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Thursday, September 27, 2012

Esperimento della doppia fenditura e antenna a fessura (double slit experiment & slot antennas)

Ragionando da incompetente:
Nell'esperimento della doppia fenditura con elettroni sparati uno alla volta:
Potrebbe essere che il diaframma che contiene le fenditure si comporti in maniera in qualche modo assimilabile ad una guida d'onda nel campo delle microonde intercettando l'elettrone e incamerando l'energia e se e solo se si trova ad avere una configura geometrica compatibile ( due fessure di dimensioni opportune) allora comportandosi da antennna restituisce l'energia in forma di oscillazione di frequenza determinata?
Se fosse così allora la spiegazione del posizionamento della traccia a forma punto sullo schermo potrebbe essere spiegata col fatto che la radiazione impatta per impattare con lo schermo "deve" tornare ad essere particella.
Immagino che se questa fosse una ipotesi plausibile in piu di cento anni di esperimenti sicuramente c'era qualcuno piu dotato del sottoscritto per concepirlo comunque mi piacerebbe ricevere qualche commento.

Wednesday, September 26, 2012

Sig. Sallusti: LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI

Chi si ricorda di quanti si sono dati fuoco perche aggrediti da leggi ingiuste?  

Sallusti: giustizia à la carte!

Non mi è simpatico Sallusti e ha anche una faccia che preferirei non vedere in giro ma non è per questo che ritengo quello che sta succedendo in queste ore sia una terribile dimostrazione di come l'Italia si sia ristretta abdicando dallo stato di paese civile dove la democrazia sia seria e la legge rispettabile.
Sallusti è stato appena condannato e per legge dovrebbe andare in galera per oltre un anno. Ma la casta, quella assolutamente trasversale, si è attivata in tempo reale trovando nel giro di minuti il grimandello con cui scassinare la sentenza e neutralizzarla.
Ora io credo che in un paese che vuole mostrarsi serio e affidabile debba esistere un sistema giudiziario che sia in grado di giudicare ed emettere sentenze corrette. In questo caso invece tutto è stato violentato. La giustizia piegata per rispondere all'ira della casta dei giornalisti ma con la benedizione di tutti politici e non politici, di tutti gli schieramenti e la gente comune spinta ad applaudire cose che non capisce.
Ora se la giustizia italiana aveva emesso una sentenza definitiva ci sono solo due casi possibili: o i magistrati sono in grado di emettere sentenze corrette oppure no. Se la sentenza era corretta non ci può essere sollevamento di casta o di popolo che può cambiarla. Se invece i magistrati hanno emesso una sentenza errata, oppure se il sistema legislativo è errato allora ci si può chiedere perche la solerzia che tutti hanno dimostrato, francamente abbastanza rabbrividente, perche non è stata in passato mostrata la stessa solerzia per gli infiniti casi di condannne errate, o di leggi sbagliate che hanno portato cittadini senza colpa alla disperazione assoluta fina a spingerli a gesti estremi?
Proprio di questi tempi mentre tutti abbiamo negli occhi scene di disgustosa corruzione della politica stanno arrivando nelle case Bollette Equitalia di cui è certificata la frequente erroneità e il cittadino deve far fronte all'ingiustizia che non tiene conto della crisi, dello stato di indigenza, dell'eta e ed è inesorabile ma nessuno si prodiga per evitare sofferenze, drammi familiari.
Io credo che in un paese in cui le sentenze si cambiano frettolosamente sotto le urla della folla inferocita o dietro la pressione della casta di turno sarebbe bene spendere gli ultimi soldi per cambiare la nota frase scolpita in tutti i tribunali Italiani perche non suoni come un  insulto.  

Quello che dicevo è indipendente dal caso specifico di Sallusti ma io parlavo i generale. Se abbiamo una legge che per alcuni è inesorabile e per altri è adattabile allora viviamo in uno stato di pericolo tutti. Se la legge sull'editoria è sbagliata, come credo, deve essere cambiata ma mi sembra odioso che questo venga fatto d'urgenza quando un membro del circo mediatico viene coinvolto. Se ad andare in galera fosse stato uno sconosciuto ci sarebbe stata questa mobilitazione?
Nella mia reazione sicuramente c'è una componente di ribellione verso il sistema dell'infomazione che sembra ipocrita e asservito ai vincenti e cieco e sordo verso chi ha bisogno di aiuto.

Tuesday, September 25, 2012

Aggiornamento: Steve Jobs sapeva? dopo i bambini schiavi della KYE, FOXCONN la fabbrica dei suicidi dove si produce l'IPAD,

DOPO quasi un anno NIENTE E CAMBIATO tranne i fan di IPHONE e IPAD che crescono.

Aggiornamento- FOXCONN: la fabbrica che produce gli iPAD dove i lavoratori minacciano suicidio di massa.

Dozens of workers assembling Xbox video game consoles climbed to a factory dormitory roof, and some threatened to jump to their deaths, in a dispute over jobs that was defused but highlights growing labour unrest as China's economy slows.

The dispute boiled over last week after contract manufacturer Foxconn Technology Group said it would close the production line for Microsoft Corp.’s (MSFT-Q27.780.060.22%) Xbox 360 consoles at its plant in the central city of Wuhan and transfer some workers to other jobs, workers and Foxconn said Thursday.

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Workers reached by telephone said Foxconn initially offered severance pay for those that wanted to leave rather than be transferred, but then reneged, angering the workers; Foxconn, in a statement, said transfers were offered, not severance, and only to some workers.

The workers climbed to the top of the six-storey dormitory on Jan. 3 and threatened to jump before Wuhan city officials persuaded them to desist and return to work, according to the workers and accounts online. The workers gave varying estimates of the numbers involved in the strike, from 80 to 200, and photos posted online showed dozens of people crowding the roof of the boxy concrete building.

“Actually none of them were going to jump. They were there for the compensation. But the government and the company officials were just as afraid, because if even one of them jumped, the consequences would be hard to imagine,” said Wang Jungang, an equipment engineer in the Xbox production line, who left the plant earlier this month.

The fracas is the latest labour trouble to hit Foxconn, a unit of Taiwan's Hon Hai Precision Industry Co. that makes iPads and iPhones for Apple Inc. (AAPL-Q420.89-1.66-0.39%) as well as Xboxes and other gadgets, helping consumer electronics brands hold down costs. Its massive China plants are run with military-like discipline, which labor rights activists say contributed to spate of suicides in 2010.

Foxconn said that it offered transfers to some workers at current pay, without elaborating on what others were offered. It said that 150 demanded severance and not all of them participated in the rooftop protest. “It is our understanding that certain individuals threatened to jump from the building if their demands were not met,” the statement said.

Strikes and other job actions have risen in recent months across China as factories cope with rising costs, scarce credit and declining orders from Europe, the United States and domestic companies. Complicating matters is the approaching Lunar New Year, a time when many of the migrant workers who man factories quit jobs to return home temporarily before looking for better paying employment.

Foxconn's Wuhan plant employs 32,000 people. The site previously had a couple of suicides or attempted ones a couple years back, prompting the government to take over the operations of the dormitories, said Wang, the equipment engineer.

After the rooftop protest, Microsoft said in a statement that it investigated, finding that the dispute centered on Foxconn's staffing and transfer policies, not working conditions. “After the protest, the majority of workers chose to return to work. A smaller portion of those employees elected to resign, the statement said.

Ultimately, Foxconn said, 45 of the employees resigned from the company while the rest chose to stay. It did not say whether the resigning workers were given compensation. Mr. Wang, the engineer, said he received $4,700 (30,000 yuan) in compensation but that was because his supervisor helped him.


http://www.theglobeandmail.com/news/technology/tech-news/chinese-foxconn-workers-threaten-mass-suicide-over-xbox-layoffs/article2299919/



Provate a immaginare perche hanno dovuto mettere delle reti tutto attorno alle finestre.


http://img.izismile.com/img/img3/20100927/640/how_they_are_640_04.jpg
How They Are Struggling with Suicides in China (3 pics) - Izismile.com
After a series of suicides at the Foxconn factory in China, the company started to deal with it seriously. Take a look how they are doing it exactly after the jump.
Tutta la verità su Foxconn, la fabbrica di iPad e “dei suicidi”: 51 centesimi all’ora all’operaio, 6.1 miliardi a Steve Jobs | Mela Marcia
Tutta la verità su Foxconn, la fabbrica di iPad e “dei suicidi”: 51 centesimi all’ora all’operaio, 6.1 miliardi a Steve Jobs Pubblicato il 7 marzo 2011 da enrico Foxconn, dove si costruiscono iPad e iPhone (oltre ai prodotti Dell e Hp), è la più grande fabbrica di componenti elettroniche: un “mostro” da 61 miliardi di dollari. Dal 27 maggio 16 persone hanno tentato il suicidio: 12 sono morte. Il 10 del mese è il giorno mogliore degli operai di iPad e iPhone: prendono la paga. 130 dollari per 240 ore di lavoro. Pari a 51 centesimi all’ora. Chi lavora per Apple lavorava 70 ore alla settimana, ma – dopo le polemiche e i morti – il monte ore si è abbassato a 60 ore settimanali (sempre per 51 centesimi all’ora), mentre secondo Forbes Mister Gou (di Foxconn) ricava un valore netto di 5.5 miliardi di dollari e Steve Jobs (Ceo di Apple) pari a 6.1 miliardi di dollari. Operaie a Foxconn: 51 centesimi all’ora Secondo Reuters, Foxconn sta investendo qualcosa nell’ordine di 10 miliardi di dollari per realizzare un nuovo impianto a Chengdu. Lontando da Longhua, il suburb dell’industriale Shenzhen. Perché? “Foxconn is expanding…to where wages are lower and workers more plentiful.” Continua ZdNet: “Do we Americans really need our electronic toys so much, we’re willing to look away when our fellow human beings are dying from the pressure they’re placed under to, essentially, live the lives of slaves?”. Se un iPad di fascia bassa fosse costruito negli Usa da un operaio da 15 e passa dollari all’ora, non costerebbe 499 dollari come invece è a scaffale, bensì 14.970 dollari: più di una Fiat 500. Nessuno lo comprerebbe a quel prezzo, e nessuno potrebbe permettersi un notebook da 23.970 dollari o uno smartphone da 5.970 dollari. Per avere i nostri “gadget hi-tech” preferiti, la globalizzazione è essenziale. Ma a quale prezzo umano? E qual è la via giusta per evitare l’inferno in terra per offrire il tecno-paradiso a un Geek occidentale come noi? Qui è il nodo gordiano, da sciogliere quanto prima: quando compriamo consumer electronics, diamo una buona e una cattiva notizia. La buona notizia è che diamo un piatto da mangiare a qualcuno nel mondo, lontano da casa nostra. La cattiva notizia è che ci sporchiamo le mani con il sangue di chi ha lavorato quel gadget allo sfinimento e forse al suicidio. “That’s our world”. Che fare? Mirella Castigli

http://0b1kenobi.blogspot.com/2011/11/la-nato-non-ha-mai-visto-le-fabbbriche.html

Monday, September 24, 2012

Da milioni di anni lo stregone della tribù è il despota della cultura

Mi immagino, scrivendo queste note, qualcuno che mi legge e che rimane scandalizzato: "ma questo non è laureato!", "ma non ha mai scritto un libro!", "ma non ha mai insegnato!", "ma questo non è nessuno!", "come si permette di criticare le grandi menti".  Ok i commenti meno benevoli che immagino non li riporto.
Tutto questo un po mi intimidisce ma non abbastanza da farmi desistere.
Da milioni di anni immutata la cultura si radica nei comportamenti atavici di trasmissione da padre in figlio non differenti dal comportamento degli animali dove i piccoli vengono addestrati a sopravvivere.
Da milioni di anni la cultura è patrimonio riservato di qualcuno appartenente alla elite che presiede alla scienza di come curare le ferite, le malattie. Lo "stregone" della tribù è unico despota della cultura e la tramanda secondo schemi antichi. Lo stregone tramanda scienza ma anche religione e superstizione.
Quando è cambiata questa realtà? Io penso mai. Ancora adesso la cultura considera la trasmissione della cultura esclusiva di altri sacerdoti che, soli, sono demandati a trasferire matematica, fisica, filosofia, economia eccetera. E' veramente questo modello di trasferimento culturale uno strumento per assicurare all'umanita il miglior progresso possibile?
La struttura gerarchica e assolutistica della cultura ("la matematica non è un opinione") garantisce che avviene il trasferimento ma credo che sia lecito chiedersi se questo sia necessario e auspicabile.
I genitori insegnano ai figli a parlare, a camminare, alcune volte a leggere e scrivere. Ma questo non avviene senza il rovescio della medaglia. Pure avendo le migliori intenzioni di volere la  crescita intellettuale dei figli trasferiscono loro, inconsapevolmente,  anche i loro errori dal linguaggio al modo di vivere di vedere i problemi e di affrontare la vita. Cosi bambini crescono gia vecchi ritenendo di dover copiare ed applicare i modelli proposti. Nel Sud Est Asiatico cosi si difonde il concetto che la nascita di una bambina femmina sia una disgrazia, che il mondo sia governato da forze esterne, che il calore guarisce (terribile), eccetera.
In Italia forse la Mafia si tramanda in questo mondo ma anche l'atteggiamento verso lo stato e il servilismo verso i potenti.
I nuovi stregoni non sanno (forse) di esserlo. Il sistema dell'istruzione non è molto cambiato dall'organizzazione delle tribù di milioni di anni fa. L'istruzione considera gli studenti un contenitore entro cui versare quello che l'"elite degli stregoni" ha deciso essere la cultura miscelando nozioni ma anche errori che pregiudicheranno per sempre la possibilita di chi riceve questo "patrimonio culturale" di scoprire il "numero" o "il cerchio" o "la legge di gravità". I giovani ripartiranno da dove sono arrivate le generazioni precedenti.
Il fatto di procedere dalla situazione precedente è comunemente visto come il vantaggio principe che consente il progresso perche fa compiere alle nuove generazioni un balzo di milioni di anni. Per esempio si ritiene che senza la trasmissione dell'eredità culturale si ripartirebbe dall'invenzione del fuoco dei tempi primitivi . Ma credo che altrettanto vero è che l'eredità culturale include gli errori e talvolta la malafede di generazioni passate e concetti errati forse si stanno propagando da tempi remoti.
Chi cerca di rompere l'accerchiamento e di cambiare gli schemi è visto con riprovazione forse in un inconscio desiderio di tutelare la "religione" della cultura che non ammette peccato.
Partire da zero o partire dagli errori, dalle limitazioni, dai preconcetti, dagli interessi di migliaia di anni.
Esiste una via diversa? Esiste un modo lasciare a chi vuole accedere alla cultura la possibilità di scoprire la sua strada di libertà rispondendo alle sue istanze di informazione ma privando il sistema dell'istruzione di gerarchia e burocrazia? Prima di rispondere credo che tutti dovremmo chiederci quanto influisce sul nostro giudizio il condizionamento culturale.





Sunday, September 23, 2012

La realtà per i filosofi e per i fisici - Di Roberto Vacca, 20 settembre 2012.


Il pezzo di oggi è sulla realtà e sulla< filosofia.  Ne parlano vari
filosofi anche sui quotidiani. I loro testi ogni tanto sono vaghi e
trascurano i contributi che da oltre mezzo secolo sono stati dati da
filosofi/scienziati.
Come diceva Galileo (ma non ritrovo la citazione: se qualcuno la ritrova e
me lo dice, sarò molto grato):
"Non è bene che tutto finisca solo in parole!   (o qualcosa di simile).
Le parole vaghe sono strumenti spesso usati da impostori intellettuali.
Consiglio il libro di Johnson "The Impostors" -- non so se sia stato
tradotto.

Combattiamo

Best
Roberto


La realtà per i filosofi e per i fisici - Di Roberto Vacca, 20 settembre 2012.


Alcuni filosofi stanno dibattendo su come pensiamo e conosciamo la realtà. È problema vitale, ma non si può dire niente di sensato al proposito senza aver studiato fisica. Quando avevo 17 anni lessi l’articolo Kant scritto da P. Carabellese sull’Enciclopedia Italiana. Era interessante, ma difficile: lo lessi varie volte senza trarne giovamento. Lo rileggo ora e confermo la mia insoddisfazione. Se i termini non vengono definiti, si parla attorno alle cose, ma non si dice niente. Lo conferma la seguente citazione di quel testo: “Per Kant il compito della ragione è: mostrare con la propria esigenza di assolutezza che l’oggettività non si esaurisce nei determinati oggetti che l’intelletto costituisce o scopre nel campo del fenomeno sentito nello spazio e vissuto nel tempo. --- La cosa in sé, espressione pura di realtà dell’oggetto, è pur esigenza del pensiero, senza la quale il conoscere umano si disperderebbe in un’inconcludente relatività.”
Trovai nella Critica della Ragion Pura, pagine ben più  chiare e tradussi in italiano i passi sull’impossibilità di dimostrare l’esistenza di Dio. Erano applicazioni corrette della logica di Aristotele, ma non avevano rapporto con altri concetti, che si trovano nell’opera, e che sono avulsi dalla realtà come “il principio trascendentale a priori del giudizio riflettente che conduce al concetto di spiritualità conoscitiva soggettiva”.
Ora E. Severino (in La Lettura, supplemento al Corriere della Sera, 16/9/2012) lamenta che nelle discussioni correnti sul nuovo realismo nessuno citi Giovanni Gentile, la cui filosofia sarebbe «un potente alleato della tecnica» perché avrebbe mostrato “che il pensiero per essere vero, non ha bisogno e non deve corrispondere ad alcuna cosa esterna.   ---- «per sapere se l’intelletto corrisponda alla cosa, intesa come “esterna” alla rappresentazione che l’intelletto ne ha, è necessario che il pensiero confronti la rappresentazione dell’intelletto con la cosa; la quale, quindi, in quanto in tale confronto viene ad essere conosciuta, non è “esterna” al pensiero, ma gli è “interna”. »
Mettere fra virgolette “esterna” e “interna” non serve a definire meglio questi aggettivi. La tecnica, poi, che non è esente da difetti come ogni prodotto umano) non ha bisogno di allearsi a filosofie fatte di parole, specie se di esse non siano date definizioni chiare (formali).
I fisici non parlano di pensare a o percepire oggetti, corpi, processi, fenomeni. Non si limitano a guardarli: li osservano e trovano modi per misurarli. Le misure fatte da operatori diversi coincidono – entro i limiti degli errori che vengono valutati. Quando si riesce ad analizzare anche matematicamente rapporti di causa-effetto, si possono prevedere eventi futuri e calcolare accuratamente i risultati di esperimenti ancora mai eseguiti. Questi successi sono preclusi a chi pensa alla realtà e cerca di conoscerla per similitudini o metafore.
Anche in passato taluno tentò di rivalutare Giovanni Gentile. Il suo pensiero profondo avrebbe dovuto far dimenticare che fu membro del Gran Consiglio del Fascismo e ministro della repubblica di Salò.
Invece non va rivalutato perchè il suo pensiero era irrilevante, i suoi testi insensati. Ecco la prova: nel 1927 Paolo Vita-Finzi pubblicò un'Antologia Apocrifa, in cui la parodia di Gentile diceva fra l'altro:
“L'Io dirà: "Io o sono Io o sono non-Io" trovandosi nella curiosa alternativa di affermarsi negandosi (come non-Io) o di negarsi affermandosi (come Io). Se l'Io è Io si afferma: ma non è più Io per questa sua vuota identità, che è la negazione dell'essenza processuale dell'Io, la quale importa un differenziamento. Viceversa, se è non-Io, esso si nega; ma appunto negandosi riesce ad attuare la sua essenza. Qui dunque l'affermazione pura e semplice, o affermazione dell'identico, è negazione: e la vera affermazione efficace e positiva si opera attraverso la negazione. L'affermazione pertanto, che la disgiunzione garentisce nell'autonoema per quantità, qualità e modalità, è affermazione che è negazione; non è tesi, ma autotesi e quindi divenire, dialettismo.”
Frasi insensate – e seguaci di Gentile si adontarono che il maestro fosse ridicolizzato: “Le frasi della parodia erano scempiaggini. Mai il Maestro le avrebbe dette.”  Invece il pezzo (4 pagine). "è autentico copiato tale e quale senza mutare una virgola” da  Gentile G. - Sistema di logica come teoria del conoscere. I filosofi moderni non parlano di autonoema o non-Io. Gentile danneggiò la cultura. Fu ministro fascista dell’Educazione Nazionale e fece una cattiva riforma.
Non rivalutiamo autori che dicono niente e scrivono oscuro. Primo Levi disse: scrivere per non essere capiti è un artificio repressivo, noto alle chiese e tipico della nostra classe politica. La cultura non deve essere fatta di parole vuote. Deve aderire alla realtà.
Taluno sostiene che dopo Gentile anche Heidegger scoprì che andava criticata la concezione metafisica della verità, ma anche questo filosofo scriveva oscuro. Io sono d’accordo con Karl Popper  su questo e su molti altri argomenti. Dopo una sua conferenza a Roma nel Maggio 1984, chiesero a Popper cosa pensasse di Heidegger. Rispose:
"Era un nazista, cosa che si può perdonare a chiunque, ma non a un filosofo. Dopo la  guerra, interrogato sul suo nazismo, Heidegger disse che Hitler lo aveva deluso. Rifiutò di spiegarsi meglio.  Concludo che Hitler  lo deluse solo perchè aveva perso la guerra. Io non parlo di Heidegger.”
Da anni ormai abbiamo capito che la filosofia non può essere fatta solo di proposizioni che sembrino avere forse un vago senso comune. Oltre mezzo secolo fa Bertrand Russell argomentò (My Philosphical Development, 1959) che per fare filosofia occorre studiare: fisica teorica e sperimentale, fisiologia della percezione, linguistica e logica matematica. Quest’ultima disciplina ha le basi nella logica di Aristotele, poi costruita in modo imponente dai logici medioevali e da quelli moderni. La logica di Boole ha trovato applicazione efficace e universale nella teoria della commutazione, alla base del progetto dei computer. Non ha senso discutere con chi parli ancora di logica dialettica [tesi, antitesi e sintesi] e neghi o ignori il principio di non contraddizione. Questo si applica a proposizioni che possano essere solo vere o false – tertium non datur [1]: “E’ falsa la proposizione che affermi simultaneamente  e nello stesso senso la verità di una proposizione  e del suo inverso.” I pensatori che non lo accettano o non lo capiscono non possono essere presi sul serio. Non ha senso invocare la libertà di opinione. Non neghiamo ai filosofi il diritto di discutere fra loro. Se, però, sono divorziati dalla realtà e non sono aggiornati, abbiamo ragione a non ascoltarli.
Fra loro esiste spesso una omertà furbesca. La evidenziò nel 1996 il fisico Alan Sokal, in un lavoro [Transgressing the Boundaries, Towards a Transformative Hermeneutics of Quantum Gravity] in cui asseriva (in malafede) che la realtà fisica è una costruzione mentale condizionata da fattori sociali: "un dogma imposto dall'egemonia post-illuministica delle visioni intellettuali occidentali". Non parlava delle teorie sulla realtà fisica, ma della realtà stessa. La rivista "Social Text" della Duke University lo prese sul serio e lo pubblicò senza commento. Non evocò critiche da altri accademici. Quei sedicenti intellettuali dimostrarono di non capire se le idee loro, o di altri, abbiano alcun senso o legame coi fatti. Ecco alcune citazioni dal testo di Sokal:
"Le speculazioni psicoanalitiche di Lacan sono confermate da recenti sviluppi della teoria quantistica dei campi." "L'assioma dell'uguaglianza nella teoria matematica degli insiemi è analogo al concetto omonimo affermato dal movimento femminista". "La scienza "postmoderna" ha abolito il concetto di realtà oggettiva".
Qualunque studente di matematica o fisica avrebbe capito subito che il testo era folle e inconsistente. Poi Sokal raccontò la storia in altro articolo sulla rivista Linguafranca denunciando l’assenza di rigore intellettuale di quegli universitari.
Metto, dunque, Sokal insieme a Pareto e Popper nella schiera dei benemeriti che ci difendono dagli impostori. Sono tanti - combattiamoli.



_____________________________________________________________.
[1] Esistono  anche logiche in cui si definiscono non solo 3, ma infiniti valori diversi da “vero” e “falso”, come la logica fuzzy (“sfocata” - che ammette ogni valore corrispondente a un numero decimale compreso fra 0 (falso) e 1 (vero). Trova applicazione nella teoria delle decisioni e dei rischi.
Io pubblicai nel1959  un lavoro sulla logica a 3 valori [“A 3-valued system of logic and its application to base 3 digital circuits”]. Quel “tertium” che davo aveva applicazione nei circuiti di computer – non  significato filosofico

Saturday, September 15, 2012

Pubblicità ed economia: interazioni, di Roberto Vacca, 12/9/2012

Pubblicità ed economia: interazioni, di Roberto Vacca, 12/9/2012

Allego articolo su pubblicità ed economia.
La maggioranza degli spot che vedo in TV mi irrita e dubito  che servano
davvero a vendere di più. La questione è opinabile e riporto opinioni e
considerazioni in merito.
Roberto

“Per assicurare il successo a un libro, quanto sono utili le recensioni sui giornali, le interviste e la pubblicità su periodici, in radio e televisione,?”
Un editore mi propose –una trentina di anni fa - di fare una ricerca per rispondere all’interessante quesito. Chiesi che mi fornissero: testate, date di pubblicazione, testi di articoli e copy di inserzioni e, d’altra parte, numero di copie vendute settimana per settimana.
I dati su recensioni, interviste e pubblicità  erano disponibili. Invece il numero di copie vendute non era disaggregato per settimana, ma solo anno per anno per ciascuna opera. Non c’era possibilità di correlare le iniziative promozionali con le vendite. Lasciammo perdere.
I numeri bruti dicono poco anche su grande scala. Fra il 2000 e il 2011 il Prodotto interno lordo italiano (PIL) era intorno a 1500 miliardi di euro e gli investimenti in pubblicità erano la metà dell’uno per cento del PIL, cioè circa 7 miliardi,. La correlazione statistica fra le due grandezze in quegli 11 anni era il 97%. Crescevano e calavano insieme, ma i numeri non ci dicono se la pubblicità più intensa fa crescere il PIL o se si spende di più in pubblicità quando il prodotto lordo è più alto – le cose vanno meglio. Un’alta correlazione statistica fra due grandezze non vuol dire affatto che una sia la causa dell’altra. Sembrava pensare il contrario Henry Ford che disse: “Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi, somiglia a chi blocchi le lancette dell’orologio per risparmiare tempo. La pubblicità è l’anima del commercio.”
Però Jerry W. Thomas, Presidente di DecisionAnalyst (azienda attiva in ricerche di mercato e sondaggi), scrisse nel 2008: “Il settore della pubblicità ha sempre un grande potenziale, ma controlla la propria qualità peggio di ogni altro settore. Solo la metà della pubblicità che viene diffusa ha effetti positivi. In parecchi casi ha effetti controproducenti.”
Valutare l’efficacia di messaggi pubblicitari, singoli o facenti parte di una campagna, è arduo. L’andamento delle vendite, infatti, dipende da tanti altri fattori: prezzi, azioni della concorrenza, efficacia della distribuzione (non si vende, se gli stock sono esauriti), tempo atmosferico e così via. Gli effetti della pubblicità non sono istantanei. Si possono manifestare dopo mesi. Dunque sappiamo bene che in certi casi estremi la pubblicità ha impatti forti e drammatici. Misurare gli impatti medi o deboli è un compito molto difficile. Certe grosse aziende specializzate in sondaggi sostengono di saperlo svolgere in modo scientifico. Vi dicono quante persone hanno visto il vostro messaggio, quante lo ricordano a distanza di tempo e quante ne sono state convinte, di che percentuale ha fatto crescere le vostre vendite – e così via. Sono credibili?
Forse io non sono un campione rappresentativo dei bersagli cui mira la pubblicità, ma non credo di aver comprato un’auto, un libro, un paio di scarpe, una bottiglia di vino dopo averne visto uno spot o un’inserzione. Ricordo la serie di vignette per la reclame della Guinness. La didascalia era sempre la stessa: “My Goodness, my Guinness!” [“Buon Dio! – La mia Guinness!”] e la birra veniva portata via a un personaggio da elefanti, scimmie, rapinatori. Chiedevo ad amici ingegneri: “Dell’aria a 2 atmosfere si immette in fondo a un recipiente pieno di un liquido: quando arriva alla superficie del liquido gorgoglia alla pressione di 3 atmosfere. Che liquido è?”  La risposta era: “Vecchia Romagna Buton Cognac – il cognac che crea un’atmosfera.” Però in vita mia ho bevuto solo una Guinness e comprato una sola bottiglia di Vecchia Romagna.
Forse le pubblicità troppo intelligenti sono quelle meno efficaci. Dopo tanti anni ricordo bene Massimo Lopez di “una telefonata ti allunga la vita”, che rimandava la sua fucilazione con lunghe chiacchiere al telefono. Sorrido di Marzocca che fa la mamma di Garibaldi [“Giuseppe passa un momento difficile – risponde!”] ma dubito che abbiano fatto salire di un euro il fatturato della SIP e poi della Telecom Italia.
In TV usano spesso, dopo un programma che si spera sia stato gradito, comunicare: “Questo programma offerto da  xxxx”. Non so quanto possa essere efficace.  Quanto meno si evita così l’irritazione o l’avversione evocata dalla ripetizione eccessiva di certi spot. Se sono decenti causano, comunque, negli ascoltatori la sordità a quel messaggio. Se sono spiacevoli, possono causare nla decisione di rifuggire dal prodotto. Sarebbe bene ricordare che il tempo in cui gli spot in TV interrompono il film che stiamo vedendo, coincide spesso con il tempo per andare al bagno.
Devo ammettere, in fine, che l’idea stessa di convincere tanta gente a fare certe cose è attraente e divertente. La creazione dei messaggi – scritti, detti, in video – è attività stimolante. Nel 1933 Dorothy L. Sayers pubblicò uno dei suoi gialli [“Muder Must Advertise “ – Harcourt,  Brace] col personaggio di Lord Peter Wimsey che investigava assassini nell’Agenzia pubblicitaria Pym – e intanto progettava una forte campagna a premi per le sigarette Whiffle. Molto divertente.
Nel mio romanzo UNA SORTA DI TRADITORI ci ho messo un ex terrorista che si mette a fare il pubblicitario e inventa una campagna per diffondere l’uso del bidet nei paesi anglosassoni. Gli attribuisco anche un’astuta persuasione occulta che fu davvero usata con successo da un noto tycoon passato alla politica, ma ormai avviato al tramonto. (Real cowboys never die – they fade away.)

Friday, September 14, 2012

Rosso due

Ogni volta che qualcuno muore le persone normali provano dolore specie se era una brava persona. Cosi accade anche per l'Ambasciatore USA a Bengazi di cui non ci sono motivi di dubitare.
Colgo pero l'occasione per chiarire notizie deformate che sono circolate negli anni attorno alla Libya. L'allarme che si è sollevato soprattutto in USA in realta avrebbe già dovuto attivarsi un anno fa quando improvvisamente l'occidente è entrato in collisione con il sistema dell'Islam appoggiando di fatto la sollevazione di molte popolazioni contro i loro governi.
Ovviamente i sistemi che condizionano le informazioni difficilmente ci renderanno possibile, forse ne ora ne mai, sapere quali sono i veri motivi che sono all'origine della nuova stagione di guerre in cui siamo entrati.
E' possibile comunque fare ipotesi e tra queste non ultima è quella che vede nello scenario globale gli USA e i loro alleati perdere il controllo delle fonti di approvvigionamento del petrolio nello scacchiere medioorientale a causa della perdita della capacita di acquisto e della contemporanea emersione di un nuovo pericoloso possibile protagonista l'allenza tra stati Arabi, Cina e Russia.
Quello che in ogni caso è stato raccontato come spiegazione e motivo ultimo nella persona di Gheddafi è secondo me deformato. Troppo facile smerciare la versione del "dittatore sanguinario", troppo semplicistico, troppo fuori dalla storia.
Chi volesse comprendere meglio cosa agisce negli animi dei Libici dovrebbe iniziare a farsi un'idea dell'Inferno "Bel suol d'amore". Se qualcuno si prendesse il disturbo di capire meglio quale fosse la situazione delle colonie Italiane e in particolare della Libia potrebbe facilmente trovare online informazioni corredato da fotografie storiche dove sono documentati soprusi e violenze commesse dai nostri padri che hanno scavato in molti libici un solco incolmabile.
Il 1952 con l'avvento dell'Indipendenza Libica non ha rappresentato per la Libia quel soffio di libertà che si potrebbe pensare. Durante la Monarchia di Re Idris corruzione e povertà avevano portato il popolo libico ad essere di fatto la contnuazione di una colonia occidentale dove gli stranieri stracomandavano e i Libici vivevano di stenti. Le leggi libiche erano solo un paravento dietro di cui una aristocrazia di occidentali regnava come vero despota. Gli Italiani di Tripoli erano una creatura del fascismo nati, educati, informati solo attraverso gli organi del Partito non hanno mai conosciuto la resistenza ne la liberazione continuando dopo il 1952 ad esercitare un potere di fatto abusando della diversita di capacità economiche, tecnologiche. Tripoli era un nucleo abutativo strettamente riservato agli occidentali e vietato ai Libici che spesso viveno nelle baraccopoli della periferia di stenti e di elemosine e spesso  morivano di malattie portate dalla povertà.
In questa situazione si è acceso il faro Gheddafi un uomo con un passato oscuro, gia marchiato da un addestramento in USA come pilota di aerei da combattimento.
Tuttavia fu subito chiaro che Gheddafi aveva stabilito che i Libici avrebbero rialzato la testa ritrovando l'orgoglio della loro nazione.
Gheddafi prese la decisione di cacciare tutti gli italiani dalla Libia e la motivazione credo sia evidente: una comunità Italiana che mai aveva ammesso di aver perso il controllo della Libia mai avrebbe permesso una reale indipendenza usando la corruzione per irridere ad ogni tentativo di reale indipendenza.
Credo che Gheddafi abbia sbagliato cercando di creare una rivoluzione Islamica poco realistica e senza scrupoli circa gli strumenti da usare.
Gheddafi ha usanto la violenza e ha abusato della sua posizione non solo per ragioni politiche ma anche pe ragioni di interesse della sua tribù? Mi sembra possibile e molti fatti sembrano dimostrarlo abbondatemente.
Nel complesso il peso di Gheddafi sullo sviluppo della nazione Libica è multiforme, articolato non riducibile ad una mera esistenza da despota parassita della sua popolazione. Gheddafi ha commesso sicuramente coplevoli gravi errori e andava processato e condannato dal suo paese e non dal solito comodo commando assassino.

Friday, September 7, 2012

Ritorno a quale lavoro?


Ciao, le vacanze sono finite e si ritorna a confrontarci con i problemi di ogni giorno.
Veramente speravo in una diversa risposta alle problematiche che avevo posto che mi sembravano una emergenza che non consentiva respiro, invece l'Italia di chi si dava fuoco davanti ad Equitalia, a cui non puo non andare un pensiero, quest'Italia cosi disperata è sembrata ancora andare in vacanza. Forse sono stati i giornali ad andare in vacanza e a diffondere una idea di una falsa situazione di tranquillità.
Putroppo noi Italiani siamo un popolo avvezzo a muoversi in massa dai tempi delle "colonie estive", con aziende che arrivavano a fornire ai loro impiegati camicie e cravatte, non sono cosi lontani i tempi in cui si consegnava "il pacco del povero". Essendo poverissimo ma non sentendomi affatto tale quando ero piccolo mi vergogavo come un cane in queste situazioni.
Si in effetti non credo affatto che ci sia stata una vacanza di chi ha perso tutto o si trovi in una situazione vicina alla "nuova povertà".
Fa paura e rabbia vedere che siamo costretti ad uniformarci a quello che altri hanno scelto per essere il nostro comportamento.
Mi permetto di fare alcune critiche a come l'Italiano medio affronta la situazione di estrema crisi sia quando coinvolge se stesso sia quando viene vista come una situazione che appartengono ad "altri".
Comincio col sottolineare come spesso sia inadeguato il modo come si cerca di trovare o  ritrovare un posto di lavoro.
Malgrado una montagna di chiacchiere su come si fa in realta mi risulta troppi ancora non sanno come compilare un CV, non capiscono che avere un CV in Inglese sia indispensabile  e che l'inglese è indispensabile insieme ad una reale familiarita con l'uso del PC in ufficio.
Parlando dell'Inglese non si puo trascurare come sia importante avere una corretta pronuncia ( che la maggior parte degli italiani semplicemente ignora) insieme alla capacita di poter comprendere le normali conversazioni.
Mi permetto pure di fare una critica alla nazionale predilezione per gli incontri, i raggruppamenti, le cene, eccetera "perche guardarci negli occhi è un'altra cosa".
Ma come? siamo alla disperata ricerca di inserirci in un sistema del lavoro globale e diversificato dove telelavoro, teleconferenza eccetera sono lo standard minimo e poniamo lo sviluppo dei progetti condizionati a incontri fisici? ma lo sapete che adesso grandi aziende vi sottopongono a colloqui di lavoro per teleconferenza magari anche internazionale? Non dovremmo noi che cerchiamo nuove vie al lavoro in tutte le forme a spingere proprio a quelle forme di collaborazione online che consentono di battere quelle barriere che fanno morire l'economia?
Se perfino lo stato adesso chiede ai medici di base di essere capaci di muoversi online.
Una parola su chi vi muove per raggrupparvi e per organizzarvi: accanto a persone che sinceramente cercano soluzioni comuni ho la gelata sensazione che si mescolino persone che agiscono su mandato di terzi con scopi diversi e non condivisibili come l'utilizzo per scopi velatamente politici, di prestigio personale, eccetera. Ho notizia di queste grandi adunanze organizzate da qualcuno pronto al momento buono a vendere i propri servizi non di rado per farvi comprare cose completamente inutili. NON FIDATEVI.
In conclusione penso che dovremmo chiederci sinceramente: quanto sta influendo sulla disastrata economia italiana il comportamento di noi Italiani. E' cosi facile spargere insulti e chiacchiere inutili su internet piu facile e comodo che adottare comportamenti responsabili, uno per tutti: siamo pronti a scatenare l'inferno quando vediamo le citta invase dai rifiuti ma gli italiani risultano ancora avulsi dall'adottare comportamenti conformi alle politiche di raccolta differenziata che rimane sempre solo un'illusione.
Perchè scrivo tutto questo? NON per iniziare una inutile catena di discussioni che si esaurirebbe senza risultati per favore evitiamo le discussioni. Sappiamo come si fa a distruggere e demolire come si protesta e si insulta non è questo che ci serve, ci serve che ognuno nel suo privato capisca che è ora di costruire un suo qualcosa, un suo progetto e se si puo di costruire insieme.
Per ultimo non mi scordo le mie promesse di trovare soluzioni e di cercare di non lasciare al buio chi ormai è sconesso, fuori dalla società, senza internet, senza lavoro senza cellulare e senza casa. Ho messo la casa per ultimo perche ritengo che essere scollegati oggi è peggio che vivere per strada perche rende impossibile riprendere il treno per la vita normale.
Credo fermamente che il rimedio a tutto questo sia entrare in uno spirito di comunita nazionale in cui si riprende a sentire che lo stato e il governo siamo noi e che noi siamo lo stato e il governo.

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