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Monday, December 10, 2012

Perchè i mercati internazionali dovrebbero preferire i prodotti Italiani rispetto ai prodotti del Sud Est Asia


Secondo la mia esperienza esistono vantaggi competitivi dei prodotti Italiani ma secondo me non sono quelli che sono comunemente sbandierati continuamente e ci sono dei problemi che riguadano l'affidabilità che sono putroppo noti anche attraverso la stampa internazionale che devono essere presi in carico attivamente per cercare di eliminarli.

Qualità, moda, design, inventiva, genialità, gusto sono il filone più comune probabilmente ma io credo che sarebbe sbagliato pensare di basare su questi presupposti per due motivi.
Il primo è che probabilmente su queste caratteri è sbagliato accampare primati duraturi. Quando le prima auto giapponesi sono entrate nel mercato molti anni fa molti europei le hanno sberleffate decratando un distacco culturale incolmabile. In giro a pochi anni pero i giapponesi hanno ricuperato, eccome!
Ci sono altri termini che io considero veri vantaggi competitivi dell'industria Italiana ma che non essendo stati stereotipati dai media sembrano essere incomprensibili o almeno di scarso significato per gli Italiani.
Parlo di stabilità di prodotto, di continuita, di affidabilità, di sicurezza, di igiene cose che in Italia sono requisiti base che all'estero possono sembrare inarrivabili molto di più della viralità di un prodotto fashion. Inutile nascondersi che nel Sud Est Asia entro pochi anni si saranno sviluppate le loro naturale e innovative doti artistiche unita a tecnologie che invece per noi potrebbero essere di difficile utilizzo e gusto occidentale.
In tutto questo gioca un ruolo chiave l'educazione del mercato e la difesa dei marchi campi in cui sembra gli italiani siano sordi.



Migliorare la situazione delle PMI italiane alla luce del cambamento dello stato economico globale. 
Le cose che ho detto nel mio intervento precedente andavano in quella direzione ma so per esperienza che rifiutato dalla mente di molti imprenditori perche ovviamente quello che gli imprenditori cercano non è quello che a loro può servire ma quello che loro presumono irrazionalmente che sia quello che a loro serve.
Riguardo le Reti di imprese ( se qualcuno volesse potrebbe dare una guardata al mio gruppo "impresa+" ) ci sono, secondo me, volute ambiguità.
Dietro molte chiacchiere e molti "consulenti", "studi" seminari secondo me si nasconde la il vecchio modello del consorzio ma con alcuni peggioarativi:
Tutti dicono "che forza le PMI" sono il cuore della economia Italiana perche sono piccole e flessibili. Le reti di impresa pero agglometano piccole imprese in entità maggiori, modo rigido e permanente di fatto imitando le strutture delle grandi aziende. Integrando le reti con strutture estranee alle PMI costituenti le rendono "dipendenti" dalle strutture centralizzate impedendo che possano mantenere la capacita di rapidità, competitività, adattamento alla domanda dei clienti.
Nel gruppo impresa+ io parlo di modelli di imprese che collaborano ma con concetti piu evoluti ed aggiornati che partono da concetti di relazioni ( sul modello di Gummenson) collegate in maniera flessibile e che incudono i partner internazionali ( per esempio broker, agenti rappresentanti)


La mia azienda fa proprio questo da sette anni, con sede in SUD EST ASIA cerca di fare il massimo per supportare nuovi mercati ma alle PMI italiane questo non sempre sembra bastare.
Tralasciando inutili polemiche vorrei invece folcalizzare l'attenzione su questo particolare: confrontando il modello "Investimenti mirati" con il modello "investimenti zero" quali sono i vantaggi finali per le imprese?
Investire zero comporta affidarsi totalmente alla domanda di mercato da parte di agenti esteri di solito sconosciuti. Il primo pericolo del rapporto sistematico con interlocutori sconosciuti è il rischio in crescita esponenziale di trutte che costtuisce una "percentuale di investimento" in marketing nascosto ma molto consistente.
Un secondo problema è la perdita di controllo del mercato: penso che tutti si ricorderanno le trasmissioni Rai sui produttori di sedie della zona di Forli che utilizzando agenti lontani hanno totalmente perso il controllo del mercato finendo per lavorare in perdita.
L'operatore estero che intermedia su un mercato inevitabilemente fa il suo proprio marketing e non quello dell'azienda che produce il che significa che cerchera di fidelizzare la sua rete di clienti, di tenere nscosta ogni inforrmazione sul mercato target al produttore, di mettere i produttori in competizione dura, e nell'abbandondo di produttori che non rientrano nelle sue aspettative di mercato.
Il produttore italiano non ha modo di fidelizzare i suoi clienti, di conoscerne le peculiarità, di ottimizzare i prodotti, di fare strategie, eccetera.
L'utilizzo di agenti "on fly" obbliga le aziende ad utilizzare la sola leva del prezzo.
Quale è il prezzo di tutto questo? La commissione che l'azienda deve pagare in questi casi secondo me diventa un "investimento fisso" nascosto di dimensioni rilevanti.
Gli investimenti in promozione e marketing sono difficili da affrontare quando la competizione diventa perdente.
Le PMI fanno tutto quello che serve perche i prodotti trovino mercato? li rendono "compatiblii" con i buyer? Sviluppano strumenti in grado di dimostrare al buyer i loro vantaggi competitivi ?
Il valore di un prodotto su un mercato estero dipende dalla informazione che il mercato riceve sul prodotto. In poche parole perche comperare una mozzarella italiana autentica quando l'agente estero puo vendere prodotti contraffati con tanto di bandiera italiana e di scritta "mozzarella vera italiana"?

Sunday, December 9, 2012

Perche questo gruppo è così silenzioso?


https://www.facebook.com/groups/gladiat0r/
Perche questo gruppo è così silenzioso?
Mi pongo seriamente la domanda. Cosa blocca chi mi legge di intervenire attivamente e apportare cambiamenti alla vita propria e di altri? Cosa c'è dietro il silenzio?Sfiducia nella proposta? sfiducia che possa esistere soluzione? abitudine ad avere la "pappa pronta" dello stato? Insicurezza di poter davvero intraprendere vie innovative che contrasta con la tendenza italiana a non lasciare mai "la via vecchia"? o ancora egoismo? o disamore verso soluzioni che non comprendono adunate oceaniche? Spesso sento dire "perche non funziona il telelavoro?" Il telelavoro sarebbe una grande cosa comprterebbe grandi risparmi in termini di trasporti , tempi di trasferiemento, possibilità di usare orari personalizzati. Ma invece in italia questo non funziona. Perche? Ecco perchè! Perchè la rigidità mentale dei manager e delle aziende provoca il blocco dell'innovazione. Ma se un gruppo che di dovrebbe occupare di lavoro non riesce a funzionare senza la necessita della presenza fisica puo poi pretendere che manager ed imprese facciano meglio? Uno scopo importante di questo gruppo era fernare i suicidi per disperazione, sembrava una cosa di estrema imporatanza ma si è trasformata anche questo in un tamburo sordo che non ha piu eco. Eppure non è vero che non è possibile fare niente. Migliaia di siti online italiani sono pieni di consigli su come suicidarsi e nessuno fa niente per fare in modo che la legge che dovrebbe impedire che questo avvenga venga rispettata.Eppure sarebbe facile trasformare l'informazione dai consigli su come suicidarsi meglio a consigli ma anche fatti del come non farlo. E basterebbe metttere su google e gli altri motori di ricerca un alert ib corrispondenza di determinate keywords per generare allarmi a organizzazioni tipo "GLADIATOR" per aiutare chi si trova in questi guai.

Saturday, December 8, 2012

La bufala dei matrimoni fra gay.


"IMO gay marriage is wrong. The social organization of 2 or more persons have to impact only the law and the social community with no reference to the sexual behavior, hetero, homo, polygamist and so on. None have to be asked about his private life and don’t have to exhibit it " by 0b1kenobi



"Sono completamente favorevole al matrimonio tra cattolici. Mi pare un errore e un'ingiustizia cercare di impedirlo. Il cattolicesimo non è una malattia." Comincia cosi un esteso monologo che gira in rete da tempo e che viene riportato per dimostrare come sia sbagliata la discriminazione verso gli omossessuali.
Io veramente ritengo che la dimostrazione sia errata.
Io non credo che la comunità debba farsi carico di particolari comportamenti che possano riguardare il sesso ma neanche che riguardino altra qualsiasi preferenza e abitudine delle persone e che rimangono assolutamente parte del loro privato a meno che non siano una patologia e allora fanno parte di quello che riguarda la sanità.
Io mi sentirei offeso se qualcuno mi chiedesse se sono o meno eterosessuale perchè ritengo che sia mio assoluto diritto adottare i comportamenti che voglio quando voglio fino a che non ledano i diritti di altri.
Nel grafico la frequenza dell'uso delle parole "gay" ( in rosso) ed "etero" ( in blu). Nel grafico il blu è quasi invisibile data la enorme differenza nell'uso.
La discriminazione degli omossessuali è errata allo stesso modo come è sbagliata l'idea che sia invece una questione da sbandierare e pubblicizzare. La pubblicizzazione di comportanti della propria intimità è una dimostrazione di insensibilità, di maleducazione e  di invadenza indipendentemente dal sesso di chi le compie.
Io ritengo che ognuno deve poter scegliere con chi desidera vivere senza sentirsi adosso nessun nessun giudizio o pregiudizio sia che voglia vivere con con una persona dell'altro sesso sia che si tratti di una persona dello stesso sesso ma questo riguarda pure qualsiasi combinazioni di categorie umane quindi posso voler vivere col nonno o con la tabaccaia che abita di fronte a me ma questo non autorizza nessuno ad entrare nella mia sfera intima.
Riguardo al matrimonio normalmente le comunita nazionali assegnano a questo contratto (questo è ) la finalità di avere figli e questo non per un fatto di simpatia verso i sessi uguali o diversi ma solo perche un nucleo di due persone che crescono procreando hanno problematiche, orizzonti, necessita eccetera molto differenti da quelle per esempio di nonno e nipote che convivono o di due sorelle che decidono di vivere insieme.
Non ha senso che nonno e nipote, o che due sorelle chiedono il matrimonio cosi come non ha senso che lo chiedano due omossessuali.


Quando ho scritto questo pezzo per MenteCritica sapevo che avrebbe incontrato forti resistenze, ringrazio MenteCritica per aver accettato qualcosa di poco gradito al suo pubblico.
Per evitare inutili “guerre di posizione” dico esplicitamente che il mio concetto di diritti si estende a tutte le creature di Dio comprese quelle verdi con le antennine.
Intendevo fare chiarezza su questo problema e provo a chiarire ulteriormente:
La citazione che ho riportato parzialmente e poi riportata per intero da MenteCritica tenta di avvallare l’ipotesi che informatici e gay siano elementi di una stessa categoria e quindi concludere che quello che è valido per i primi deve essere valido anche per i secondi. Secondo me non è cosi. Informatico è un elemento di una categoria professionale che notoriamente è una categoria pubblica di interesse generale.
Essere gay, cosi come essere eterosessuali,  insieme ad innumerevoli altri , sono elementi della categoria “comportamenti sessuali” che invece sono e debbono restare di interesse strettamente privato.
Ora quando si parla di matrimoni fra gay si fa un grosso errore perche si nega a persone di un certo orientamento sessuale il loro diritto ad essere “persone” senza ghettizzazioni.
Il problema affrontato correttamente dovrebbe essere posto parlando di ammissione al contratto di matrimonio tra persone in genere e di sue possibili limitazioni.
Deve il matrimonio essere esteso a persone senza distinzione di sorta? questa domanda include quelli che hanno relazioni sessuali  tra di loro ( indipendentemente dal tipo) ma anche quelli che ne sono lontani ( per esempio nonno e nipote)  sempre badando che il sesso è una questione assolutamente privata e che quindi quello che fanno in termini di sesso è al di fuori dell’argomento.
Se deve estendersi a persone senza distinzione ci si può chiedere può una persona che vuole vivere da sola essere ammessa all’adozione o alla procreazione artificiale? Può questa persona chiedere di essere ammessa al matrimonio ( da sola) ?
Facciamo il caso delle suore che sono sposate con Dio, possono volendo chiedere che lo stato ratifichi il loro matrimonio? e possono essere ammesse alla adozione di figli?
Credo che valga la pena di riflettere bene prima di decidere anche perche dopo aver legiferato la fine della sperimentazione sui cani sarebbe barbaro sperimentare su bambini questioni mal poste o decise troppo frettolosamente.




Friday, December 7, 2012

Sei contro le Banche? Il tuo partito abolisca gli interessi!

Sei contro le Banche? Il tuo partito abolisca gli interessi!

La bufala dell'amore per gli animali

Giusto per chiarire da che parte vengono le mie opinioni ho sempre avuto un cane e ho sempre fatto di tutto per averlo e mantenerlo anche di fronte alle difficolta di chi attorno a me non voleva, quindi non sono un mostro pro visisezione da sbattere in prima pagina.

Mi capita di comprare dei gamberi e li compro vivi per garanzia che siano sani. Ma ogni volta non posso fare a meno di pensare a quello che faccio e mi pongo domande a cui non so rispondere e quindi non desisto.

La storia dell'animalismo però presentà delle anomalie sul concetto logico. Davvero la gente ama gli animali? e li ama tutti allo stesso modo? ho visto campagne a favore dei conigletti, dei cani, eccetera pero non mi è mai capitato di vedere una campagna a favore delle zanzare dei vermi dei topi e degli scarafaggi.
Non sono tutti animali? O invece il nostro amore per alcune categorie di animali dipende dal fatto che riconosciamo in essi tratti che non sono distanti da quelli che riciosciamo essere simili a noi stessi?
E quanto in tutto questo ha avuto posto il vento dei media e l'interesse dei produttori che  hanno nello sterotipo dell'amore  per gli animali un lucrossissimo business? In India so che la gente si dice che vesta una mascherina perche preoccupata di respitare i microbi uccidendoli.

Wednesday, December 5, 2012

Se nell'universo non ci fosse nessun altro e niente altro al di fuori di te, la tua vita cambierebbe?


Vorrei proporre il seguente esperimento mentale ( e spero che ne venga una discussione)

Ipotesi: ( io la chiamo I0-Universo)
Esiste una sola persona che è tutto, nessun altro e nessun altra cosa esiste fuori di lui.

E' possibile in questa ipotesi vivere senza accorgersi della differenza rispetto al mondo "normale" in cui noi viviamo?  Possono esistere altre "persone", sistemi solari, stelle pianeti e tutto quello che viviamo abitualmente? Possono esistere "altri" con cui comunicare, amici, nemici, affetti, famiglia esattamente come noi facciamo?

Tuesday, December 4, 2012

Uomo della strada contro Einstein: ma la scienza è democratica?

Per coincidenza ho appena assistito alla parte finale di una trasmissione sul tempo su rainews24. Ascoltando i ricercatori non ho potuto non provare una viva sensazione di fastidio e di disapprovazione sentendo parlare delle cose che appartengono a tutti come spazio e tempo come di qualcosa che si adatta e obbedisce alle leggi della scienza. Ovviamente la realta non è affatto questa non è la scienza che fa il mondo ma è l'universo che detta le sue leggi e la scienza prende appunti.

Certo nessuno pensa che la matematica sia un'opinione. Facciamo però una analisi di quello che è il ragionamento delle persone comuni, non geni ma nemmeno stupidi persone di buon senso in grado di valutare e di autovalutarsi con sufficiente equilibrio. Certo bisogna avere il giusto rispetto per chi ha fatto per la scienza più di ogni altro dimostrando grandissime capacità, bisogna ammettere che la scienza è anche lavoro, dedizione di anni certe volte di una intera vita. Quindi non si tratta di fare superficiali asserzioni
Ma dato per contato tutto ciò il problema che voglio porre e che mi sembra non solo una discussione astratta è: può l'uomo della strada mettere in dubbio quello che gli scienziati hanno costruito? E' questo un diritto di tutti? E' anche un dovere? E soprattutto può la scienza sopravvivere se la gente comune smette di dialogare con la stessa scienza?
Quale è e quale deve essere il rapporto tra la gente comune e le cose che hanno asserito le grandi mente di tutti i tempi? Adorazione? Rispetto? O razionale considerazionee critica?
Può l'uomo della strada vedere cose che le grandi menti non hanno visto o vederle in modo diverso in una luce che gli scienziati per qualche motivo non sono stati capaci di vedere?
Quale è la reale distanza tra i "genii" e l'"uomo della strada"? I genii sono sempre genii?
E ancora: e' capace il mondo scientifico di mettere profondamente in crisi le sue fondamenta se si presentano i motivi per farlo o anche all'interno del mondo degli scienziati e ricercatori esiste una autocensura che proibisce di agire contro i mostri sacri o addirittura che rende l'intelletto di chi è da anni all'interno del mondo scientifico incapace di vedere criticamente qualcosa che possa minare la priramide della scienza che ha sulla cima solo pochi?

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