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Wednesday, November 30, 2011

Magri sceglie ancora la liberta. Ma è orribile una clinica della morte. E i media sono incapaci di avere un comportamento adeguato

Non mi piace affatto morire col permesso di qualcuno. Dove muoiono i poveri che non possono permetterselo? I media in imbarazzo tra la tradizionale manifestazione del cordoglio e una comunicazione indifferente come fosse partito per un viaggio. Non si piange su un suicida? non si prova dolore? Chi lo fa, ancora disperatamente e per l'ultima volta esprime una infinita voglia di vivere.

 

Suicidio assistito per Lucio Magri - Corriere della Sera

Suicidio assistito per Lucio Magri - Corriere della Sera

Suicidio assistito per Lucio Magri Il fondatore de «Il Manifesto» e protagonista della sinistra alternativa è morto a 79 anni in Svizzera Lucio Magri MILANO - Fine inaspettata per un importante giornalista e uomo politico. Lucio Magri ha scelto di morire con un suicidio assistito in Svizzera. A darne la notizia è stato Il Manifesto, di cui Magri fu uno dei fondatori. «La notizia della morte si è diffusa nella notte, tra gli amici; qualcuno, i più intimi, era stato da lui informato in precedenza della sua intenzione, senza riuscire a fargli cambiare idea. Il corpo rientrerà in Italia per essere sepolto a Recanati, la città dove er

Tuesday, November 29, 2011

Venezuela Repatriates $11 Billion in Gold Reserves

Latin American Herald Tribune - Venezuela Repatriates $11 Billion in Gold Reserves

Venezuela Repatriates $11 Billion in Gold Reserves

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CARACAS – Venezuela received an initial shipment of gold reserves held in European banks amid a large security operation involving 500 men, armored vehicles and aircraft.

“We’re returning the gold they took out of our country in the past,” the president of Venezuela’s central bank, Nelson Merentes, told state-run media, calling the transfer “historic.”

The gold was received at the Maiquetia international airport outside the Venezuelan capital and taken under heavy security to the bank’s headquarters in downtown Caracas.

Merentes did not specify the exact amount of gold that was shipped, but said several tons would be deposited in vaults “where they had been kept in the past.”

The official said “nearly 85 percent” of the gold currently held in banks outside of Venezuela will be repatriated, adding that “we’re going to bring more than 160 tons of monetary gold, gold bars.”

The shipment was covered in black plastic and loaded onto several armored vehicles that made their way by caravan to the Venezuelan capital.

The head of the armed forces’ operational strategic command, General Rangel Silva, said members of the central bank’s security team, as well as armed forces and state security personnel, participated in the operation.

The “transfer of this gold from the country of origin to here complied with all the security protocols,” Rangel Silva said, adding that around 500 heavily armed men, as well as aircraft, armored vehicles and tanks, were involved in safeguarding the shipment.

"Each box of gold weighs 500 kilograms and is worth about $30 million," Merentes told the gathered crowds. "We'll bring the rest back little by little."

President Hugo Chavez announced in August that Venezuela would remove its international gold reserves from the United States and Europe and place them in countries with “solid” economies like China, Russia and Brazil.

“It’s a healthy move for the country to bring that gold ... actually I think we’ve waited a long time; the economies of Europe and the United States are sinking and now it’s evident how solid the Chinese, the Russian and other countries’ (economies) are ... Brazil,” the socialist president, who has long been at loggerheads with the United States, said then.

Venezuela holds some $27.9 billion in foreign reserves, according to the central bank’s latest figures.

The South American country, which has the 15th largest gold holdings in the world according to the World Gold Council, held 211 tons of its 365 tons of gold reserves in US, European, Canadian and Swiss Banks until August.

Sunday, November 27, 2011

Influenza: difese serie, non scienza popolare – di Roberto Vacca, 27/11/2011

Influenza: difese serie, non scienza popolare – di Roberto Vacca, 27/11/2011

Allego articolo pubblicato oggi da "Il Caffè" di Locarno su epidemie di
influenza - vere e finte.
Io ho analizzato matematicamente l'andamento di cancro, AIDS e anche della
peste (Plague) inglese del 1665 -- tutti casi rappresentabili accuratamente
con equazioni di Volterra (logistiche a tre valori)
Per l'influenza le cose sono più complicate perché il periodo di massima
diffusione della malattia è (con forti variazioni) fra fine novembre e
Marzo, però le diagnosi sono spesso puramente indiziarie e non virologiche.
Quindi non si identificano per la maggioranza dei pazienti i vari ceppi A e
>B e certi stati morbosi si chiamano genericamente ILI (Influenza Like
Illness).
Racconto come alcune ricerche vengano fatte con sondaggi tra i cittadini
(poco affidabili) -- in Italia il monitoraggio viene fatto più seriamente
(in collaborazione fra Ministero Sanità, Ist.Superiore di Sanità e Centro
Interuniversitario di Ricerca sull’Influenza.
Vaccinarsi conviene: non fa male e c'è una buona probabilità (sia pure
variabile e incognita) che faccia bene.
Best
Roberto 

Saturday, November 26, 2011

Quanti paesi come l'Italia devono fallire per chiudere il buco causato dalla finanza tossica?

Il fallimento dell'Euro come soluzione. Quando ne accennavo un anno fa sembrava fantascenza. Ora invece le voci si fanno insistenti. Non si può, a costo di sembrare nuovi complottisti, non rilevare che altre volte eventi ogni volta piu gicanteschi hanno salvato gli USA dalla disgregazione. Guerre, attentati, rivoluzioni. Ma questa volta sembra che non basti. Corrado Passera conosce già la risposta? è la sua presenza nel governo la risposta? Cosa significa che quello che ci aspetta è impressionante? mi sembrava che l'impressionante ci fosse gia stato ampiamente. E' la Fiat in USA la risposta? E' una risposta che conosce Marchionne? E' questa Fiat che ha comperato Obama http://www.qualitas1998.net/qualityreport/caso_fiat.htm  ?
Ovviamente non è facile a questo punto capirci, come sempre succede quando sta succedendo qualcosa di terribilmente grosso e tragico manca la possibilità di una analisi in prospettiva bisogna seguire il corso degli eventi da vicino.

Thursday, November 24, 2011

La provincia provveda a progettare il risanamento idrogeologico e poi indica bandi di APPALTO che attivino il mercato delle IMPRESE DI COSTRUZIONE ormai in agonia

0b1kenobi: Emergenza Italia 8 idee innovative

EMERGENZA ITALIA : IDEA INNOVATIVA N. 7: Lo stato venda il tutto il DEMANIO alle PROVINCE privatizzate imponendo risanamento e tutela Non spazziamo via le province: Lo stato le privatizzi con un progetto immediato : Vendere tutto il demanio dello stato alle province che ne curino il degrado e provvedano al risanamento idrogeologico e in genere. Le provincia è l'ente che ha la giusta dimensione per occuparsi del territorio, l'esperienza, una storia, è legata al territorio localmente, possiede uomini che gia dispongono di know how oppure puo facilmente trovarli. La provincia provveda a progettare il risanamento idrogeologico e poi indica bandi di APPALTO che attivino il mercato delle IMPRESE DI COSTRUZIONE ormai in agonia. Forse lo stato ogni anno spende piu soldi in operazioni di emrgenza di quanto costerebbe un ragionato piano di intervento ma comunque sicuramente ne costutuisce una aliquota alta. Lo stato vendendo il territorio smette di spendere per questi interventi inoltre incamera il pagamento delle province e questo costituisce una corposa riduzione del debito pubblico. Con quali soldi la provincia puo comprare il territorio dello stato nella sua area di competenza ? Puo farlo con capitali misti attraverso emissioni di azioni acquistabili dai cittadini   residenti nella provincia e da  banche. Perche Banche e Cittadini dovrebbero compare le azioni di una PROVINCIA SPA? Ovviamente si puo solo dire dopo aver fatto gli opportuni calcoli. Potrebbe essere sbagliato. Ma potrebbe pure essere corretto. I cittadini della provincia al contrario dello stato sono sul posto e sono direttamente interessati a rendere la provincia migliore e produttiva economicamente.

RETI DI IMPRESA "Grigie" sono la morte della innovazione e della crescita?


Secondo me questa cosa ha una importanza per il paese che travalica l'interesse di parte, politico o intellettuale.
Io vedo cosi il panorama di chi per esempio cerca obbedendo ai tanti inviti dello stato di azzardarsi ad una propria nuova attivita o a espanderne una esistente.
Chi ha avuto modo di crescere all'interno di una elite di imprenditori avra già assorbito le informazioni sul come vanno le cose in Italia e trasformera la sua conoscenza in un comportamento aderendo alle varie organizzazioni e integrandosi, ignorando gli aspetti negativi che sono insiti.
Chi invece per ignoranza, per questione di livello sociale o culturale o semplicemente per essere in aree dove il "PERCORSO" non è ben conosciuto e anche chi è contrario a sottoporsi a tutele provera ad agire in perfetta indipendenza.
Un giovane, per esempio, superato il ottenuti i titoli prescritti ( laurea, master, diploma ecc. ) , e magare un certo numero di anni di apprendistato, sicuro di avere le capacita sufficienti creera una impresa, esattamente i lunghi anni di studio gli hanno consigliato.
Usera le ultime tecnologie di maketing, l'informatica, i nuovi approcci manageriali.
Presto pero scoprira che qualcosa non funziona: per realizzare i suoi progetti avra bisogno di finanziamenti e scoprira presto com le banche sono assolutamente ( da sempre) avulse a finanziare chi non conoscono. Se invece avesse aderito alle giuste organizzazioni probabilmente tutto sarebbe stato piu facile. Magari si rivolgera a parenti ed amici convolgendoli loro magrado e assumendo una immensa responsabilità.
Poi si dara da fare, sara creativo, innovativo, non lineare esattamento come richiesto dalla prassi in auge.
Ma quando provera a trasformare tutto questo in soldi si accorgera come la gente lo vedrà con scarsa simpatia e come invece le preferenze andranno a chi possa relazionarsi alle stesse organizzazioni grigie di cui sopra.
Poco importa se lui proporrà soluzioni estremamente competive e innovative, se magari ha scoperto come trasformare la pietra in oro nessuno guardera le sue proposte, le preferenze di grandi opulenti e bendisposti clienti andranno inesorabilmente a chi appartiene alle RETI anche se ha solo inventato l'acqua calda.
Io credo che non ci sia molto da aggiungere. Reti chiuse sono la morte dell'innovazione, della impreditoria libera e delle nuove competitive aziende.

Bilancio dello stato: Come influisce il danno subito per le alluvioni?

Dove sta il trucco? ogni volta che dove vengono registrati le perdite di valore del patrimonio dello stato?

The Secret Message Passed To Obama When He Got 'Mic Checked'

The Secret Message Passed To Obama When He Got ‘Mic Checked’ | MoveOn.Org

The Secret Message Passed To Obama When He Got 'Mic Checked'

Wednesday, November 23, 2011

Los enfrentamientos armados en la favela de: VELLETRI

Dott. Mario Monti : Basta privilegi anche per malavita organizzata e banche?: Da oltre 20 anni Mafia e Camorra hanno costituito una rete di produttori agricoli centrata sul MERCATO ORTOFRUTTICOLO DI FONDI. Non è l'unic...

Creiamo un modello forte struttando il know how del governo e imponiamo un modello ITALIA da esportare in Europa e nel Mondo

Sottraiamoci al gioco di chi vuole relegarci ad un ruolo secondario. L'Italia è stata la prima a reagire diversamente all'attacco speculativo. Sfruttiamo il vantaggio di essere il Laboratorio Europeo per la ricerca delle soluzioni contro l'indebitamento e la crescita. Creiamo un modello forte struttando il know how del governo e imponiamo un modello ITALIA da esportare in Europa e nel Mondo

La NATO non ha mai visto le fabbbriche di bambini schiavi che producono per MICROSOFT? Sono solo Arabi i regimi dispotici?

http://izismile.com/2010/04/19/slaves_at_chinese_factory_that_produces_for_microsoft.html
Slaves at Chinese Factory That Produces for Microsoft (17 pics) - Izismile.com
NLA made a report about the working environment in Chinese company KYE which manufactures products for Microsoft: gamepads, mice, keyboards. Report shows facts about KYE’s employees treated there as slaves. The staff is working for 90 hours per week, receiving 52 cents per hour (about 200 dollars a month), they are forbidden to talk to each other, to go to the bathroom during working hours (which makes a 15-hour shift) and to leave the factory. They live in dormitories, 14 people in a room, they are beaten and female workers are very often sexually harassed by security guards and many more. The employees say that they don’t have a life, they have only work. They sleep, get up very early, go to work, come back and go to sleep. And this circle never stops until they decide to leave the factory or to flee.   Photos from the report NLA:    There is not enough room inside the factories’ premises, in a workshop of 100 by 100 feet, can work about 1000 workers, air-conditioning is turned on only during visits to the superiors or customers.
Vp6O2.jpg (450×600)
Slaves at Chinese Factory That Produces for Microsoft (17 pics)

Slaves at Chinese Factory That Produces for Microsoft (17 pics) - Izismile.com
The workers say the food is terrible, and they should pay it from their pocket. They can go outside but as they don’t have the right to wear KYE uniforms outside the factory they don’t have much time as well to change, go out, buy lunch, eat it and come back to work. They have special “food cards” to pay for the factory food, if a worker buys a month card, he is “rewarded” with free treats two times a month. Usually, it is a fruit or a chicken leg.
Slaves at Chinese Factory That Produces for Microsoft (17 pics) - Izismile.com
When workers make mistakes or drop products on the floor, they are punished. As punishment, they are humiliated in front of their friends and co-workers or forced to clean the bathrooms.   To "shower," workers use a small plastic bucket with hot water to have a sponge bath. The lights are out at 11 p.m.
Slaves at Chinese Factory That Produces for Microsoft (17 pics) - Izismile.com
From NLA report: Even when workers are on leave and not working,  factory management restricts their freedom of movement: Workers can only leave the factory compound during regulated periods: On weekdays, Monday through Saturday:                11:00 a.m. to 12 noon On weekday evenings, Monday through Saturday:   6:00 p.m. to 9:30 p.m. On Sundays:                                                                7:00 a.m. to 9:30 p.m.

IHS Child Slave Labor News :: Investigating Child Slave Labor
Investigating Child Slave Labor by John Mollica October 2008 Although our modern American society respects the rights of children through various labor laws, Child Slave Labor is still ever more present in our world today. This cruel and unjust reality can be seen in various industries which produce goods that are sitting on the shelves on many stores across the United States such as the clothing industry, the cocoa harvesting agricultural industry as well as the toy manufacturing industry. Children across the world are being mistreated and deprived of an education as they work long and grueling hours in factories earning either nothing or very little money. It is our responsibility to become educated on this pressing issue which affects our modern American society in many ways, mainly through our consumption of child slave-produced goods. Recently, discoveries have been made through undercover investigations proving that well known United States companies such as Gap, Inc. which includes Old Navy, Banana Republic and The Gap, all of which are clothing stores, sell garments made at sweat shops in which children are the main source of labor. As Dan Mcdougall reports in his article for “The Observer,” innocent children are forced to work in rough conditions and long hours to produce clothing for Gap Kids: Amitosh concentrates as he pulls the loops of thread through tiny plastic beads and sequins on the toddler’s blouse he is making. Dripping with sweat, his hair is thinly coated in dust... The hand-embroidered garment on which his tiny needle is working bears the distinctive logo of international fashion chain Gap. Amitosh is 10... Sold into bonded labour by his family... Amitosh works 16 hours a day hand-sewing clothing. Beside him on a wooden stool are his only belongings: a tattered comic, a penknife, a plastic comb and a torn blanket with an elephant motif. (Mcdougall) Through this description, Mcdougall uncovers the distinct reality that is child slave labor by exposing the personal story of Amitosh, a child slave working at a Gap Kids factory located in New Delhi, India. Despite Gap’s efforts in 2004 to abolish all child slave labor producing factories making clothing for their various chains, abusive subcontractors who continue to try and lower their cost of production to meet the strong demands for cheap clothing from the west still use cheap child slave labor. In Amitosh’s case, the factory in which he and many other children work “ is smeared in filth, the corridors flowing with excrement from a flooded toilet ” (Mcdougall). Working conditions in factories such as this are obviously subservient to the high demand from the west for new, cost-efficient products. After hearing the stories of innocent children like Amitosh, it is the duty of the American public in conjuncture with Gap, Inc. to become aware of and subsequently abolish all factories producing goods destined for shelves in Gap’s clothing stores across the United States. The Ivory Coast, located in West Africa is the source of about half of the world’s production of cocoa, the main ingredient in the delectable indulgence loved by many, chocolate. “ The International Labour Organization, part of the UN, estimates 284,000 child laborers work on cocoa farms [in the Ivory Coast]... ‘These [children] are either involved in hazardous work, unprotected or unfree, or have been trafficked,’ says the ILO ” (Orr). The chocolate that we buy in our local stores bearing the names of Nestlé, Mars, and Hershey all import cocoa cultivated in the Ivory Coast. Whether or not this cocoa came from an indirect third party, as many of the executives of these companies claim, it is still highly probable that their cocoa is being produced by children slaves in the Ivory Coast. Americans have already responded negatively after learning of the prominent child labor force in the cocoa farming industry. Various lawsuits have been filed against chocolate companies that import their cocoa from the Ivory Coast such as Nestlé. With a workforce of about 284,000 child slaves, many of which were tricked into working on these cocoa farms, the pro-active lawsuits against such companies were much needed. A particular lawsuit against Nestlé “claims that the three plaintiffs were taken from their homes at 14, beaten, threatened with torture and forced to work up to 14 hours a day, six days a week, with only meager meals as compensation” (Chacon). The reality of forced child slave labor on the Ivory Coast is an extremely pressing issue in our current society today, especially since over half of the world’s cocoa is produced there. More steps need to be taken; however to ensure the complete abolition of child slavery on cocoa farms in the Ivory Coast. Another labor intensive industry consisting of a large number of child slaves is the toy manufacturing industry in China. Today, it is estimated that over seventy-five percent of the world’s toys are produced in China. Key to this thriving under-market is a flagrant disregard for human rights, on the part of the Communist Chinese, who still permit the exploitation of slave labor. U.S. capitalists and consumers as well turn a blind eye to the human suffering and abuse involved in producing the under-market cheap goods flooding the American retail market from China. (Corsi) These slave-produced toys are sold to popular United States companies such as Disney, Mattel, Hasbro, McDonald’s, and Warner Brothers. The Asian Human Rights Commission (AHRC) describes the average Chinese toy producer to have an average age between 12 and 15 years, earn between 6 cents and 40 cents an hour, work an average of 19 hours a day during the busier periods of the year for 6 days a week, and are forced to work in unbearable working conditions. (Corsi) Although the demand of cheap labor in China is a major stimulus to their economy, the Chinese government has taken action towards breaking up labor rings which mainly utilize the work of forced child slave labor. In “The New York Times,” David Barboza reports the efforts of the Chinese government in breaking up “a child labor ring that forced children from poor, inland areas to work in booming coastal cities, acknowledging that severe labor abuses extended into the heart of its export economy” (Barboza). Factories such as this in the town of Dongguan, China – one of the countries largest manufacturing centers for consumer goods around the world – which supply products such as toys and electronics to companies like Wal-Mart have recently been subjects of child slave labor inspections. However, suppliers will do whatever necessary to provide false information of fair wages and sufficient working conditions in order to avoid being shut down because of infringing on child slave labor laws. (Barboza) From this, it is evident that even stronger labor rules should be enforced by companies that receive products from factories in China and more scrupulous mandatory inspections should be made. In conclusion, one can find that child slave labor is not an issue of the past; however it is an increasingly pressing issue in the modern day society of our world. The rights due to every human are being infringed upon in many countries across the world so that companies can manufacture their product for the cheapest price possible. The cruel and unjust reality of child slave labor can be seen in various industries which are producers of goods that are sold in stores across the United States including the clothing industry, the cocoa harvesting agricultural industry as well as the toy manufacturing industry. Although many steps have already been taken to not only improve the working conditions and labor laws for children in these industries, but also to rescue abducted children who were forced into labor; much more still needs to be done in order to ensure that every product sold by companies in the United States is not produced by the hands of an innocent child slave laborer.

E' stato per la vendita di queste bombe che le clientele si sono spartite gigantesche tangenti? Quando questi signori andranno a visitare i bambini libici massacrati da queste bombe?

Le bombe a grappolo, in particolare il modello CBU-87 sono fabbrricate dalla Manitowoc Marine Group una società aquisita dalla FINCANTIERI che come si sa è partecipata da Gheddafi.

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Con il via libera da parte delle autorità statunitensi è divenuta operativa l’acquisizione da parte di Fincantieri, annunciata lo scorso agosto, della Manitowoc Marine Group dalla società controllante Manitowoc Company, Inc.

All’operazione partecipa anche la Lockheed Martin Corporation con una quota di minoranza. Il valore della transazione è di circa 120 milioni di dollari.  Da oggi, con il nome di Fincantieri Marine Group – FMG, la nuova controllata opererà come società del Gruppo Fincantieri
Con questa acquisizione Fincantieri consolida la propria strategia di internazionalizzazione del business militare entrando nel principale mercato mondiale della difesa, quello americano, che sviluppa, per valore, il 60% del totale mondiale.

Monday, November 21, 2011

Di che colore è il colore della notte?


Di che colore è il colore della notte?
rosso! è il tuo cuore che ti salta in gola,
al suono soffocato già  lontano.
Graffiano il silenzio amico
voci. Quel verso di un uccello..
Hai mai sentito
mobili si scricchiolano in concerto
per un ricordo che ti stringe il cuore.
Di che colore è il colore della notte,
Pensieri rincorrono le ore
brandendone i secondi.
Il sonno è una chimera.
la pace un’illusione.
Occhi, sbarrati, hanno
solo ombre e riflessi.
Passi,
lontano,
dal niente
al nulla.
di che colore è il colore della notte?

By 0b1kenobi
abraq ad habra editore

Sunday, November 20, 2011

Piazza Tahrir: RITORNO AL FUTURO

Quasi un secolo non è bastato per insegnare all'occidente le sventure che ci possono toccare ragionando di un altra cultura con la mentalità occidentale.
Un mondo radicato su valori distanti anni luce non cambia sull'onda di una moda passeggera indotta dai media e da le organizzazioni CIA per l'utilizzo di internet. Scambiare il desiderio di prevalere con una "primavera" non aiuta nessuno perche presto le bugie verranno a galla insieme a tutti i problemi che non sono sensibili a Twitter.
I progressi della democrazia non sono mai intrisi di sangue neanche di quello di despoti. I progressi della democrazia sono lenti e faticosi ma quelli veri sono definitivi perche sono una reale maturazione della mentalità.

Il Tribunale dell'Aja ha emesso mandato di arresto contro Saif Gheddafi per i crimini commessi. Dovè il mandato di arresto internazionale per gli squartatori di Muhammar Gheddafi ?

Le foto e i giornali dicono che sta bene: ma nessuno sa dove, l'amputazione di tre dita sono troppo simili a quello che succede durante una "seduta Guantanamo" a cui i Libici sono stati addestrati dagli USA.

l'Io-universo: L'esperimento del neutrino piu veloce della luce e quello della doppia fenditura: Le particelle davvero sono "oggetti"?

Premessa: da anni mi aspetto una stroncatura delle mie critiche e delle mie ipotesi fisiche-filosofiche fatte in casa ( come l'Io-universo) . Però ancora non sono arrivate probabilmente per troppa carita di chi potrebbe criticare validamente e che io fortemente invito ad esprimersi senza riguardi.

Alcuni esperimenti mostrano  che le particelle almeno in certe condizioni sono incompatibili con il concetto di "oggetto". In effetti perche dovrebbero? 

Il concetto di oggetto è un concetto arcaico nato per esprimere all'uomo primitivo cose come la clava e il sasso.

Non c'è niente di scientifico in esso e a tutt'oggi deve essere preso come è, un concetto che ha evidenza a se e a cui non servono dimostrazioni.

Secondo me invece:

"Assunte due osservazione nel continuo quadridimensionale non esiste nessuna linea di esistenza che li connette al di fuori della coscienza dell'osservatore." Cioè non esiste nessuna evidenza del concetto di oggetto. Se questo fosse vero non ci sarebbe piu nessun motivo di credere che per il fatto di aver osservato un oggetto nella posizione quadridimensionale P1 e poi nella posizione P2 questo costituice prova che un oggetto partendo da P1 ha ocupato progressivamente e con continuita punti dello spazio fino a raggiungere la posizione P2. Questo avrebbe come conseguenza negli esperimenti citati che la presenza di tracce potrebbero corrispondere a comportamenti nello spazio-tempo che non hanno piu necessita di sottostare ai vincoli di continuita e di identità.

Riferito alla misura di velocita del Neutrino: Non esiste alcuna velocita misurabile perche non è detto che il neutrino sia soggetto al concetto di oggetto/particella.

Per quanto riguarda il comportamento ondulatorio ovviamente il discorso è completamente diverso perche in esso mai si parla di oggetti che si trovano in stato di movimento ma si parla di velocita di una proprieta astratta come la misura di caratteristiche ondulatorie ( ampiezza/fase) che vengono misurate in posizioni diverse dello spazio.

Ovviamente non credo che mai la fisica accetterà di vedersi mettere in dubbio un concetto fondamentale come gli oggetti ( particelle) perche questo distruggerebbe buona parte di tutto quello che la fisica ha prodotto.

 

Reticoli clientelari : E' questa l'innovazione?

Appalti Enac, arrestato Franco Pronzato

GENOVA - Franco Pronzato, componente del consiglio di amministrazione di Enac (l'Ente Nazionale per l'Aviazione civile), è stato arrestato questa mattina da uomini della Guardia di Finanza

FINMECCANICA

Era un Guarguaglini in gran forma quello che si è presentato ieri a Genova al Matching Innovazione, un convegno organizzato dalla Compagnia delle Opere, il braccio armato di Comunione&Fatturazione.

Orthotes » Blog Archive » Interessi Italiani in Libia e Libici in Italia.

D’altronde uno degli ultimi accordi con il governo libico di una delle controllate  di Finmeccanica, la Selex – guidata da Marina Grossi, moglie di Guarguaglini , indagata per la vicenda degli “appalti facili” di ENAV

Giancarlo Capaldo « vitaliquida

“Ne discutemmo personalmente. Marina Grossi, amministratore delegato della Selex Sistemi integrati, società controllata di Finmeccanica, sapeva che per lavorare in Enav occorreva pagare tangenti. È un sistema che ha ereditato e che ha continuato a realizzare”.

Affari& Finanza: La Compagnia delle Opere, i numeri di Mps e l'anno nero di Finmeccanica - Economia e Finanza con Bloomberg - Repubblica.it

Affari& Finanza: La Compagnia delle Opere, i numeri di Mps e l'anno nero di Finmeccanica

Saturday, November 19, 2011

Diritto di morire: perche lo stato vuole vietare quello che Dio (per i credenti) permette?

Io sarei terrorizzato di scoprirmi un mezzo uomo e mezza macchina in una tortura psicologica senza confini e senza riparo.
0b1kenobi: Uno sguardo al cielo: L’uomo finalmente rimase solo nella camera dell’ospedale. L’ultima infermiera era venuta, gli aveva somministrato le inutili medicine e infi...

Il più grande complottista del secolo

ByoBlu - Il video blog di Claudio Messora | Informazione libera

La regola è semplice: se scrivi cose false o palesemente senza senso, nessuno ti considera. Se invece scrivi cose vere o ragionevoli che nessun altro scrive, nessuno ti considera lo stesso. Ma se siete in dieci, cento, mille, centomila a trovarle ugualmente ragionevoli e se, grazie alla rete, le condividete con altre 10 persone che le trovano ragionevoli a loro volta, allora create una tale massa critica che ignorare la questione diventa controproducente. Il passo successivo, per i tuoi detrattori, diventa cercare di inattivarti. La maniera migliore non è discutere le argomentazioni in sé, proprio perché sono ragionevoli: bisogna togliere l'innesco. Ed ecco la tecnica: si inserisce l'autore della riflessione sgradita in uno stereotipo che nell'immaginario comune ha una valenza negativa. In quel modo tutto il potenziale esplosivo, privato del detonatore (la credibilità), non è più buono neppure per accendersi una sigaretta. Non importa cioè cosa qualcuno dica o pensi realmente, perché non c'è più bisogno di discutere: qualsiasi cosa provenga da quella fonte lì è automaticamente destituita di ogni fondamento. Per fortuna le cose non vanno sempre bene. E' un terno al lotto. Screditando una fonte, inevitabilmente si accende anche un riflettore: per tanti che ci cascano, ce ne sono tanti altri che potrebbero trovare più ragionevoli le conclusioni della vittima rispetto alla frettolosità di chi cerca di liquidarla.

Friday, November 18, 2011

Quando la realta contraddice le teorie - Il neutrino è ancora più veloce della luce


I risultati che sembrano confermare una contraddizione della teoria della Relativita di Einstein.
Nel mio piccolo voglio commentare a modo mio la notizia.
Non è la prima volta che gli esperimenti invalidano le teorie fisiche, si veda per esempio il ben noto esperimento della doppia fenditura ( a mio avviso tuttora irrisolto )
Io nel mio piccolo, anzi piccolissimo, vedo in queste anomalie la convalida di cio che sta alla base di quello che chiamo "la teoria dell'Io-Universo".
Non mi sembra troppo sbagliato affermare che in questi esperimenti le particelle si rifiutano di comportarsi secondo un gratuito e scontato modello di "oggetto materiale". In particolare sembrano confermare che la proprieta di occupare posizioni diverse in tempi diversi nel continuo quadridimensionale in questi casi non funzioni piu. Secondo la mia idea l'eccezione non è quando la materia non si comporta come nella mecanica classica  ma proprio quando per motivi non indagati ma presi per "assunzioni primitive" sembrano invece seguire quello che noi abbiamo supposto nel nostro modello mentale : occupare posizioni diverse in tempi diversi.
Per quello che mi risulta non esiste niente di fisico che connette due punti e quindi interpretare le due rilevazioni come manifestazioni certe di una esistenza di una entità indipendente ed identificabile rimane non dimostrabile.
Se il "punto materiale" è opinabile anche tutta la fisica che si è costruita attorno al concetto potrebbe avere validità non generale. Il concetto di velocità potrebbe assumere significato diverso o forse semplicemente perdere significato. Non mi aspetto che fisici impegnati in misure di difficilissima esecuzione alzino un attimo gli occhi per considerare altre visioni. Pero i dati restano anomali.


Corriere della Sera > Scienze > Il neutrino è ancorapiù veloce della luce
IL NUOVO ESPERIMENTO NON DÀ RISULTATI DIVERSI DI QUELLI ANNUNCIATI IN SETTEMBRE
Il neutrino è ancora più veloce della luce
I dubbi però restano in attesa che la conferma giunga dagli altri laboratori americani e giapponesi


http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/11_novembre_18/neutrino-veloce-caprara_125d9ad0-11c2-11e1-8aad-a8a00236e6db.shtml

Il giorno della Civetta

Ho riflettuto con calma. Ho cercato di capire le ragioni e di non essere contro. Ho valutato che mi potrebbe costare piu caro. Ho valutato che la gente mi avrebbe visto come un rimestatore di teorie del complotto e di leggende metropolitane. Ma niente di questo mi fa onestamente cambiare opinione.

La mia visione di quello che sta succedendo in Italia, o che forse continua a succedere è che il mondo degli affari è drogato da forze che provengono dal passato e che non sono mai state sconfitte.

La Chiesa cattolica ne è artefice e vittima.

I giovani imparano presto: Dalle file all'università davanti alla porta del barone alle file davanti a molteplici entita per avere il diritto di esistere.

Non so niente, ancora, delle reti di impresa ne di Compagnia delle Opere ne di Comunione e Liberazione ne dell'onorevole Lupi.

Le notizie di cronaca sono quelle che sono e ognuno puo vedersele per conto suo in pochi minuti di ricerca su google.

Non ho niente contro il fatto che si organizzano le Piccole Medie Imprese (PMI) e che cerchino di migliorare la loro posizione. Ho anzi in passato proposto reti di imprese non reti basate su topologie diverse non gerarchiche.

Il mio giudizio sulle reti in astratto è: PERCHE ?

Una rete tradizionale  è un sistema di discriminazione da altre imprese che non ne fanno parte perche questo? Se invece l'appartenenza ad una rete di grandi dimensioni, gerarchica, asservita è un bene perche non estenderlo a tutte le imprese italiane?

Una rete è una organizzazione rigida nata per raggiungere obiettivi statici come puo portare e stimolare innovazione che richiede cambiamenti estremamenti dinamici e senza schemi? 

Una rete dovrebbe essere senza gerarchie perche ognuno deve contare come gli altri.

Le reti concepite come distribuzione di opportunita di business tra gli appartenenti grazie a sistemi clientelari uccidono, e hanno sempre ucciso, la rotazione tra i protagonisti rendendenfo inutile la competizione, l'innovazione, l'apporto personale. 

Il mix tra politica, clericalismo, istituzioni, entita grigie paralizza il sistema e lo rende incapace di reazioni.

Certo non pretendo con questo di dire cose particolarmente nuove. L'italia ha vissuto di "raccomandazioni" da sempre cosi come ha vissuto di "cambiali" che ora tragicamente sono tutte in protesto.

Certo immagino che questo autobus potrebbe essere vuoto adesso e che nessuno ricordi i volti di nessuno. Aspettero che compaia Parrinieddu.  

Vi è sfuggita la notizia? cercate ancora di trovare magliette fatte in Thailandia e rimarcarle? Rinascente passa ai thailandesi: a Crc il 100% delle quote

Il Giorno - Milano - Rinascente passa ai thailandesi: a Crc il 100% delle quote


Il Giorno - Milano - Rinascente passa ai thailandesi: a Crc il 100% delle quote

Milano, 27 maggio 2011 - L'assemblea di R/U, la holding che controlla Rinascente, ha approvato la cessione del 100% delle quote ai thailandesi di Central Retail Corporation. È l'ingresso nel mercato italiano per CRC, che nel proprio Paese controlla grandi magazzini, supermercati e negozi, oltre ad agire nei settori immobiliare, alberghiero e della ristorazione.

Il corrispettivo versato dai thailandesi è di 205 milioni di euro (equity value), che esprimono un enterprise value di circa 260 milioni, corrispondente a un multiplo implicito pari a 11 volte l'Ebitda di Rinascente nel 2010. L'operazione sarà finanziata in gran parte con capitali propri di CRC, che nella transazione si è fatta assistere da Morgan Stanley, Claudio Costamagna e dallo studio legale Clifford Chance. R/U, invece, ha avuto Unicredit come consulente finanziario esclusivo.





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Rinascente aprirà a Venezia e Bologna





venerdì 12 agosto 2011

Anche Venezia e Bologna nel futuro della Rinascente. I magazzini del lusso italiani sono passati ufficialmente ai thailandesi di Central Retail Corporation, operatore nella distribuzione con quartier generale a Bangkok (Central department store, Zen Department store, Power Buy Electronics Superstore, Robinson department, Thai Watsadu tra le insegne controllate).



Con il via libera da parte dell'Antitrust è stato perfezionato, a fine luglio, il closing dell'operazione di cessione dei magazzini fondati a Milano nel 1865 dai fratelli Bocconi e poi rilevati nel 1917 dalla famiglia Borletti. Il nome fu proposto da Gabriele D’Annunzio al senatore Borletti proprio in quell'anno.



A vendere è stata la Holding Ru partecipata da Investitori Associati con il 46%, Reef-Gruppo Deutsche Bank con il 30%, Prelios col 20% e Tasso con il 4%. Il corrispettivo della cessione, come annunciato a fine maggio, è stato pari a 205 milioni.



"Siamo ora in grado di sostenere la crescita di la Rinascente consentendole di accedere a nuove opportunità di business e favorendo l'espansione del network dei punti vendita, non solo in Italia ma anche all'estero", ha sottolineato Tos Chirathivat, amministratore delegato di Crc, acronimo di Central Retail Corporation, commentando l'acquisizione del 100% del capitale de La Rinascente.

Il gruppo intende ora promuovere l'insegna come brand di lusso del lifestyle internazionale e vuole consolidarne la presenza in città come Roma e Firenze aprire degli store a Napoli (dove Rinascente ha chiuso nel 2008) e Bologna. Oggi l'insegna è presente a Milano, Monza, Padova, Torino, Genova, Firenze, Cagliari, Palermo, Catania e a Roma.

http://www.fashionunited.it/News/Leads/Rinascente_aprir%E0_a_Venezia_e_Bologna_201108126639/

Foto: Tos Chirathivat, amministratore delegato di Crc

Foto: Rinascente

Thursday, November 17, 2011

La famiglia Gheddafi doveva essere sterminata. Motivo : facevano quello che gli Americani fanno da sempre. A Guantanamo.

Sterminata una famiglia. Sterminati i partigiani che li difendevano. Sterminati i bambini soldati negri mercenari comprati nel Niger. Tutto questo con l'avvallo di tutti noi, occidentali, Europei Italiani.

Primo Ministro Monti L'Italia dei Professori ha bocciato Steve Jobs?

Sfumato in pochi giorni l'effetto Steve Jobs, perse le sue parole "Stay Hungry Stay Foolish", perso il suo slogan "THINK DIFFERENT". Alla fine l'Italia torna sui banchi di scuola perche il pezzo di carta è una garanzia vendibile la follia di Steve Jobs no.
Certo qualcosa ci ha portato all'angolo e ora alle corde già è tanto restare in piedi figuriamoci se possiamo pensare ad un attacco.
E i Matteo Renzi? dove sono finiti? E l'innovazione con rottamazione del vecchio annessa?
Alla fine tutti d'accordo a dare al consiglio dei saggi e anziani ( chiedo scusa solo in senso metaforico) le chiavi dell'Urbe.
Ammettiamolo noi Italiani non crediamo nelle idee, alla fine quello che ci guida è "la strada vecchia"
Onestamente non mi sarei sentito piu sicuro con un governo di "FOLLI E AFFAMATI". Ma non perche potessero essere "giovani" in qualsiasi senso lo intendiamo ma perche non sono affatto sicuro che essere giovani e folli e affamati garantisca un risultato.
Quello che voglio dire è che è ora che la smettiamo di prenderci in giro da soli e di prendere in giro gli altri lanciando delle carote che a volte sembrano cetrioli.
Non possiamo per anni brindare al nuovo che avanza e poi sigillarlo per fargli scrivere il giornaletto dell'oratorio.
Credo che questa ipocrisia di affermare una cosa e negarla appena necessario è una odiosa caratteristica italiana. Diciamo piuttosto che alla fine diamo la prevalenza all'usato piuttosto che al geniale nuovo. Ammettiamolo. Oppure troviamo il modo di dimostrare coi fatti e non con gli show televisivi e con gli slogan che esiste una strada alternativa che abbia valore al di fuori dei certificati.

Tuesday, November 15, 2011

Scolapasta e Oggetti : Che ci azzecca la Genesi ?


Se uno approfondisse solo un pochino il concetto di "oggetto" si troverebbe davanti alcuni aspetti inaspettati.
La Genesi ha introdotto il concetto : polvere sei e polvere ritornerai ma spesso tutti noi valutiamo la grandezza dei libri sacri solo per gli aspetti religiosi ( per chi crede ) ma non valutiamo abbastanza che sono il sunto del lavorio intellettuale delle piu grandi menti e di millenni.
Scendendo piu basso ( a livello di scolapasta) si possono fare speculazioni interessanti.
Inizialmente evitiamo di farci troppe domande e di seguire soltanto l'esistenza di un oggetto. Uno scolapasta è una cosa ben precisa, solida, consciuta, visibile su cui nessuno si sognerebbe di porre dubbi.
Uno scolapasta ha una data precisa di nascita.
Ma se guardiamo un po piu in dettaglio vediamo i contorni dell'oggetto sfumarsi e tutto diventare meno evidente.
Possiamo cominciare a dire che un oggetto è fatto di materia ed energia.
Se guardiamo al detto scolapasta un momento prima della sua produzione lo vediamo probabilmente in forma fluida e prima ancora liquida e ancora prima ogni atomo dell'oggetto costituiva parte di idrocarburo giacente migliaia di metri sotto terra.
Se guardiamo sempre allo stesso oggetto dopo mille anni lo vediamo cambiare consistenza tornare in parte ad essere energia e in parte diventare altri oggetti o perdersi nell'aria sotto forma di gas eccetera.
In questa visione uno scolapasta non è altro che una particolare visone del brodo primordiale che inizia ( forse) dal big bang e finisce con la fine dell'universo non prima.
In questa visione tutto è connesso proprio in una visone di brodo in cui tutto è connesso e scambia materia ed energia con tutto.
Forse tutto questo non cia aiuta a capire meglio uno scolapasta ne a progettarlo meglio ma ciononostante questo è.
Probabilmente il motivo per cui non si ottengono vantaggi speculativi è che questa è una analisi di livello intermedio e che quindi manca di aggiungere un ulteriore gradino per arrivare a risultati. Questo pero lo risparmio se ancora c'è rimasto qualcuno a leggermi.

Wednesday, November 9, 2011

#crisi emergenza #borsa

C'è qualcosa che non torna. Qualcuno ci sta nascondendo qualcosa di fondamentale sulla situazione italiana.

Tuesday, November 8, 2011

Pensiero


Chi sta peggio
trovandosi al presente
a non avere assolutamente niente?
Chi aveva tutto, soldi amore gioia
o chi, forse per noia,
mai aveva avuto niente?
By 0b1kenobi  
( scusate chiedo venia
lo so
è cosa da niente )

Sunday, November 6, 2011

Lettera Aperta AL PRESIDENTE Napolitano e al CARDINALE Bagnasco


Lettera Aperta
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Giorgio Napolitano
AL PRESIDENTE DELLA CEI CARDINALE Angelo Bagnasco

Gentile Presidente Napolitano,
Gentile Cardinale Bagnasco,

scrivo questa lettera per richiamare la vostra attenzione su una situazione che in questo particolare momento riveste particolare importanza.
Mi riferisco in particolare a quanto detto dal Cardinale Bagnasco lunedì, 26 settembre :

“Non si capisce  quale legittimazione possano avere in un consorzio democratico i comitati d'affari' che si auto-impongono attraverso il reticolo clientelare, andando a intasare la vita pubblica''. ''Il loro maggior costo sta nella capziosita' dei condizionamenti, nell'intermediazione appaltistica, nei suggerimenti interessati di nomine e promozioni''

Ora mi sarei aspettato che dopo una presa di posizione di tale dimensione l’opinione pubblica italiana, il mondo degli affari, gli imprenditori e la gente comune iniziassero un dibattito catartico e un processo di pulizia tale da cancellare tutte quelle realtà che presiedono ai comportamenti accennati nella frase riportata.
La realtà invece è stata estremamente deludente e dopo qualche giorno l’argomento è stato sviato e dimenticato e il sistema ha continuato a marciare come prima.
Tanti anni fa da giovane aspirante imprenditore ho sempre verificato le barriere che separano chi è munito di buona volontà da tutto ciò che può essere di supporto alle nuove iniziative: i finanziamenti, per chi è solo, sembravano poter essere solo in due stati quelli  ancora non attivi e quelli  misteriosamente già erogati.
E’ cosi che si forma quella forma di sfiducia che poi si riversa su qualsiasi cosa ha il colore dello stato. Cosi si perde il coraggio di partecipare agli appalti o di intraprendere nuove strade perche la sensazione comune è che l’utile dell’impresa non è affatto il corrispettivo del rischio ma del trucco che deve esserci immancabilmente altrimenti niente può essere fonte di reddito. E’ qui che la gente si separa dalla comunità dei cittadini contribuenti per cui poi il trucco viene cercato anche per sviare o alleviare il peso delle tasse.
Tornando al discorso del Cardinale Bagnasco mi è stato facile  rilevare che tali entità esistono in infinite forme e sfumature , sotto l’egida delle istituzioni talvolta o talvolta in quella particolarmente vischiosa area grigia dove aree contingenti a movimenti, a forme giuridiche non a fini di lucro, ad  aree di privilegio  utilizzanti rapporti con l’estero UE e non.
E’ evidente che la leva su cui questi organismi manovrano non è solo quella affaristica ma anche e soprattutto quella del credito, grazie alla continuità e aggregazione in infinite forme diverse con il sistema finanziario.  Queste caratteristiche fanno diventare le strutture di cui parliamo non una opzione ma un must per chiunque si voglia affacciare al mondo degli affari rendendolo docile ad ogni richiesta e silente come richiesto.
Ora, mi chiedo come con queste premesse l’Italia piegata in due dalla crisi possa raddrizzarsi, quale meritocrazia possa nascere, quale innovazione possa essere possibile in regime dove l’ultima cosa richiesta ad un imprenditore è di pensare.
Sullo stimolo di quanto detto dal Cardinale Bagnasco  ho cercato di approfondire le mie conoscenze in proposito, di vedere come storicamente le cose si erano evolute, scoprendo che questo cancro già partiva dal medioevo e che anche la le mafie avevano avuto un loro ruolo, scoprendo comportamenti al limite della legge e talvolta fuori dalla legge.
Gentile Napolitano, Gentile Cardinale Bagnasco:
Tutto questo per chiedervi se sia giusto porsi delle domande e tentare di darsi delle risposte e possibilmente cooperare perche insieme alla comunità nazionale si possa scegliere di percorrere strade più corrette senza dover fare gli eroi. In particolare per chi entrando in questi campi senza esperienza rischierà di perdere inutilmente tempo e risorse danneggiando il suo futuro e quello dell’Italia.

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Thursday, November 3, 2011

ROMA, 66ENNE SI DÀ FUOCO DAVANTI A MONTECITORIO - MA NON E' TUNISI

OK non si è ammazzato abbastanza per avere un risultato. E poi non era Tunisi e neanche piazza Tahrir. Vogliamo aspettare che ci riprovi? la responsabilità sarebbe di tutti noi

 ROMA, 66ENNE SI DÀ FUOCO DAVANTI A MONTECITORIO - Leggo

ROMA - Si è dato fuoco davanti a palazzo Montecitorio. Un 66enne italiano si è dato fuoco stamattina sotto la Galleria Colonna a pochi passi da Montecitorio. L'uomo, soccorso, ha riportato ustioni soltanto a una gamba ed è stato trasportato all'ospedale Santo Spirito. Sul posto la polizia. A quanto si apprende, dietro al gesto ci sarebbero motivi economici.

Quelli che ci hanno condotti all’indebitamento hanno giocato come al casinò. Finché guadagnavano non c’era nessun dibattito ; ora che perdono al gioco esigono il rimborso.

Siamo in Italia al momento di crisi peggiore dalla gerra. Ma la gente ancora non capisce, pochi pensano che ora serve il loro contributo.

Non lasciamo ancora una volta che un piccolo gruppo di piccoli uomini decida per noi,

Sull’esempio di Thomas Sankara… | Qualcosa di Sinistra

Quelli che ci hanno condotti all’indebitamento hanno giocato come al casinò. Finché guadagnavano non c’era nessun dibattito ; ora che perdono al gioco esigono il rimborso. E si parla di crisi. No, Signor presidente. Hanno giocato, hanno perduto, è la regola del gioco. E la vita continua.

Wednesday, November 2, 2011

Come mai in Italia abbiamo solo i Black Bloc ma Occupy è scomosciuta? - Arcivescovo Canterbury per Tobin Tax

Arcivescovo Canterbury per Tobin Tax - Swisscom

Arcivescovo Canterbury per Tobin Tax L'arcivescovo di Canterbury Robin Williams si è schierato a favore della Tobin Tax, l'imposta sulle transazioni finanziarie, come parte di una serie di misure da adottare per dare una risposta alla "agenda morale" degli Indignati della City che da oltre due settimane manifestano ai piedi della Cattedrale di St. Paul.

Tuesday, November 1, 2011

Vecchi e scarafaggi

Alcuni mesi fa l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha emesso un avviso di grande rilievo: ha fatto rilevare come esistano nel mondo numerosi popoli e comunita che usano gli insetti come cibo. Ha detto che gli insetti dopo attenti esami sono risultati ricchi di proteine fondamentali e privi di pericoli. Ha avvertito che con la situazione economica mondiale qualora queste popolazioni venissero private di queste proteine potrebbero metter in pericolo la loro esistenza e quindi ha fortemente imposto a tutti gli organi di informazione di metterla di connotare gli insetti con parole negative, disgustose o comunque che possano portare all'abbandono di questa primaria forma di alimentazione.
ORA I VECCHI: certo i vecchi possono essere brutti e possono non avere tutti quei attributi positivi che la natura da ai giovani. Ma i vecchi sono la memoria dell'umanita, sono quelli che prevengono che si compiano altri errori magari gia commessi, sono quelli che passando ai giovani la loro cultura compiono il miracolo del progresso.
Ora vorrei chiedere forse all'OMS o all'ONU o magari alla protezione animali, vorrei chiedere che venga cancellata l'odiosa litania "rinnoviamo mettendo i giovani" vorrei che chi pronuncia frasi come queste venga condannato perche masochista e nemico della razza umana.

Monday, October 31, 2011

Reti Impresa PMI : è questa l'innovazione ?

No non ho niente di esplicito ho solo visto che ci sono legami tra Compagnia delle Opere e reti di impresa nel senso che stanno spingendo molto. Non è nenche una novita che Compagnia delle Opere fosse l'inizio della indagine Tangentopoli sotto cui sono state scoperte tutte quelle cose, ne che Compagnia delle Opere continui ad essere convolta basta andare su google e fare cerca. Quindi non c'era assolutamente niente di strano erano cronaca. 
Io mi guardo bene a dal dire che tutte le reti di impresa nacondono dietro clientelismo. Pero ribadisco il fatto che la cronaca riporta casi di estrema importanza e gravita. 
Le stranezze: Piu che altro ho visto una iperreazione: improvvisamente alcune persone hanno tolto Compagnia delle Opere dal Profilo LinkedIn , sul profilo della Compagnia delle Opere compaiono le persone solo col nome. Molti mi hanno scritto in privato e io li capisco. 
Nel complesso ho avuto l'impressione di vivere in un film giallo "L'uomo che sapeva troppo" come se avessi inconsapevolmente messo le mani su cose piu grandi di me. 
Cosi mi sono sembrate esagerate le reazioni. Io poi ho avuto e ho un mare di problemi di alluvione ma se mi capitera di trovare situazioni che portano le PMI a vivere in un mondo drogato dove non è il merito a fare la selezione allora cerchero di vederci dentro e fino in fondo. 
Fare in modo che le PMI progrediscano si migliorino si innovino. Chiamarle RETI di Imprese va benissimo. L'importante e che non si tratti di reticoli clientelari contro cui credo tutti dobbiamo combattere.

RENZI: Nuovo. Giovane. E stupido.


Chissa se Renzi si rende conto che ciò che non invecchia muore e che solo il trasferimento dell'esperienza precedente ha permesso di passare dall'età della pietra a oggi.

Chissa se Renzi si rende conto che la cancellazione della memoria sarebbe proprio quello che qualcuno aspetta con impazienza. La memoria del "muro di gomma", di "antilope kobbler", di Pecorelli, di trattive segrete, di "Pio Albergo Trivulzio", di Seveso. del Talidomide, di Eternit, di liberali ex stalinisti , e di tutto quanto è sotterrato nella speranza che qualcuno decida stupidamente di cancellarlo. Noi abbiamo bisogno della memoria non per vendetta ma per difendere i giovani che non possono sapere.

Saturday, October 29, 2011

Innovazione : Una azienda guidata dalla capacita di trasformarsi per avere forma e dimensione ottimale per raggiungere gli obiettivi.


Faccio qualche osservazione: Non vorrei che l'innovazione sta passando dall'essere il nerbo della reazione del sistema ad una situazione difficile diventi una specie di obbligo e di maledizione. Non credete che davvero rischiamo di spostare l'attenzione dall'biettivo ultimo che vogliamo ad una ricerca di innovazione che da mezzo diventa fine?
Si parla di innovazione tra progetto e officina. Una risposta precisa ad una domanda precisa. Una innovazione "macchina" della produzione. Penso che in fondo illustri le ragioni del successo della meccanica italiana,
Ora mi chiedo ma a che serve questa innovazione? In realta l'azienda dovrebbe chiedersi come raggiungere obiettivi. Per raggiungere questi obiettivi il meccanismo aziendale dovrebbe deformarsi e rendersi flessibile per toccare quegli obiettivi che altrimenti sarebbero irraggiungibili. Questo capovolge totalmente il concetto di azienda che smette di avere innovazione come ruota di scorta da usare al bisogno e invece avere una entita azienda guidata dalla capacita di trsformarsi per diventare un qualcosa il piu possibile vicino all'ottimale per raggiungere gli obiettivi.
Dico la verita che faccio una grandissima fatica a vedere una grande azienda che passa il comando dal board a una entita che ha la assoluta necessita di essere poliforme e indefinibile.
Ancora una cosa sull'innovazione. Qualsiasi strada si scelga l'innovazione, la concettualizzazione della stessa, è un momento solitario dove un singolo ha un istante creativo anche se come giustamente dice Giuseppe bisognerebbe fare in modo che non sia il genio isolato ma che si crei un meccanismo di team creativo che permetta di avere il know how distribuito sufficientemente,
Allora mi chiedo alla fine questa innovazione è maggiormente compatibile con entita aziendali di dimensioni piu contenute?

Vorrei chiedere a Renzi se avrebbe rottamato Steve Jobs

E se non lo avrebbe fatto vorrei sapere le ragioni

Puparo Presents: Siracusa Province - Gangsters Inc.

Puparo Presents: Siracusa Province Posted by Gangsters Inc. on November 30, 2010 at 8:28am View Blog
Nomi e Cognomi delle storia della mafia. 

Sunday, October 23, 2011

Leggenda fuori stagione


Narra la leggenda che una merla uscisse tutti i giorni portandosi dietro i suoi candidi piccoli. Il tempo era molto freddo  e i piccoli si tenevano stretti stretti alla loro mamma. Ma Febbraio gelido soffio' con tutta la sua forza e scompagino' la famigliola. Essendo tutti bianchi candidi come la neve i piccoli non trovarono piu' modo di ritrovarsi con la loro mamma finche' non scorsero nel bosco una pinta di bitume ancora tiepido, si avvvicinarono, e, maldestramente, uno dopo l'altro ci caddero dentro. Si misero a chiedere aiuto a piena voce pigolando disperatamente.  Mamma Merla li senti e subito volo sul bitume e vedendo i piccoli impantanati si butto' su di essi e uno alla volta li trasse in salvo.
Quando tutto fino la merla abbraccio' i suoi piccoli e si accorsero con sorpresa di aver perso il loro candore e di essere diventati neri come la pece.
by 0b1kenobi

Saturday, October 22, 2011

Why Qaddafi was surrendered alive?

I think Qaddafi never wanted to surrender to Libyan fighting him as he knew how terrible could be his death.
More probably Qaddafi was deceived, he was told to surrender to NATO but NATO operatives had orders to sell him to his assassin. 

La mia promessa


- Se a qualcuno interessa non mi sono affatto dimenticato di unSognoItaliano. Io lo ritengo il mio progetto principale e lo condovido con tutti quellli che sentono di volerlo fare. Faro di tutto per realizzarlo per avere un punto di aggregazione ITALIANO, PULITO, VIVO
- Non mi scordero della morte di Gheddafi, non mi scordero di una cosa sporca, di una caccia all'uomo sguinzagliandogli i cani contro e godendo mentre lo sbranavano. Non mi scordero della notte delle misericordia della pieta e della umanita. Finche campo combattero questa società ipocrita che assassina per denaro. Lui ora ha pagato i suoi crimini, quando ONU, NATO, nazioni e cittadini corresponsabili pagherano i loro debiti?
- Non mi scordero che le PMI sono nella mani di persone che si nascondono. Non mi scordero che dietro le associazioni per RETI DI IMPRESA ho intravisto connessioni col gigante multinazionale onlus Compagnia delle Opere che è stata l'origine di TANGENTOPOLI e che anche ora è alla ribalta per corruzione. Non ci saranno minacce dirette e velate che mi impediranno di pensare che ci sono leggittimi dubbi sui loro comportamenti
Io sono niente ho solo la forza di pensare liberamente e la volonta di farlo.

Friday, October 21, 2011

Il Volto della fine


Certe volte il silenzio è cosi forte
Certe volte il dolore è senza senso
Dove non c’è colpa e non c’è rimedio
Dove non c’è senso alcuno
Piangere senza lacrime
Urlare senza voce
Tutto è già vissuto
Niente hai mai vissuto
La bussola impazzita
Ti porta ovunque
Domande senza risposta
E parole e parole
Parole tue parole degli altri
Parole senza volto senza significato
E le usi per costruire disperatamente una barriera
Per difenderti dal dolore cosi acuto
Il dolore è di tutti
Il dolore è sociale
Guai a chi non ne beve un sorso
La medicina amara
Il pensiero inesorabile
Che scava senza posa
Ti chiedi quando verrà la fine
Che vestito avrà
Sei sempre stato all’opera
Parole senza senso
Quando verrà la fine
La riconoscerai
Avrà il volto di un angelo
Scolpito nella pietra
Avra capelli morbidi
Ti abbraccerà

By 0b1kenobi


Thursday, October 20, 2011

Gheddafi: ucciso con ferocia come in uno scannatoio

Per errore ho visto un frammento dell'uccisione di Gheddafi gia coperto di sangue e urlante cone un animale in macellazione. Prevedo che il mondo occidentale pagherà con sangue e dolore la rinunzia ad essere umani

Le mie critiche a Reti Impresa PMI e Compagnia delle Opere

Quello che volevo esprimere sono i miei personali dubbi alla luce di considerazioni e fatti di cronaca. Io non so affatto se se ci sia qualcosa di sbagliato potrebbe essere invece una cosa ottima ma come ho sempre detto voglio poter dire pane al pane, conoscere le cose in chiaro. Le PMI sono una cosa importante in Italia. Le PMI sono un mercato importante anche per la mia azienda di marketing. Pero il motivo per cui cerco di vederci chiaro non e relativo ai soldi. Io credo che i Reticoli Clientelari abbiano portato alla morte della capacita di crescita dell'economia italiana e allora se in questo mercato dovesse emergere che qualcuno agisce per drogarlo allora sarebbe molto grave e sicuramente cercherei di arrivare fino in fondo.

Donne, bambini e vecchi sotto acqua ma i media preferiscono il bebe di Carla

Tutti gli anni la gente muore inghiottendo l'acqua dalle inondazioni, chi cerca di salvarsi tra coccodrilli, serpenti e scopioni. Non è l'inferno è il posto dove vengono prodotte le vostre fenomenali auto, i SUV, i vostri splendidi IPHONE e tanto altro. Ma per le televisoni italiane non c'è posto per queste tragedie, questi morti sono si seconda categoria meglio un gustoso aricolo su Carla Bruni

Wednesday, October 19, 2011

Reti IMPRESA PMI e Compagnia delle Opere : saro denunciato?


Ok sono stato informato di essere io quello che ha sbagliato dicendo quello che pensava delle RETI DI IMPRESA e della Compagnia Delle Opere che forse è connessa con questa cosa. Pare che possa essere denunciato e fatto oggetto di azioni legali.
Io ovviamente sono spaventato e mi faro bene un esame di coscienza. Io pero penso che dire che se c'è una cosa bella è bella e se c'è una cosa che è uno schifo è uno schifo faccia parte del dovere di ognuno di noi. Se la forma delle cose che ho detto è sbagliata sono pronto a cambiarla. credevo di aver trovato qui un gruppo di amici pronti a ribattere ogni errore. Non pensavo mai che qualcuno potesse senza avermi detto una parola passare alle azioni legali

Era Giuliano Ferrara a invitare: tra un'ora tutti in giro per i corridoi a cantare canzoni antifasciste?

PROLOGO Era il 68 e io cercavo di frequentare la facoltà di fisica. In effetti non era cosi facile. Io essendo senza un soldo dovevo lavorare per aiutare la mia famiglia anche perche la mia famiglia considerava lasciare che uno non lavorasse contribuendo al bilancio famigliare un pericoloso principio poco sano. Lavoravo a Latina, sessanta kilometri da Roma come geometra disegnatore presso il mai dimenticato "STUDIO TECNICO SAN MARCO" e dovevo fare le mie 40 ore settimanali di lavoro se volevo arrivare a quelle due cento mila lire ( cento euro di ora ) che erano il mio stipendio o simili. Per andare a fare l'universita il tempo che toglievo al lavoro dovevo recuperarlo cosi alla fine mi chiesero di lavorare la domenica, il sabato pomeriggio e la sera dopo le nove. La mattina alzataccia prima delle 5 autobus fino alla stazione dei treni poi Treno fino a Roma ( sempre strapieno sempre in ritardo spesso eliminato) Arrivato a Roma ancora corse per andare alla Sapienza. Questo succedeva tre volte alla settimana. Poi il sabato c'erano i labratori di fisica e quindi uno specifico accordo prevedeva il lavoro fino alle 13 poi corsa a Roma e poi se ero fortunato prendevo l'autobus per la zona del laboratorio se ci riuscivo, se c'era e se non era troppo in ritardo. Quando arrivavo al Laboratorio gli altri studenti avevano gia cominciato il tema della sperimentazione e quindi dovevo correre. Ma mezzora prima della chiusura dovevo correre a riprendere l'autobus perche l'ultimo treno possibile per Latina partiva inesorabilmente alle 7,50 e un paio di volte dopo le corse pazze sono rimasto attaccato allo sportello e sono salito solo per merito di passeggeri compassionevoli. LA STORIA Stare seduto in aula e ascoltare quello che diceva il docente era abbastanza difficile soprattutto perche a quiei tempi i docenti arrivavno alla fine della lavagna e cancellavano per scrivere il resto. Tanto poi c'erano le "dispense" da comprare, se si trovavano, se si riusciva a sapere dove comprarle. Se tutto questo vi sembra disagevole allora non è ancora tutto. A cadenza che sembrava sempre piu frequente qualcuno entrava interrompendo brutalmente la lezione, ma il docente non protestava. Questo qualcuno intimava "alle 11 tutti in giro per i corridoi a cantare canzoni antifasciste" Non so veramente chi fosse questo qualcuno, so che erano fuoricorso e che assomigliava a Giuliano Ferrara anche non credo potesse essere lui. Io a quel punto riprendevo il treno e tornavo a lavorare. EPILOGO Non mi sono laureato. Dopo un po di mesi ho capito che odiavo la scuola in tutte le forme.

Monday, October 17, 2011

RETI DI IMPRESA e "COMPAGNIA DELLE OPERE": si tratta di "reticoli clientelari?"

Scrivo questo post in stato di vera preoccupazione perche mi rendo conto di toccare argomenti che molto pericolosi: Compagnia delle Opere una Onlus dell'area di Comunione e Liberazione ma in realta una multinazionale di una spaventosa forza e diffusione opera da sempre in Italia e nel Mondo. Non sono in grado di affermare nulla mi pongo soltanto alcune domande e mi aspetto di ricevere chiarimenti da chi partecipa alle discussioni.

Compagnia delle opere è stata la radice di tutta tangentopoli e il processo mani pulite ha preso inizio con l'indagine sul PIO ALBERGO TRIVULZIO  http://bit.ly/pr1LhZ . La compagnia compare in un numero imprecisato di indagini sulle tangenti in ere diverse http://bit.ly/pnwttM. Lo stesso Di Pietro dopo le indagini di "mani pulite" sembra essersi disinteressato di CDO.  

Da tempo su Linkedin vengono attivate discussioni sul tema "Reti di impresa" a cui ho preso parte pur rilevando che forse non era molto gradita la mia tendenza a chiederemi i perche delle cose. Mi chiedo se è normale che una società come CDO utlizzi le discussioni LinkedIn per attirare e organizzare proseliti a cui vendere servizi. Mi chiedo se è giusto disseminare linkedin di dipendenti delle stessa societa. Mi chiedo se i "reticoli clientelari" a cui faceva riferimento il cardinale Bagnasco non siano anche e soprattutto questo. A che serve una "rete di impresa" quando sotto una multinazionale gestisce banche, istituzioni, politica ? 

BLACK BLOC: Nuovi, Giovani e Imbecilli - NON SONO LA RIVOLUZIONE

Sono solo il vecchio che non vuole fare posto al nuovo, sono gli stessi che sono facili a bastonare a ferire a dare alle fiamme. 

Guai se gente come questa dovesse trovare eco o giustificazione 

Saturday, October 15, 2011

Now detained: -508 days no trial -322 days no charge -326 days US bankg blockade

PMI e reti di impresa : mappe mentali e problemi della comunicazione

 Molto belle le mappe mentali e fanno progettare con maggiore facilita. Pero sono solo uno strumento, in se non aggiungono niente alla risoluzione del problema.
Speravo che in questo contesto emergesse un problema fondamentale nella nei rapporti tra e con le PMI e cioe quello della comunicazione. Probabilmente l'Ing Tononi avendo fatto ricerca sull'argomento PMI avra anche esaminato questo aspetto.
Il problema di cui parlo è che le PMI hanno un loro dizionario e una loro scala delle priorita e delle valutazioni.
Alcune ricerche hanno dimostrato come i termini hanno per le PMI significati diversi da quelle delle grande aziende.
Prendiamo per esempio il termine investimento: per le PMI spesso investimento è un sinonimo di spesa, di operazione non necessaria e comunque non gradita. Per una grande impresa investimento ha il significato di opportunita di guadagno.
Cosi penso che costruire un veicolo di comunicazione, come una rete, non possa prescindere dalla valutazione del problema dei diversi dizionari che potrebbe portare a incapacita di comunicazione o a cattive comunicazioni che sono anche peggio.

Thursday, October 13, 2011

Perche sulle reti di impresa pare esserci poca disponibilta ad informare? Quello che si propone è un servizio a pagamento? ha legami con le banche? entrera nella catena di distribuzione?

Reti di Impresa: Parliamone liberamente senza prevenzioni ne taboo Molto interessante questo testo di cui un capitolo è scritto dall'Ing. Tononi dell'Enea che dirige la ricerca nel campo. Molti interrogativi che circolano sulla rete erano gia stati evidenziati nel 2002. Perche sulle reti di impresa pare esserci poca disponibilta ad informare? Quello che si propone è un servizio a pagamento? ha legami con le banche? entrera nella catena di distribuzione? 


Networks of SMEs as Virtual Web Organizations: An Experimental Program Aimed at Supporting SMEs in Depressed Areas of Italy Roberto Tononi (ENEA, Italy) and Gianfrancesco Amorosi (ESCE, Italy)

Wednesday, October 12, 2011

Come è stata svenduta l'Italia di Antonella Randazzo per www.disinformazione.it - 12 marzo 2007


disinformazione.it
Come è stata svenduta l'Italia di Antonella Randazzo
di Antonella Randazzo per www.disinformazione.it - 12 marzo 2007
Autrice del libro: "DITTATURE: LA STORIA OCCULTA"

Era il 1992, all'improvviso un'intera classe politica dirigente crollava sotto i colpi delle indagini giudiziarie. Da oltre quarant'anni era stata al potere. Gli italiani avevano sospettato a lungo che il sistema politico si basasse sulla corruzione e sul clientelismo. Ma nulla aveva potuto scalfirlo. Né le denunce, né le proteste popolari (talvolta represse nel sangue), né i casi di connivenza con la mafia, che di tanto in tanto salivano alla cronaca. Ma ecco che, improvvisamente, il sistema crollava.
Cos'era successo da fare in modo che gli italiani potessero avere, inaspettatamente, la soddisfazione di constatare che i loro sospetti sulla corruzione del sistema politico erano reali?

Mentre l'attenzione degli italiani era puntata sullo scandalo delle tangenti, il governo italiano stava prendendo decisioni importantissime per il futuro del paese.
Con l'uragano di "Tangentopoli" gli italiani credettero che potesse iniziare un periodo migliore per l'Italia. Ma in segreto, il governo stava attuando politiche che avrebbero peggiorato il futuro del paese. Numerose aziende saranno svendute, persino la Banca d'Italia sarà messa in vendita. La svendita venne chiamata "privatizzazione".

Il 1992 fu un anno di allarme e di segretezza. L'allora Ministro degli Interni Vincenzo Scotti, il 16 marzo, lanciò un allarme a tutti i prefetti, temendo una serie di attacchi contro la democrazia italiana. Gli attacchi previsti da Scotti erano eventi come l'uccisione di politici o il rapimento del presidente della Repubblica. Gli attacchi ci furono, e andarono a buon fine, ma non si trattò degli eventi previsti dal Ministro degli Interni. L'attacco alla democrazia fu assai più nascosto e destabilizzante.

Nel maggio del 1992, Giovanni Falcone venne ucciso dalla mafia. Egli stava indagando sui flussi di denaro sporco, e la pista stava portando a risultati che potevano collegare la mafia ad importanti circuiti finanziari internazionali. Falcone aveva anche scoperto che alcuni personaggi prestigiosi di Palermo erano affiliati ad alcune logge massoniche di rito scozzese, a cui appartenevano anche diversi mafiosi, ad esempio Giovanni Lo Cascio. La pista delle logge correva parallela a quella dei circuiti finanziari, e avrebbe portato a risultati certi, se Falcone non fosse stato ucciso.

Su Falcone erano state diffuse calunnie che cercavano di capovolgere la realtà di un magistrato integro. La gente intuiva che le istituzioni non lo avevano protetto. Ciò emerse anche durante il suo funerale, quando gli agenti di polizia si posizionarono davanti alle bare, impedendo a chiunque di avvicinarsi. Qualcuno gridò: "Vergognatevi, dovete vergognarvi, dovete andare via, non vi avvicinate a queste bare, questi non sono vostri, questi sono i nostri morti, solo noi abbiamo il diritto di piangerli, voi avete solo il dovere di vergognarvi".
Che la mafia stesse utilizzando metodi per colpire il paese intero, in modo da spaventarlo e fargli accettare passivamente il "nuovo corso" degli eventi, lo si vedrà anche dagli attentati del 1993.

Gli attentati del 1993 ebbero caratteristiche assai simili agli attentati terroristici degli anni della "strategia della tensione", e sicuramente avevano lo scopo di spaventare il paese, per indebolirlo. Il 4 maggio 1993, un'autobomba esplode in via Fauro a Roma, nel quartiere Parioli. Il 27 maggio un'altra autobomba esplode in via dei Georgofili a Firenze, cinque persone perdono la vita. La notte tra il 27 e il 28 luglio, ancora un'autobomba esplode in via Palestro a Milano, uccidendo cinque persone. I responsabili non furono mai identificati, e si disse che la mafia volesse "colpire le opere d'arte nazionali", ma non era mai accaduto nulla di simile. I familiari delle vittime e il giudice Giuseppe Soresina saranno concordi nel ritenere che quegli attentati non erano stati compiuti soltanto dalla mafia, ma anche da altri personaggi dalle "menti più fini dei mafiosi".

Falcone era un vero avversario della mafia. Le sue indagini passarono a Borsellino, che venne assassinato due mesi dopo. La loro morte ha decretato il trionfo di un sistema mafioso e criminale, che avrebbe messo le mani sull'economia italiana, e costretto il paese alla completa sottomissione politica e finanziaria.
Mentre il ministro Scotti faceva una dichiarazione che suonava quasi come una minaccia: "la mafia punterà su obiettivi sempre più eccellenti e la lotta si farà sempre più cruenta, la mafia vuole destabilizzare lo stato e piegarlo ai propri voleri", Borsellino lamentava regole e leggi che non permettevano una vera lotta contro la mafia. Egli osservava: "non si può affrontare la potenza mafiosa quando le si fa un regalo come quello che le è stato fatto con i nuovi strumenti processuali adatti ad un paese che non è l’Italia e certamente non la Sicilia. Il nuovo codice, nel suo aspetto dibattimentale, è uno strumento spuntato nelle mani di chi lo deve usare. Ogni volta, ad esempio, si deve ricominciare da capo e dimostrare che Cosa Nostra esiste".

I metodi statali di sabotaggio della lotta contro la mafia sono stati denunciati da numerosi esponenti della magistratura. Ad esempio, il 27 maggio 1992, il Presidente del tribunale di Caltanissetta Placido Dall’Orto, che doveva occuparsi delle indagini sulla strage di Capaci, si trovò in gravi difficoltà: "Qui è molto peggio di Fort Apache, siamo allo sbando. In una situazione come la nostra la lotta alla mafia è solo una vuota parola, lo abbiamo detto tante volte al Csm".
Anche il Pubblico Ministero di Palermo, Roberto Scarpinato, nel giugno del 1992 disse: "Su un piatto della bilancia c’ è la vita, sull’altro piatto ci deve essere qualcosa che valga il rischio della vita, non vedo in questo pacchetto un impegno straordinario da parte dello Stato, ad esempio non vedo nulla di straordinario sulla caccia e la cattura dei grandi latitanti".
Nello stesso anno, il senatore Maurizio Calvi raccontò che Falcone gli confessò di non fidarsi del comando dei carabinieri di Palermo, della questura di Palermo e nemmeno della prefettura di Palermo.

Che gli assassini di capaci non fossero tutti italiani, molti lo sospettavano.
Il Ministro Martelli, durante una visita in Sudamerica, dichiarò: "Cerco legami tra l’assassinio di Falcone e la mafia americana o la mafia colombiana". Lo stesso presidente del consiglio Amato, durante una visita a Monaco, disse: "Falcone è stato ucciso a Palermo ma probabilmente l’omicidio è stato deciso altrove".
Probabilmente, le tecniche d'indagine di Falcone non piacevano ai personaggi con cui il governo italiano ebbe a che fare quell'anno. Quel considerare la lotta alla mafia soprattutto un dovere morale e culturale, quel coinvolgere le persone nel candore dell'onestà e dell'assenza di compromessi, gli erano valsi la persecuzione e i metodi di calunnia tipici dei servizi segreti inglesi e statunitensi. Tali metodi mirano ad isolare e a criminalizzare, cercando di fare apparire il contrario di ciò che è. Cercarono di far apparire Falcone un complice della mafia. Antonino Caponnetto dichiarò al giornale La Repubblica: "Non si può negare che c’è stata una campagna (contro Falcone), cui hanno partecipato in parte i magistrati, che lo ha delegittimato. Non c’è nulla di più pericoloso per un magistrato che lotta contro la mafia che l’essere isolato".

L'omicidio di due simboli dello Stato così importanti come Falcone e Borsellino significava qualcosa di nuovo. Erano state toccate le corde dell'élite di potere internazionale, e questi omicidi brutali lo testimoniavano. Ciò è stato intuito anche da Charles Rose, Procuratore distrettuale di New York, che notò la particolarità degli attentati: "Neppure i boss più feroci di Cosa Nostra hanno mai voluto colpire personalità dello Stato così visibili come era Giovanni, perché essi sanno benissimo quali rischi comporta attaccare frontalmente lo Stato. Quell’attentato terroristico è un gesto di paura... Credo che una mafia che si mette a sparare ai simboli come fanno i terroristi... è condannata a perdere il bene più prezioso per ogni organizzazione criminale di quel tipo, cioè la complicità attiva o passiva della popolazione entro la quale si muove".

Infatti, quell'anno gli italiani capirono che c'era qualcosa di nuovo, e scesero in piazza contro la mafia. Si formarono due fronti: la gente comune contro la mafia, e le istituzioni, che si stavano sottomettendo all'élite che coordina le mafie internazionali.
Quell'anno l'élite anglo-americana non voleva soltanto impedire la lotta efficace contro la mafia, ma voleva rendere l'Italia un paese completamente soggiogato ad un sistema mafioso e criminale, che avrebbe dominato attraverso il potere finanziario.

Come segnalò il presidente del Senato Giovanni Spadolini, c'era in atto un'operazione su larga scala per distruggere la democrazia italiana: "Il fine della criminalità mafiosa sembra essere identico a quello del terrorismo nella fase più acuta della stagione degli anni di piombo: travolgere lo stato democratico nel nostro paese. L’obiettivo è sempre lo stesso:  delegittimare lo Stato, rompere il circuito di fiducia tra cittadini e potere democratico…se poi noi scorgiamo – e ne abbiamo il diritto – qualche collegamento internazionale intorno alla sfida mafia più terrorismo, allora ci domandiamo: ma forse si rinnovano gli scenari di dodici-undici anni fa? Le minacce dei centri di cospirazione affaristico-politica come la P2 sono permanenti nella vita democratica italiana. E c’è un filone piduista che sopravvive, non sappiamo con quanti altri. Mafia e P2 sono congiunte fin dalle origini, fin dalla vicenda Sindona".

Anche Tina Anselmi aveva capito i legami fra mafia e finanza internazionale: "Bisogna stare attenti, molto attenti... Ho parlato del vecchio piano di rinascita democratica di Gelli e confermo che leggerlo oggi fa sobbalzare. E’ in piena attuazione... Chi ha grandi mezzi e tanti soldi fa sempre politica e la fa a livello nazionale ed internazionale. Ho parlato in questi giorni con un importante uomo politico italiano che vive nel mondo delle banche. Sa cosa mi ha detto? Che la mafia è stata più veloce degli industriali e che sta già investendo centinaia di miliardi, frutto dei guadagni fatti con la droga, nei paesi dell’est... Stanno già comprando giornali e televisioni private, industrie e alberghi… Quegli investimenti si trasformeranno anche in precise e specifiche azioni politiche che ci riguardano, ci riguardano tutti. Dopo le stragi di Palermo la polizia americana è venuta ad indagare in Sicilia anche per questo, sanno di questi investimenti colossali, fatti regolarmente attraverso le banche".

Anni dopo, l'ex ministro Scotti confesserà a Cirino Pomicino: "Tutto nacque da una comunicazione riservata fattami dal capo della polizia Parisi che, sulla base di un lavoro di intelligence svolto dal Sisde e supportato da informazioni confidenziali, parlava di riunioni internazionali nelle quali sarebbero state decise azioni destabilizzanti sia con attentati mafiosi sia con indagini giudiziarie nei confronti dei leaders dei partiti di governo".
Una delle riunioni di cui parlava Scotti si svolse il 2 giugno del 1992, sul panfilo Britannia, in navigazione lungo le coste siciliane. Sul panfilo c'erano alcuni appartenenti all'élite di potere anglo-americana, come i reali britannici e i grandi banchieri delle banche a cui si rivolgerà il governo italiano durante la fase delle privatizzazioni (Merrill Lynch, Goldman Sachs e Salomon Brothers).

In quella riunione si decise di acquistare le aziende italiane e la Banca d'Italia, e come far crollare il vecchio sistema politico per insediarne un altro, completamente manovrato dai nuovi padroni. A quella riunione parteciparono anche diversi italiani, come Mario Draghi, allora direttore delegato del ministero del Tesoro, il dirigente dell'Eni Beniamino Andreatta e il dirigente dell'Iri Riccardo Galli. Gli intrighi decisi sulla Britannia avrebbero permesso agli anglo-americani di mettere le mani sul 48% delle aziende italiane, fra le quali c'erano la Buitoni, la Locatelli, la Negroni, la Ferrarelle, la Perugina e la Galbani.
La stampa martellava su "Mani pulite", facendo intendere che da quell'evento sarebbero derivati grandi cambiamenti.
Nel giugno 1992 si insediò il governo di Giuliano Amato. Si trattava di un personaggio in armonia con gli speculatori che ambivano ad appropriarsi dell'Italia. Infatti, Amato, per iniziare le privatizzazioni, si affrettò a consultare il centro del potere finanziario internazionale: le tre grandi banche di Wall Street, Merrill Lynch, Goldman Sachs e Salomon Brothers.

Appena salito al potere, Amato trasformò gli Enti statali in Società per Azioni, valendosi del decreto Legge 386/1991, in modo tale che l'élite finanziaria li potesse controllare, e in seguito rilevare.
L'inizio fu concertato dal Fondo Monetario Internazionale, che, come aveva fatto in altri paesi, voleva privatizzare selvaggiamente e svalutarela nostra moneta, per agevolare il dominio economico-finanziario dell'élite. L'incarico di far crollare l'economia italiana venne dato a George Soros, un cittadino americano che tramite informazioni ricevute dai Rothschild, con la complicità di alcune autorità italiane, riuscì a far crollare la nostra moneta e le azioni di molte aziende italiane.
Soros ebbe l'incarico, da parte dei banchieri anglo-americani, di attuare una serie di speculazioni, efficaci grazie alle informazioni che egli riceveva dall'élite finanziaria. Egli fece attacchi speculativi degli hedge funds per far crollare la lira. A causa di questi attacchi, il 5 novembre del 1993 la lira perse il 30% del suo valore, e anche negli anni successivi subì svalutazioni.

Le reti della Banca Rothschild, attraverso il direttore Richard Katz, misero le mani sull'Eni, che venne svenduta. Il gruppo Rothschild ebbe un ruolo preminente anche sulle altre privatizzazioni, compresa quella della Banca d'Italia. C'erano stretti legami fra il Quantum Fund di George Soros e i Rothschild. Ma anche numerosi altri membri dell'élite finanziaria anglo-americana, come Alfred Hartmann e Georges C. Karlweis, furono coinvolti nei processi di privatizzazione delle aziende e della Banca d'Italia.
La Rothschild Italia Spa, filiale di Milano della Rothschild & Sons di Londra,venne creata nel 1989, sotto la direzione di Richard Katz. Quest'ultimo diventò direttore del Quantum Fund di Soros nel periodo delle speculazioni a danno della lira. Soros era stato incaricato dai Rothschild di attuare una serie di speculazioni contro la sterlina, il marco e la lira, per destabilizzare il sistema Monetario Europeo. Sempre per conto degli stessi committenti, egli fece diverse speculazioni contro le monete di alcuni paesi asiatici, come l'Indonesia e la Malesia. Dopo la distruzione finanziaria dell'Europa e dell'Asia, Soros venne incaricato di creare una rete per la diffusione degli stupefacenti in Europa.

In seguito, i Rothschild, fedeli al loro modo di fare, cercarono di far cadere la responsabilità del crollo economico italiano su qualcun altro. Attraverso una serie di articoli pubblicati sul Financial Times, accusarono la Germania, sostenendo che la Bundesbank aveva attuato operazioni di aggiotaggio contro la lira. L'accusa non reggeva, perché i vantaggi del crollo della lira e della svendita delle imprese italiane andarono agli anglo-americani.
La privatizzazione è stata un saccheggio, che ancora continua. Spiega Paolo Raimondi, del Movimento Solidarietà:

Abbiamo avuto anni di privatizzazione, saccheggio dell'economia produttiva e l'esplosione della bolla della finanza derivata. Questa stessa strategia di destabilizzazione riparte oggi, quando l'Europa continentale viene nuovamente attratta, anche se non come promotrice e con prospettive ancora da definire, nel grande progetto di infrastrutture di base del Ponte di Sviluppo Eurasiatico.

Qualche anno dopo la magistratura italiana procederà contro Soros, ma senza alcun successo. Nell'ottobre del 1995, il presidente del Movimento Internazionale per i Diritti Civili-Solidarietà, Paolo Raimondi, presentò un esposto alla magistratura per aprire un'inchiesta sulle attività speculative di Soros & Co, che avevano colpito la lira. L'attacco speculativo di Soros, gli aveva permesso di impossessarsi di 15.000 miliardi di lire. Per contrastare l'attacco, l'allora governatore della Banca d’Italia, Carlo Azeglio Ciampi, bruciò inutilmente 48 miliardi di dollari.
Su Soros indagarono le Procure della Repubblica di Roma e di Napoli, che fecero luce anche sulle attività della Banca d'Italia nel periodo del crollo della lira. Soros venne accusato di aggiotaggio e insider trading, avendo utilizzato informazioni riservate che gli permettevano di speculare con sicurezza e di anticipare movimenti su titoli, cambi e valori delle monete.
Spiegano il Presidente e il segretario generale del "Movimento Internazionale per i Diritti Civili - Solidarietà", durante l'esposto contro Soros:

È stata... annotata nel 1992 l 'esistenza... di un contatto molto stretto e particolare del sig. Soros con Gerald Carrigan, presidente della Federal Reserve Bank di New York, che fa parte dell'apparato della Banca centrale americana, luogo di massima circolazione di informazioni economiche riservate, il quale, stranamente, una volta dimessosi da questo posto, venne poi immediatamente assunto a tempo pieno dalla finanziaria "Goldman Sachs & co." come presidente dei consiglieri internazionali. La Goldman Sachs è uno dei centri della grande speculazione sui derivati e sulle monete a livello mondiale. La Goldman Sachs è anche coinvolta in modo diretto nella politica delle privatizzazioni in Italia. In Italia inoltre, il sig. Soros conta sulla strettissima collaborazione del sig. Isidoro Albertini, ex presidente degli agenti di cambio della Borsa di Milano e attuale presidente della "Albertini e co. SIM" di Milano, una delle ditte guida nel settore speculativo dei derivati. Albertini è membro del consiglio di amministrazione del "Quantum Fund" di Soros.

III. L'attacco speculativo contro la lira del settembre 1992 era stato preceduto e preparato dal famoso incontro del 2 giugno 1992 sullo yacht "Britannia" della regina Elisabetta II d'Inghilterra, dove i massimi rappresentanti della finanza internazionale, soprattutto britannica, impegnati nella grande speculazione dei derivati, come la S. G. Warburg, la Barings e simili, si incontrarono con la controparte italiana guidata da Mario Draghi, direttore generale del ministero del Tesoro, e dal futuro ministro Beniamino Andreatta, per pianificare la privatizzazione dell'industria di stato italiana. A seguito dell'attacco speculativo contro la lira e della sua immediata svalutazione del 30%, codesta privatizzazione sarebbe stata fatta a prezzi stracciati, a beneficio della grande finanza internazionale e a discapito degli interessi dello stato italiano e dell'economia nazionale e dell'occupazione. Stranamente, gli stessi partecipanti all'incontro del Britannia avevano già ottenuto l'autorizzazione da parte di uomini di governo come Mario Draghi, di studiare e programmare le privatizzazioni stesse. Qui ci si riferisce per esempio alla Warburg, alla Morgan Stanley, solo per fare due tra gli esempi più noti. L'agenzia stampa EIR (Executive Intelligence Review) ha denunciato pubblicamente questa sordida operazione alla fine del 1992 provocando una serie di interpellanze parlamentari e di discussioni politiche che hanno avuto il merito di mettere in discussione l'intero procedimento, alquanto singolare, di privatizzazione.

I complici italiani furono il ministro del Tesoro Piero Barucci, l'allora Direttore di Bankitalia Lamberto Dini e l'allora governatore di Bankitalia Carlo Azeglio Ciampi. Altre responsabilità vanno all'allora capo del governo Giuliano Amato e al Direttore Generale del Tesoro Mario Draghi. Alcune autorità italiane (come Dini) fecero il doppio gioco: denunciavano i pericoli ma in segreto appoggiavano gli speculatori.
Amato aveva costretto i sindacati ad accettare un accordo salariale non conveniente ai lavoratori, per la "necessità di rimanere nel Sistema Monetario Europeo", pur sapendo che l'Italia ne sarebbe uscita a causa delle imminenti speculazioni.
Gli attacchi all'economia italiana andarono avanti per tutti gli anni Novanta, fino a quando il sistema economico- finanziario italiano non cadde sotto il completo controllo dell'élite. Nel gennaio del 1996, nel rapporto semestrale sulla politica informativa e della sicurezza, il Presidente del Consiglio Lamberto Dini disse:

I mercati valutari e le borse delle principali piazze mondiali continuano a registrare correnti speculative ai danni della nostra moneta, originate, specie in passaggi delicati della vita politico-istituzionale, dalla diffusione incontrollata di notizie infondate riguardanti la compagine governativa e da anticipazioni di dati oggetto delle periodiche comunicazioni sui prezzi al consumo... è possibile attendersi la reiterazione di manovre speculative fraudolente, considerato il persistere di una fase congiunturale interna e le scadenze dell'unificazione monetaria.

Il giorno dopo, il governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, riferiva che l'Italia non poteva far nulla contro le correnti speculative sui mercati dei cambi, perché "se le banche di emissione tentano di far cambiare direzione o di fermare il vento (delle operazioni finanziarie) non ce la fanno per la dimensione delle masse in movimento sui mercati rispetto alla loro capacità di fuoco".
Le nostre autorità denunciavano il potere dell'élite internazionale, ma gettavano la spugna, ritenendo inevitabili quegli eventi. Era in gioco il futuro economico-finanziario del paese, ma nessuna autorità italiana pensava di poter fare qualcosa contro gli attacchi destabilizzanti dell'élite anglo-americana.

Il Movimento Solidarietà fu l'unico a denunciare quello che stava effettivamente accadendo, additando i veri responsabili del crollo dell'economia italiana. Il 28 giugno 1993, il Movimento Solidarietà svolse una conferenza a Milano, in cui rese nota a tutti la riunione sul Britannia e quello che ne era derivato.
Il 6 novembre 1993, l 'allora presidente del Consiglio, Carlo Azeglio Ciampi scrisse una lettera al procuratore capo della Repubblica di Roma, Vittorio Mele, per avviare "le procedure relative al delitto previsto all'art. 501 del codice penale ("Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio"), considerato nell'ipotesi delle aggravanti in esso contenute". Anche a Ciampi era evidente il reato di aggiotaggio da parte di Soros, che aveva operato contro la lira e i titoli quotati in Borsa delle nostre aziende.

Anche negli anni successivi avvennero altre privatizzazioni, senza regole precise e a prezzi di favore. Che stesse cambiando qualcosa, gli italiani lo capivano dal cambio di nome delle aziende, la Sip era diventata Telecom Italia e le Ferrovie dello Stato erano diventate Trenitalia.
Il decreto legislativo 79/99 avrebbe permesso la privatizzazione delle aziende energetiche. Nel settore del gas e dell'elettricità apparvero numerose aziende private, oggi circa 300. Dal 24 febbraio del 1998, anche le Poste Italiane diventarono una S.p.a. In seguito alla privatizzazione delle Poste, i costi postali sono aumentati a dismisura e i lavoratori postali vengono assunti con contratti precari. Oltre 400 uffici postali sono stati chiusi, e quelli rimasti aperti appaiono come luoghi di vendita più che di servizio.

Le nostre autorità giustificavano la svendita delle privatizzazioni dicendo che si doveva "risanare il bilancio pubblico", ma non specificavano che si trattava di pagare altro denaro alle banche, in cambio di banconote che valevano come la carta straccia. A guadagnare sarebbero state soltanto le banche e i pochi imprenditori già ricchi (Benetton, Tronchetti Provera, Pirelli, Colaninno, Gnutti e pochi altri).
Si diceva che le privatizzazioni avrebbero migliorato la gestione delle aziende, ma in realtà, in tutti i casi, si sono verificati disastri di vario genere, e il rimedio è stato pagato dai cittadini italiani.

Le nostre aziende sono state svendute ad imprenditori che quasi sempre agivano per conto dell'élite finanziaria, da cui ricevevano le somme per l'acquisto. La privatizzazione della Telecom avvenne nell'ottobre del 1997. Fu venduta a 11,82 miliardi di euro, ma alla fine si incassarono soltanto 7,5 miliardi. La società fu rilevata da un gruppo di imprenditori e banche., e al Ministero del Tesoro rimase una quota del 3,5%.
Il piano per il controllo di Telecom aveva la regia nascosta della Merril Lynch, del Gruppo Bancario americano Donaldson Lufkin & Jenrette e della Chase Manhattan Bank.
Alla fine del 1998, il titolo aveva perso il 20% (4,33 euro). Le banche dell'élite, la Chase Manhattan e la Lehman Brothers, si fecero avanti per attuare un'opa. Attraverso Colaninno, che ricevette finanziamenti dalla Chase Manhattan, l'Olivetti diventò proprietaria di Telecom. L'Olivetti era controllata dalla Bell, una società con sede a Lussemburgo, a sua volta controllata dalla Hopa di Emilio Gnutti e Roberto Colaninno.

Il titolo, che durante l'opa era stato fatto salire a 20 euro, nel giro un anno si dimezzò. Dopo pochi anni finirà sotto i tre euro.
Nel 2001 la Telecom si trovava in gravi difficoltà, le azioni continuavano a scendere. La Bell di Gnutti e la Unipol di Consorte decisero di vendere a Tronchetti Provera buona parte loro quota azionaria in Olivetti. Il presidente di Pirelli, finanziato dalla J. P. Morgan, ottenne il controllo su Telecom, attraverso la finanziaria Olimpia, creata con la famiglia Benetton (sostenuta da Banca Intesa e Unicredit).

Dopo dieci anni dalla privatizzazione della Telecom, il bilancio è disastroso sotto tutti i punti di vista: oltre 20.000 persone sono state licenziate, i titoli azionari hanno fatto perdere molto denaro ai risparmiatori, i costi per gli utenti sono aumentati e la società è in perdita.
La privatizzazione, oltre che un saccheggio, veniva ad essere anche un modo per truffare i piccoli azionisti.
La Telecom, come molte altre società, ha posto la sua sede in paesi esteri, per non pagare le tasse allo Stato italiano. Oltre a perdere le aziende, gli italiani sono stati privati anche degli introiti fiscali di quelle aziende. La Bell, società che controllava la Telecom Italia, aveva sede in Lussemburgo, e aveva all'interno società con sede alle isole Cayman, che, com'è noto, sono un paradiso fiscale.

Gli speculatori finanziari basano la loro attività sull'esistenza di questi paradisi fiscali, dove non è possibile ottenere informazioni nemmeno alle autorità giudiziarie. I paradisi fiscali hanno permesso agli speculatori di distruggere le economie di interi paesi, eppure i media non parlano mai di questo gravissimo problema.
Mettere un'azienda importante come quella telefonica in mani private significa anche non tutelare la privacy dei cittadini, che infatti è stata più volte calpestata, com'è emerso negli ultimi anni.

Anche per le altre privatizzazioni, Autostrade, Poste Italiane, Trenitalia ecc., si sono verificate le medesime devastazioni: licenziamenti, truffe a danno dei risparmiatori, degrado del servizio, spreco di denaro pubblico, cattiva amministrazione e problemi di vario genere.
La famiglia Benetton è diventata azionista di maggioranza delle Autostrade. Il contratto di privatizzazione delle Autostrade dava vantaggi soltanto agli acquirenti, facendo rimanere l'onere della manutenzione sulle spalle dei contribuenti.
I Benetton hanno incassato un bel po' di denaro grazie alla fusione di Autostrade con il gruppo spagnolo Abertis. La fusione è avvenuta con la complicità del governo Prodi, che in seguito ad un vertice con Zapatero, ha deciso di autorizzarla. Antonio Di Pietro, Ministro delle Infrastrutture, si era opposto, ma ha alla fine si è piegato alle proteste dell'Unione Europea e alla politica del Presidente del Consiglio.

Nonostante i disastri delle privatizzazioni, le nostre autorità governative non hanno alcuna intenzione di rinazionalizzare le imprese allo sfacelo, anzi, sono disposte ad utilizzare denaro pubblico per riparare ai danni causati dai privati.
La società Trenitalia è stata portata sull'orlo del fallimento. In pochi anni il servizio è diventato sempre più scadente, i treni sono sempre più sporchi, il costo dei biglietti continua a salire e risultano numerosi disservizi. A causa dei tagli al personale (ad esempio, non c'è più il secondo conducente), si sono verificati diversi incidenti (anche mortali). Nel 2006, l 'amministratore delegato di Trenitalia, Mauro Moretti, si è presentato ad una audizione alla commissione Lavori Pubblici del Senato, per battere cassa, confessando un buco di un miliardo e settecento milioni di euro, che avrebbe potuto portare la società al fallimento. Nell'ottobre del 2006, il Ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, approvò il piano di ricapitalizzazione proposto da Trenitalia. Altro denaro pubblico ad un'azienda privatizzata ridotta allo sfacelo.

Dietro tutto questo c'era l'élite economico finanziaria (Morgan, Schiff, Harriman, Kahn, Warburg, Rockfeller, Rothschild ecc.) che ha agito preparando un progetto di devastazione dell'economia italiana, e lo ha attuato valendosi di politici, di finanzieri e di imprenditori. Nascondersi è facile in un sistema in cui le banche o le società possono assumere il controllo di altre società o banche. Questo significa che è sempre difficile capire veramente chi controlla le società privatizzate. E' simile al gioco delle scatole cinesi, come spiega Giuseppe Turani: "Colaninno & soci controllano al 51% la Hopa, che controlla il 56,6% della Bell, che controlla il 13,9% della Olivetti, che controlla il 70% della Tecnost, che controlla il 52% della Telecom".Numerose aziende di imprenditori italiani sono state distrutte dal sistema dei mercati finanziari, ad esempio la Cirio e la Parmalat. Queste aziende hanno truffato i risparmiatori vendendo obbligazioni societarie ("Bond") con un alto margine di rischio. La Parmalat emise Bond per un valore di 7 miliardi di euro, e allo stesso tempo attuò operazioni finanziarie speculative, e si indebitò. Per non far scendere il valore delle azioni (e per venderne altre) truccava i bilanci.

Le banche nazionali e internazionali sostenevano la situazione perché per loro vantaggiosa, e l'agenzia di rating, Standard & Poor's, si è decisa a declassare la Parmalat soltanto quando la truffa era ormai nota a tutti.
I risparmiatori truffati hanno avviato una procedura giudiziaria controCalisto Tanzi, Fausto Tonna, Coloniale S.p.a. (società della famiglia Tanzi), Citigroup, Inc. (società finanziaria americana), Buconero LLC (società che faceva capo a Citigroup), Zini & Associates (una compagnia finanziaria americana), Deloitte Touche Tohmatsu (organizzazione che forniva consulenza e servizi professionali), Deloitte & Touche SpA (società di revisione contabile), Grant Thornton International (società di consulenza finanziaria) e Grant Thornton S.p.a. (società incaricata della revisione contabile del sottogruppo Parmalat S.p.a.).

La Cirio era gestita dalla Cragnotti & Partners. I "Partners" non erano altro che una serie di banche nazionali e internazionali. La Cirio emise Bond per circa 1.125 milioni di Euro. Molte di queste obbligazioni venivano utilizzate dalle banche per spillare denaro ai piccoli risparmiatori. Tutto questo avveniva in perfetta armonia col sistema finanziario, che non offre garanzie di onestà e di trasparenza.
Grazie alle privatizzazioni, un gruppo ristretto di ricchi italiani ha acquisito somme enormi, e ha permesso all'élite economico-finanziaria anglo-americana di esercitare un pesante controllo, sui cittadini, sulla politica e sul paese intero.
Agli italiani venne dato il contentino di "Mani Pulite", che si risolse con numerose assoluzioni e qualche condanna a pochi anni di carcere.

A causa delle privatizzazioni e del controllo da parte della Banca Centrale Europea, il paese è più povero e deve pagare somme molto alte per il debito. Ogni anno viene varata la finanziaria, allo scopo di pagare le banche e di partecipare al finanziamento delle loro guerre. Mentre la povertà aumenta, come la disoccupazione, il lavoro precario, il degrado e il potere della mafia.
Il nostro paese è oggi controllato da un gruppo di persone, che impongono, attraverso istituti propagandati come "autorevoli" (Fondo Monetario Internazionale e Banca Centrale Europea), di tagliare la spesa pubblica, di privatizzare quello che ancora rimane e di attuare politiche non convenienti alla popolazione italiana. I nostri governi operano nell'interesse di questa élite, e non in quello del paese.

Antonella Randazzo ha scritto Roma Predona. Il colonialismo italiano in Africa, 1870-1943, (Kaos Edizioni, 2006); La Nuova Democrazia. Illusioni di civiltà nell'era dell'egemonia Usa (Zambon Editore 2007) e Dittature. La Storia Occulta (Edizione Il Nuovo Mondo, 2007).


http://www.reti-invisibili.net/georgofili/
La Repubblica , 27 maggio 1992.
La Repubblica , 28 maggio 1992.
La Repubblica, 10 giugno 1992.
La Repubblica , 23 giugno 1992.
La Repubblica , 23 giugno 1992.
La Repubblica , 25 giugno 1992.
La Repubblica, 27 maggio 1992.
La Repubblica, 11 agosto 1992.
L'Unità, 12 agosto 1992.
Solidarietà, anno IV n. 1, febbraio 1996.
Esposto della Magistratura contro George Soros presentato dal Movimento Solidarietà al Procuratore della Repubblica di Milano il 27 ottobre 1995.
Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Democratica , Rivista N. 4 gennaio-aprile 1996.
Solidarietà, anno 1, n. 1, ottobre 1993.
La Repubblica , 5 settembre 1999.


www.disinformazione.it

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