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Saturday, April 30, 2011

Mark Zuckerberg: 27 anni tratta con i capi delle nazioni piu potenti ma i social network sono una bufala ?

Internet è stata inventata al CERN in Europa  ma il suo ideatore non ha mai guadagnato una lira per questa sua idea. ( Questa la prima pagina web del mondo ). Malgrado gli sforzi intensissimi di grandi personaggi, con grande influenza nei media, rimane nella gente il dubbio che Facebook e gli altri social network  non siano quel salto di qualità che possa giustificare la grande popolarità di questi strumenti. Ogni giorno di più si rivelano densi di trabocchetti dove multinazionali e singoli individui si contendono i pochi spiccioli rimasti in circolazione. Ormai chiunque si sente "viral" se riesce a fare una domanda cretina in modo che la gente per un pò di di tempo lo segua nel tentativo di un molto prosaico affare. Il baratto vita privata contro popolarità è sempre più imperante e difficile da fermare. Tutto questo una volta l'avremmo chiamata una "americanata" una cosa eccessiva, roboante e priva di buon gusto.
Alla fine  Web 2.0 è significato tutto quello che avevate prima ma spacciato per un miracolo. Il trend sembra sempre di piu riempire la nostra vita non del gusto genuino di conoscenze umane, scambi culturali, occasioni di crescere ma di una specie di enorme bancarella che ricopre il mondo dove si vende ogni cosa e dove non pochi fanno il gioco delle tre carte.

Friday, April 29, 2011

Un ciondolino portachiavi chiamato Tamagotchi, fastidioso, stupido e inutile era anche venduto a "borsa nera" quando..

Quando molti anni fa ero un produttore di software la gente si sarebbe fatta uccidere per pagare una lira per qualcosa che non avesse una scatola piuttosto pesante da portarsi a casa. La gente pensava che farsi pagare per copiare il software che tu hai prodotto su una altro supporto fosse una cosa di qualche minuto e quindi non necessitava di alcun compenso.
Durante gli anni di tangentopoli qualcuno, molto importante, mi ha detto che la consulenza era qualcosa che serviva a nascondere le tangenti.
Dove sbagliavo, e l'ho capito dopo essere passato a occuparmi professionalmente di marketing era che non si vende ne prodotti, ne software, ne consulenza ma un realtà si vende l'immagine, la sensazione, l'appagamento che chi compra sente in quel momento.
Un pò di anni fa la gente del mondo ha fatto pazzie per un ciondolino portachiavi chiamato Tamagotchi, fastidioso, stupido e inutile. Era anche venduto a "borsa nera" quando il produttore non riusciva a stare dietro alla domanda.

Wednesday, April 27, 2011

Sharada del caos - Chaos sharade

Una persona che chiamiamo "A" si sveglia un giorno convinto che esista un suo gemello mentale "B".
Loro non si sono mai visti ne conosciuti ne parlati. Il presupposto è che se sono molto simili mentalmente condividono quasi tutto e la pensano allo stesso modo su tutto.
Il fatto che siano simili a livello mentale non implica che si somiglino, ne che siano maschi o femmine, ricchi o poveri, di età diverse, eccetera.
"A" decide di trovare il suo gemello. Ma se "B" è simile anche B cerchera di trovare A.
La condizione è che possono usare qualsiasi metodo senza nessuna limitazione compreso internet, comunicazioni eccetera.
DOMANDA : ESISTE UNA STRATEGIA OTTIMALE ?
La prima idea è di utilizzare una parola chiave fatta di lettere e numeri o di parole che possa essere cercata dai motori di ricerca. Cosa dovrebbe contenere ?

Tuesday, April 26, 2011

Ripropongo : Se io dovessi essere chiamato a gestire un team per cercare soluzioni alla crisi intanto mi chiederei se non esistono altri piu qualificati ( esistono ) e poi mi direi che la partecipazione a questo team dovrebbe comprendere competenze e profili psicologici assortiti e diversi. Poi mi chiederei quali delle metodologie di brainstorming sono gia state valutate per essere le piu efficaci. Fatto ciò butterei via tutto e procederei con la mia ( potrebbe essere quella di chiunque) personale, unica , irripetibile via di guardare al problema.

Se io dovessi essere chiamato a gestire un team per cercare soluzioni alla crisi intanto mi chiederei se non esistono altri piu qualificati ( esistono ) e poi mi direi che la partecipazione a questo team dovrebbe comprendere competenze e profili psicologici assortiti e diversi. Poi mi chiederei quali delle metodologie di brainstorming sono gia state valutate per essere le piu efficaci. Fatto ciò butterei via tutto e procederei con la mia ( potrebbe essere quella di chiunque) personale, unica , irripetibile via di guardare al problema.
Siamo tutti d'accordo che esiste una crisi che riguarda il sistema globalmente per cui è probabile che senza cambiamenti ( innovazione ) non si riuscirà nè a ritornare al benessere precedente ne progredire. Mi pare che è abbastanza condivisa la visione che la crisi sta aumentando il divario tra ricchi e poveri. E mi pare pure condivisa l'idea che continuando in inutili polemiche si cadrà nel baratro.
Nessuno ha precedenti esperienze su come salvare il mondo anche se spero che il mondo della ricerca stia lavorando in questo senso.
Mi pare che però tutti siamo chiamati a questa ricerca che parta dalla analisi e arrivi alle possibili soluzioni. Credo che nessuno penserebbe di escogitare un piano per una azienda basandosi su una chiacchierata tra amici come siamo noi ma pretenderebbe un approccio piu rigoroso e professionale e io penso che lo stesso vale per quello di cui stiamo discutendo che investe addirittura il paese o il mondo.
Quindi i miei spunti  ( POP ) erano quello che erano: spunti di discussione per mostrare che oltre agli approcci tradizionali è possibile escogitare approcci non convenzionali in volume e importanza sufficiente per impedire che il processo di rinnovamento ripercorra lo stesso percorso ( butterfly effect forse direbbero quelli ne capiscono ) . Trasformarli in un programma di lavoro ovviamente non funziona perche come ho già detto dovrebbe essere creato con un approccio adeguato al livello di problema da affrontare.
Secondo me siamo tutti chiamati a dare idee e progetti per il sistema Paese.  La mia idea però è che problemi di questa incredibile gravità tutto dovrebbe essere adeguato, a partire dai concetti chiave.
Penso che solo su come organizzare un brainstorming utilizzando per esempio quello che ci viene messo a disposizione dalla tecnologia del groupware sia gia un lavoro da far tremare i polsi quando si parla di problemi di questa scala.
Se per esempio emergesse una idea che riguarda dimensione delle strutture produttive e  per esempio la curiosità riguardo come funzionano le entità microaziende inserite in ambienti diversi che vanno dalle zone a bassa economia del SEA ( Vietnam, Cambogia, Laos ecccetera ) allora sarebbe il caso di inserire tra le innumerevoli biforcazioni anche uno studio di come sono realmente composte, come funzionano, quali sono i parametri che li caratterizzano, perche sono piu competitive eccetera. Fatto ciò mi guarderei bene dal provare a trasferire in Italia una approccio similare ma quello che bisognerebbe fare è elaborarne il modello compararlo alla situazione piu simile italiana e poi cercare di ricreare in italia i principi che risultano positivi ( se ci sono ) dopo l'analisi comparativa.
Lo stesso sarebbe se il brainstorming facessse emergere per esempio un flash sulle banche etiche il microcredito o il baratto. Non per trasportarlo nella realta italiana per ma per verificare se i tra i meccanismi del suo modello risultano aspetti talmente positivi da renderli proponibili.



Monday, April 25, 2011

Un giorno ti svegli e sai che devi assolutamente ascoltare quella canzone

Un giorno ti svegli e sai che devi assolutamente ascoltare quella canzone, non sai perche, non sai da dove viene e forse non sapevi nemmeno di conoscerla cosi bene ma per un po ascoltarla ti sembra la cosa piu importante del mondo

Sunday, April 24, 2011

Un paese creato attorno all'uomo, alla sua dimensione ai suoi bisogni e non vivecersa mostri industriali che ne stravolgono vita

Qui è notte fonda e non so fino a che punto sono lucido per dare risposte consistenti.
Vorrei anzitutto evidenziare che questa è una discussione culturale che ha come obiettivo lo scambio di opinioni e il confronto. Mai proverei di trasformarla in una situazione operativa che necessita di ben altra potenza, tempo, metodologie e dati.
In questa ottica posso dire che forse le cose non sono cosi impossibili secondo me, ma prima di tutto chiarisco che l'autoritarismo non fa parte delle mie opzioni.
Il problema delle auto forse si potrebbe iniziare ad analizzare dalla situazione di fatto: in Italia ogni famiglia possiede un certo numero di auto che hanno un costo che se calcolato come sommatoria di tutti i costi possibili diviso il numero di kilometri che percorre è sicuramente molto alto. L'utilizzo di queste auto comporta costi aggiuntivi per le comunita e costi sotto forma di inquinamento. Il traffico eccessivo in molte aree fa in modo che le stesse auto oltre che costare molto sono poco funzionali. L'utilizzo sociale dei mezzi di trasporto è probabilmente inevitabile. Come dicevo in Sud Est Asia, a Bangkok, 10 milioni di abitanti miniVan con penso 15 posti percorrono senza tregua i numerosi percorsi dando un ottimo servizio a basissimo costo tra l'altro perche non essendo ad orario prefissato partono appena pieni. Questo naturalmente è solo una fatto organizzativo non richiede motori a idrogeno ne altre risorse tecnologiche, ma sono sicuro che sia possibile trovare anche altre alternative. Come fare in modo che la gente li usi in questo caso mi sembra superfluo spiegarlo.
Certo modificare il tessuto industriale o finanziario di un paese è una cosa molto piu difficile. Penso che qui si possa per esempio pensare a cosa ha portato al successo le banche etiche in particolare in India e se in questi meccanismi è possibile trovare ispirazione su possibili cambiamenti. Microcredito, baratto, banche del tempo, e altre forme di transazioni finanziarie potrebbero essere considerate per limitare al massimo la centralizzazione del potere nelle banche tradizionali. Anche qui non servirebbe nessuna forma autoritaria di pressione perche le leggi del mercato guiderebbero i cittadini. Credo che sulle banche si potrebbe parlare all'infinito e so che persone piu esperte di me gia lo fanno in proposito. Per esempio un buon approccio potrebbe essere questo http://www.youtube.com/watch?v=oEfMR3zK4HY&feature=player_detailpage#t=250s
Anche la ristrutturazione delle grandi aziende in microaziende e aziende di dimensioni più contenute che siano adeguate alla dimensione umana potrebbero essere accettate dal mercato e dai lavoratori volontariamente ove fosse evidente che le microstutture si avvalgono di vantaggi che sfuggono ad una analisi impostatata per analizzare gli imperi industriali. Il Gigante NIKE in Thailandia prima e in Cambodia ora si avvale del lavoro di microaziende per rendere la sua produzione competitiva sul mercato internazionale.
Io credo che la gente starebbe benissimo in un paese creato attorno all'uomo alla sua dimensione ai suoi bisogni e non vivecersa a mostri industriali che ne stravolgono la natura e i ritmi costringendolo a lavorare senza il giusto riposo ed esponendolo a incidenti sempre piu ricorrenti.
Non vedo nessuna necessità di èarlate di animosita ne di vendette ma io parlo di stravolgimento delle strutture perche questo è necesssario. In quanto all'autoritarismo da tempo è stata svolta una analisi che dimostra come la concentrazione del potere nelle mani di pochi sia una spinta pericolosa : una centrale nucleare puo alimentare un intero paese e un solo uomo ha il potere di gestirla. Milioni di generatori di energia verde sono disseminati sul territorio e nessuno vale piu degli altri .

Secondo me bisogna cambiare il sistema e stravolgerne gli equilibri perche siano distribuiti e non in mano a pochi privilegiati.

Io preferisco dire chiaramente quello che penso : Non appartengo a nessuna ideologia e neanche agli anarchici, Grillo non so bene che fa dove vuole andare certe volte ha ragione e certe volte no. Di Berlusconi non voglio parlare per rispetto di quelli che per ragioni che ignoro lo approvano.
Però voglio dire che non esistono parole per esprimere il mio disgusto per una classe politica e sociale che si è dimostrata disponibile a vendersi senza vergogna.
Io penso che le cose sono giuste o sbagliate per quello che sono e non guardo a nessuna etichetta cosi come rifiuto di essere etichettato.
Credo di percepire la critica alle mie proposte come "energie positive che vanno disperse ... falsi bersagli, inutili agitazioni che servono solo a far sfogare le persone ma non portano a nessun risultato reale"
Gli aggettivi hanno lo svantaggio di essere soggettivi e che non esprimono nulla se non sono dimostrati da un ragionamento. Spesso rapprensentano preconcetti che in campo politico hanno spesso ritardartato lo sviluppo. Penso che chi propose di liberare gli schiavi negri duecento anni fa poteva aspettarsi una risposta con aggettivi simili.
Certo le mie proposte sono devastanti per un sistema che si regge sul privilegio. Ma questo sistema sembra essere arrivato al capolinea. Basta ascoltare e vedere cosa succede intorno per capirlo.
Sono contro gli stadi e non ci sono mai stato figuriamoci se posso approvare i "forza coso" attorno.
Certo il mondo è dei furbi. I ricchi diventano piu ricchi, gli altri si illudono e basta.
Il sistema è controllato da pochi punti nevralgici : aziende, banche, universita, consulenti, individui.
Il sistema impedisce disperatamente il rinnovamento a meno che non si tratti di qualcosa di "accreditato"
Per il sistema le leggi non hanno niente a che fare con la giustizia, perche le applicherà sempre a discrezione.
Secondo me bisogna cambiare il sistema e stravolgerne gli equilibri perche siano distribuiti e non in mano a pochi privilegiati.
Come ho scritto nel mio blog il dubbio è una porta aperta dove chiunque è invitato, la certezza una porta chiusa dove solo il padrone ha la chiave.
Io invito tutti a partecipare ai miei dubbi ma invito pure a ripensare a quelle certezze che forse sono oscure.

Saturday, April 23, 2011

La violenza e il colpo di stato non risolverebbbe la cosa perche metterebbe l'imbecille di turno a fare quello che fa quello in carica.

La crisi, sia quella determinata di maghi della finanza con i derivati sia quella determinata da "non diciamo a nessuno che l'inferno è alle porte" hanno entrambe avuto vincitori e vinti, vitttime e carnefici, disoccupati e supermanager, benestanti e nuovi poveri, entusiasti del bunga e suicidi, fautori dei "fora dai ball" e bambini annegati in mare come mosche.
Come sarebbe "Non serve cercare colpe ?" Sarebbe troppo comodo che i mendicanti ora pagassero per i poveri miliardari che hanno visto i loro investimenti dimezzarsi. No non funziona cosi, Chi ha guadagnato lucrando sulla povertà deve pagare caro e subito.
Se è sempre stato cosi significa solo che è piu urgente che mai che la giustizia, e non la legge fatta a immagine e somiglianza del potente di turno, si prenda la sua rivincita.
Non credo veramente che "abbiamo vissuto tutti nel sogno" o perlomeno ci sono quelli hanno vissuto sogni con svariati zeri in piu degli altri.
Sono d'accordo con te e con Giorgio che i paesi occidentali hanno vissuto fuori dalla realtà. Mio padre andava a lavorare con una bicicletta arrugginita e non ha mai saputo che esisteva una cosa chiamata ferie, o settimana bianca, o mi prendo un mese di malattia perche non mi sento niente bene. Da allora la gente ha comprato e continua a comprare di tutto mantenuti in uno stato di delirio da un marketing senza cervello e sopratutto senza cuore.
Sono anche d'accordo che la democrazia è possibile solo in un paese di persone oneste. La democrazia in Italia è probabilmente morta uccisa dal miserabile egoismo di una buona parte di noi pronti a vendersi a qualsiasi costo pur di passare dalla bicicletta arrugginita al SUV.
Per cambiare le cose non basta andare un sabato a mettere un bigliettino dentro le urne e aspettare il lunedi. La violenza e il colpo di stato non risolverebbbe la cosa perche metterebbe l'imbecille di turno a fare quello che fa quello in carica.
Abbiamo bisogno di capire e di studiare e poi, un poi molto vicino, attivarsi per riprendersi questo mondo. Basta cominciare a rinunciare alla droga di vivere solo per se stessi.

Friday, April 22, 2011

Libia e Giappone la forza e la dignità

Libia e Giappone due nazioni che in diverse circostanza stanno dando un esempio di comportamento che noi italiani neanche ci sognamo. In Libia la gente muore e combatte a mani nude sapendo di morire. In Giappone tutti sanno bene la situazione e le prospettive ma invece che risolverle in televisione con le variopinte zuffe di politici in saldo nostrani stanno vivendo e certe volte morendo consapevoli che la strada sarà lunga ma con la fiducia incrollabile di chi sa di essere piu forte degli eventi.

Sunday, April 17, 2011

Ho sentito definire "politiche lascive" le politiche di accoglienza umana per i migranti forse non è un lapsus senza significato. In certa politica dove tutto è lascivo ormai non esiste altro.
Un immigrante non è un pacco postale che se lo respingo torna al mittente, un migrante parte da una situazione che puo essere tragica e fa un viaggio rischiando l'unica cosa che gli rimane e cioè la vita. Il prezzo del biglietto spesso è costituito da tutto quello che aveva ma piu spesso non basta ha lasciato magari la famiglia in pegno e sa che se non riuscira ad affermarsi e a pagare il suo debito la lua famiglia pagherà.
I migranti non viaggiano in prima classe e il viaggio puo comportare la morte propria o dei figli e dei congiunti e pericoli e sofferenze.
Quando qualcuno gli dice torna al Via come in triste un gioco dell'oca dimostra di non essere molto distante da chi prelevava di notte donne vecchi e bambini e li caricava su vagoni piombati.
I migranti sono comuni mortali alcuni sono buoni e alcuni possono essere cattivi ma non si puo sparare su tutti per questo motivo.
La cosa che piu mi spaventa è sentire che in Italia il bipolarismo ha prodotto una spaccatura profonda spesso basata su futili motivi e magari non conosciuti.
La gente prima vede da che parte sta l'interlocutore e poi cerca come giustificare la posizione della sua fazione. Gli italiani prima di aver bisogno di un leader hanno bisogno di uno psichiatra che li aiuti a comprendere cosa sta succedendo alle loro coscienze.

Saturday, April 16, 2011

Chi ha venduto le bombe a grappolo a Kaddafi ?

Nel portafoglio clienti di EADS ci sono poi altri paesi che fronteggiano conflitti o che sono all’indice per la persecuzione di minoranze o violazione dei diritti umani. Sono stati prodotti da EADS gli elicotteri da guerra utilizzati dall’India per alcuni attacchi in Nepal. Il consorzio europeo vanta inoltre un’importante presenza azionaria in AviChina, società che ha venduto componenti aeree militari a Cina, Sudan e Birmania. Forti le critiche a livello internazionale anche per la produzione delle munizioni PR Cargo da parte della joint venture TDA S.A., costituita da EADS e dalla francese Thales. Esse sarebbero assimilabili alle clusterbomb, le famigerate bombe a grappolo che al momento dell’esplosione generano altre centinaia di bombe pi๠piccole che possono non esplodere, occultandosi nei campi in attesa di colpire alla stregua delle mine anti-uomo. A causa della produzione di bombe PR Cargo, il Fondo Pensioni Statale della Norvegia aveva preannunciato nel 2005 l’esclusione del finanziamento a favore della joint venture TDA S.A., provvedimento rientrato dopo la presentazione di un rapporto di EADS che negava la violazione del Trattato di Ottawa che bandisce la produzione di mine terrestri. I Fondi norvegesi, tuttavia, si sono rifiutati di finanziare EADS a causa della sua compartecipazione nel Consorzio MBDA, produttore di sofisticati sistemi missilistici, nonchà© direttamente interessato allo sviluppo di armi nucleari. Il Consorzio MBDA ਠstato creato nel 2001 da EADS, BAE Systems ed Alenia Marconi, la società di Finmeccanica costituita negli anni della gestione di Alberto Lina, poi amministratore delegato Impregilo.
http://www.girodivite.it/Le-armi-le-guerre-e-il-Ponte-sullo.html?var_recherche=orchestrata

"Gli è necessario essere tanto prudente che sappi fuggire l’infamia di quelli vizii che li torrebbano lo stato?" N. Machiavelli, Il Principe, cap. XV

Forse è un mio difetto discutere sempre su tutto, puntualizzare, sottilizzare fare polemica un po esagero e me ne scuso, ma rimango fedele alla convinzione di dire pane al pane e non drogarsi con informazioni ammorbidite.
Da sempre ho avuto l'impressione che se gli italiani dovessero fare una Hit Parade delle cose che piacciono di piu non metterebbero la verità al primo posto.
Forse questo discende dalla nostra storia di un popolo quasi sempre diviso e sottoposto e umiliato da tiranni stranieri o nostrani. La politica di marca italiana mai sembra voler dare al popolo la liberta di conoscere considerandolo piu un gregge da spostare che cittadini da far crescere. Di esempi ce ne sono dovunque forse a partire dagli anni di Cavour, ma gia Machiavelli diceva :

""N. Machiavelli, Il Principe, cap. XV

Resta ora a vedere quali debbano essere e modi e governi di uno principe con sudditi o con li amici. E perché io so che molti di questo hanno scritto, dubito, scrivendone ancora io, non essere tenuto prosuntuoso, partendomi, massime nel disputare questa materia, dalli ordini delli altri. Ma sendo l’intento mio scrivere cosa utile a chi la intende, mi è parso piú conveniente andare drieto alla verità effettuale della cosa che alla imaginazione di essa. E molti si sono imaginati republiche e principati che non si sono mai visti né conosciuti essere in vero. Perché egli è tanto discosto da come si vive a come si doverrebbe vivere, che colui che lascia quello che si doverrebbe fare impara piú tosto la ruina che la perservazione sua: perché uno uomo che voglia fare in tutte le parte professione di buono, conviene ruini infra tanti che non sono buoni. Onde è necessario a uno principe, volendosi mantenere, imparare a potere essere non buono, e usarlo e non l’usare secondo la necessità.
Lasciando adunque indrieto le cose circa uno principe imaginate, e discorrendo quelle che sono vere, dico che tutti gli uomini, quando se ne parla, e massime e principi per essere posti piú alti, sono notati di alcune di queste qualità che arrecano loro o biasimo lo laude. E questo è che alcuno è tenuto liberale, alcuno misero (usando un termine toscano, perché avaro in nostra lingua è ancora colui che per rapina desidera di avere, misero chiamiamo noi quello che si astiene troppo di usare il suo); alcuno è tenuto donatore, alcuno rapace; alcuno crudele, alcuno pietoso; l’uno fedifrago, l’altro fedele; l’uno effeminato e pusillanime, l’altro feroce e animoso; l’uno umano, l’altro superbo; l’uno lascivo, l’altro casto; l’uno intero, l’altro astuto; l’uno duro, l’altro facile; l’uno grave, l’altro leggieri; l’uno religioso, l’altro incredulo, e simili.
E io so che ciascuno confesserà che sarebbe laudabilissima cosa in uno principe trovarsi, di tutte le soprascritte qualità, quelle che sono tenute buone; ma perché le non si possono avere né interamente osservare, per le condizioni umane che non lo consentono, gli è necessario essere tanto prudente che sappi fuggire l’infamia di quelli vizii che li torrebbano lo stato, e da quelli che non gnene tolgano guardarsi se gli è possibile; ma, non possendo, vi si può con meno respetto lasciare andare. Et etiam non si curi di incorrere nella infamia di quelli vizii sanza quali e’ possa difficilmente salvare lo stato; perché, se si considerrà bene tutto, si troverrà qualche cosa che parrà virtú, e seguendola sarebbe la ruina sua, e qualcuna altra che parrà vizio, e seguendola ne riesce la securtà e il bene essere suo."

Ma tornando a fatti più recenti il fascismo ha cementato una Italia nata sulla menzogna, sostituito la verità con le velleità dei politici.
Il fascismo ha educato generazioni di italiani a non cercare mai dentro le cose per paura di trovare realtà imbarazzanti e scomode.
Nei tempi contemporanei non ci vuole molto a riconoscere per esempio nelle omertà dello stato coperte dal "Segreto" dai segreti sulle stragi a quello sulle trattative sulla mafia altri casi in cui la gente è stata tagliata fuori dalla possibilità di sapere.
Neanche provo ad accennare alla droga di stato marcata “la crisi è solo psicologica”
Questa Italia che ha come catechismo giornalistico non scritto “mai cattive notizie nel weekend o prima delle ferie e se proprio bisogna darla tassativa una contemporanea cattiva notizia di qualcun altro” per non urtare le lobbies degli albergatori e simili è una Italia di cittadini sotto tutela come chi soffre di inabilità mentale.
Ma il tema che mi preme è: questo popolo italiano preferisce sapere la realtà cruda per aver modo di affrontarla adeguatamente oppure preferisce illudersi bevendosi dolci statistiche mai confermate, posizioni di supremazia inesistenti, garanzie di rivalsa sui mercati senza fondamento?
Non voglio dare risposte a questo quesito ognuno ragioni da sé

Dopo l'invasione dei Longobardi non ci sono stati in Italia altri notevoli movimenti di popoli capaci di influenzare la fisionomia razziale della nazione.

Leggi razziali fasciste - Wikipedia
È UNA LEGGENDA L'APPORTO DI MASSE INGENTI DI UOMINI IN TEMPI STORICI. Dopo l'invasione dei Longobardi non ci sono stati in Italia altri notevoli movimenti di popoli capaci di influenzare la fisionomia razziale della nazione. Da ciò deriva che, mentre per altre nazioni europee la composizione razziale è variata notevolmente in tempi anche moderni, per l'Italia, nelle sue grandi linee, la composizione razziale di oggi è la stessa di quella che era mille anni fa: i quarantaquattro milioni d'Italiani di oggi rimontano quindi nella assoluta maggioranza a famiglie che abitano l'Italia da almeno un millennio.

Restiamo umani - Grazie Vittorio

Non sapevo niente di Vittorio Arrigoni e come capita spesso si scoprono troppo tardi cose che sarebbe stato meglio incontrare prima. Ho aggiunto il motto "Restiamo umani" perche lo ritengo qualcosa da non dimenticare mai. Grazie Vittorio

Friday, April 15, 2011

Vittorio Arrigoni killed by Mossad ?

un post di Vittorio Arrigoni A Gaza, un plotone di esecuzione ha messo al muro Ippocrate, ha puntato e fatto fuoco.
Le allucinanti dichiarazioni di un portavoce dei servizi segreti israeliani secondo cui l'esercito ha ottenuto via libera a sparare sulle ambulanze perché a bordo presenti presunti membri della resistenza palestinese, danno il quadro di che valore dà alla vita Israele in questi giorni, le vite dei nemici, s'intende. Vale la pena ripassare cosa dichiara il giuramento di Ippocrate, a cui è tenuto ogni medico prima di iniziare a esercitare la professione, in particolare questi passi:  "Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro: di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento;  di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica",,,

Thursday, April 14, 2011

Avere ragione di un partito del bunga non è cosi difficile se uno non è crocifisso su mille compromessi

Tutti gli approcci per guidare l'Italia verso un cammino onorevole di rapporti internazionali e per creare una coscienza nazionale di persone pulite, oneste, di buona volontà, di grande democrazia e rispetto degli altri al di sopra dai colori della pelle sono falliti ieri. Questa opposizione, questi politici si sono rivelati visti da vicino facili al mercimonio e capaci solo di strategie bovine spesso ripescate nei polverosi archivi di vecchie parrocchie comuniste. Ora, in tempi brevi bisogna agire. Avere ragione di un partito del bunga non è cosi difficile se uno non è crocifisso su mille compromessi

Tuesday, April 12, 2011

AI confini della follia aggiornamento 1 alla fine

Ai confini della follia.

Questo scritto dovrebbe essere letto dopo i precedenti “Non premete quel pulsante” e “Dopo il fuoco e il tempo l’uomo invento la realtà”
Non credo che potrò scrivere un altro post su questo argomento perché ritengo veramente quello che sto per dire sia al limite del ragionevole e forse un po’ più in là.
Nei due scritti precedenti dicevo sostanzialmente che la non esistenza intesa come morte non è verificabile e che il mondo come lo conosciamo non è cosi certo come pensiamo.
La base del ragionamento è che mentre è possibile definire logicamente dei punti dello spazio tempo mi sembra molto più difficile definire l’esistenza come una linea che li collega. In realtà la linea è una relazione tra due entità che esiste solo nella nostra mente.
In una delle teorie cui ho fatto riferimento, è ipotizzato che nel mondo non c’è niente di verificabile al di fuori della propria mente. Il filoso Nagel però ha sollevato la questione che non essendo possibile verificare come è il mondo con o senza di noi non è verificato che in effetti la esistenza dell’io risolve il problema.
Altre questioni sollevate da Nagel rispetto al “solipsismo” sono che se uno si trova solo nell’universo allora probabilmente non ha senso scrivere per gli altri e il mondo diventerebbe un mondo grigio di solitudine.
Io mi voglio concentrare su questi ultimi aspetti per dire che non sono d’accordo ed esprimere una mia ipotesi al riguardo.
Il particolare argomento da trattare mi ha trattenuto un bel po’ dallo scrivere per paura di cadere nel ridicolo o di apparire in preda a manie di esaltazione religiosa o simile.

Se in questo mondo non è possibile dimostrare niente che sia “ fuori “ di noi io penso che sia possibile ipotizzare un mondo in cui esiste una sola persona che chiamo “io”.

La mia ipotesi è che il mondo fatto di una sola persona al contrario di quello che si pensa non è un mondo si solitudine e non è un mondo triste. La chiave di questa ipotesi è di cancellare un’immagine cui l’uomo si è abituato col tempo in cui esistono un corpo e uno spirito collegati in qualche modo e un mondo esterno che gli fa da scenario.
Nella mia ipotesi il mondo, l’universo, tutti possibili universi sono “io”.
In questo io-universo c’è tutto quanto c’è nell’universo tradizionale ma ci sono anche delle particolarità.
Questo io-universo continua a non essere una fantasia nel senso che le cose succedono buone o cattive che siano senza tenere conto della mia volontà.
In questo io-universo gli altri sono una parte di me, una diversa apparenza di me stesso.
In questo io-universo posso andare d’accordo o no con gli io-altri, posso anche litigarci o essere violento o possono farlo loro pur continuando rigorosamente ad essere una parte di me.
Questo io-universo è eterno perché la non esistenza non è dimostrabile.
In questo io-universo gli altri muoiono e continuano rigorosamente a fare parte di questo io-universo.
Credo che sia bello pensare che in realtà nessuno muoia ma che solo emanazioni dell’io-universo nascono vivono e muoiono rientrando nell’io-universo. Nell’io-universo nessuno è mai morto e siamo tutti sempre rigorosamente compenetrati. In questo io-universo i padri e i figli non si sono mai separati.
Certo il pensiero di parlare discutere o avere relazioni violente con gli io-altri che sono parte del io-universo può risultare pazzesco e ridicolo. Ma l’uomo da tempo sa di essere fatto di componenti di se stesso diversi, la parte maschile la parte femminile, coraggioso e vigliacco, gentile e maleducato, componenti che convivono da sempre e “dialogano” dentro di noi da lo sappiamo. Aspetti diversi e in antitesi contribuiscono all’equilibrio.
C’è un altro aspetto che mi fa piacere di evidenziare: in questo io-universo io devo vedere gli altri come un aspetto diverso di me e devo cercare di rendere questo io-universo migliore perché questo io-universo è l’unica cosa che esiste.
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Aggiungo alcuni post in risposta a domande sull'argomento :



Nell’io-universo ci sono io e ci sei anche tu e gli infiniti altri di tutti i tempi. L’io-universo per me è un modo di identificare un percorso di un sentiero e distinguerlo da tanti altri percorsi seguiti. Nell’elaborare l’idea dell’io-universo ho spesso rilevato la stretta somiglianza ( solo formale ) con molte forme di religioni. L’io-universo ha somiglianze per esempio con la divinità monoteista ma non ne possiede affatto le caratteristiche di onnipotenza, onniscenza e altre. Pero la frase “io sono colui che è” probabilmente è in relazione all’io universo, come l’essere in ogni luogo. La sciensa come ho detto è il percorso dell’uomo per spiegarsi il mondo attraverso strumenti come la realta, la fisica, i corpi. Ma la realta della scienza è solo uno strumento da non confondere con il mondo
La questione "perché mai si chiama io-universo e non sono universo.
La ragione è fondamentale.
Se prendiamo un certo punto dello spazio ad un dato tempo e un secondo punto dello spazio in un tempo successivo la scienza vuole che possa esistere un corpo tra i due punti. Io dico che non esiste modo di verificare questa asserzione e che la linea di “esistenza” che congiunge i due punti non è un entità fisica ma esiste solo nella mente dell’io che ne è cosciente. Questo naturamente vale per l’intero universo.

Saturday, April 9, 2011

Un sito che produce false identita complete in molte nazionalità:


Femare Berlusconi senza violenza ora!

Quali sono le possibilità che un ridotto gruppo di persone risolute possa provovare i cambiamenti che partiti elefantiaci e narcotizzati non riescono a produrre?
Sono certo che persone singole motivate siano in grado di fare breccia dove organizzazioni giaganti non riescono. Quali esempi conosciamo oltre WiKiLEAK ?
Se il partito azienda di BERLUSCONI è diventato pericoloso per la esistenza della repubblica quali sono i sistemi per abbatterlo con mezzi non violenti ma diversa del perenne brontolio dell'opposizione che non riesce ad usare metodi innovativi
8 seconds ago

Grandi scienziati hanno sentito la necessita di un mondo che comprende anche l'ignoto

@Edward (Edward Bent • "Wild Flowers: la Cultura della Biodiversità") bellissimo il pensiero di Einstein che hai citato, grazie (The Universe: “A human being is part of the whole that we call the universe, a part limited in time and space. And yet we experience ourselves, our thoughts and feelings, as something separated from the rest - a kind of optical illusion of our consciousness.
This illusion is a prison for us, restricting us to our personal desires and to affection for only the few people closest to us. The challenge must be to free ourselves from this prison by widening our circle of compassion to embrace all living beings and all of nature”. Albert Einstein (1879 – 1955)).
Credo anche che il tuo libro sia molto interessante dai contenuti. Ma questo rafforza un me la convinzione che nel passato grandi scienziati abbiano sentito la necessita di un mondo che comprende anche l'ignoto ma che non si siano mai sentiti autorizzati per questo a dare un colpo di mano per aggiungerlo senza una rigorosa giustificazione. Cosi la domanda di Einstein «credi davvero che la Luna non sia lì se non la guardi?» riferita all'esperimento di EPR dimostra come accanitamente si opponesse a qualsiasi visione che non fosse corroborata dalla logica e dalla evidenza spesimentale. Da alcune decine di anni sembra che olistico sia diventata una porta da cui pensieri non rigorosi possano passare facilmente.
In ogni modo ribadisco e confermo la mia visione che il mondo e il nostro modello di realtà non sono affatto la stessa cosa

Ogni bambino impara a raggiungere gli obiettivi di cui ha bisogno con una sua personale e originale metodologia.

Evito accuratamente di studiare cosa pensano gli altri sugli argomento di cui mi voglio occupare, dopo essere stato un accanito escavatore di tutto quello che sembrava interessante. Il motivo è che piu so di quello che gli altri pensano meno riesco ad avere una visione mia cosi alla fine devo fare uno sforzo doppio per arrivare alla meta.
Ci sono innumerevoli procedimenti alcuni terribilmente complicati che dovrebbero garantire un percorso originale e utile per raggiungere l'INNOVAZIONE a lettere maiuscole.
E ci sono quelli che insegnano come fare.
Io penso invece che non esiste un metodo descrivibile che possa rispondere ad una domanda per raggiungere un qualche tipo di obiettivo.
Ogni bambino impara a raggiungere gli obiettivi di cui ha bisogno con una sua personale e originale metodologia. Crescendo perdiamo questa capacità e impariamo a misurare qualsiasi esperienza sulla base della cultura di cui veniamo forniti.
Ognuno di noi puo in parte riacquisire quello che ha perso svilupparlo e renderlo efficace.
Quindi io non voglio insegnare niente voglio solo rendere le condizioni perchè una persona possa ritrovare le sue capacita.
Certo mi immagino che tutto ciò sia gia categorizzato studiato e frugato in ogni dettaglio però io voglio seguire la mia strada se posso.

Centro di meditazione sui problemi dell'innovazione non convenzionale

Mi faccio una riga di pubblicità dicendo che con la mia organizzazione qui in Thailandia stiamo lavorando ad un progetto per un centro di meditazione sui problemi dell'innovazione non convenzionale rivolto a chi per motivi personali o professionali necessita di scoprire o elevare il proprio livello di creatività. Useremo l'ambiente di un tempio Thailandese e le risorse di un maestro di meditazione Thai per aumentare la concentrazione e fare un buon lavoro permettendo a chi torna a casa di sentire che ha speso bene il suo tempo. Ovviamente ognuno puo solo essere aiutato a scoprire e potenziare ciò che già ha dentro ma chi non ha niente ( se esiste ) rimane con niente.

Innovatori da strada

Piero Ponti Sgargi • @ Dino: gli "innovatori da strada" cercheranno di realizzare le loro individualità e la meritocrazia.

I players della classe creativa evidenziano una forte tendenza all'individulità e all'affermazione di sè. Non amano conformarsi a direttive istituzionali od organizzative e resistono alle norme orientate al gruppo. Questo fenomeno si è sempre verificato nelle persone creative, dagli sregolati artisti agli eccentrici scienziati. Ma ora il fenomeno è più diffuso, tanto che, in un certo senso, l'atteggiamento sempre meno conformista nei confronti delle norme organizzative può rappresentare un nuovo valore di maggioranza. Gli innovatori si sforzano di trovare identità individuali che riflettano il loro particolare talento, e questo può dar luogo a un mix di più identità creative.
Il merito individuale è molto apprezzato dalla classe creativa. Gli innovatori prediligono il lavoro duro, la sfida e gli ambienti stimolanti, e i suoi players hanno una propensione a fissarsi degli obiettivi e a raggiungerli: vogliono progredire perché sanno di riuscire in quello che fanno. I players della classe creativa non si autodefiniscono più in base a quanto guadagnano o alla posizione che occupano in una piramide sociale delineata dal reddito. Per gli innovatori, il denaro non è tutto. Avendo già assorbito i valori meritocratici della classe creativa, gli innovatori non identificano più nella ricchezza il loro vero status e tendono quindi a minimizzare questo aspetto. Gli innovatori sono persone ambiziose che vogliono progredire grazie alle loro capacità e ai loro sforzi

Discussione: Creatività in scatola ?

Piero scusami ma credo che la tua risposta sia un po vaga. Mi pare che tutti sono d'accordo dull'importanza dell"inovazione" e che sia il punto di snodo del sistema italiano per passare da un sistema politico-sociale-economico bloccato qualcosa che contenga abbastanza innovazione da permetterci di riprendere un posto onorevole a livello mondiale.
Ora onestamente non credo che questo si possa ottenere con un approccio cosi debole.
Intanto non trovo traccia nel tuo ultimo post

<<2) Coltivare la creatività sotto ogni forma in tutta la popolazione.
La creatività sconfigge 2) Coltivare la creatività sotto ogni forma in tutta la popolazione.
La creatività sconfigge razze, etnicità, età, preferenze sessuali e reddito. I creativi vengono dalla strada tanto quanto dalle università. Non incoraggiare queste doti in tutta la popolazione rappresenta un enorme spreco di potenziale creativo. I creativi vengono dalla strada tanto quanto dalle università. Non incoraggiare queste doti in tutta la popolazione rappresenta un enorme spreco di potenziale creativo>>

Tu parli di genitori, scuole, organizzazioni sociali : ma dove è andato a finire l'approccio alle diverse <> ? e quando mai genitori, insegnanti e ambienti lavorativi si sono occupati di "strada" ?
L'innovazione intesa come un approccio non convenzionale che scavalcando taboo di tutti i tipi riesce a dare l'impulso perche il corso delle cose segua un corso imprevisto ma compatibile coi desideri e progetti della comunità non mi pare una cosa tanto facilmente definibile ne trasferibile per definizione. Sara difficile che possa essere trasformato in una specie di programma di "educazione civica per le scuole" o di un bel master della Bocconi perche nello stesso momento in cui avverrebbe diverrebbe determinato e quindi completamente inutile. In poche parole secondo me l'innovazione e la creatività non convenzionale non si insegnano ma si scoprono dentro chi gia la possiede. Quello che possiamo fare è darci da fare per scoprirla, favorirla, potenziarla eccetera.

Io penso che quello che farei se dovessi provvedere a individuare questi creativi innovatori sarebbe di cercare questo qualcosa che puo cambiare il corso del nostro modo di affrontare i problemi ovunque, tra i barboni nelle strade, gli immigrati, gli anziani, i bambini, i ricchi , i poveri, i geni e gli idioti.
La cultura in scatola in questo caso serve a poco o niente nonostamte possa avere l'etichetta di grandi nomi o di grandi universita.
Tutto questo puo risultare esagerato e francamente irritante perche interrompe il tranquillo svolgersi degli eventi, gli orari di lavoro, le vacanze, i figli da portare in piscina eccetera.
Ma se guardate dall'altra parte dell'oceano vedete che ci sono popoli che lavorano freneticamente accettando di non risparmiarsi e che fanno del successo la loro passione personale.
Per ora sono ancora fermabili ma se niente cambierà allora integreranno nel loro approccio tutta la tecnologia e la qualita occidentale e in quel momento noi avremo perso la nostra unica ragione di supremazia.
Discussione LinkediIn con Piero Ponti Sgargi.

Wednesday, April 6, 2011

Non facciamoci confondere dai sentimenti. Guardiamo le cose in faccia. C'è un male profondo nel popolo italiano che non è mai guarito e sta tornando ora. Noi non ci capiamo piu ci sentiamo diversi e non riusciamo a vedere le ragioni di essere sotto una sola bandiera. Se non riusciremo a tornare a capirci e a capire che il mare di putritudine possiamo scrollarcelo di dosso e tornare ad essere italiani, semplici, onesti, sinceri allora ci aspettano brutti tempi.

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