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Monday, October 31, 2011

Reti Impresa PMI : è questa l'innovazione ?

No non ho niente di esplicito ho solo visto che ci sono legami tra Compagnia delle Opere e reti di impresa nel senso che stanno spingendo molto. Non è nenche una novita che Compagnia delle Opere fosse l'inizio della indagine Tangentopoli sotto cui sono state scoperte tutte quelle cose, ne che Compagnia delle Opere continui ad essere convolta basta andare su google e fare cerca. Quindi non c'era assolutamente niente di strano erano cronaca. 
Io mi guardo bene a dal dire che tutte le reti di impresa nacondono dietro clientelismo. Pero ribadisco il fatto che la cronaca riporta casi di estrema importanza e gravita. 
Le stranezze: Piu che altro ho visto una iperreazione: improvvisamente alcune persone hanno tolto Compagnia delle Opere dal Profilo LinkedIn , sul profilo della Compagnia delle Opere compaiono le persone solo col nome. Molti mi hanno scritto in privato e io li capisco. 
Nel complesso ho avuto l'impressione di vivere in un film giallo "L'uomo che sapeva troppo" come se avessi inconsapevolmente messo le mani su cose piu grandi di me. 
Cosi mi sono sembrate esagerate le reazioni. Io poi ho avuto e ho un mare di problemi di alluvione ma se mi capitera di trovare situazioni che portano le PMI a vivere in un mondo drogato dove non è il merito a fare la selezione allora cerchero di vederci dentro e fino in fondo. 
Fare in modo che le PMI progrediscano si migliorino si innovino. Chiamarle RETI di Imprese va benissimo. L'importante e che non si tratti di reticoli clientelari contro cui credo tutti dobbiamo combattere.

RENZI: Nuovo. Giovane. E stupido.


Chissa se Renzi si rende conto che ciò che non invecchia muore e che solo il trasferimento dell'esperienza precedente ha permesso di passare dall'età della pietra a oggi.

Chissa se Renzi si rende conto che la cancellazione della memoria sarebbe proprio quello che qualcuno aspetta con impazienza. La memoria del "muro di gomma", di "antilope kobbler", di Pecorelli, di trattive segrete, di "Pio Albergo Trivulzio", di Seveso. del Talidomide, di Eternit, di liberali ex stalinisti , e di tutto quanto è sotterrato nella speranza che qualcuno decida stupidamente di cancellarlo. Noi abbiamo bisogno della memoria non per vendetta ma per difendere i giovani che non possono sapere.

Saturday, October 29, 2011

Innovazione : Una azienda guidata dalla capacita di trasformarsi per avere forma e dimensione ottimale per raggiungere gli obiettivi.


Faccio qualche osservazione: Non vorrei che l'innovazione sta passando dall'essere il nerbo della reazione del sistema ad una situazione difficile diventi una specie di obbligo e di maledizione. Non credete che davvero rischiamo di spostare l'attenzione dall'biettivo ultimo che vogliamo ad una ricerca di innovazione che da mezzo diventa fine?
Si parla di innovazione tra progetto e officina. Una risposta precisa ad una domanda precisa. Una innovazione "macchina" della produzione. Penso che in fondo illustri le ragioni del successo della meccanica italiana,
Ora mi chiedo ma a che serve questa innovazione? In realta l'azienda dovrebbe chiedersi come raggiungere obiettivi. Per raggiungere questi obiettivi il meccanismo aziendale dovrebbe deformarsi e rendersi flessibile per toccare quegli obiettivi che altrimenti sarebbero irraggiungibili. Questo capovolge totalmente il concetto di azienda che smette di avere innovazione come ruota di scorta da usare al bisogno e invece avere una entita azienda guidata dalla capacita di trsformarsi per diventare un qualcosa il piu possibile vicino all'ottimale per raggiungere gli obiettivi.
Dico la verita che faccio una grandissima fatica a vedere una grande azienda che passa il comando dal board a una entita che ha la assoluta necessita di essere poliforme e indefinibile.
Ancora una cosa sull'innovazione. Qualsiasi strada si scelga l'innovazione, la concettualizzazione della stessa, è un momento solitario dove un singolo ha un istante creativo anche se come giustamente dice Giuseppe bisognerebbe fare in modo che non sia il genio isolato ma che si crei un meccanismo di team creativo che permetta di avere il know how distribuito sufficientemente,
Allora mi chiedo alla fine questa innovazione è maggiormente compatibile con entita aziendali di dimensioni piu contenute?

Vorrei chiedere a Renzi se avrebbe rottamato Steve Jobs

E se non lo avrebbe fatto vorrei sapere le ragioni

Puparo Presents: Siracusa Province - Gangsters Inc.

Puparo Presents: Siracusa Province Posted by Gangsters Inc. on November 30, 2010 at 8:28am View Blog
Nomi e Cognomi delle storia della mafia. 

Sunday, October 23, 2011

Leggenda fuori stagione


Narra la leggenda che una merla uscisse tutti i giorni portandosi dietro i suoi candidi piccoli. Il tempo era molto freddo  e i piccoli si tenevano stretti stretti alla loro mamma. Ma Febbraio gelido soffio' con tutta la sua forza e scompagino' la famigliola. Essendo tutti bianchi candidi come la neve i piccoli non trovarono piu' modo di ritrovarsi con la loro mamma finche' non scorsero nel bosco una pinta di bitume ancora tiepido, si avvvicinarono, e, maldestramente, uno dopo l'altro ci caddero dentro. Si misero a chiedere aiuto a piena voce pigolando disperatamente.  Mamma Merla li senti e subito volo sul bitume e vedendo i piccoli impantanati si butto' su di essi e uno alla volta li trasse in salvo.
Quando tutto fino la merla abbraccio' i suoi piccoli e si accorsero con sorpresa di aver perso il loro candore e di essere diventati neri come la pece.
by 0b1kenobi

Saturday, October 22, 2011

Why Qaddafi was surrendered alive?

I think Qaddafi never wanted to surrender to Libyan fighting him as he knew how terrible could be his death.
More probably Qaddafi was deceived, he was told to surrender to NATO but NATO operatives had orders to sell him to his assassin. 

La mia promessa


- Se a qualcuno interessa non mi sono affatto dimenticato di unSognoItaliano. Io lo ritengo il mio progetto principale e lo condovido con tutti quellli che sentono di volerlo fare. Faro di tutto per realizzarlo per avere un punto di aggregazione ITALIANO, PULITO, VIVO
- Non mi scordero della morte di Gheddafi, non mi scordero di una cosa sporca, di una caccia all'uomo sguinzagliandogli i cani contro e godendo mentre lo sbranavano. Non mi scordero della notte delle misericordia della pieta e della umanita. Finche campo combattero questa società ipocrita che assassina per denaro. Lui ora ha pagato i suoi crimini, quando ONU, NATO, nazioni e cittadini corresponsabili pagherano i loro debiti?
- Non mi scordero che le PMI sono nella mani di persone che si nascondono. Non mi scordero che dietro le associazioni per RETI DI IMPRESA ho intravisto connessioni col gigante multinazionale onlus Compagnia delle Opere che è stata l'origine di TANGENTOPOLI e che anche ora è alla ribalta per corruzione. Non ci saranno minacce dirette e velate che mi impediranno di pensare che ci sono leggittimi dubbi sui loro comportamenti
Io sono niente ho solo la forza di pensare liberamente e la volonta di farlo.

Friday, October 21, 2011

Il Volto della fine


Certe volte il silenzio è cosi forte
Certe volte il dolore è senza senso
Dove non c’è colpa e non c’è rimedio
Dove non c’è senso alcuno
Piangere senza lacrime
Urlare senza voce
Tutto è già vissuto
Niente hai mai vissuto
La bussola impazzita
Ti porta ovunque
Domande senza risposta
E parole e parole
Parole tue parole degli altri
Parole senza volto senza significato
E le usi per costruire disperatamente una barriera
Per difenderti dal dolore cosi acuto
Il dolore è di tutti
Il dolore è sociale
Guai a chi non ne beve un sorso
La medicina amara
Il pensiero inesorabile
Che scava senza posa
Ti chiedi quando verrà la fine
Che vestito avrà
Sei sempre stato all’opera
Parole senza senso
Quando verrà la fine
La riconoscerai
Avrà il volto di un angelo
Scolpito nella pietra
Avra capelli morbidi
Ti abbraccerà

By 0b1kenobi


Thursday, October 20, 2011

Gheddafi: ucciso con ferocia come in uno scannatoio

Per errore ho visto un frammento dell'uccisione di Gheddafi gia coperto di sangue e urlante cone un animale in macellazione. Prevedo che il mondo occidentale pagherà con sangue e dolore la rinunzia ad essere umani

Le mie critiche a Reti Impresa PMI e Compagnia delle Opere

Quello che volevo esprimere sono i miei personali dubbi alla luce di considerazioni e fatti di cronaca. Io non so affatto se se ci sia qualcosa di sbagliato potrebbe essere invece una cosa ottima ma come ho sempre detto voglio poter dire pane al pane, conoscere le cose in chiaro. Le PMI sono una cosa importante in Italia. Le PMI sono un mercato importante anche per la mia azienda di marketing. Pero il motivo per cui cerco di vederci chiaro non e relativo ai soldi. Io credo che i Reticoli Clientelari abbiano portato alla morte della capacita di crescita dell'economia italiana e allora se in questo mercato dovesse emergere che qualcuno agisce per drogarlo allora sarebbe molto grave e sicuramente cercherei di arrivare fino in fondo.

Donne, bambini e vecchi sotto acqua ma i media preferiscono il bebe di Carla

Tutti gli anni la gente muore inghiottendo l'acqua dalle inondazioni, chi cerca di salvarsi tra coccodrilli, serpenti e scopioni. Non è l'inferno è il posto dove vengono prodotte le vostre fenomenali auto, i SUV, i vostri splendidi IPHONE e tanto altro. Ma per le televisoni italiane non c'è posto per queste tragedie, questi morti sono si seconda categoria meglio un gustoso aricolo su Carla Bruni

Wednesday, October 19, 2011

Reti IMPRESA PMI e Compagnia delle Opere : saro denunciato?


Ok sono stato informato di essere io quello che ha sbagliato dicendo quello che pensava delle RETI DI IMPRESA e della Compagnia Delle Opere che forse è connessa con questa cosa. Pare che possa essere denunciato e fatto oggetto di azioni legali.
Io ovviamente sono spaventato e mi faro bene un esame di coscienza. Io pero penso che dire che se c'è una cosa bella è bella e se c'è una cosa che è uno schifo è uno schifo faccia parte del dovere di ognuno di noi. Se la forma delle cose che ho detto è sbagliata sono pronto a cambiarla. credevo di aver trovato qui un gruppo di amici pronti a ribattere ogni errore. Non pensavo mai che qualcuno potesse senza avermi detto una parola passare alle azioni legali

Era Giuliano Ferrara a invitare: tra un'ora tutti in giro per i corridoi a cantare canzoni antifasciste?

PROLOGO Era il 68 e io cercavo di frequentare la facoltà di fisica. In effetti non era cosi facile. Io essendo senza un soldo dovevo lavorare per aiutare la mia famiglia anche perche la mia famiglia considerava lasciare che uno non lavorasse contribuendo al bilancio famigliare un pericoloso principio poco sano. Lavoravo a Latina, sessanta kilometri da Roma come geometra disegnatore presso il mai dimenticato "STUDIO TECNICO SAN MARCO" e dovevo fare le mie 40 ore settimanali di lavoro se volevo arrivare a quelle due cento mila lire ( cento euro di ora ) che erano il mio stipendio o simili. Per andare a fare l'universita il tempo che toglievo al lavoro dovevo recuperarlo cosi alla fine mi chiesero di lavorare la domenica, il sabato pomeriggio e la sera dopo le nove. La mattina alzataccia prima delle 5 autobus fino alla stazione dei treni poi Treno fino a Roma ( sempre strapieno sempre in ritardo spesso eliminato) Arrivato a Roma ancora corse per andare alla Sapienza. Questo succedeva tre volte alla settimana. Poi il sabato c'erano i labratori di fisica e quindi uno specifico accordo prevedeva il lavoro fino alle 13 poi corsa a Roma e poi se ero fortunato prendevo l'autobus per la zona del laboratorio se ci riuscivo, se c'era e se non era troppo in ritardo. Quando arrivavo al Laboratorio gli altri studenti avevano gia cominciato il tema della sperimentazione e quindi dovevo correre. Ma mezzora prima della chiusura dovevo correre a riprendere l'autobus perche l'ultimo treno possibile per Latina partiva inesorabilmente alle 7,50 e un paio di volte dopo le corse pazze sono rimasto attaccato allo sportello e sono salito solo per merito di passeggeri compassionevoli. LA STORIA Stare seduto in aula e ascoltare quello che diceva il docente era abbastanza difficile soprattutto perche a quiei tempi i docenti arrivavno alla fine della lavagna e cancellavano per scrivere il resto. Tanto poi c'erano le "dispense" da comprare, se si trovavano, se si riusciva a sapere dove comprarle. Se tutto questo vi sembra disagevole allora non è ancora tutto. A cadenza che sembrava sempre piu frequente qualcuno entrava interrompendo brutalmente la lezione, ma il docente non protestava. Questo qualcuno intimava "alle 11 tutti in giro per i corridoi a cantare canzoni antifasciste" Non so veramente chi fosse questo qualcuno, so che erano fuoricorso e che assomigliava a Giuliano Ferrara anche non credo potesse essere lui. Io a quel punto riprendevo il treno e tornavo a lavorare. EPILOGO Non mi sono laureato. Dopo un po di mesi ho capito che odiavo la scuola in tutte le forme.

Monday, October 17, 2011

RETI DI IMPRESA e "COMPAGNIA DELLE OPERE": si tratta di "reticoli clientelari?"

Scrivo questo post in stato di vera preoccupazione perche mi rendo conto di toccare argomenti che molto pericolosi: Compagnia delle Opere una Onlus dell'area di Comunione e Liberazione ma in realta una multinazionale di una spaventosa forza e diffusione opera da sempre in Italia e nel Mondo. Non sono in grado di affermare nulla mi pongo soltanto alcune domande e mi aspetto di ricevere chiarimenti da chi partecipa alle discussioni.

Compagnia delle opere è stata la radice di tutta tangentopoli e il processo mani pulite ha preso inizio con l'indagine sul PIO ALBERGO TRIVULZIO  http://bit.ly/pr1LhZ . La compagnia compare in un numero imprecisato di indagini sulle tangenti in ere diverse http://bit.ly/pnwttM. Lo stesso Di Pietro dopo le indagini di "mani pulite" sembra essersi disinteressato di CDO.  

Da tempo su Linkedin vengono attivate discussioni sul tema "Reti di impresa" a cui ho preso parte pur rilevando che forse non era molto gradita la mia tendenza a chiederemi i perche delle cose. Mi chiedo se è normale che una società come CDO utlizzi le discussioni LinkedIn per attirare e organizzare proseliti a cui vendere servizi. Mi chiedo se è giusto disseminare linkedin di dipendenti delle stessa societa. Mi chiedo se i "reticoli clientelari" a cui faceva riferimento il cardinale Bagnasco non siano anche e soprattutto questo. A che serve una "rete di impresa" quando sotto una multinazionale gestisce banche, istituzioni, politica ? 

BLACK BLOC: Nuovi, Giovani e Imbecilli - NON SONO LA RIVOLUZIONE

Sono solo il vecchio che non vuole fare posto al nuovo, sono gli stessi che sono facili a bastonare a ferire a dare alle fiamme. 

Guai se gente come questa dovesse trovare eco o giustificazione 

Saturday, October 15, 2011

Now detained: -508 days no trial -322 days no charge -326 days US bankg blockade

PMI e reti di impresa : mappe mentali e problemi della comunicazione

 Molto belle le mappe mentali e fanno progettare con maggiore facilita. Pero sono solo uno strumento, in se non aggiungono niente alla risoluzione del problema.
Speravo che in questo contesto emergesse un problema fondamentale nella nei rapporti tra e con le PMI e cioe quello della comunicazione. Probabilmente l'Ing Tononi avendo fatto ricerca sull'argomento PMI avra anche esaminato questo aspetto.
Il problema di cui parlo è che le PMI hanno un loro dizionario e una loro scala delle priorita e delle valutazioni.
Alcune ricerche hanno dimostrato come i termini hanno per le PMI significati diversi da quelle delle grande aziende.
Prendiamo per esempio il termine investimento: per le PMI spesso investimento è un sinonimo di spesa, di operazione non necessaria e comunque non gradita. Per una grande impresa investimento ha il significato di opportunita di guadagno.
Cosi penso che costruire un veicolo di comunicazione, come una rete, non possa prescindere dalla valutazione del problema dei diversi dizionari che potrebbe portare a incapacita di comunicazione o a cattive comunicazioni che sono anche peggio.

Thursday, October 13, 2011

Perche sulle reti di impresa pare esserci poca disponibilta ad informare? Quello che si propone è un servizio a pagamento? ha legami con le banche? entrera nella catena di distribuzione?

Reti di Impresa: Parliamone liberamente senza prevenzioni ne taboo Molto interessante questo testo di cui un capitolo è scritto dall'Ing. Tononi dell'Enea che dirige la ricerca nel campo. Molti interrogativi che circolano sulla rete erano gia stati evidenziati nel 2002. Perche sulle reti di impresa pare esserci poca disponibilta ad informare? Quello che si propone è un servizio a pagamento? ha legami con le banche? entrera nella catena di distribuzione? 


Networks of SMEs as Virtual Web Organizations: An Experimental Program Aimed at Supporting SMEs in Depressed Areas of Italy Roberto Tononi (ENEA, Italy) and Gianfrancesco Amorosi (ESCE, Italy)

Wednesday, October 12, 2011

Come è stata svenduta l'Italia di Antonella Randazzo per www.disinformazione.it - 12 marzo 2007


disinformazione.it
Come è stata svenduta l'Italia di Antonella Randazzo
di Antonella Randazzo per www.disinformazione.it - 12 marzo 2007
Autrice del libro: "DITTATURE: LA STORIA OCCULTA"

Era il 1992, all'improvviso un'intera classe politica dirigente crollava sotto i colpi delle indagini giudiziarie. Da oltre quarant'anni era stata al potere. Gli italiani avevano sospettato a lungo che il sistema politico si basasse sulla corruzione e sul clientelismo. Ma nulla aveva potuto scalfirlo. Né le denunce, né le proteste popolari (talvolta represse nel sangue), né i casi di connivenza con la mafia, che di tanto in tanto salivano alla cronaca. Ma ecco che, improvvisamente, il sistema crollava.
Cos'era successo da fare in modo che gli italiani potessero avere, inaspettatamente, la soddisfazione di constatare che i loro sospetti sulla corruzione del sistema politico erano reali?

Mentre l'attenzione degli italiani era puntata sullo scandalo delle tangenti, il governo italiano stava prendendo decisioni importantissime per il futuro del paese.
Con l'uragano di "Tangentopoli" gli italiani credettero che potesse iniziare un periodo migliore per l'Italia. Ma in segreto, il governo stava attuando politiche che avrebbero peggiorato il futuro del paese. Numerose aziende saranno svendute, persino la Banca d'Italia sarà messa in vendita. La svendita venne chiamata "privatizzazione".

Il 1992 fu un anno di allarme e di segretezza. L'allora Ministro degli Interni Vincenzo Scotti, il 16 marzo, lanciò un allarme a tutti i prefetti, temendo una serie di attacchi contro la democrazia italiana. Gli attacchi previsti da Scotti erano eventi come l'uccisione di politici o il rapimento del presidente della Repubblica. Gli attacchi ci furono, e andarono a buon fine, ma non si trattò degli eventi previsti dal Ministro degli Interni. L'attacco alla democrazia fu assai più nascosto e destabilizzante.

Nel maggio del 1992, Giovanni Falcone venne ucciso dalla mafia. Egli stava indagando sui flussi di denaro sporco, e la pista stava portando a risultati che potevano collegare la mafia ad importanti circuiti finanziari internazionali. Falcone aveva anche scoperto che alcuni personaggi prestigiosi di Palermo erano affiliati ad alcune logge massoniche di rito scozzese, a cui appartenevano anche diversi mafiosi, ad esempio Giovanni Lo Cascio. La pista delle logge correva parallela a quella dei circuiti finanziari, e avrebbe portato a risultati certi, se Falcone non fosse stato ucciso.

Su Falcone erano state diffuse calunnie che cercavano di capovolgere la realtà di un magistrato integro. La gente intuiva che le istituzioni non lo avevano protetto. Ciò emerse anche durante il suo funerale, quando gli agenti di polizia si posizionarono davanti alle bare, impedendo a chiunque di avvicinarsi. Qualcuno gridò: "Vergognatevi, dovete vergognarvi, dovete andare via, non vi avvicinate a queste bare, questi non sono vostri, questi sono i nostri morti, solo noi abbiamo il diritto di piangerli, voi avete solo il dovere di vergognarvi".
Che la mafia stesse utilizzando metodi per colpire il paese intero, in modo da spaventarlo e fargli accettare passivamente il "nuovo corso" degli eventi, lo si vedrà anche dagli attentati del 1993.

Gli attentati del 1993 ebbero caratteristiche assai simili agli attentati terroristici degli anni della "strategia della tensione", e sicuramente avevano lo scopo di spaventare il paese, per indebolirlo. Il 4 maggio 1993, un'autobomba esplode in via Fauro a Roma, nel quartiere Parioli. Il 27 maggio un'altra autobomba esplode in via dei Georgofili a Firenze, cinque persone perdono la vita. La notte tra il 27 e il 28 luglio, ancora un'autobomba esplode in via Palestro a Milano, uccidendo cinque persone. I responsabili non furono mai identificati, e si disse che la mafia volesse "colpire le opere d'arte nazionali", ma non era mai accaduto nulla di simile. I familiari delle vittime e il giudice Giuseppe Soresina saranno concordi nel ritenere che quegli attentati non erano stati compiuti soltanto dalla mafia, ma anche da altri personaggi dalle "menti più fini dei mafiosi".

Falcone era un vero avversario della mafia. Le sue indagini passarono a Borsellino, che venne assassinato due mesi dopo. La loro morte ha decretato il trionfo di un sistema mafioso e criminale, che avrebbe messo le mani sull'economia italiana, e costretto il paese alla completa sottomissione politica e finanziaria.
Mentre il ministro Scotti faceva una dichiarazione che suonava quasi come una minaccia: "la mafia punterà su obiettivi sempre più eccellenti e la lotta si farà sempre più cruenta, la mafia vuole destabilizzare lo stato e piegarlo ai propri voleri", Borsellino lamentava regole e leggi che non permettevano una vera lotta contro la mafia. Egli osservava: "non si può affrontare la potenza mafiosa quando le si fa un regalo come quello che le è stato fatto con i nuovi strumenti processuali adatti ad un paese che non è l’Italia e certamente non la Sicilia. Il nuovo codice, nel suo aspetto dibattimentale, è uno strumento spuntato nelle mani di chi lo deve usare. Ogni volta, ad esempio, si deve ricominciare da capo e dimostrare che Cosa Nostra esiste".

I metodi statali di sabotaggio della lotta contro la mafia sono stati denunciati da numerosi esponenti della magistratura. Ad esempio, il 27 maggio 1992, il Presidente del tribunale di Caltanissetta Placido Dall’Orto, che doveva occuparsi delle indagini sulla strage di Capaci, si trovò in gravi difficoltà: "Qui è molto peggio di Fort Apache, siamo allo sbando. In una situazione come la nostra la lotta alla mafia è solo una vuota parola, lo abbiamo detto tante volte al Csm".
Anche il Pubblico Ministero di Palermo, Roberto Scarpinato, nel giugno del 1992 disse: "Su un piatto della bilancia c’ è la vita, sull’altro piatto ci deve essere qualcosa che valga il rischio della vita, non vedo in questo pacchetto un impegno straordinario da parte dello Stato, ad esempio non vedo nulla di straordinario sulla caccia e la cattura dei grandi latitanti".
Nello stesso anno, il senatore Maurizio Calvi raccontò che Falcone gli confessò di non fidarsi del comando dei carabinieri di Palermo, della questura di Palermo e nemmeno della prefettura di Palermo.

Che gli assassini di capaci non fossero tutti italiani, molti lo sospettavano.
Il Ministro Martelli, durante una visita in Sudamerica, dichiarò: "Cerco legami tra l’assassinio di Falcone e la mafia americana o la mafia colombiana". Lo stesso presidente del consiglio Amato, durante una visita a Monaco, disse: "Falcone è stato ucciso a Palermo ma probabilmente l’omicidio è stato deciso altrove".
Probabilmente, le tecniche d'indagine di Falcone non piacevano ai personaggi con cui il governo italiano ebbe a che fare quell'anno. Quel considerare la lotta alla mafia soprattutto un dovere morale e culturale, quel coinvolgere le persone nel candore dell'onestà e dell'assenza di compromessi, gli erano valsi la persecuzione e i metodi di calunnia tipici dei servizi segreti inglesi e statunitensi. Tali metodi mirano ad isolare e a criminalizzare, cercando di fare apparire il contrario di ciò che è. Cercarono di far apparire Falcone un complice della mafia. Antonino Caponnetto dichiarò al giornale La Repubblica: "Non si può negare che c’è stata una campagna (contro Falcone), cui hanno partecipato in parte i magistrati, che lo ha delegittimato. Non c’è nulla di più pericoloso per un magistrato che lotta contro la mafia che l’essere isolato".

L'omicidio di due simboli dello Stato così importanti come Falcone e Borsellino significava qualcosa di nuovo. Erano state toccate le corde dell'élite di potere internazionale, e questi omicidi brutali lo testimoniavano. Ciò è stato intuito anche da Charles Rose, Procuratore distrettuale di New York, che notò la particolarità degli attentati: "Neppure i boss più feroci di Cosa Nostra hanno mai voluto colpire personalità dello Stato così visibili come era Giovanni, perché essi sanno benissimo quali rischi comporta attaccare frontalmente lo Stato. Quell’attentato terroristico è un gesto di paura... Credo che una mafia che si mette a sparare ai simboli come fanno i terroristi... è condannata a perdere il bene più prezioso per ogni organizzazione criminale di quel tipo, cioè la complicità attiva o passiva della popolazione entro la quale si muove".

Infatti, quell'anno gli italiani capirono che c'era qualcosa di nuovo, e scesero in piazza contro la mafia. Si formarono due fronti: la gente comune contro la mafia, e le istituzioni, che si stavano sottomettendo all'élite che coordina le mafie internazionali.
Quell'anno l'élite anglo-americana non voleva soltanto impedire la lotta efficace contro la mafia, ma voleva rendere l'Italia un paese completamente soggiogato ad un sistema mafioso e criminale, che avrebbe dominato attraverso il potere finanziario.

Come segnalò il presidente del Senato Giovanni Spadolini, c'era in atto un'operazione su larga scala per distruggere la democrazia italiana: "Il fine della criminalità mafiosa sembra essere identico a quello del terrorismo nella fase più acuta della stagione degli anni di piombo: travolgere lo stato democratico nel nostro paese. L’obiettivo è sempre lo stesso:  delegittimare lo Stato, rompere il circuito di fiducia tra cittadini e potere democratico…se poi noi scorgiamo – e ne abbiamo il diritto – qualche collegamento internazionale intorno alla sfida mafia più terrorismo, allora ci domandiamo: ma forse si rinnovano gli scenari di dodici-undici anni fa? Le minacce dei centri di cospirazione affaristico-politica come la P2 sono permanenti nella vita democratica italiana. E c’è un filone piduista che sopravvive, non sappiamo con quanti altri. Mafia e P2 sono congiunte fin dalle origini, fin dalla vicenda Sindona".

Anche Tina Anselmi aveva capito i legami fra mafia e finanza internazionale: "Bisogna stare attenti, molto attenti... Ho parlato del vecchio piano di rinascita democratica di Gelli e confermo che leggerlo oggi fa sobbalzare. E’ in piena attuazione... Chi ha grandi mezzi e tanti soldi fa sempre politica e la fa a livello nazionale ed internazionale. Ho parlato in questi giorni con un importante uomo politico italiano che vive nel mondo delle banche. Sa cosa mi ha detto? Che la mafia è stata più veloce degli industriali e che sta già investendo centinaia di miliardi, frutto dei guadagni fatti con la droga, nei paesi dell’est... Stanno già comprando giornali e televisioni private, industrie e alberghi… Quegli investimenti si trasformeranno anche in precise e specifiche azioni politiche che ci riguardano, ci riguardano tutti. Dopo le stragi di Palermo la polizia americana è venuta ad indagare in Sicilia anche per questo, sanno di questi investimenti colossali, fatti regolarmente attraverso le banche".

Anni dopo, l'ex ministro Scotti confesserà a Cirino Pomicino: "Tutto nacque da una comunicazione riservata fattami dal capo della polizia Parisi che, sulla base di un lavoro di intelligence svolto dal Sisde e supportato da informazioni confidenziali, parlava di riunioni internazionali nelle quali sarebbero state decise azioni destabilizzanti sia con attentati mafiosi sia con indagini giudiziarie nei confronti dei leaders dei partiti di governo".
Una delle riunioni di cui parlava Scotti si svolse il 2 giugno del 1992, sul panfilo Britannia, in navigazione lungo le coste siciliane. Sul panfilo c'erano alcuni appartenenti all'élite di potere anglo-americana, come i reali britannici e i grandi banchieri delle banche a cui si rivolgerà il governo italiano durante la fase delle privatizzazioni (Merrill Lynch, Goldman Sachs e Salomon Brothers).

In quella riunione si decise di acquistare le aziende italiane e la Banca d'Italia, e come far crollare il vecchio sistema politico per insediarne un altro, completamente manovrato dai nuovi padroni. A quella riunione parteciparono anche diversi italiani, come Mario Draghi, allora direttore delegato del ministero del Tesoro, il dirigente dell'Eni Beniamino Andreatta e il dirigente dell'Iri Riccardo Galli. Gli intrighi decisi sulla Britannia avrebbero permesso agli anglo-americani di mettere le mani sul 48% delle aziende italiane, fra le quali c'erano la Buitoni, la Locatelli, la Negroni, la Ferrarelle, la Perugina e la Galbani.
La stampa martellava su "Mani pulite", facendo intendere che da quell'evento sarebbero derivati grandi cambiamenti.
Nel giugno 1992 si insediò il governo di Giuliano Amato. Si trattava di un personaggio in armonia con gli speculatori che ambivano ad appropriarsi dell'Italia. Infatti, Amato, per iniziare le privatizzazioni, si affrettò a consultare il centro del potere finanziario internazionale: le tre grandi banche di Wall Street, Merrill Lynch, Goldman Sachs e Salomon Brothers.

Appena salito al potere, Amato trasformò gli Enti statali in Società per Azioni, valendosi del decreto Legge 386/1991, in modo tale che l'élite finanziaria li potesse controllare, e in seguito rilevare.
L'inizio fu concertato dal Fondo Monetario Internazionale, che, come aveva fatto in altri paesi, voleva privatizzare selvaggiamente e svalutarela nostra moneta, per agevolare il dominio economico-finanziario dell'élite. L'incarico di far crollare l'economia italiana venne dato a George Soros, un cittadino americano che tramite informazioni ricevute dai Rothschild, con la complicità di alcune autorità italiane, riuscì a far crollare la nostra moneta e le azioni di molte aziende italiane.
Soros ebbe l'incarico, da parte dei banchieri anglo-americani, di attuare una serie di speculazioni, efficaci grazie alle informazioni che egli riceveva dall'élite finanziaria. Egli fece attacchi speculativi degli hedge funds per far crollare la lira. A causa di questi attacchi, il 5 novembre del 1993 la lira perse il 30% del suo valore, e anche negli anni successivi subì svalutazioni.

Le reti della Banca Rothschild, attraverso il direttore Richard Katz, misero le mani sull'Eni, che venne svenduta. Il gruppo Rothschild ebbe un ruolo preminente anche sulle altre privatizzazioni, compresa quella della Banca d'Italia. C'erano stretti legami fra il Quantum Fund di George Soros e i Rothschild. Ma anche numerosi altri membri dell'élite finanziaria anglo-americana, come Alfred Hartmann e Georges C. Karlweis, furono coinvolti nei processi di privatizzazione delle aziende e della Banca d'Italia.
La Rothschild Italia Spa, filiale di Milano della Rothschild & Sons di Londra,venne creata nel 1989, sotto la direzione di Richard Katz. Quest'ultimo diventò direttore del Quantum Fund di Soros nel periodo delle speculazioni a danno della lira. Soros era stato incaricato dai Rothschild di attuare una serie di speculazioni contro la sterlina, il marco e la lira, per destabilizzare il sistema Monetario Europeo. Sempre per conto degli stessi committenti, egli fece diverse speculazioni contro le monete di alcuni paesi asiatici, come l'Indonesia e la Malesia. Dopo la distruzione finanziaria dell'Europa e dell'Asia, Soros venne incaricato di creare una rete per la diffusione degli stupefacenti in Europa.

In seguito, i Rothschild, fedeli al loro modo di fare, cercarono di far cadere la responsabilità del crollo economico italiano su qualcun altro. Attraverso una serie di articoli pubblicati sul Financial Times, accusarono la Germania, sostenendo che la Bundesbank aveva attuato operazioni di aggiotaggio contro la lira. L'accusa non reggeva, perché i vantaggi del crollo della lira e della svendita delle imprese italiane andarono agli anglo-americani.
La privatizzazione è stata un saccheggio, che ancora continua. Spiega Paolo Raimondi, del Movimento Solidarietà:

Abbiamo avuto anni di privatizzazione, saccheggio dell'economia produttiva e l'esplosione della bolla della finanza derivata. Questa stessa strategia di destabilizzazione riparte oggi, quando l'Europa continentale viene nuovamente attratta, anche se non come promotrice e con prospettive ancora da definire, nel grande progetto di infrastrutture di base del Ponte di Sviluppo Eurasiatico.

Qualche anno dopo la magistratura italiana procederà contro Soros, ma senza alcun successo. Nell'ottobre del 1995, il presidente del Movimento Internazionale per i Diritti Civili-Solidarietà, Paolo Raimondi, presentò un esposto alla magistratura per aprire un'inchiesta sulle attività speculative di Soros & Co, che avevano colpito la lira. L'attacco speculativo di Soros, gli aveva permesso di impossessarsi di 15.000 miliardi di lire. Per contrastare l'attacco, l'allora governatore della Banca d’Italia, Carlo Azeglio Ciampi, bruciò inutilmente 48 miliardi di dollari.
Su Soros indagarono le Procure della Repubblica di Roma e di Napoli, che fecero luce anche sulle attività della Banca d'Italia nel periodo del crollo della lira. Soros venne accusato di aggiotaggio e insider trading, avendo utilizzato informazioni riservate che gli permettevano di speculare con sicurezza e di anticipare movimenti su titoli, cambi e valori delle monete.
Spiegano il Presidente e il segretario generale del "Movimento Internazionale per i Diritti Civili - Solidarietà", durante l'esposto contro Soros:

È stata... annotata nel 1992 l 'esistenza... di un contatto molto stretto e particolare del sig. Soros con Gerald Carrigan, presidente della Federal Reserve Bank di New York, che fa parte dell'apparato della Banca centrale americana, luogo di massima circolazione di informazioni economiche riservate, il quale, stranamente, una volta dimessosi da questo posto, venne poi immediatamente assunto a tempo pieno dalla finanziaria "Goldman Sachs & co." come presidente dei consiglieri internazionali. La Goldman Sachs è uno dei centri della grande speculazione sui derivati e sulle monete a livello mondiale. La Goldman Sachs è anche coinvolta in modo diretto nella politica delle privatizzazioni in Italia. In Italia inoltre, il sig. Soros conta sulla strettissima collaborazione del sig. Isidoro Albertini, ex presidente degli agenti di cambio della Borsa di Milano e attuale presidente della "Albertini e co. SIM" di Milano, una delle ditte guida nel settore speculativo dei derivati. Albertini è membro del consiglio di amministrazione del "Quantum Fund" di Soros.

III. L'attacco speculativo contro la lira del settembre 1992 era stato preceduto e preparato dal famoso incontro del 2 giugno 1992 sullo yacht "Britannia" della regina Elisabetta II d'Inghilterra, dove i massimi rappresentanti della finanza internazionale, soprattutto britannica, impegnati nella grande speculazione dei derivati, come la S. G. Warburg, la Barings e simili, si incontrarono con la controparte italiana guidata da Mario Draghi, direttore generale del ministero del Tesoro, e dal futuro ministro Beniamino Andreatta, per pianificare la privatizzazione dell'industria di stato italiana. A seguito dell'attacco speculativo contro la lira e della sua immediata svalutazione del 30%, codesta privatizzazione sarebbe stata fatta a prezzi stracciati, a beneficio della grande finanza internazionale e a discapito degli interessi dello stato italiano e dell'economia nazionale e dell'occupazione. Stranamente, gli stessi partecipanti all'incontro del Britannia avevano già ottenuto l'autorizzazione da parte di uomini di governo come Mario Draghi, di studiare e programmare le privatizzazioni stesse. Qui ci si riferisce per esempio alla Warburg, alla Morgan Stanley, solo per fare due tra gli esempi più noti. L'agenzia stampa EIR (Executive Intelligence Review) ha denunciato pubblicamente questa sordida operazione alla fine del 1992 provocando una serie di interpellanze parlamentari e di discussioni politiche che hanno avuto il merito di mettere in discussione l'intero procedimento, alquanto singolare, di privatizzazione.

I complici italiani furono il ministro del Tesoro Piero Barucci, l'allora Direttore di Bankitalia Lamberto Dini e l'allora governatore di Bankitalia Carlo Azeglio Ciampi. Altre responsabilità vanno all'allora capo del governo Giuliano Amato e al Direttore Generale del Tesoro Mario Draghi. Alcune autorità italiane (come Dini) fecero il doppio gioco: denunciavano i pericoli ma in segreto appoggiavano gli speculatori.
Amato aveva costretto i sindacati ad accettare un accordo salariale non conveniente ai lavoratori, per la "necessità di rimanere nel Sistema Monetario Europeo", pur sapendo che l'Italia ne sarebbe uscita a causa delle imminenti speculazioni.
Gli attacchi all'economia italiana andarono avanti per tutti gli anni Novanta, fino a quando il sistema economico- finanziario italiano non cadde sotto il completo controllo dell'élite. Nel gennaio del 1996, nel rapporto semestrale sulla politica informativa e della sicurezza, il Presidente del Consiglio Lamberto Dini disse:

I mercati valutari e le borse delle principali piazze mondiali continuano a registrare correnti speculative ai danni della nostra moneta, originate, specie in passaggi delicati della vita politico-istituzionale, dalla diffusione incontrollata di notizie infondate riguardanti la compagine governativa e da anticipazioni di dati oggetto delle periodiche comunicazioni sui prezzi al consumo... è possibile attendersi la reiterazione di manovre speculative fraudolente, considerato il persistere di una fase congiunturale interna e le scadenze dell'unificazione monetaria.

Il giorno dopo, il governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, riferiva che l'Italia non poteva far nulla contro le correnti speculative sui mercati dei cambi, perché "se le banche di emissione tentano di far cambiare direzione o di fermare il vento (delle operazioni finanziarie) non ce la fanno per la dimensione delle masse in movimento sui mercati rispetto alla loro capacità di fuoco".
Le nostre autorità denunciavano il potere dell'élite internazionale, ma gettavano la spugna, ritenendo inevitabili quegli eventi. Era in gioco il futuro economico-finanziario del paese, ma nessuna autorità italiana pensava di poter fare qualcosa contro gli attacchi destabilizzanti dell'élite anglo-americana.

Il Movimento Solidarietà fu l'unico a denunciare quello che stava effettivamente accadendo, additando i veri responsabili del crollo dell'economia italiana. Il 28 giugno 1993, il Movimento Solidarietà svolse una conferenza a Milano, in cui rese nota a tutti la riunione sul Britannia e quello che ne era derivato.
Il 6 novembre 1993, l 'allora presidente del Consiglio, Carlo Azeglio Ciampi scrisse una lettera al procuratore capo della Repubblica di Roma, Vittorio Mele, per avviare "le procedure relative al delitto previsto all'art. 501 del codice penale ("Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio"), considerato nell'ipotesi delle aggravanti in esso contenute". Anche a Ciampi era evidente il reato di aggiotaggio da parte di Soros, che aveva operato contro la lira e i titoli quotati in Borsa delle nostre aziende.

Anche negli anni successivi avvennero altre privatizzazioni, senza regole precise e a prezzi di favore. Che stesse cambiando qualcosa, gli italiani lo capivano dal cambio di nome delle aziende, la Sip era diventata Telecom Italia e le Ferrovie dello Stato erano diventate Trenitalia.
Il decreto legislativo 79/99 avrebbe permesso la privatizzazione delle aziende energetiche. Nel settore del gas e dell'elettricità apparvero numerose aziende private, oggi circa 300. Dal 24 febbraio del 1998, anche le Poste Italiane diventarono una S.p.a. In seguito alla privatizzazione delle Poste, i costi postali sono aumentati a dismisura e i lavoratori postali vengono assunti con contratti precari. Oltre 400 uffici postali sono stati chiusi, e quelli rimasti aperti appaiono come luoghi di vendita più che di servizio.

Le nostre autorità giustificavano la svendita delle privatizzazioni dicendo che si doveva "risanare il bilancio pubblico", ma non specificavano che si trattava di pagare altro denaro alle banche, in cambio di banconote che valevano come la carta straccia. A guadagnare sarebbero state soltanto le banche e i pochi imprenditori già ricchi (Benetton, Tronchetti Provera, Pirelli, Colaninno, Gnutti e pochi altri).
Si diceva che le privatizzazioni avrebbero migliorato la gestione delle aziende, ma in realtà, in tutti i casi, si sono verificati disastri di vario genere, e il rimedio è stato pagato dai cittadini italiani.

Le nostre aziende sono state svendute ad imprenditori che quasi sempre agivano per conto dell'élite finanziaria, da cui ricevevano le somme per l'acquisto. La privatizzazione della Telecom avvenne nell'ottobre del 1997. Fu venduta a 11,82 miliardi di euro, ma alla fine si incassarono soltanto 7,5 miliardi. La società fu rilevata da un gruppo di imprenditori e banche., e al Ministero del Tesoro rimase una quota del 3,5%.
Il piano per il controllo di Telecom aveva la regia nascosta della Merril Lynch, del Gruppo Bancario americano Donaldson Lufkin & Jenrette e della Chase Manhattan Bank.
Alla fine del 1998, il titolo aveva perso il 20% (4,33 euro). Le banche dell'élite, la Chase Manhattan e la Lehman Brothers, si fecero avanti per attuare un'opa. Attraverso Colaninno, che ricevette finanziamenti dalla Chase Manhattan, l'Olivetti diventò proprietaria di Telecom. L'Olivetti era controllata dalla Bell, una società con sede a Lussemburgo, a sua volta controllata dalla Hopa di Emilio Gnutti e Roberto Colaninno.

Il titolo, che durante l'opa era stato fatto salire a 20 euro, nel giro un anno si dimezzò. Dopo pochi anni finirà sotto i tre euro.
Nel 2001 la Telecom si trovava in gravi difficoltà, le azioni continuavano a scendere. La Bell di Gnutti e la Unipol di Consorte decisero di vendere a Tronchetti Provera buona parte loro quota azionaria in Olivetti. Il presidente di Pirelli, finanziato dalla J. P. Morgan, ottenne il controllo su Telecom, attraverso la finanziaria Olimpia, creata con la famiglia Benetton (sostenuta da Banca Intesa e Unicredit).

Dopo dieci anni dalla privatizzazione della Telecom, il bilancio è disastroso sotto tutti i punti di vista: oltre 20.000 persone sono state licenziate, i titoli azionari hanno fatto perdere molto denaro ai risparmiatori, i costi per gli utenti sono aumentati e la società è in perdita.
La privatizzazione, oltre che un saccheggio, veniva ad essere anche un modo per truffare i piccoli azionisti.
La Telecom, come molte altre società, ha posto la sua sede in paesi esteri, per non pagare le tasse allo Stato italiano. Oltre a perdere le aziende, gli italiani sono stati privati anche degli introiti fiscali di quelle aziende. La Bell, società che controllava la Telecom Italia, aveva sede in Lussemburgo, e aveva all'interno società con sede alle isole Cayman, che, com'è noto, sono un paradiso fiscale.

Gli speculatori finanziari basano la loro attività sull'esistenza di questi paradisi fiscali, dove non è possibile ottenere informazioni nemmeno alle autorità giudiziarie. I paradisi fiscali hanno permesso agli speculatori di distruggere le economie di interi paesi, eppure i media non parlano mai di questo gravissimo problema.
Mettere un'azienda importante come quella telefonica in mani private significa anche non tutelare la privacy dei cittadini, che infatti è stata più volte calpestata, com'è emerso negli ultimi anni.

Anche per le altre privatizzazioni, Autostrade, Poste Italiane, Trenitalia ecc., si sono verificate le medesime devastazioni: licenziamenti, truffe a danno dei risparmiatori, degrado del servizio, spreco di denaro pubblico, cattiva amministrazione e problemi di vario genere.
La famiglia Benetton è diventata azionista di maggioranza delle Autostrade. Il contratto di privatizzazione delle Autostrade dava vantaggi soltanto agli acquirenti, facendo rimanere l'onere della manutenzione sulle spalle dei contribuenti.
I Benetton hanno incassato un bel po' di denaro grazie alla fusione di Autostrade con il gruppo spagnolo Abertis. La fusione è avvenuta con la complicità del governo Prodi, che in seguito ad un vertice con Zapatero, ha deciso di autorizzarla. Antonio Di Pietro, Ministro delle Infrastrutture, si era opposto, ma ha alla fine si è piegato alle proteste dell'Unione Europea e alla politica del Presidente del Consiglio.

Nonostante i disastri delle privatizzazioni, le nostre autorità governative non hanno alcuna intenzione di rinazionalizzare le imprese allo sfacelo, anzi, sono disposte ad utilizzare denaro pubblico per riparare ai danni causati dai privati.
La società Trenitalia è stata portata sull'orlo del fallimento. In pochi anni il servizio è diventato sempre più scadente, i treni sono sempre più sporchi, il costo dei biglietti continua a salire e risultano numerosi disservizi. A causa dei tagli al personale (ad esempio, non c'è più il secondo conducente), si sono verificati diversi incidenti (anche mortali). Nel 2006, l 'amministratore delegato di Trenitalia, Mauro Moretti, si è presentato ad una audizione alla commissione Lavori Pubblici del Senato, per battere cassa, confessando un buco di un miliardo e settecento milioni di euro, che avrebbe potuto portare la società al fallimento. Nell'ottobre del 2006, il Ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, approvò il piano di ricapitalizzazione proposto da Trenitalia. Altro denaro pubblico ad un'azienda privatizzata ridotta allo sfacelo.

Dietro tutto questo c'era l'élite economico finanziaria (Morgan, Schiff, Harriman, Kahn, Warburg, Rockfeller, Rothschild ecc.) che ha agito preparando un progetto di devastazione dell'economia italiana, e lo ha attuato valendosi di politici, di finanzieri e di imprenditori. Nascondersi è facile in un sistema in cui le banche o le società possono assumere il controllo di altre società o banche. Questo significa che è sempre difficile capire veramente chi controlla le società privatizzate. E' simile al gioco delle scatole cinesi, come spiega Giuseppe Turani: "Colaninno & soci controllano al 51% la Hopa, che controlla il 56,6% della Bell, che controlla il 13,9% della Olivetti, che controlla il 70% della Tecnost, che controlla il 52% della Telecom".Numerose aziende di imprenditori italiani sono state distrutte dal sistema dei mercati finanziari, ad esempio la Cirio e la Parmalat. Queste aziende hanno truffato i risparmiatori vendendo obbligazioni societarie ("Bond") con un alto margine di rischio. La Parmalat emise Bond per un valore di 7 miliardi di euro, e allo stesso tempo attuò operazioni finanziarie speculative, e si indebitò. Per non far scendere il valore delle azioni (e per venderne altre) truccava i bilanci.

Le banche nazionali e internazionali sostenevano la situazione perché per loro vantaggiosa, e l'agenzia di rating, Standard & Poor's, si è decisa a declassare la Parmalat soltanto quando la truffa era ormai nota a tutti.
I risparmiatori truffati hanno avviato una procedura giudiziaria controCalisto Tanzi, Fausto Tonna, Coloniale S.p.a. (società della famiglia Tanzi), Citigroup, Inc. (società finanziaria americana), Buconero LLC (società che faceva capo a Citigroup), Zini & Associates (una compagnia finanziaria americana), Deloitte Touche Tohmatsu (organizzazione che forniva consulenza e servizi professionali), Deloitte & Touche SpA (società di revisione contabile), Grant Thornton International (società di consulenza finanziaria) e Grant Thornton S.p.a. (società incaricata della revisione contabile del sottogruppo Parmalat S.p.a.).

La Cirio era gestita dalla Cragnotti & Partners. I "Partners" non erano altro che una serie di banche nazionali e internazionali. La Cirio emise Bond per circa 1.125 milioni di Euro. Molte di queste obbligazioni venivano utilizzate dalle banche per spillare denaro ai piccoli risparmiatori. Tutto questo avveniva in perfetta armonia col sistema finanziario, che non offre garanzie di onestà e di trasparenza.
Grazie alle privatizzazioni, un gruppo ristretto di ricchi italiani ha acquisito somme enormi, e ha permesso all'élite economico-finanziaria anglo-americana di esercitare un pesante controllo, sui cittadini, sulla politica e sul paese intero.
Agli italiani venne dato il contentino di "Mani Pulite", che si risolse con numerose assoluzioni e qualche condanna a pochi anni di carcere.

A causa delle privatizzazioni e del controllo da parte della Banca Centrale Europea, il paese è più povero e deve pagare somme molto alte per il debito. Ogni anno viene varata la finanziaria, allo scopo di pagare le banche e di partecipare al finanziamento delle loro guerre. Mentre la povertà aumenta, come la disoccupazione, il lavoro precario, il degrado e il potere della mafia.
Il nostro paese è oggi controllato da un gruppo di persone, che impongono, attraverso istituti propagandati come "autorevoli" (Fondo Monetario Internazionale e Banca Centrale Europea), di tagliare la spesa pubblica, di privatizzare quello che ancora rimane e di attuare politiche non convenienti alla popolazione italiana. I nostri governi operano nell'interesse di questa élite, e non in quello del paese.

Antonella Randazzo ha scritto Roma Predona. Il colonialismo italiano in Africa, 1870-1943, (Kaos Edizioni, 2006); La Nuova Democrazia. Illusioni di civiltà nell'era dell'egemonia Usa (Zambon Editore 2007) e Dittature. La Storia Occulta (Edizione Il Nuovo Mondo, 2007).


http://www.reti-invisibili.net/georgofili/
La Repubblica , 27 maggio 1992.
La Repubblica , 28 maggio 1992.
La Repubblica, 10 giugno 1992.
La Repubblica , 23 giugno 1992.
La Repubblica , 23 giugno 1992.
La Repubblica , 25 giugno 1992.
La Repubblica, 27 maggio 1992.
La Repubblica, 11 agosto 1992.
L'Unità, 12 agosto 1992.
Solidarietà, anno IV n. 1, febbraio 1996.
Esposto della Magistratura contro George Soros presentato dal Movimento Solidarietà al Procuratore della Repubblica di Milano il 27 ottobre 1995.
Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Democratica , Rivista N. 4 gennaio-aprile 1996.
Solidarietà, anno 1, n. 1, ottobre 1993.
La Repubblica , 5 settembre 1999.


www.disinformazione.it

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Monday, October 10, 2011

Ricevo e pubblico con grande orgoglio: Steve Jobs: innovatore di tecnologia di moda – luci e ombre. di Roberto Vacca

Allego mio articolo - sotto forma di colloquio ideale - con Steve Jobs,
pubblicato da"Il Caffè" di Locarno.
Come faccio spesso, sostengo, controcorrente, che Jobs ha fatto cose ottime
(aprendo la strada alla realizzazione di PC), ma che ha avuto anche
conseguenze negative:  diffusione di icone dal significato incerto, sistemi
chiusi e non accessibili. Arguisco che Larry Page e Sergej Brin  con Google
hanno fatto più di Jobs per diffondere idee e cultura.
Concludo che l'iPad è la cosa migliore che Jobs abbia fatto.
Best
Roberto




Steve Jobs: innovatore di tecnologia di moda – luci e ombre. di Roberto Vacca, Il Caffè – 7 ottobre 2011.

Steve Jobs non è morto: non muore chi produce idee, parole, teorie, invenzioni sensate, immagini, formule, strutture, schemi – anche mode. Così posso parlargli:
“Grazie per aver inventato e prodotto iPad: l'innovazione più utile fra tutte quelle di Apple e Mac. Ho aspettato che uscisse per metterci un mio libro in cui racconto cosa siano i “memi” che ricevetti dai miei maestri e come li ho trasformati. Lo spiego con 300 pagine di testo più video e audio di grandi personaggi. Non avevo mai preso un computer Apple, né McIntosh, ma ho preso subito iPad: in volume minimo offre cose mai viste: testi che si sfogliano entro un involucro leggerissimo, elementi multimediali, videotelefono e webcam incorporati.”
Jobs si risentirebbe [è suscettibile]:
“Ma ho fatto di più: ho cambiato il modo di avvicinare la tecnologia alle persone, ho reso facile la vita a tanti - e il computer davvero personal e amico. Tutti dicono che sono stato un grande inventore!”
Rispondo:
“I grandi inventori aprono settori che prima non c’erano. Marconi: radio; Claude Shannon: teoria dell’informazione e della commutazione senza cui non avremmo i computer digitali; Dennis Gabor: l’olografia; Enrico Fermi: la fissione nucleare. Tu hai avuto il grande merito di realizzare e disseminare i personal computer aprendo la strada a IBM, Microsoft, etc. Un bell’esempio di immaginazione avanzata. È arduo fare confronti, ma Larry Page e Sergej Brin con Google hanno avuto probabilmente impatti positivi maggiori dei tuoi,”
Jobs si offenderebbe:
“Anche se non le ho inventate io, sono stato il primo a promuovere e disseminare largamente le icone: così ho facilitato l’accesso di milioni di persone ai computer.”
Obietto:
“I computer dovrebbero servire a eseguire compiti complessi. Le icone sono spesso mal definite e chi le usa spesso non si rende conto di quanto sta facendo, né quali funzioni sta evocando. Da millenni la scrittura cinese usa icone – non decine, ma molte migliaia di ideogrammi. Permette a popoli che parlano lingue diverse di comunicare per iscritto ogni concetto che si possa esprimere in qualsiasi lingua. Ma gli ideogrammi sono ardui da imparare. Un cinese riesce a leggere e scrivere solo dopo 5 anni di studio: ai ragazzi occidentali bastano settimane. I simboli alfa-numerici sono univoci, potenti tanto da fornire uno strumento ineguagliabile per il progresso di matematica e logica. Usare le icone allontana dalla abilità di redigere programmi di computer (coding). Per molti versi è stato un regresso – connaturato ai tuoi computer.
Jobs ricorderebbe la sua dichiarazione:
"Credo che i giorni migliori di Apple siano davanti a noi” - e aggiunge: “Usare i computer dovrà essere sempre più facile. Dovranno parlare la nostra lingua e capire le nostre espressioni e i nostri gesti. Io non sono arrivato a tanto: lo faranno i miei successori seguendo la strada che ho segnato.”
Rispondo:
“Ipersemplificare è irrazionale e porta danni. Di innovazioni creative c’è bisogno – in particolare di sistemi operativi che permettano di rendere trasparenti i controlli computerizzati di grandi sistemi tecnologici. Le decisioni prese da complessi programmi di controllo non devono essere attuate, senza che operatori e utenti ne capiscano motivi e meccanismi. È vitale che gli operatori addestrati capiscano la genesi delle elaborazioni e dispongano di diagnosi dell’intera catena: segnali dall’ambiente e dalle macchine controllate, canali di comunicazione, processi di elaborazione. Agli Apple e ai Mac manca proprio la trasparenza. Tanti PC sono stati usati per controllare processi (anche nelle missioni lunari), ma non Apple e Mac. Non dico che la cultura informatica si acquisti imparando a usare i programmi di Office fino a conseguire l’ECDL (European Computer Driving Licence). Occorre imparare: matematica avanzata, scienze, computer science e cultura generale (economia, psicologia, storia del pensiero, biologia, nanotecnologie, etc.)
Jobs urla [lo fa spesso]:
“Ma, insomma, non ti piace quel che ho fatto?”
Lo correggo:
“Mi piacciono molte cose. Se nel 1976 tu non avessi prodotto Apple II, non avresti stimolato tanti a emularti [non sempre lo hanno fatto bene, ad esempio tirando fuori codici nuovi e costringendo i clienti a buttare i programmi vecchi e ricomprare tutto]. Come dicevo, il tuo pezzo migliore è iPad: grazie di aver previsto oltre al tocco delle dita, anche la tastiera, l’ho presa subito.”

Chiediamo una class action contro UNICREDIT e BANCA INTESA

Perche le due maggiori banche italiane sono diventate il monopolio della supply chain italiana per quanto riguarda agroalimentare? chi le ha autorizzate?

QUANDO TI SEI ACCORTO DI steve jobs?

Io come ho gia detto sono e rimango un anti Apple. Mi sono accorto di Steve Jobs quando ha in trodotto il messaggio "Think different" mi è sembrata una mossa estremamente coraggiosa e anche uno che aveva capito esattamente che il suo mercato era fatto di persone che si ritenevano di Elite

Dovremo cambiare destra, sinistra e informazione


Io penso che un po tutti con un po di buonsenso vedendo l'economia mondiale crollarci attorno avevamo almeno il dubbio che le cose si erano messe male. Ma ormai lo sanno tutti quindi bisogna pensare al come uscirci.
Io dico BASTA coi ricatti. Basta con una destra che si fa votare terrorizzando con la paura dei comunisti, degli extracomunitari, dei drogati. E basta pure con una sinistra che non è stata capace di fare niente e che ricatta autorizzando l'abuso di giustizialismo per fermare la destra. BASTA significa che tutta questa gente giovani e vecchi se ne devono andare e bisogna fare piazza pulita.
Non basta creare una sinistra bisogna creare anche una nuova destra capace di confrontarsi, di essere leale e onesta.
20 anni di tormenti dal "mostro della politica" non sono un caso, non siamo stupidi vi prego, E successo molto di piu che un cambio di governo e di maggioranza.
Siamo entrati in una fase feudale con signorotti che spadroneggiano e sfoggiano le loro jus prime notti come una icona sacra.
20 anni in cui una opposizione è stat fittizia esattamente come se la avesse progettata berlusconi.
Dobbiamo ricominciare da qui da una destra una una sinistra nuova dobbiamo ricominciare da due partiti puliti.
MA non basta.
La gente, gli italiani ascoltano solo chi emana fascino, soldi, moda, potere, magia, ma questo tipo di persone, lo abbiamo visto, sono vuote dentro come fantocci colmi di fieno.
Dobbiamo partire da qui dall'avere audience e contenuto perche altrimenti sara inutile parlare.
Imposssibile? Se pensate un attimo a chi è responsabile dell'attenzione della gente vi renderete conto che un sistema di informazione malato e venduto come la politica che lo paga ha per venti anni spinto non i valori ma gli interessi.
E allora dovremo cambiare destra, sinistra e informazione
Un momento non sto parlando di mostri sacri sono solo un po di persone come noi e in genere valgono molto meno.
E adesso l'ultima cosa, e la prima, che dobbiamo cambiare è chi è stato il maggior complice di questo sfacelo di 20 anni : NOI
Quanti di noi considerano premere un bottone per dire si o no una cosa spiacevole? quanti di noi pensano che partecipare per un periodo determinato alla vita politica sia solo una idea matta e non un preciso dovere che molti di noi dovranno admpiere come una volta si faceva il militare ora bisognera fare il politico.
Riguardo le soluzioni tecniche basta inventare lo abbiamo fatto tutti. Bisogna passare ad una fase di costruzione ma assicurandoci che ci sia chi ci ascolti

La sfiducia, la mancanza di formazione, la burocrazia e il clientelismo stanno uccidendo l'Italia


Io come alcuni sanno opero come agente da Bangkok e la mia societa ha ideato il servizio Export Task Force proprio per cercare di dare una ulteriore possibilita alle aziende Italiane.
Molte aziende hanno problemi e cercano sbocchi commerciali, so che alcuni clienti/amici mi leggono qui, ma ci sono difficolta a procedere speditamente. Molte aziende non hanno nessuna esperienza di esportazione, molte non conoscono l'inglese, molte non hanno idea di cosa sia il marketing. La cosa piu terribile è che tutte hanno gia subito fregature per cui quando mi propongo ci manca poco ad essere preso a male parole e io li capisco. Le alternative istituzionali ICE, Camere di commercio, consorzi non risolvono. Quindi io vedo la gente avere i prodotti marcire nei campi ma assoltamente non prendere nessuna iniziativa anche a costo quasi zero. La sfiducia, la mancanza di formazione, la burocrazia e il clientelismo stanno uccidendo l'Italia

Sunday, October 9, 2011

Se Steve Jobs si fosse presentato a chiedere un posto di lavoro come disoccupato. Di eta avanzata, senza laurea poteva sperare per un posto di portiere notturno in un Hotel o di uomo delle pulizie. In italia essendo extracomunitario sarebbe finito in un centro di raccolta.


Ho l'impressione che piu la situazione si fa chiara piu si vede come tutto sia confuso. Per esempio continuiamo a parlare di un mondo in crisi ma non è vero. Se lo vedete il mondo continua tranquillamente sia pure cambiando ma siamo noi le persone ad essere in crisi
Tutti fanno analisi e parlano ma non serve a niente. Quelli che contano sono ascoltati qualsiasi fesseria dicano e determineranno qullo che succedera.
Improvvisamente tutti vogliono  essere Steve Jobs ma lui ha rischiato la pelle fino a restarci. Cosa farebbe adesso per risolvere i probemi?
Mi chiedevo cosa sarebbe successo se Steve Jobs si fosse presentato a chiedere un posto di lavoro come disoccupato. Di eta avanzata, senza laurea poteva sperare per un posto di portiere notturno in un Hotel o di uomo delle pulizie. In italia essendo extracomunitario sarebbe finito in un centro di raccolta.

Saturday, October 8, 2011

l'Io-universo in pillole e Opera Experiment : un germe di grano e un neutrino davvero siamo convinti di poter dire che esistono?

Un bambino nasce viene allevato, diventa uomo, ha dei figli e poi termina da vecchio la sua esistenza. Questo è quello che ci da il senso comune. Un germe di grano diventa spiga e poi i semi generano altre spighe e questo chiamiamo esitenza. Quando abbiamo cominciato a dire che un neutrino "esiste"? Trasferire umanità, vita, esistenza a quello che ci circonda è comprensibile ma non ha una giustificazione. Il padre esiste perche genera il figlio che porta una eredita genetica. Un oggetto inanimato non sa di esistere, non sa neppure di essere un oggetto perche in effetti è parte integrante di un brodo di materia che si unisce e si separa si fonde e si trasforma in energia senza sosta. Quello che chiamiamo oggetto è solo il nostro volere guardare ad un preciso tratto di tempo e di spazio come se fosse isolato.
Se prendete un proiettile sembra molto solido ma se andate indietro nel tempo scoprirete che era massa liquida e poi polvere di minerale e forse atomi vaganti nel vento. E nel futuro sara sparato e tornera ad essere polvere e a dissolversi le vento diventando parte di cose che noi chiamiamo "altri oggetti".
Come si fa  a stabilire lo stato di quiete o di moto di qualcosa che è parte integrante dell'intero universo?
Chi ci autorizza a considerare "oggetto" una porzione arbitraria dello spazio tempo?
Senza oggetti non ci sono moti, velocita e la fisica crolla proprio come previsto nei teoremi della fisica quantistica.
Se due ragazzi tendono una corda e uni di essi improvvisamente ne abbassa e rialza un capo nella corda si forma un "onda". Un onda non credo che nessuno la consideri un oggetto pero la fisica ne misura la velocita che significa la stessa onda si è spostata nello spazio. Come la "stessa onda"? Come si riconosce un onda dall'altra?
se un altra coppia di ragazzi poco distante fa la stessa manovra come si stabilisce quale è la "stessa onda"
In realta si vuole dire "esiste un onda", una cosa che ha vita e che quindi esiste in punti diversi.
Si puo dire esiste di una cosa senza vita?
Qualcosa senza vita è solo una misura non ha passato e non ha presente al di fuori della mente di chi la guarda.
Cosi abbiamo stabilito "esiste un neutrino" e si "muove"
Questi discorsi sembrano folli: tutti sappiamo che gli oggetti esistono sono solidi e si muovono.
Ma se la scienza per verificare le sue ipotesi accetta il senso comune allora finisce per scoprire solo quello che già sa.

Friday, October 7, 2011

Le PMI non devono essere aiutate ne assistite ne consigliate: queste sono le cose che si fanno per chi si trova in condizione di handicap. Le PMI vanno aiutate insegnando loro come aiutarsi da sole, rendendo il sistema ( banche, credito, burocrazia eccetera ) a misura di PMI e non apribile agli amici degli amici o a coupon o a evento


Sicuramente io non sono al corrente di tutte le iniziative che sono in atto a diversissimi livelli per fare in modo che le PMI, su cui l'Italia ha sempre contato come risorsa principale, si sveglino e comincino a trainare la crescita. Ho l'impressione, certo non i dati, che queste iniziative sono lunghissime e ho anche l'impressione di non vedere nessuna crescita nel livello della conversazione tra i diversi protagonisti. I comportamenti delle aziende italiane hanno storicamente questi difetti : - non vogliono porsi alcun problema - aspettano all'infinito fino a che le istituzioni gli levino le patate dal fuoco - se fino adesso gli hanno detto che per risolvere le cose devono andare in comitiva continuano ad aspettare che avvenga lo stesso - sono sensibili solo ai fondi a perdere o a esenzioni fiscali - sono convinte che le mille istituzioni : ICE, CCI, CNA, ECCETERA sono quelli che devono dargli le soluzioni - sono state terrorizzate a muoversi da sole per ragioni di opportunismo ( di uffici, politici, ecomnomico, di potere, di tangenti, di reticoli clientelari) Tutto questo significa che non si muovera niente, si spenderanno dei soldi e poi le PMI aspetteranno la prossima sovvenzione o che qualcuno gli dica come muovere il prossimo passo. Questo lo posso dire anche professionalmente: un numero sterminato di aziende sono disinformate, scollegate, disorganizzate e nel giro di anni non sono progredite di niente. Credo che quello che è sbagliato in questo atteggiamento e che non fara crescere di un millimetro la capacita delle PMI di pensare, di progettare, di rischiare, di inventare e di esplorare strade nuove che è proprio quello che ci serve e non di una PMI integrata in un integralismo bolscevico. Le PMI non devono essere aiutate ne assistite ne consigliate: queste sono le cose che si fanno per chi si trova in condizione di handicap. Le PMI vanno aiutate insegnando loro come aiutarsi da solo, rendendo il sistema ( banche, credito, burocrazia eccetera ) a misura di PMI e non apribile agli amici degli amici o a coupon o a evento Le PMI vanno educate a trovare nuove personalizzate innovative strade, a trovare dentro di loro il coraggio e la consapevolezza. Una volta che le le PMI hanno dentro di loro la forza morale di intraprendere devono essere lasciate camminare senza stampelle e forse correranno.

Restate affamati, restate folli. Quali manager Italiani vi sembrano affamati e folli? Berlusconi? Marchionne? Montezemolo? Tronchetti Provera?

Come mai i manger italiani sono sempre in divisa anche quando sono in costume da bagno? Dove hanno rinchiuso i pazzi che ci avrebbero potuto aiutare con la loro creativita ad evitare che l'Italia divenisse una barca con le vele senza vento? 

Thursday, October 6, 2011

Perche ho odiato Apple: so che in questo momento di mistica venerazione per Steve Jobs questo suona come una bestemmia ma ho i miei motivi

Il famoso APPLE I rimasto sulla scena un tempo enorme era uno scatolotto dalla dimensione impossibile ( attorno ai 5 pollici = 12,5 cm credo) con grossi e amorfi caratteri da terminale, banali fosfori verdi o gialli e poi un altra scatola piatta da cui uscivano un po di fli.

 A MOS 6502 Processor (Source: CPU-Collection.de via Wikipedia)

Costruito attorno al 8-bit 1MHz MOS Technology 6502, designed by Chuck Peddle nel  1975 era una cosa che non si differenziava molto dai tanti tentativi di chiamare computer dei cosi che usavano il giranastri per registrare quello che pomposamente si chiamava software.

 Steve Wozniak, Steve Jobs, and their Apple I. Our condolences to friends and family. Words cannot express their impact. "Stay Hungry. Stay Foolish." Thank you.

Non c'era niente di speciale speciale in quella macchina era piuttosto bruttina e io mi sono sempre rifiutato di usarlo perche esisteva un mondo aperto alternativo che permetteva di accededere a tutto quanto era disponibile. Anche a basso costo o piratato.

I beni informati dicono che il salto di qualita di Apple avvenne quando riusci ad impadornirsi della tecnologia a finestre che una altre grande società aveva sviluppato e poi deciso di buttare dalla finestra. Sto parlando di Xerox e del relativo centro ricerche di Palo Alto.

Credo che la grande lezione del prof Jobs provenga dalla impostazione di marketing dato ad APPPLE. Se avesse provato a dare una impostazione piatta, generale si sarebbe scontrato con Microsoft e non sarebbe sopravvissuto. Ma non so se per scelta o per caso o appunto per la ragione di aver introdotto grafica avanzata molto prima dei concorrenti, fatto sta che collocò il suo mercato sul mercato di elite un mercato dove la moda, il design, l'arte erano importanti. Questo gli ha permesso di guadagnarsi un segmento di clienti che aveva la singolare funzione di dettare le nuove tendenze e quindi erano i suoi clienti che influenzavano il mondo attuale dove non importa tanto cosa fai o chi sei ma importa chi segui. Bene questo è il motivo che seppure senza avvedermene mi ha sempre fatto odiare Apple, un mondo irrazionale dove non c'era spazio per la logica e il ragionamento.

Anche le manifestazioni di delirio che vedo propagarsi mi sembrano comportamenti dettati dalle influenze mediatiche e c'è un aria di fanatismo senza nessuno che osi pensare diversamente.

Ognuno ha diritto ad essere quello che vuole, io preferisco sapere quello che faccio e perche, ma senza nulla togliere a Steve che stimo come persona e come leader. 

Think different è stato un grande slogan. Lui ora non si sarebbe unito al gregge.

 

A Perugia è l'Italia che è stata giudicata e ritenuta colpevole.

A Perugia si è compiuta solo un ulteriore atto verso lo smascheramento dell'Italia : da anni le bugie Italiane, l'autoincensazione, la boria incredibile di governi sono state freddamente denunciate e messe alla berlina internazionale.
Quante volte abbiamo sentito parlare di un'Italia che tutti sappiamo non esiste? L'italia terza ( terza !) potenza mondiale, l'Italia con capacita incredibile perche invece di giganti industruali abbiamo artigiani, l'Italia che va alla guerra, l'Italia che parte per diventare il coordinamento internazionale di Haiti. Ma quello che mi sembra incredibile è uno come Marchionne ha fatto una manovra furbesca passando un bufala grottesca per nascondere la realta': non è una azienda che scappa con i soldi della cassa da un paese da cui ha succhiato tutto e dove sa che stanno arrivare le vacche magre ma è invece una gloriosa operazione in cui l'italia schiaffeggia il gigante technologico e scientifico americano vendendo alla Chrisler la tecnologia fatta a Torino.
Adesso da uomo della strada quello che vedo è che non c'è tecnologia avanzata su cui non cè scritto made in USA: computer, CPU di computer, motori di aerei, software, prodotti chimici eccetera.
Cosi credere che improvvisamente andiamo a spiegare agli americani come dobbiamo fare le auto mi fa ridere.
Se facciamo un confronto tra la robotizzazione in Italia e la robotizzazione delle linee in altri paesi non mi pare che troviamo l'italia prima  degli USA o del Giappone e forse neanche ai primi posti.
Il piu importante esponente del marketing ? americano, e dell'innovazione ? americano ! e cosi via.

Che c'entra tutto questo con il giudizio di Perugia? C'entra!
Per anni abbiamo abbiamo assistito intimiditi alle operazioni dei sacerdoti della tecnologia: camici bianchi, movimenti da film di fantascienza, media prostrati in attesa. E poi alla fine parlano e finalmente ci comunicano la verita assoluta, una verita incontrovertibile fatta di DNA, di sensori, di rilevatori, di reagenti, raggi infrarossi eccetera.
Se ad essere accusato fosse stato un operaio o un pericoloso capitalista delle partite iva forzate o un extracomunitario povero sarebbe marcito in carcere e nessuno si sarebbe piu interessato di lui.
E gli uomini bianchi, coi loro cappucci sarabbero andati in giro a spargere scienza e potere.
Ma quando dall'altra parte ci stanno gli americani le cose cambiano.
Intanto gli uomini bianchi scoprono che su tutte le etichette di quello che avevano utilizzato c'è scritto made in USA e che loro avaveno solo le istruzioni per l'uso ma gli americani essendo i produttori sapevano molto di piu. Cosi gli uomini bianchi sono stati presi in castagna piu volte, non avevano studiato bene e non erano stati attenti ai corsi di tre giorni che i produttori americani avevano riservato loro.
E cosi si scopre che i nostri uomini bianche dicono bufale! stavolta gli americani gli hanno corretto il compito con la matita rossa ma quante altre volte sono stati condannati altri poveri disgraziati senza possibilita di replica?









Julian Assange, the editor-in-chief of WikiLeaks, is an outside bet for this year's Nobel peace prize, though, to some, he is a figure of some controversy.

Nobel peace prize: the contenders | World news | guardian.co.uk

Julian Assange, the editor-in-chief of WikiLeaks, is an outside bet for this year's Nobel peace prize, though, to some, he is a figure of some controversy. Assange's whistleblowing website was behind the release of three of the biggest leaks in history: secret communiqués from US diplomats, military logs from Iraq, and war files from Afghanistan. His supporters say he is a fearless champion of human rights and free speech; his detractors reckon him self-important, a man whose reckless disclosures endangered lives. Assange has scooped several big prizes already. These include the 2011 Martha Gellhorn Prize for Journalism, as well as an award from Amnesty International. He is already on the Nobel prize shortlist after Snorre Valen, a young Norwegian politician, nominated him in February. WikiLeaks is also credited with playing a role in the Arab spring – the site's leaked US diplomatic cables painting a vivid portrait of corruption and decadence among the now-deposed plutocrats of Tunisia, Egypt and Libya. But the White House is likely to protest vigorously if Assange gets the prize. The US administration accuses the 40-year-old of spoiling relations with international partners, and it has been seeking a way, unsuccessfully so far, to prosecute him for treason. It might also be tricky for Assange to collect the prize in person. He is living under curfew in Norfolk, appealing against extradition to Sweden, where he faces sexual assault allegations. Depending on how the legal process goes over the next couple of months he could either be in England or, if extradited and convicted, inside a Swedish prison cell. Assange does have a broad and unusual coalition of backers. They include anti-war activists, information libertarians, and the Kremlin. In December, a member of Dmitry Medvedev's entourage proposed that the Australian activist and publisher be given the Nobel gong, a suggestion made seemingly to annoy Washington. Assange's recently published and disavowed autobiography makes a reference to the Nobel peace prize on the author's blurb. He might just pull it off.

Wednesday, October 5, 2011

Quanto costa un sito internet? Io risponderei che nell'arco della vita aziendale investira centinaia di migliaia di euro per non essere estromesso dal mercato


La fatidica domanda, quella che sai che arriva e alla quale non sai mai che risposta dare.  Senta, la chiamo perchè vorrei sapere quanto costa da voi...
Ciao Stefano,
Dietro questa semplice situazione secondo me si nascondono le massime problematiche che arrivano anche alla incapacita di crescita delle aziende italiane.
La gente che fa questa domanda esprime la sua incapacita di capire che il mondo è cambiato e che è finita l'epoca in cui si comprava qualcosa e poi si teneva gelosamente condervata possibilmente per un tempo indefinito.
Chi fa questa domanda non capira quando gli chiederai se hanno un progetto del sito, se sanno perche debba loro servire un sito e perche tra le enne strade di essere presenti scelgono quello di avere un sito.
Chi fa questa domanda non vuole neanche porsi la questione dei perche, vuole fare una esibizione di forza di potenza poco conta se fine a se stesso.
Anche i piccoli e piccolissimi alla fine si comportano allo stesso modo.
Vogliono qualcosa perche gli altri ce l'hanno.
Non capiranno quando gli dirai che una presenza online non alimentata continuamente muore in pochi mesi e diventa inutile. Non capiranno quando gli dirai che un sito è la punta dell'iceberg della identita aziendale che investe ben altri problemi
Non capiranno che se la loro azienda vuole sopravvivvere deve fare ben altro dallo spendere 500 euro per fare quello che la gente crede sia "un sito web".
Non capiranno che esiste una importantissima cosa che si chiama naming, non capirannno che la grafica non sono quattro foto incollate su un foglio.
Io gli risponderei che una azienda per sopravvivere dovra spendere non meno di cento mila euro per avere una prensenza online funzionale nell'arco dell'intera vita aziendale e che quindi qualsiasi sia l'importo che pagheranno adesso il loro impegno si estendera negli anni.


L'Io-universo e la fisica quantistica: Forse invece che cercare disperatamente di vedere il mondo popolato di "oggetti" era piu semplice ammettere che non esistono

Scienza: Il principio di indeterminazione e l'idealismo

Al posto delle certezze di una volta ora regnava l'indeterminatezza. I movimenti apparentemente casuali delle particelle subatomiche, con le loro velocità inimmaginabili, non si potevano spiegare nei termini della vecchia meccanica. Quando una scienza entra in un vicolo cieco, quando non è più in grado di spiegare i fatti, si prepara il terreno per una rivoluzione e per l'emergere di una nuova scienza.

Questo è una mia personale e irriverente riflessione:
Gli scienziati dagli anni 30 in poi si sono trovati davanti difficolta insormontabili perche il mondo visto proprio da vicino non era affatto popolato di "oggetti" che hanno una esistenza e quindi un comportamento prevedibile. Ma stranamente invece che ammettere che il mondo cosi come tutti pensano di conoscerlo non esiste hanno fatto e stanno facendo una incredibile operazione di aggiramento tentanto in tutti i modi di forzare il mondo in un modello arbitrario : tra due punti dello spazio tempo esiste qualcosa che si chiama l'esistenza di un corpo.
Le teorie sono sempre piu astruse e le forme matematiche mostruose  ma il mondo non vuole saperne di essere fatto di oggetti che per qualche strana ragione dovrebbero "esistere". Secondo me l'esistenza di qualcosa è solo nella coscienza  dell'osservatore.

Tuesday, October 4, 2011

Free PFC Bradley Manning, the accused WikiLeaks whistleblower. | The White House


IO HO FIRMATO, FATELO ANCHE VOI !

WE PETITION THE OBAMA ADMINISTRATION TO:

Free PFC Bradley Manning, the accused WikiLeaks whistleblower.

Using the information PFC Bradley Manning allegedly revealed, media outlets have published thousands of stories, detailing countless attempts by governments around the world -- including our own -- to illegally conceal evidence of human rights abuses.
According to the President, “employees with the courage to report wrongdoing are a government’s best defense against waste, fraud and abuse.”
It appears that PFC Manning acted on his conscience, at great personal risk, to answer the President’s call.
However, he has been subjected to extreme confinement conditions that US legal scholars have said may amount to torture.
Therefore, we also ask the Obama administration to stop blocking the UN's chief torture investigator, Juan Mendez, from conducting an official visit with PFC Manning.
Created: Sep 27, 2011



Free PFC Bradley Manning, the accused WikiLeaks whistleblower. | The White House
WE PETITION THE OBAMA ADMINISTRATION TO: Free PFC Bradley Manning, the accused WikiLeaks whistleblower. Using the information PFC Bradley Manning allegedly revealed, media outlets have published thousands of stories, detailing countless attempts by governments around the world -- including our own -- to illegally conceal evidence of human rights abuses. According to the President, “employees with the courage to report wrongdoing are a government’s best defense against waste, fraud and abuse.” It appears that PFC Manning acted on his conscience, at great personal risk, to answer the President’s call. However, he has been subjected to extreme confinement conditions that US legal scholars have said may amount to torture. Therefore, we also ask the Obama administration to stop blocking the UN's chief torture investigator, Juan Mendez, from conducting an official visit with PFC Manning. Created: Sep 27, 2011 Issues: Civil Rights and Liberties, Government Reform, Human Rights

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