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Tuesday, July 12, 2011

LA legge italiana e internet : Ultimi ad usarla ultimi a capire che non si puo mettere un linquido dentro un contenitore pieno di buchi

La legge Italiana, e non solo, sta spargendo a destra e a manca condanne a caso considerando internet  per quello che ne possono capire quelli che di legge si occupano. Le posizioni assunte sono errate, incompatibili, insostenibili, preconcette ed inconsistenti.

1 Le leggi sono capaci solo di gestire un mondo fatto di territori, frontiere, barrriere, confini, documenti materiali.

2 Internet non è collegabile ad uno stato o per lo meno non lo stesso stato in ogni unita di tempo. I concetti di messaggi, backeca sono banalizzazioni per utenti di concetti informatici ben piu complessi che la legge sempicemente ignora e su cui quindi commette errori su errori.

3 Una azienda privata come Google, Facebook e perche no la famosa Mario Ross% SRL non sono afftto assimilabili ad una media. Chi chiede ( a richiesta ) di usare a pagamento o gratuitamente il cio che forniscono fa un contratto privato. 

4 Facebook non ha di perse nessun significato per la legge al di là della ragione sociale.

5 i Concetti di Messaggi, backeka sono banalizzazioni per l'utente che non corrispondono affatto alla realtà

6 Quando un utente pensa di mandare un messaggio in realta trasmette una sequenza di informazioni senza senso che viaggiano lungamente prima di essere trasformati e smembrati e quindi memorizzati su unita che spesso si trovano in molteplici paesi 

7 NEssuno è obbligato ad andare a prendere tutti i pezzetti e usando algoritmi paricolari mettere assieme un messaggio che è soltanto simile ma non lo stesso inviato.

8 Chi va a vedere questo messaggio lo fa a suo piacimento e privatamente quindi io non COMUNICO CON NESSUNO tantomeno con due utenti 

9 Una rete sociale non è una realta oggettiva o fisicamente definibile perche è costutuita da migliaia di organismi tutti coperti da copyright che possono dare risultati diversi di momento in momento per esempio per cambiamenti di versione o malfunzionamenti 

Ci sarebbero miliardi di considerazioni da fare a meno che qualcuno non voglia IMPORRE una legge sbagliata in questo campo 

 

 

 

 

Quali sono le responsabilità civili configurabili a mezzo facebook?
I social network quali Facebook, myspace e altri ancora, come più in generale internet, possono dar luogo a varie forme e livelli di responsabilità civile. In particolare la responsabilità può riguardare sia i fornitori dei servizi sia gli utenti, consumatori o imprenditori che siano. Può sorgere una responsabilità di tipo contrattuale, che origina dall'inadempimento di particolari obblighi previsti nelle clausole contenute nei contratti di accesso e nelle condizioni generali che regolamentano il servizio. Ma può sorgere anche una responsabilità di tipo extracontrattuale, in ragione di attività e comportamenti che si rivelino lesivi di interessi altrui anche a prescindere dalla violazione di impegni convenzionalmente assunti.
Con riguardo a quest'ultimo aspetto, in particolare, va chiarito come non sia possibile considerare internet né tantomeno i social network come uno spazio virtuale sospeso nel vuoto delle regole giuridiche. Questa questione, su cui si ragiona da anni, ha forti implicazioni di ordine politico sociale economico. Vi sono filoni di pensiero e istanze che provengono da gruppi di interesse anche molto organizzati che vorrebbero la realtà virtuale sottratta alle regole del diritto comune e, al più, assoggettata alle sole regole di autodisciplina che i medesimi utilizzatori della rete si impongono spontaneamente. Ma l'opzione che generalmente prevale nella maggior parte degli ordinamenti giuridici è ben diversa. Ricordo che già con la comunicazione 16/10/1996 la Commissione Europea aveva chiaramente affermato il principio che «ciò che è illegale fuori della rete rimane illegale anche sulla rete».
In particolare, gli utenti di Facebook o di altri social-network non possono, quindi, invocare la spazialità "virtuale" quale esimente per le loro affermazioni e i loro comportamenti. La tutela dei "beni morali" e, più in generale, dei diritti della personalità non viene affatto sospesa nello spazio telematico. Ricordiamo anzi che, storicamente, l'impulso a innalzare il livello di tutela e di protezione della riservatezza, dell'identità personale e di altri fondamentali valori della persona è derivato proprio dallo sviluppo delle tecnologie informatiche.

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Quali sono le responsabilità civili configurabili a mezzo facebook? 
I social network quali Facebook, myspace e altri ancora, come più in generale internet, possono dar luogo a varie forme e livelli di responsabilità civile. In particolare la responsabilità può riguardare sia i fornitori dei servizi sia gli utenti, consumatori o imprenditori che siano. Può sorgere una responsabilità di tipo contrattuale, che origina dall'inadempimento di particolari obblighi previsti nelle clausole contenute nei contratti di accesso e nelle condizioni generali che regolamentano il servizio. Ma può sorgere anche una responsabilità di tipo extracontrattuale, in ragione di attività e comportamenti che si rivelino lesivi di interessi altrui anche a prescindere dalla violazione di impegni convenzionalmente assunti. 
Con riguardo a quest'ultimo aspetto, in particolare, va chiarito come non sia possibile considerare internet né tantomeno i social network come uno spazio virtuale sospeso nel vuoto delle regole giuridiche. Questa questione, su cui si ragiona da anni, ha forti implicazioni di ordine politico sociale economico. Vi sono filoni di pensiero e istanze che provengono da gruppi di interesse anche molto organizzati che vorrebbero la realtà virtuale sottratta alle regole del diritto comune e, al più, assoggettata alle sole regole di autodisciplina che i medesimi utilizzatori della rete si impongono spontaneamente. Ma l'opzione che generalmente prevale nella maggior parte degli ordinamenti giuridici è ben diversa. Ricordo che già con la comunicazione 16/10/1996 la Commissione Europea aveva chiaramente affermato il principio che «ciò che è illegale fuori della rete rimane illegale anche sulla rete».
In particolare, gli utenti di Facebook o di altri social-network non possono, quindi, invocare la spazialità "virtuale" quale esimente per le loro affermazioni e i loro comportamenti. La tutela dei "beni morali" e, più in generale, dei diritti della personalità non viene affatto sospesa nello spazio telematico. Ricordiamo anzi che, storicamente, l'impulso a innalzare il livello di tutela e di protezione della riservatezza, dell'identità personale e di altri fondamentali valori della persona è derivato proprio dallo sviluppo delle tecnologie informatiche. 

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http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2009/05/facebook-responsabilita-civili.shtml?uuid=3c6f0d00-3e60-11de-9875-9c6dce33d1b2&DocRulesView=Libero&correlato

 

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