Esiste un’alternativa
pratica ed immediata? La situazione Italiana, la disoccupazione, la crisi delle
aziende, i suicidi. La mia idea e la speranza che tu che mi leggi( scusa se mi
permetto) non te ne lavi le mani per
piangere quando poi è troppo tardi.
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Nel mio
immaginario in USA quando si ha la sensazione che uno strumento che dobbiamo
usare tutti i giorni non è più adatto a svolgere i compiti che sono necessari o
che almeno è suscettibile di miglioramento allora si scende in garage si apre
la cassetta degli attrezzi si accende il saldatore e si costruisce qualcosa da
provare.
In Italia si
prende un foglio di carta bollata e si fa una denuncia in tre copie.
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Le elezioni si
avvicinano e naturalmente questo ha effetto su tutto quanto avviene. Ho notato
come in Italia l’industria delle “agenzie di collocamento” abbia subito un boom
e su alcuni social network (vedi LinkedIn ad esempio) i gruppi di discussione languono per non dire
che sono morti ma i gruppi che promettono di offrire risposte sul lavoro
progrediscono, si moltiplicano, si espandono. Visto che in Italia la
disoccupazione aumenta e l’offerta di posti di lavoro diminuisce basta un
semplice conto matematico per capire che l’aumento delle “agenzie”
corrisponderà ad un aumento delle delusioni in modo esponenziale ma non per chi
ci fa business o per chi ha interesse ad aggregare masse di persone che poi si
possono vendere a caro prezzo sui mercati della politica.
Questo è uno dei
motivi che mi rende scettico alla creazione di “nuove organizzazioni” che hanno
come base riunioni, discussioni, presentazioni, abboccamenti, raccomandazioni, ammiccamenti,
accreditazioni. In toto mi sembra
spregevole abusare dello stato di bisogno di milioni di persone per farne merce
di scambio e agevolare solo chi ha più influenza lasciando tutti altri nello
zero assoluto.
E chi si trova
nello stadio finale della personale crisi, chi poi diventa merce da telegiornale
che poi tutti si affrettano a confortare, lui, secondo me non ha scampo.
Falsi i migliaia
di enti di assistenza, falsi gli aiuti dello stato, falsi nuovi movimenti che
dovrebbero combattere a fianco di chi ha perso tutto: vi sfido a trovare un
movimento che di fronte ad un nuovo povero che domani si trova fuori casa
sappia fare di meglio che dare buoni consigli.
Gladiator, nella
mia immaginazione, è una soluzione a questi problemi perche non cerca appoggi né
introduzioni ma cerca di fare una cosa che in Italia sembra essere stata
cancellata dai vocabolari: Ideare insieme progetti seri e fattibili e farli
funzionare.
Cosa ne pensate?
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