaziamenti?
Finanziamenti agevolati e oneri fiscali ridotti sarebbero auspicabili o hanno aspeti negativi importanti?
===

La proposta di rete di impresa studiata dall'Enea a confronto con un breve documento di un ricercatore finlandese.
Queste sono le mie personali sensazioni in proposito:
La proposta illustrata dall'Enea è quanto di più completo di possa immaginare e di integrato. Nella analisi vengono anche illustrati e analizzati possibili problemi il tutto molto estensivamente con i relativi diagrammi molto chiari.
La proposta del ricercatore Finlandese riguarda un aspettto piu limitato perche si riferisce piu generalmente ad una rete di internazionalizzazione di impresa.
La mia impressione è che il modello Reti di Impresa "Enea" sembra molto vasto e inpegnativo da realizzare anche perche prevede non soltanto i principi per affrontare il problema ma anche le soluzioni e quindi forse è un po condizionante.
Il modello Finlandese invece è basato su un concetto che mi pare molto più flessibile perche non guarda tanto ad una relazione rigida e inamovibile tra imprese ma invece a relazioni interpersonali che sono sicuramente più facili da comprendere ed implementare.
Riporto un picolissimo stralcio relativo alle aree delle relazioni interpersonali in qestione:
.. the three dimensions of interpersonal communication competence and show that skills, knowledge and motivation are all included in the appointed areas..
Areas of interpersonal communication competence in networking and collaboration
3.1 Information sharing
3.2 The management of diversity
3.3 Adaptation and adjustment
3.4 Integrative negotiation
3.5 The creation and management of relationships


How to limit the intrusion of recruiters and employers into the social life life of Jobseekers? | LinkedIn

How to limit the intrusion of recruiters and employers into the social life life of Jobseekers? | LinkedIn

This article report many abuses the new age of recruiters are beginning to use against the right of jobseekers especially on social networks. How to fight this new trend?

Saturday, March 24, 2012

le TRE I delle discussioni LinkedIn in Italiano : Interminabili, inconcludenti, Interessate


Molte discussioni hanno le caratteristiche dell'adescamento, espongono un argomento civetta e poi cercano di portare a concludere un "affare". Protagonismo, narcisismo, rendono impossibile avere una discussione matura che proceda verso un obiettivo concreto a termine.
Personaggi equivoci legati al sottobosco politico compaiono a comando. False identica sono usate per dare peso ad una discussione od un gruppo utlizzando l'aura di prestigio di manager di grandi aziende che mai intervengono o esprimono una opinione. La macchina della corruzione ha  infestato una consistente aliquota di tutto il Linkedin Italiano decretando il successo o il fallimento di Gruppi o discussioni.

Emergenza Italia 8 idee innovative - Ripropongo



EMERGENZA ITALIA: Invito a dare idee INNOVATIVE SERIE per uscire dall'emergenza. Queste sono alcune idee che ho formulato spero che possano essere utili insieme a tutte quelle che stiamo con gli amici del gruppo
unSOGNOItaliano Group address
Current web address: http://groups.google.com/group/unsognoitaliano
Current email address: unsognoitaliano@googlegroups.com


EMERGENZA ITALIA:
1 - Prodotti falsificati. Agenti nei paesi esteri
2 - Docenti universitari TUTOR responsabili marketing  di una o piu aziende  
3 - TUTTI I PARLAMENTARI IN GALERA 1 per ogni carcere per rappresentali in parlamento
4 - MAESTRI ARTIGIANI AD INSEGNARE ALL'UNIVERSITA'
5 - FACEBOOK DEI PARLAMENTARI dove dicano come impiegano tempo e denaro della comunità
6 - MERCATO ELETTRONICO INTERNAZIONALE ITALIANO sul modello di ALIBABA
7 - Vendita tutto il DEMANIO alle PROVINCE privatizzate imponendo risanamento e tutela
8 - SOSTITUIAMO I POLITICI CON PERSONE  ESTRATTE A CASO ( tranne Napolitano )





Lo sappiamo tutti l'Italia si trova sull'orlo del baratro. Quali idee abbiamo per stravolgere il modo attuale di affrontare il problema e dare l'avvio alla ruota dell'economia italiana? Secondo me il problema è che abbiamo perso in chiacchiere tre anni in ora non c'è piu tempo per fare lunghi discorsi e soprattutto lo stato non puo piu dare soldi per aiutare chi vuole iniziare una impresa competitiva con quelle estere o per trasformare e innovare aziende esistenti. Le prime cose che mi vengono in mente : La crisi è nei sentimenti: abbiamo bisogno di solidarieta e di un nuovo orgoglio Italiano anche e soprattutto imprenditoriale La crisi é nei sentimenti : ogni sei secondi muore un bambino. Di fame. Reagiamo alla crisi aiutando chia è più in crisi. Leggete il messaggio apposito. Dobbiamo trovare un modo di fare innovazione e nuove imprese con idee cosi innovative da vincere i Cinesi. Ma non possiamo aspettare lo stato e non possiamo avere soldi da lui. Quali sono le alternative ? Una mia idea, ma mi aspetto molte piu idee di altri : ognuno da quello che ha per far ripartire nuove imprese con principi cosi innovativi da vincere i prezzi cinesi e la tecnologia americana. Cosa dare ? Chi ha soldi partecipi con capitali, professionisti, tecnici, operai anticipino il lavoro in cambio di partecipazione alla proprieta delle nuove aziende. I disoccupati escano dalla vita vuota colgano questa nuova opportunita. Questa è solo una piccola idea per discutere. So che altri possono fare meglio di me. Aspetto una partecipazione concreta. Ciao



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IDEA INNOVATIVA N1 : agenti che smascherino i falsi e facciano le opporune manovre per farli togliere dal mercato, opure che controllino e rilascino un MARCHIO DOC ITALIANO sotto la loro diretta responsabilita, in collaborazione con tutti quelli che possono
essere utili.Una specie di 007 della qualita ITALIANA.
In questi tempi abbastanza difficili le aziende cercano di esportare e sarebbe di grande interesse per tutti se ci riuscissero al meglio. Sui mercati esteri, io lo vedo, le aziende si trovano spesso disarmate a combattere non solo con competitori ma anche con l'ignoranza che il mercato estero spesso mostra di avere riguardo prodotti italiani, le loro qualita peculiari, i motivi dei costi differenti relativi ad altri prodotti dei competitori esteri. Ma si trovano sempre a dover combattere pure con prodotti che si spacciano per italiani e che non sono sono falsi ma sono anche di cattiva qualita e spesso non hanno neanche una vaga rassomiglianza coi prodotti autentici. Quanto costa tutto questo allo stato italiano ? Quanto questo impedisce quella crescita del PIL che poi ci porta ad avere spaventose manovre fiscali ? Credo che questa mia proposta sia un investimento moderato che possa dare un ritorno importante :
So che questo è un problema arcinoto ma io vorrei proporre un percorso che possa portare qualche aiuto.
Il mio progetto è
- Istituzione di un marchio DOC ITALIANO che venga rilasciato a quei prodotti presenti sul mercato estero autentici
- Attivazione di una rete di osservatori/asseveratori della qualità che operino sui mercati di interesse
- Collaborazione e sponsorizzazione da parte delle istituzioni ma anche dalle associazioni di agricoltori/artigiani/piccole aziende eccetera
In parole povere agenti che smascherino i falsi e facciano le opporune manovre per farli togliere dal mercato, opure che controllino e rilascino un MARCHIO DOC ITALIANO sotto la loro diretta responsabilita, in collaborazione con tutti quelli che possono essere utili.Una specie di 007 della qualita ITALIANA.
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IDEA INNOVATIVA N2 : Non mandiamo a casa i docenti universitari e i ricercatori : FACCIAMOLI LAVORARE E PAGHIAMOLI
L'Economia Italiana si regge in buona parte sulle PICCOLE MEDIE AZIENDE (PMI).
Le Universita Italiane hanno docenti nel campo del marketing e gestione aziendale che e ogni anno riversano sul mercato specialisti e ricercatori del settore. .
Le PIccole Medie Aziende hanno costituzionalmente scarsa capacità ad evolvere e ad innovare e soprattutto a prendere coscienza della loro sitiuazione riguardo la gestione aziendale e il marketing che anche quando è sufficiente generalmente non è ottimale
L'IDEA e': Apriamo le Universita alle aziende e rendiamo ogni docente TUTOR responsabile dell'andamento di un certo gruppo di aziende con cui dovrà cooperare. Il gruppo di aziende costituira il laboratorio per le universita, i docenti e i ricercatori.
In considerazione della prevedibile reazione psicologica dei manager aziendali il Tutor sara sempre affiancato da un docente in discipnine psicologiche.
Operando un innalzamento del livello di gestione aziendale e marketing del gruppo di aziende si dovrà ottenere un aumento della competitivita e della reddittivita delle aziende del gruppo.
BiILANCIO: I docenti sono gia pagati dallo stato e si cerchera di non aumentare i costi e i relativi impegni ma di integrarli quali laboratori nel programma di studio. Gli studenti avranno un inserimento in azienda gia in fase di studio. La maggiore competitività irrobustira le aziende e la crescita del PIL.
Una volta superata la fase della introduzione di nuovi approcci l'azienda tornera ad operare indipendentemente servendosi di speciulisti interni o esterni.
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EMERGENZA ITALIA: Invito a dare idee INNOVATIVE SERIE per uscire dall'emergenza. Polemiche e battute escluse
IDEA N. 3 : MANDIAMO TUTTI I PARLAMENTARI IN GALERA.
Assegnamo ad ogni parlamentare un istituto od un gruppo di istituti di detenzione compresi I Centri per L'identificazione e L'espulsione degli immigrati perche li rappresentano davanti al parlamento nei loro bisogni, nelle loro speranze e aspettative. I detenuto sono privi de diritto di esprimere una volontà politica facciamo in modo che un ogni parlamentare una volta al mese si incontri con i detenuti e ascolti i loro problemi e poi riferisca in parlamento.
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IDEA N:4 METTIAMO I MAESTRI ARTIGIANI AD INSEGNARE ALL'UNIVERSITA'.
Per fare un buon artigiano di ci vogliono anni certe volte decine. In Italia i maestri dell'artigianato languono senza allievi e la loro capacita rischia di perdersi ma le scuole superiori e le università sono piene di giovani che studiano per qualcosa che rimarra lettera morta.
Diamo all'artigianato la dignita di una docenza universitaria e mettiamo come condizione a chi si iscrive come disoccupoato di seguire i loro corsi.
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EMERGENZA ITALIA : IDEA N:5 : Creiamo un FACEBOOK DEI PARLAMENTARI dove dicano come impiegano tempo e denaro della comunità
I parlamentari si mettano a diposizione degli elettori e rispondano alle richieste della gente in una atmosfera di rispetto ( attraverso un colloquio con moderatore ).
Rimuoviamo l'alone di mistero attorno a come si spendono i soldi e le speranze degli italiani, compatibilmente con tutte le esigenze di sicurezza.
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EMERGENZA ITALIA : IDEA INNOVATIVA N. 6 Costruiamo il MERCATO ELETTRONICO INTERNAZIONALE ITALIANO sul modello di ALIBABA ( il piu grande mercato cinese )
In italia manca un sito che concentri tutte le proposte sul mercato estero delle aziende, professionisti, artigiani, agricoltori.
ANCHE QUESTO E UN INVESTIMENTO FRUTTIFERO
Alibaba il mercato elettronico Cinese, costruito da un privato, concentra tutta la produzione Cinese e tutti i buyer internazionali. Copiamolo ma concentriamolo sui prodotti italiani, assistiamolo, gestiamolo a un livello piu evoluto, usiamo il know how, la capacita dei designer italiani.
In italia ci sono pochi brutti poco funzionali e poco conosciuti siti frammetati su particolari settori spesso con problemi di produzione e con barriere burocratiche o delle lobbies Italiane. DIAMO UN SEGNO DI VITA.

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EMERGENZA ITALIA : IDEA INNOVATIVA N. 7: Lo stato venda il tutto il DEMANIO alle PROVINCE privatizzate imponendo risanamento e tutela

Non spazziamo via le province: Lo stato le privatizzi con un progetto immediato : Vendere tutto il demanio dello stato alle province che ne curino il degrado e provvedano al risanamento idrogeologico e in genere.

Le provincia è l'ente che ha la giusta dimensione per occuparsi del territorio, l'esperienza, una storia, è legata al territorio localmente, possiede uomini che gia dispongono di know how oppure puo facilmente trovarli.

La provincia provveda a progettare il risanamento idrogeologico e poi indica bandi di APPALTO che attivino il mercato delle IMPRESE DI COSTRUZIONE ormai in agonia.

Forse lo stato ogni anno spende piu soldi in operazioni di emrgenza di quanto costerebbe un ragionato piano di intervento ma comunque sicuramente ne costutuisce una aliquota alta.

Lo stato vendendo il territorio smette di spendere per questi interventi inoltre incamera il pagamento delle province e questo costituisce una corposa riduzione del debito pubblico.

Con quali soldi la provincia puo comprare il territorio dello stato nella sua area di competenza ? Puo farlo con capitali misti attraverso emissioni di azioni acquistabili dai cittadini   residenti nella provincia e da  banche.

Perche Banche e Cittadini dovrebbero compare le azioni di una PROVINCIA SPA? Ovviamente si puo solo dire dopo aver fatto gli opportuni calcoli. Potrebbe essere sbagliato. Ma potrebbe pure essere corretto.

I cittadini della provincia al contrario dello stato sono sul posto e sono direttamente interessati a rendere la provincia migliore e produttiva economicamente.
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EMERGENZA ITALIA : IDEA INNOVATIVA N. 8: QUALUNQUIAMO:  SOSTITUIAMO I POLITICI CON PERSONE  ESTRATTE A CASO ( tranne Napolitano )

Visto quelli che ci sono capitati sempre credo sia imposibile che una scelta casuale sia peggio.
Io non sono un tecnico della politica ma mi andrebbe gettare n sasso in quello stagno.

- L’estrazione costa pochissimo e si puo fare immediatamente si puo usare il codice fiscale
- Partecipano tutti quelli che godono dei diritti politici
- Chi è estratto ha tre giorni per accettare o per lasciare
- Tutti i compensi di qualunque forma sono dimezzati
- Chi manca marca tre assenze è  fuori giustificato o no
- La carica dura tre anni poi si è ineleggibiili a vita
- Nessuno ha immunita di nessun genere
- Non esistono partiti
- I migliori vengono eletti al governo



Dino Gruppuso



ON. DI PIETRO LEI HA ABBANDONATO PER PAURA?

On Di Pietro, lei ha iniziato venti anni fa a denunciare la corruzione di una importante parte del paese e ha individuato organizzazioni nazionali che la orchestravano con collegamenti ai gangli vitali del potere. Ma dopo un certo tempo lei ha interrotto il suo lavoro proprio quando stava cominciando ad ad intaccare quella parte do poteri occulti che avevano controllato il paese. Le stesse entità di allora, LE STESSE, sono ancora in piedi piu potenti  che mai e condizionano la vita dell'Italia prima fra tutti ECONOMIA e OCCUPAZIONE. Ma lei ha smesso di occuparsene e sembra essere diventato cieco e sordo. Posso chiederle se il suo abbandono delle indagini è dipeso dal fatto di aver rilevato che stava impattando qualcosa di piu grosso di lei. 


ON. DI PIETRO LEI HA ABBANDONATO PER


 PAURA?

Friday, March 23, 2012

Chi sei?

Su questo blog come su altri moltissimi siti  tramite Google e quindi fuori da qualsiasi controllo, una società in Thailandia cerca da anni di assumere Italiani. Potrebbe essere una buona notizia. Ma sembra che la società non sia cosi facile da inquadrare: quale attivita svolge? che lavori propone? la nuova versione mostra solo un mirror ( autorizzato? ) al maggiore sito di ricerca di personale in Sud Est Asia, Jobdbs ( a che serve il  mirror? )
Chiedo alla Guardia di Finanza di verificare che sia tutto regolare e saro il primo a incoraggiare nuovi candidati




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