No, non ho
intenzione di fare l’apologia di Pinochet, Stalin, Mussolini o Hitler. Quelli
sono stati orribili momenti per i popoli che li hanno subiti e certo l’unico
desiderio che sento è di combattere con ogni mezzo queste vergogne.
Ma ho forti
riserve sul piatto “democrazia” che ci è stato fornito da lustri.
Veramente
riguardando al passato ritenete di aver vissuto in una vera democrazia
guardando al passato? Per 50 anni siamo stati metodicamente violentati da un
partito “democratico” e “cristiano”. Non è stato un risultato della “democrazia”?
E non abbiamo
appena chiuso una parentesi ventennale in cui un partito ha ripetuto senza fine
di essere “democraticamente eletto” e di essere il “più amato dagli Italiani?”
Non pensate che
se questo è potuto succedere in passato probabilmente succederà anche nel
prossimo futuro?
La democrazia è
imperfetta questo è ormai un luogo comune ma QUANTO IMPERFETTA?
Quali sono i
fattori che possono rendere liquida la democrazia?
Quando Gheddafi
ha cacciato tutti gli Italiani dalla Libia io ho pensato che aveva fatto una
cosa giusta, so con questo mi guadagnerò la disistima degli ultimi concittadini
della ex colonia. Certo mi rendevo conto del disagio scatenato da quella
decisione ma mi rendevo conto pure che in Libia l’indipendenza guadagnata nel
1952 era stata una specie di presa in giro per il popolo Libico le cui
istituzioni fino all’avvento di Gheddafi erano rimaste solo di facciata ma
nella realtà senza alcuna forza. Il motivo era che gli Italiani in Libia
avevano un atteggiamento, alcune volte inconsapevole, autoritario e razzista
verso i libici di quei tempi reso possibile dall’enorme diseguaglianza sociale,
economica, tecnologica, sanitaria, eccetera. Quello che succedeva era che
nessuna istituzione aveva la forza di imporre la giustizia verso “ospiti” che
potevano corrompere le istituzioni utilizzando la forza della disuguaglianza. In
pratica la giustizia era metodicamente sbeffeggiata.
Quello che è
successo in Italia pur essendo estremamente diverso è in qualche modo similare.
La corruzione, il mercato dei voti, gli intrallazzi di mafia ad ogni livello hanno
ridicolizzato l’immagine di uno stato dandogli connotati di continua necessità
di soccorso realizzata dal ruolo di supplenza della magistratura.
In un paese
autoritario esiste la speranza di una rivolta che ponga fine alle
diseguaglianze e renda lo stato il protagonista del benessere comune.
In un paese “democratico”
ma con una democrazia malata tutto viene abilmente preparato per “mascherare”
la realtà e dare una immagine di falsa stabilità del paese.
Ci sono soluzioni
alternative? secondo me tutti dovrebbero lavorare per far decollare strutture
fondanti di uno stato di democrazia garantita basata non sui partiti ma su
nuove concezioni di “comunità” dove amministratore e amministrato, elettore ed
eletto, giudice e accusato siano dalla stessa parte.