Allego articolo sul bosone di Higgs, pubblicato oggi da IL CAFFE' di Locarno.
Cerco di spiegare come la fisica teorica moderna abbia prodotto strumenti così potenti e comprensione così profonda che può superare il dettame di Galileo [esperienza e sensi anteposti a ogni discorso].
Ora si ragiona su enti che devono esistere perché siano spiegabili fenomeni o processi osservati. Questi ragionamenti sono così ben fatti che poi quegli enti vengono osservati davvero.
Per capire di che cosa si tratti, però, bisogna studiare a lungo e approfondire -- i discorsi semplificati dicono poco.
Poi credo che scriverò un pezzo sulla materia oscura: pare che certi tedeschi l'abbiano osservata e misurata.
Best
Roberto
Non
ci sarà mai UNA ultima invenzione – e capisce quelle attuali solo chi studia
tanto
- di Roberto Vacca, IL CAFFE’ .8 Luglio 2012.
Nel 1948 furono inventati i transistor: “Piccoli elementi solidi atti a
costituire circuiti elettronici, in cui fluivano quantità minime di energia”.
Ci si sarebbero realizzati radio, televisori, forse computer. Un ingegnere che
conoscevo era scettico:
“Quando mai? È un’esagerazione giornalistica!”
Poi si convinsero tutti. Ci fu una invasione di radioline. Pochi anni
dopo vennero i grandi computer allo stato solido sempre più veloci. L’impatto
della scienza sulla tecnologia fu rapido. Gli utenti finali non si chiedevano come
funzionassero transistor e radio, ma gli ingegneri lo capivano bene. Gli elettronici
di oggi conoscono teoria e pratica di transistor e chip.. Costruiscono televisori,
computer, robot e i gadget che usiamo e di cui si parla di continuo. I
progressi sono continui, tangibili. Le loro genesi e meccanismi sono familiari
almeno a parecchi esperti. Sono intuiti, in modo superficiale, anche da una parte
del pubblico. La fisica dello stato solido (dei transistor, dei chip) è
complessa, ma “si capisce”.
Invece è estremamente più arduo capire i progressi della fisica
moderna. Al CERN di Ginevra è stato rilevato il bosone di Higgs, uno dei 6
bosoni elementari. La sua esistenza fu arguita nel 1964: doveva esistere per spiegare la coerenza di altre osservazioni
fatte, ma non era stato ancora osservato.
Da Planck in poi i fisici si sono scostati nettamente dal principio di
Galileo "Ciò che l'esperienza e i sensi ci dimostrano, devesi anteporre a
ogni discorso ancorchè ne paresse assai fondato." Prima si definisce la
natura di oggetti che, soli, possono spiegare processi complessi. Poi, vengono
osservati e misurati. Fermi definì nel 1934 il neutrino, la cui emissione
avrebbe spiegato come un neutrone decada producendo un protone e un elettrone:
i neutrini furono osservati da F. Reines nel 1958. Abdus Salam definì nel 1968
i bosoni “gauge” W+, W- e Z che mediano la forza nucleare
debole: furono osservati da Rubbia nel 1983. Questi scienziati ebbero tutti il
Premio Nobel.
Taluno dice: “Ora che si è “visto” il bosone di Higgs, si è capito
tutto. Non ci saranno più scoperte.” La frase non ha molto senso. Certo la
scoperta avrà conseguenze interessanti, anche tecnologiche – in avvenire Ora,
soprattutto, i fisici d’avanguardia capiscono meglio quale sia l’origine della
massa delle particelle elementari. Ma già questa affermazione per essere capita
impone a ogni non esperto, di studiare a lungo solo per capire la definizione
degli enti di cui parliamo:
“I bosoni sono particelle a spin intero (non frazionario). Sono
governati dalle statistiche di Bose-Einstein, non da quelle di Fermi-Dirac. Sono
bosoni: i mesoni, i fotoni, i gluoni e i nuclei con numero di massa pari (come
quello dell’elio), i 4 bosoni gauge, il bosone di Higgs e i gravitoni.”
E che c’è da scoprire ancora? Quasi tutto. Molti fisici pensano che
esistano i multiversi. Sono ipotetici insiemi di universi multipli coesistenti
in diverse dimensioni dello spazio o a distanze enormi gli uni dagli altri.
Ciascuno avrebbe, come il nostro, tre dimensioni spaziali (o forse di più) e
una temporale. Non sono osservabili. Altri fisici famosi dicono che l’universo è fatto di stringhe. Sarebbero
entità a una dimensione, cento miliardi di miliardi di volte più piccole di un
nucleo atomico. Neanche le stringhe sono osservabili, ma taluno - ardito -
sostiene che con la teoria delle stringhe si dimostra che i multiversi sono
reali e che il nostro mondo ne è una proiezione olografica. Molti premi Nobel
dissentono: quella teoria non ha basi sperimentali.
Il fisico Brian Greene ha pubblicato sull’argomento “La realtà nascosta: Universi paralleli
e le profonde leggi del cosmo”. Una teoria dei multiversi fu esposta già nel
1957 da Hugh Everett. Un elettrone ha una probabilità p di emettere un fotone e
una probabilità (1-p) di non emetterlo, ma un evento non escluderebbe l’altro:
se nel nostro universo lo emette, subito si creerebbe un universo alternativo
in cui non lo emette. Ogni processo subatomico soggetto alla elettrodinamica
quantistica sdoppierebbe l’universo – ne esisterebbero, quindi, tanti paralleli
e in ciascuno avverrebbero cose diverse. La elettrodinamica quantistica in base
a relazioni matematiche probabilistiche permette di prevedere i risultati di
esperimenti ancora non effettuati con la precisione di una parte su 100
miliardi. Non consente, però, di prevedere eventuali effetti di fenomeni
subatomici su oggetti macroscopici e certo non sull’intero universo. Queste
teorie non possono essere confermate, né falsificate dall’esperienza: vanno
considerate come “vaccinate”, cioè non dibattibili, nè interessanti. Come
scrisse Feynman:”Abbiamo bisogno dell’immaginazione, ma costretta in una
terribile camicia di forza”.
Greene arguisce anche: se l’universo è infinito deve contenere copie
del nostro sistema solare, della Terra, di noi stessi che differiscano fra loro
solo per qualche dettaglio. Lascia freddi questa ipotesi: se queste copie esistono
a miliardi di anni luce da noi non possiamo saperlo e non ci fa differenza.
Non ci attendiamo scoperte straordinarie solo in fisica. Gli strumenti
della fisica stanno permettendo di studiare e capire il funzionamento del
cervello umano: l’oggetto più complesso, interessante e ancora non bene noto
dell’universo. Potremo capire chi
siamo, come siamo fatti, come possiamo curarci meglio. Ogni giorno i panorami
delle cose nuove da scoprire e da capire si rivelano più vasti e interessanti.
I grandi scienziati ci possono sembrare
troppo eccelsi e irraggiungibili. Anche ciascuno di noi, però, sa bene che, se
ci prova, può aprire la sua mente a capire le discipline antiche, anche
umanistiche, e quelle moderne: nanotecnologie, biofisica, cosmologia, biologia
molecolare, scienza dei computer. Non c’è limite – e, dove non riusciamo ad
arrivare, esortiamo i nostri figli a provarci.
4 comments:
Mi spiace, ma al CERN non e' stato osservato il Bosone di Higgs. Al CERN sono stati osservati fenomeni che hanno a che vedere con una particella che potrebbe essere il Bosone di Higgs, ma anche no.
Sono necessari ulteriori esperimenti ed ulteriori analisi per stabilire con adeguata certezza di che cosa si tratti.
In ogni caso, indipendentemente dal risultato, gli esperimenti porteranno cambiamenti importanti nel mondo della fisica delle particelle e non solo.
Gentile Nexus,
ovviamente io non sono qualificato per commentare fatti della fisica e tantomeno le opinioni dell'Ingegner Vacca a cui non servono presentazioni.
Ho riletto però l'articolo dell'ing. Vacca e non ho rilevato nessun annuncio relativo all'avvenuta "osservazione" del Bosone di Higgs, anzi l'articolo pone la questione della problematicità del progresso delle teorie fisiche rapportato al senso comune.
La mia personale idea è che comunque mai si potrebbe osservare altro che "fenomeni" relativi all'oggetto degli esperimenti.
Dall'articolo: "Al CERN di Ginevra è stato rilevato il bosone di Higgs, uno dei 6 bosoni elementari".
E' giusto per chiarezza, perche' in mezzo mondo si sta facendo sensazionalismo senza che le teorie siano state verificate completamente.
Tra parentesi, splendido video di Jorge Cham riguardo il bosone di Higgs corredato di una intervista ad uno dei ricercatori del CERN coinvolti negli esperimenti. http://vimeo.com/41038445
Jorge Cham e' l'autore dello splendido PhD Comics.
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