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Friday, May 25, 2012

Non siamo un mucchio di inutile ferraglia


Ai
membri di Gruppo Gladiator
Ho corretto il titolo, quello di prima si poteva interpretare negativamente.


Caro amico,
estendo a tutti un come la penso sulla nostra impresa, magari può servire a iniziare una riflessione comune.
Per quello che posso capire quello che succede a chi per troppo tempo rimane senza trovare una collocazione che ritiene consona è che si perde l'orientamento, la giusta valutazione di se e degli altri, dei problemi e delle proprie capacità, certe volte sopravvalutandole e certe volte sottovalutandole.
Io capisco che tu vuoi soluzioni veloci, concrete, sicure e se ti dicessi che io ce le ho sarei un gran lazzarone.
Sicuramente esiste un modo personale rapido che riesce a trovare il bandolo della matassa e a rimettere in moto il motore che si è fermato e che ha fatto cessare la "spinta propulsiva" ma non è facile perché evidentemente i problemi che sono in noi stessi a volta ne alterano il funzionamento.
Tutto quello che io propongo è molto semplice e deve rimanere semplice.
Io penso che guardando un mucchio di ingranaggi, con le viti sparse in giro, le pulegge, e gli altri dispositivi ammonticchiati nessuno crederebbe che quel mucchio d ferraglia abbia un grande valore, ma se qualcuno mette insieme tutti i pezzi, esattamente gli stessi, se li monta nel modo corretto allora il mucchio di ferraglia si può trasformare in una macchina straordinaria capace di volare.
Ecco io vedo questa grande opportunità per tutti quelli che cercano un nuovo lavoro proprio perché esiste un vasto universo di disoccupati con diversità di capacità, di esperienze, di spirito innovativo, di saggezza e di giovane irruenza. Io vedo in questa crisi di occupazione l’opportunità di coordinarci e organizzarci per creare nuove macchine in grado di fare un grande lavoro e realizzare i sogni ma raggiungendo obiettivi concreti e nel più breve tempo possibile.
Certo ci sono altri modi forse più facili: le conoscenze personali, le relazioni, lo scandagliamento delle opportunità, il trasferimento all'estero ma certe volte tutto questo non basta o non è bastato.
Forse questo progetto Gladiator che ci obbliga tutti non solo a lavorare ma anche a modificare le relazioni con chi ci circonda può rivoluzionare la situazione e rimescolare le carte dentro e fuori di noi.
Certo non mi illudo di poter far questo senza affrontare nodi di sistema difficili e duri da abbattere come far rientrare i progetti all'interno del quadro normativo nazionale o acquisire un profilo del Gruppo abbastanza alto da poter sfondare il muro dello scetticismo e del rifiuto  di persone e di istituzioni e il terribile problema del finanziamento che sembra vincolante a meno che non abbiamo un idea brillante per aggirarlo.
Non pretendo di aver risposto in modo completo magari ci ho provato e vorrei sapere cosa ne pensi.
Saluti
Dino Gruppuso

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