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Friday, September 7, 2012

Ritorno a quale lavoro?


Ciao, le vacanze sono finite e si ritorna a confrontarci con i problemi di ogni giorno.
Veramente speravo in una diversa risposta alle problematiche che avevo posto che mi sembravano una emergenza che non consentiva respiro, invece l'Italia di chi si dava fuoco davanti ad Equitalia, a cui non puo non andare un pensiero, quest'Italia cosi disperata è sembrata ancora andare in vacanza. Forse sono stati i giornali ad andare in vacanza e a diffondere una idea di una falsa situazione di tranquillità.
Putroppo noi Italiani siamo un popolo avvezzo a muoversi in massa dai tempi delle "colonie estive", con aziende che arrivavano a fornire ai loro impiegati camicie e cravatte, non sono cosi lontani i tempi in cui si consegnava "il pacco del povero". Essendo poverissimo ma non sentendomi affatto tale quando ero piccolo mi vergogavo come un cane in queste situazioni.
Si in effetti non credo affatto che ci sia stata una vacanza di chi ha perso tutto o si trovi in una situazione vicina alla "nuova povertà".
Fa paura e rabbia vedere che siamo costretti ad uniformarci a quello che altri hanno scelto per essere il nostro comportamento.
Mi permetto di fare alcune critiche a come l'Italiano medio affronta la situazione di estrema crisi sia quando coinvolge se stesso sia quando viene vista come una situazione che appartengono ad "altri".
Comincio col sottolineare come spesso sia inadeguato il modo come si cerca di trovare o  ritrovare un posto di lavoro.
Malgrado una montagna di chiacchiere su come si fa in realta mi risulta troppi ancora non sanno come compilare un CV, non capiscono che avere un CV in Inglese sia indispensabile  e che l'inglese è indispensabile insieme ad una reale familiarita con l'uso del PC in ufficio.
Parlando dell'Inglese non si puo trascurare come sia importante avere una corretta pronuncia ( che la maggior parte degli italiani semplicemente ignora) insieme alla capacita di poter comprendere le normali conversazioni.
Mi permetto pure di fare una critica alla nazionale predilezione per gli incontri, i raggruppamenti, le cene, eccetera "perche guardarci negli occhi è un'altra cosa".
Ma come? siamo alla disperata ricerca di inserirci in un sistema del lavoro globale e diversificato dove telelavoro, teleconferenza eccetera sono lo standard minimo e poniamo lo sviluppo dei progetti condizionati a incontri fisici? ma lo sapete che adesso grandi aziende vi sottopongono a colloqui di lavoro per teleconferenza magari anche internazionale? Non dovremmo noi che cerchiamo nuove vie al lavoro in tutte le forme a spingere proprio a quelle forme di collaborazione online che consentono di battere quelle barriere che fanno morire l'economia?
Se perfino lo stato adesso chiede ai medici di base di essere capaci di muoversi online.
Una parola su chi vi muove per raggrupparvi e per organizzarvi: accanto a persone che sinceramente cercano soluzioni comuni ho la gelata sensazione che si mescolino persone che agiscono su mandato di terzi con scopi diversi e non condivisibili come l'utilizzo per scopi velatamente politici, di prestigio personale, eccetera. Ho notizia di queste grandi adunanze organizzate da qualcuno pronto al momento buono a vendere i propri servizi non di rado per farvi comprare cose completamente inutili. NON FIDATEVI.
In conclusione penso che dovremmo chiederci sinceramente: quanto sta influendo sulla disastrata economia italiana il comportamento di noi Italiani. E' cosi facile spargere insulti e chiacchiere inutili su internet piu facile e comodo che adottare comportamenti responsabili, uno per tutti: siamo pronti a scatenare l'inferno quando vediamo le citta invase dai rifiuti ma gli italiani risultano ancora avulsi dall'adottare comportamenti conformi alle politiche di raccolta differenziata che rimane sempre solo un'illusione.
Perchè scrivo tutto questo? NON per iniziare una inutile catena di discussioni che si esaurirebbe senza risultati per favore evitiamo le discussioni. Sappiamo come si fa a distruggere e demolire come si protesta e si insulta non è questo che ci serve, ci serve che ognuno nel suo privato capisca che è ora di costruire un suo qualcosa, un suo progetto e se si puo di costruire insieme.
Per ultimo non mi scordo le mie promesse di trovare soluzioni e di cercare di non lasciare al buio chi ormai è sconesso, fuori dalla società, senza internet, senza lavoro senza cellulare e senza casa. Ho messo la casa per ultimo perche ritengo che essere scollegati oggi è peggio che vivere per strada perche rende impossibile riprendere il treno per la vita normale.
Credo fermamente che il rimedio a tutto questo sia entrare in uno spirito di comunita nazionale in cui si riprende a sentire che lo stato e il governo siamo noi e che noi siamo lo stato e il governo.

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