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Thursday, May 10, 2012

B & B lassù qualcuno "non vi ama"


B & B

lassù qualcuno "non vi ama    

"le conseguenze umane della crisi devono far riflettere chi ha portato l'economia in questo stato"

Thursday, May 3, 2012

Sfruttamento dei lavoratori: al Presidente della Repubblica Napolitano e al Presidente del Consiglio Monti.


Lettera  aperta 
al Presidente della Repubblica Napolitano e
al Presidente del Consiglio Monti.

Gentile Presidente Napolitano
Gentile Presidente Monti

Le condizioni del lavoro e la determinazione di una così generalizzata disoccupazione stanno determinando nel paese rabbia e reazioni collettive ma anche drammatiche azioni di singoli che non riescono ad andare avanti.
Lo scopo di questa lettera è di evidenziare come le cause di questa condizione non sono del tutto contingenti, imprevedibili e impossibili da modificare.
In Italia vige la legge 30 del 2003 e il relativo DL di attuazione che avrebbero dovuto regolare molto strettamente il mercato del lavoro per prevenirne abusi e sfruttamento.
Stranamente quello che si può rilevare è che la legge risulta generalmente inapplicata aggiungendo alla ferita della disoccupazione il sale dell’ingiustizia e dell’abuso.
Mi riferisco specificamente alle migliaia di organizzazioni che esercitano una costosa (e illegale) attività privata di intermediazione fuori da ogni controllo.
Mentre i lavori da affidare diminuiscono le agenzie di collocamento private fioriscono e crescono dell’ordine del 10% all’anno.
Le agenzie di collocamento non forniscono alcun valore aggiunto al posto di lavoro offerto ma ne ingigantiscono il peso affidando a 1.000 ( mille ) agenzie italiane di collocamento lo stesso messaggio che il datore di lavoro può dare gratis sul suo sito.
Siccome nessuno lavora per niente tutto questo mondo finisce per scaricare sugli stipendi e quindi sui costi del lavoro costi aggiuntivi sensibili. Molti dipendenti sono costretti a pagare per 1 o due anni percentuali del loro mensile.
Siccome il numero dei posti di lavoro è sempre più esiguo e il numero di quelli che lo cercano sempre più grande non sembra difficile ipotizzare che l’affidamento del lavoro possa non seguire criteri meritocratici ma piuttosto criteri clientelari quando non diventino vere estorsioni.
Inoltre vengono mantenuti processi di attesa inutili e senza fine che provocano sfiducia e disperazione.
Passando a parlare della seconda piaga italiana, quella del caporalato, non si può non rilevare quanto distante sia l’immagine proiettata dai media che tendono ad accreditare un fenomeno confinato al sud, agli immigrati o alle donne quanto invece si annida al nord tra le pieghe della più moderna e opulenta innovazione. Mi riferisco al caporalato che da sempre sfrutta lavoratori nel campo hitec, tipicamente dei lavoratori dell’informatica, passati in pochi anni da posizioni di privilegio a situazioni di sfruttamento di “forzati del notebook e della partita iva”.
Da sempre chi lavora nell’informatica viene arruolato con contatti atipici che mascherano forme di assoluto lavoro dipendente che prevede straordinari e turni di notte. Chi lavora in questo campo sa che mai saprà a quale prezzo è stato venduto e che continuerà a pagare spesso una catena di intermediari occulti.
Attori di questa beffa ai lavoratori non sono bande di extracomunitari girovaghi ma le maggiori multinazionali del campo con la complicità delle aziende italiane di maggiore dimensione.

Monday, April 23, 2012

L'invasione degli ULTRAIDIOTI

No, non solo la questione di Genova, gli Italiani di buon senso sono spariti. 
Negli stadi il distillato della cultura italiana si rivela per quello che è una realta spregevole, razzista e violenta che può essere difesa solo da chi con queste cose ci fa business come vendere giornali o pubblicita sulle TV tutto fa brodo pure i 15 giorni di ipocrito pianto sulla morte di un uomo con la maglia mentre migliaia muoiono nudi nel mondo ogni giorno. 
NO non è solo questo. 
L'idiozia si rivela nell'accanimento contro qualsiasi cosa che si muove e respira. La situazione dell'Italia è cosi brutta che sembra che nessuno abbia il coraggio di dircela tutta. 
Non abbiamp piu tempo da perdere non abbiamo piu tempo per altre pretese idiote. Invece di guardare ai problemi e alle soluzioni troppi ultraidioti cercano motivi per bloccare di fatto ogni possibile ripresa auspicando il tanto peggio tanto meglio. 
Ok, certo Monti e il suo governo non sono dei santi. 
Ok Monti è stato consulente della Banca  Goldman Sachs. 
Ok forse suo figlio è manager nella stessa banca. 
Ok Passera è stato direttore di Banca Intesa. 
Ma in un momento in cui abbiamo bisogno di un governo che tratti a muso duro col mondo finanziario
chi ci volete mandare a trattare un comico? 
Persone come il Ministro Fornero diventate facile preda degli ultraidioti si stanno rivelando persone che affrontano rischi personali e professionali che non si fanno solo per soldi se non c'è dietro una sana convinzione morale di essere in buona fede.
Certo la gente si ammazza ogni giorno. Certo un numero enorme di persone non sa come sopravvivere.  
Gli ultraidioti che adesso si trovano in confortevoli uffici e temono di perdere un po del loro status e anche di perdere il posto se quello che prendono non se lo guadagnano non possono capire che siccome aspettarsi che arrivi babbo natale per riempirci di soldi è inutile allora bisogna stringersi e fare entrare quelli che sono rimasti sulla strada?
Io vedo solo ultraidioti che non  hanno nessun piano alternativo ma solo terribili sparate senza senso, infarciti di numeri e chiacchiere  basate sul nulla. 
Io sono con chi sta fuori la porta e bussa disperatamente da troppo tempo e non mi importa se questo fara infuriare chi preferisce urlare per non sentire.

Friday, April 13, 2012

Il giornale di domani: disoccupato privato della parola.

Con diverse giustificazioni gli amministratori di gruppi di discussione Linkedin, Facebook e ovunque bloccano e  interferiscono con le opinioni dei partecipanti. Questo comportamento è moralmente e legalmente corretto? Non sono un esperto di faccende legali, uso solo la logica, queste le mie riflessioni in proposito.

I diritti di chi partecipa ad una discussione sono sovrani e nel caso di contrapposizione con regole del fornitore ( LinkedIn, Facebook, ..) o dei  "proprietari" o amministratori dei gruppi sono i diritti dei partecipanti alla discussione a valere.
La funzione degli "amministratori"  è quella di impedire che una discussione venga volutamente danneggiata o disturbata  da chiunque  (spam) .
L'estensione di questa funzione a compiti di censura è un abuso.
L'amministratore potrebbe sollevare il problema di coerenza con la sua impostazione della discussione, ma è evidente che un momento dopo che la discussione è stata creata da un punto di vista legale l'amministratore del gruppo vale come chunque altro e qualsiasi sua azione volta a discriminare diventa immediatamente una violazione della liberta di espressione.
Le parole "amministratore" o "proprietario" della discussione  sono legalmente prive di significato  perche non sono mai state ratificate da nessun organo legislativo.
"Amministratore" o "proprietario" di un gruppo possono solo significare qualcuno che tecnicamente fa in modo che una discussione funzioni.
Per esempio se vale la giurisdizione Italiana chi gestisce o amministra un un gruppo deve rispettarne la legge  con la relativa Costituzione e i suoi dettami in termini di liberta di espressione.
Il fatto che chi partecipa ad una discussione lo fa "gratuitamente" è irrilevante perche chi fornisce i servizi ( Linkeidn, Facebook) in realta ottiene il suo principale introito aziendale proprio dalla partecipazione dei partecipanti che quindi sono utenti, paganti che devono essere tutelati nel rispetto dei loro diritti.
Ci vorrà del tempo prima che queste coscienze si propaghino e prima che il sistema legale si adegui ma è ragionevole pensare che succedera.
Se nella amministrazione di un gruppo la "censura" viene applicata per favorire persone o aziende allora secondo me si potrebbero  configurare altri reati quale il favoreggiamento, l'estorsione, eccetera.
Comportamenti sbagliati di amministratori posono danneggiare privati e aziende, danni di cui potrebbero dover rispondere, basti pensare al caso di un disoccupato che viene "censurato" nella sua ricerca di nuova occupazione e che quindi ne subisce consegnuenze di danno economico, psicologico, e anche fisico se dovesse arrivare a soluzioni finali.


Friday, April 6, 2012

Paninizzati, 1992-2012 Tutto è cambiato, il PCI no!

Paninizzati,1992-2012 Tutto è cambiato, il PCI no!

Premessa: non estendo i miei giudizi alle persone di buona volonta che si oppongono al malaffare nella magistratura, politica e informazione.

Tutto è cominciato con Mani Pulite. Tutto è cominciato con il Giudice Antonio di Pietro.
1992 anno della peggiore crisi economica del dopoguerra. 1992 la immensa guerra della magistratura contro lo stato Italiano mette in ginocchio la politica che abbandona.
La magistratura aveva l'obiettivo di disabilitare chi si opponeva all'avanzata del PCI? Forse. 
L'Italia continua ad andare avanti per venti anni mettendo le mani nelle tasche degli Italiani. Tonino di Pietro esce a precipizio dalla magistratura per non vedere che mentre in Italia la gente muore di disoccupazione i partiti continuano ad essere Casta, con le casse cosi piene di soldi da non sapere dove metterli, cosi qualcuno gentilmente si presta.
Dal 1992 al 2012 Il PCI ha solo cambiato nome cercando di mimetizzarsi. Non è riuscito ad inventarsi una politica, uno spazio, un elettorato. Ha avuto per 20 anni un avversario di comodo, uno che se fosse salito sul ring sarebbe stato fischiato immediatamente nel  duo Berlusconi-Bossi.
I magistrati hanno condannato di tutto spiato di tutto violato ogni segreto. In venti anni l'italia è diventato il paese di Orwell dove non esiste riparo ne in internet ne al telefono ne a casa propria nonostante abbiate chiuso bene la porta qualcuno vi ascolta.
Ma esiste una oasi in questo, la Casta dell'Informazione, i giornalisti, manovratori della pubblica opinione hanno continuato ad essere i veri manager dell'Italia indisturbati.
Sono I giornalisti che inventano il "vaccino" anti destra Berlusconi con la calza sulla telecamera   alla prima intervista TV, un vaccino fatto di virus morti o indeboliti che non poteva nuocere. Sono I giornalisti che costruiscono un avversario perfetto per il PCI,  Bossi, definito dai media "un genio della politica",   neo-razzista, provinciale  giusto quello che il PCI aveva sempre sognato di trovare per aggregare consenso. 
PCI informazione e magistrati riescono cosi ad andare avanti venti anni dipingendo una falsa opposizione a un governo sempre sotto l'antibiotico delle centinaia di processi in corso.
In venti anni il PCI non è riuscito a cambiare a trovare una via che spazzi via il marcio che si porta dentro per iniziare una nuova vita che molti onesti di diverse idee politiche da anni aspettano.
Sono i giornalisti che nel 1992 scoprono ( oh, sorpresa ) una Italia marcia a tutti i livelli.
Sono i giornalisti che scoprono ( oh sorpresa ) che l'Italia del 2012 è marcia è a tutti i livelli.
Sono I giornalisti che accendono i riflettori su Berlusconi accentratore di informazione ma evitando di fare luce sulle lobbies degli stessi giornalisti.
Certo di questi tempi l'Italia alla disperazione, i disoccupati i senza casa, gli impreditori non domono sonni tranquilli, o forse non non dormono e basta.
Il Presidente Monti spazza via l'Art. 18 per fare in modo che non siano le dinastie a regolare le fonti di occupazione. Ma in italia le multinazionali della corruzione controllano ogni movimento nel mercato del lavoro, negli appalti, nelle commesse alle aziende, nei crediti anche  piccoli artigiani e imprenditori.
Riuscira l'informazione a cambiare e diventare amica di chi è in crisi estrema smettendo di auto promuoversi in uno show che dura da troppo?    
Questo scritto esprime una mia personale opinione non coinvolge nessun altro per nessun motivo.

Friday, March 30, 2012

Tammuriata nera

"E dice 'o parularo, embè parlammo, pecché si raggiunammo chistu fatto ce 'o spiegammo."

Imprenditori continuano ad uscire di scena. Inseguiti e braccati dalle tenaglie di una legge senza giustizia. Colpevolizzati quanto piu piccoli e senza voce, scoperti "imprenditori-operai" solo quando la tragedia diviene mattanza. Una attenzione mediatica quanto meno sospetta colta a prendere al volo un altra opportunità di mercato.
Una legge che individua nel piccolo imprenditore senza possibilita di grandi avvocati da mettere in causa per patteggiare ( mercanteggiare?) la vittima preferenziale. Una legge che scopre che i piccoli imprenditori sono "INADEMPIENTI" e "INSOLVENTI"  che non pagano i fornitorie fisco. Chi non paga viene venduto alle agenzie di recupero crediti senza piu possibilità di dialogo, spesso solo prestanome della criminalità. I cosi detti "AMICI" telefonici o reali, anti usura eccetera sono abbondantemente  infiltrati proprio dalla malavita.

Addò pastin' 'o grano, 'o grano cresce riesce o nun riesce, semp'è grano chello ch'esce

La legge interviene solo al  momento che l'imprenditore ha passato una vita a cercare di sopravvivere.
Interviene con un apparato perfettamente efficiente, GDF, avvocati, magistrati, impongono che la legge venga applicata.
Ma dove era la legge quando la macchina della corruzione e del clientelismo stritolava il piccolo imprenditore? Dove era quando nelle banche i soldi erano pronti solo per gli amici? dove erano quando il sottobosco dei finanziamenti era truccato?

American espresso, damme 'o dollaro ca vaco 'e pressa sinò vene 'a pulisse, mette 'e mmane addò vò isse. 

Una legge che permette a multinazionali Italiane della corruzione e del clientelismo di crescere e prolificare corrompendo le coscienze dei giovani non è giusta e non ha autorita. Monti e il parlamento INTERVENGANO adesso per evitare questa valle di lacrime di coccodrillo.

'o stommaco mio era vacante, si nun era p''o contrabbando, ì' mò già stevo 'o campusanto.


Chiamata generale per fare un pronto intervento, senza furbi, per essere di aiuto. Se volete partecipare scrivete ryra@aptitude59.com

Thursday, March 29, 2012

KEYWORDS: suicidi, imprenditori, media, sinistrismo, strumentalizzazione, wave


Ogn'anno,il due novembre,c'é l'usanza
per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno ll'adda fà chesta crianza;
ognuno adda tené chistu penziero.Ogn'anno,puntualmente,in questo giorno,
di questa triste e mesta ricorrenza,
anch'io ci vado,e con dei fiori adorno
il loculo marmoreo 'e zi' Vicenza.
St'anno m'é capitato 'navventura...
dopo di aver compiuto il triste omaggio.
Madonna! si ce penzo,e che paura!,
ma po' facette un'anema e curaggio.
'O fatto è chisto,statemi a sentire:
s'avvicinava ll'ora d'à chiusura:
io,tomo tomo,stavo per uscire
buttando un occhio a qualche sepoltura.
"Qui dorme in pace il nobile marchese
signore di Rovigo e di Belluno
ardimentoso eroe di mille imprese
morto l'11 maggio del'31"

'O stemma cu 'a curona 'ncoppa a tutto...
...sotto 'na croce fatta 'e lampadine;
tre mazze 'e rose cu 'na lista 'e lutto:
cannele,cannelotte e sei lumine.

Proprio azzeccata 'a tomba 'e stu signore
nce stava 'n 'ata tomba piccerella,
abbandunata,senza manco un fiore;
pe' segno,sulamente 'na crucella.

E ncoppa 'a croce appena se liggeva:
"Esposito Gennaro - netturbino":
guardannola,che ppena me faceva
stu muorto senza manco nu lumino!

Questa è la vita! 'ncapo a me penzavo...
chi ha avuto tanto e chi nun ave niente!
Stu povero maronna s'aspettava
ca pur all'atu munno era pezzente?

Mentre fantasticavo stu penziero,
s'era ggià fatta quase mezanotte,
e i'rimanette 'nchiuso priggiuniero,
muorto 'e paura...nnanze 'e cannelotte.

Tutto a 'nu tratto,che veco 'a luntano?
Ddoje ombre avvicenarse 'a parte mia...
Penzaje:stu fatto a me mme pare strano...
Stongo scetato...dormo,o è fantasia?

Ate che fantasia;era 'o Marchese:
c'o' tubbo,'a caramella e c'o' pastrano;
chill'ato apriesso a isso un brutto arnese;
tutto fetente e cu 'nascopa mmano.

E chillo certamente è don Gennaro...
'omuorto puveriello...'o scupatore.
'Int 'a stu fatto i' nun ce veco chiaro:
so' muorte e se ritirano a chest'ora?

Putevano sta' 'a me quase 'nu palmo,
quanno 'o Marchese se fermaje 'e botto,
s'avota e tomo tomo..calmo calmo,
dicette a don Gennaro:"Giovanotto!

Da Voi vorrei saper,vile carogna,
con quale ardire e come avete osato
di farvi seppellir,per mia vergogna,
accanto a me che sono blasonato!

La casta è casta e va,si,rispettata,
ma Voi perdeste il senso e la misura;
la Vostra salma andava,si,inumata;
ma seppellita nella spazzatura!

Ancora oltre sopportar non posso
la Vostra vicinanza puzzolente,
fa d'uopo,quindi,che cerchiate un fosso
tra i vostri pari,tra la vostra gente"

"Signor Marchese,nun è colpa mia,
i'nun v'avesse fatto chistu tuorto;
mia moglie è stata a ffa' sta fesseria,
i' che putevo fa' si ero muorto?

Si fosse vivo ve farrei cuntento,
pigliasse 'a casciulella cu 'e qquatt'osse
e proprio mo,obbj'...'nd'a stu mumento
mme ne trasesse dinto a n'ata fossa".

"E cosa aspetti,oh turpe malcreato,
che l'ira mia raggiunga l'eccedenza?
Se io non fossi stato un titolato
avrei già dato piglio alla violenza!"

"Famme vedé..-piglia sta violenza...
'A verità,Marché,mme so' scucciato
'e te senti;e si perdo 'a pacienza,
mme scordo ca so' muorto e so mazzate!...

Ma chi te cride d'essere...nu ddio?
Ccà dinto,'o vvuo capi,ca simmo eguale?...
...Muorto si'tu e muorto so' pur'io;
ognuno comme a 'na'ato é tale e quale".

"Lurido porco!...Come ti permetti
paragonarti a me ch'ebbi natali
illustri,nobilissimi e perfetti,
da fare invidia a Principi Reali?".

"Tu qua' Natale...Pasca e Ppifania!!!
T''o vvuo' mettere 'ncapo...'int'a cervella
che staje malato ancora e' fantasia?...
'A morte 'o ssaje ched''e?...è una livella.

'Nu rre,'nu maggistrato,'nu grand'ommo,
trasenno stu canciello ha fatt'o punto
c'ha perzo tutto,'a vita e pure 'o nomme:
tu nu t'hè fatto ancora chistu cunto?

Perciò,stamme a ssenti...nun fa''o restivo,
suppuorteme vicino-che te 'mporta?
Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive:
nuje simmo serie...appartenimmo à morte!"



Principe Antonio de Curtis - in arte " Toto' "

Monday, January 30, 2012

Evasore con rispetto parlando


La criminalizzazione dell'evasione fiscale senza buonsenso:
Chi ha avuto la fortuna o la scelta di vivere di lavoro dipendente facilmente sta diffondendo la moda della criminalizzazione della evasione fiscale indiscriminata.
Sono pericolose le mode quelle che incoraggiano l'evasione fiscale ma anche la sua criminalizzazione indiscriminata. Non dovremmo mai dimenticare che una cosa è la legge e una cosa diversa è la gustizia.
Quando vi trovate per scelta o per cause esterne ad essere costretto ad essere chiamato imprenditore facendo esattamente quello che fanno gli altri che si muovono all'interno di un posto di lavoro dipendente allora si percepiscono cose che non erano comprensibli prima.
Certo criminale è chi evade utili finanziari ma la LEGGE NON LO PERSEGUE ANZI sono predisposti meccanismi di evasione internazionale.
Criminali sono quello che evadono e hanno yacht che sono a Cortina, che frequentano i lussi , che hanno soldi offhore.
Ma non capire che a parte la mafia travestita da idraulico ci sono un numero enorme di piccoli contribuenti che lavorano come operai, vengono pagati come operai, ma rischiano e sono trattati come imprenditori allo stesso modo di Agnelli o di De Benedetti.
Un numero non trascurabile di questi sopravvivono perche con i soldi che sono leggittimamente destinati alle tasse fanno sopravvivere la famiglia, mandano a scuola i figli, pagano il mutuo o l'affittp dell'unica casa, pagano i fornitori e spesso pagano anche gli usurai compreso le banche.
Io credo che messi davanti alla scelta tra distruggere la famiglia o evadere la scelta sia obbligata per mantendo il desiderio e la promessa di mettersi a posto appena possibile.
L'informazione dei medi  è fatta solo da dipendenti che talvolta percepiscono stipendi confrontabili e anche superiori all'utile di un piccolo imprenditore ma quest'ultimo non ha tredicesima, non ha ferie pagate, non ha meccanismi di disoccupazione , spesso finisce per non pagare i suoi contributi previdenziali per cui non avrà pensione ma rischia fallimenti, pignoramenti, aggressioni, talvolta non resiste a queste pressioni e sceglie una uscita drammatica dallo scenario.

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