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Wednesday, March 9, 2011

NON MI POSSO RICONCILIARE

Dopo la Coca Cola, il Pop Korn e Facebook ecco apparire inevitabile la ”Alternative Dispute Resolution” o conciliazione, mediazione come si dice in italiano.
Anche io sono uno che predilige i discorsi cortesi e le soluzioni ragionevoli lontani dal tifo da stadio, dalle ragioni urlate, ma nonostante ciò rifiuto quello che sta cercando in qualche modo di passare come moderno, aggiornato, di moda e trendy.
Cosi penso sia mio dovere dire chiaramente che no, non sono d’accordo, non mi voglio affatto riconciliare.
Non mi sento di riconciliarmi con governi che mantengono attiva la fabbrica delle torture di Guantanamo, il progetto di persecuzione di Julian Assang e Bradley Manning per la colpa di aver rivelato gli aspetti criminali del sogno americano.
Non mi sento di riconciliarmi con una Italia di uomini onesti ma impauriti e ricattati incapace di esprimere liberamente il loro appoggio a chi cerca di rivelare le malefatte dei governi. E tra questi metto la sinistra e gli intellettuali silenti.
Non mi sento di riconciliarmi con chi aderisce a partiti che mettono nella loro bandiera le patologie erettili dei loro leader.
Non mi sento di riconciliarmi con chi approva la prostituzione come piccola azienda familiare e non mi sento di dimenticare chi può buttare per una notte di vizio l’equivalente di migliaia di vite umane di chi non ha di che vivere.
Non mi sento di riconciliarmi di chi mette l’egoismo ottuso davanti ai bisogni degli immigrati.
Non mi sento di riconciliarmi con chi sta facendo brandelli del nostro paese per assicurarsi appoggio elettorale.
Non mi sento di riconciliarmi con chi ha svenduto l’orgoglio di essere italiano per trenta denari
Non mi riconcilio con chi sta cercando di corrompere la nostra costituzione
Non mi riconcilio con chi ogni giorno violenta la verità per rendere schiava la nostra capacità di giudizio
Certo le parole che ho usato sono terribili ma solo perche sono VERE.
Se queste parole bruciano e dividono la colpa non è delle parole è nei fatti.
Cosi cambiare le parole significherebbe tradire la realtà, noi stessi, i giovani, chiunque abbia lottato perche la verità non fosse una risorsa negoziabile.

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